La salute e la voce con il mondo del coro di laringectomizzati

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Abbiamo intervistato DANIEL Fernando Rojas RESTREPO,attuale direttore del primo coro è formato con componenti laryngectomized. In seguito, altri gruppi sono emerse.

Oggi abbiamo nel nostro programma una storia di superamento. Un esempio di come alcune persone a crescere nelle avversità e nella malattia, e come aiutare altre persone in questo modo, e insieme si imbarcano in un progetto entusiasmante, con la speranza e la voglia di andare avanti.

Chi ha detto che avevi bisogno di cantare la voce? Una storia incredibile di umanità e di superamento. Parliamo con l’attuale direttore del coro primo mondo laryngectomized. Ciò che conta è voler comunicare, e vogliamo cantare!

Il coro fa parte delle attività promosse dallaAssociazione Laryngectomees di Leon, Alle.

 

“(…) E ‘un coro speciale.

La persona laryngectomized perde non solo voce, ma anche il gusto e l’olfatto.

Il coro ha 20-25 componenti, e canta con voce esofagea.

Essi respirano attraverso un foro che hanno praticato in gola, e l’aria forza dallo stomaco.

Alcuni conservano una corda vocale, in quanto non vi laringectomia totale e parziale.

Il coro ha effettuato diverse registrazioni.

Abbiamo provato per un’ora o un’ora e quindici minuti una volta alla settimana.

99% delle persone con tumore della laringe, sono fumatori o ex (…) “

FONTE





SINERGIA RIEDUCATIVA

 

 

Logopedisti e Maestri laringectomizzati lavorano insieme per un obiettivo comune.

Il titolo di questo mio post e ripreso da un articolo pubblicato nell’ultimo numero della rivista Sottovoce, dell’Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce Onlus .

Il numero 140 della rivista riporta un approfondito resoconto del convegno sul paziente laringectomizzato tenutosi a Treviso nel maggio 2012.

 

Tra gli altri vi segnalo il racconto di una collega, Cristina Nicolè che lavora presso l’ospedale di Treviso.

Venti anni fa iniziava il suo percorso completamente nuovo in una U.O. di ORL come logopedista nel campo della riabilitazione della voce dopo laringectomia totale (immagino non sia l’unico campo in cui opera).

Io iniziavo, come giovane logopedista nel 1994 presso l’ospedale S.Orsola – Malpighi a Bologna, dove esisteva già una “scuola della parola”, gestita dal maestro laringectomizzato, mentre la mia collega e il maestro hanno iniziato insieme.

Anch’io nei primi anni mi sono sentita dire tante volte che non potevo insegnare ai laringectomizzati a parlare in quanto non ero “operata” e pertanto non potevo ne capire ne riabilitare i neo-operati. Tuttavia la mia costante presenza nel reparto mi ha permesso di ascoltare e imparare molto dal maestro, integrando le mie conoscenze tecniche e mi sono ritrovata a riabilitare parecchi pazienti che per un motivo o per un altro non frequentavano la scuola.

In altri casi al contrario, io stessa ho inviato alcuni pazienti che si erano rivolti a me direttamente al maestro perché intuivo la loro necessità di un ambiente di accoglienza e condivisione oltre che di apprendimento.

 

Mi sono riconosciuta molto in questo articolo per il percorso di crescita professionale e le difficoltà iniziali al punto tale che inizialmente mi è nato un sorriso di innata comprensione e condivisione verso la collega di Treviso.

Poi però mi sono soffermata a riflettere quanto a volte la sinergia costruttiva tra le figure professionali non sia così scontata mentre è fondamentale nella presa in carico, della chirurgia e riabilitazione di questa patologia così complessa e dolorosa per i pazienti e le loro famiglie.

Laringectomie parziali, laringectomie totali, non sono solo procedure attraverso le quali passare, ma la fine e l’inizio di vite diverse e richiedono quella collaborazione serena che permetta a tutti noi operatori di sostenere le persone coinvolte.

 

Se volete leggere direttamente l’articolo della D.ssa Nicolé, trovate in questo testo i collegamenti alla versione on line della rivista.