Per Giuliano Amato i politici non eletti sono esodati a cui dare un’indennità

Il dottor Sottile: “Ci vorrebbe un’indennità di reinserimento. Due anni di vitalizio anticipato mentre si cerca lavoro”. La non risposta sulla sua pensione da 1.047 euro al giorno

VIDEO Il nuovo programma tv di Giuliano Amato sulla crisi 

 

Giuliano Amato (La Presse)
giuliano amato, esodati, indennitàIl numero degli esodati potrebbe ancora variare. Ci pensa Giuliano Amato, pensionato di lusso e consulente di Monti contro gli sprechi. Perché per lui il parlamentare senza più la poltrona diventaesodato e in un’intervista a Sette spiega il perché. 

 

Ecco le dichiarazioni di Amato in merito: “In Italia ora tutti vogliono parlamentari giovani e che facciano al massimo due mandati. E tutti sono indignati per i vitalizi e pretendono che vengano elargiti solo al compimento dei sessantacinque anni di età. Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a 40 anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i 65? L’esodatodi Stato?“. Ed ecco la soluzione del dottor Sottile: “Ci vorrebbe un’indennità di reinserimento. Due anni di vitalizio anticipato mentre si cerca lavoro”.

commenti si stanno sprecando. Ne prendiamo uno di un anonimo sul blog nonleggerlo, che ci pare  di buonsenso: “La soluzione è semplicissima, diamo per scontato che quel 40enne prima di entrare in politica lavorasse, dunque per gli anni di legislatura 5 o 10 sarebbe sufficiente riconoscergli un indennità congrua anche in base alla sua dichiarazione dei redditi o stipendio da lavoratore dipendente, ponendo dei limiti, poi pagargli i contributi pensionistici per gli anni di legislatura o mandato elettorale, così non perderebbe un centesimo di euro!”. E’ ovviamente l’iniziale “diamo per scontato” che scontato non è. 

Giuliano Amato certo non ha questo problema. E’ appena diventato conduttore tv su Rai Educational con il programma Se una farfalla batte le ali. Il dottor Sottile ci spiegherà la crisi. Ci sentiamo molto meglio. Come quando Amato fu ospite a Ottoemezzo e Lilli Gruber gli chiese della sua pensione da 1.047 euro al giorno. Niente di illegittimo, sia chiaro, ma di questi tempi una sommetta che fa discutere. Amato tornò sull’argomento dichiarando, leggiadro come il battito d’ali della farfalla: “Quando, nella trasmissione Ottoemezzo, mi venne chiesto da Lilli Gruber come rispondevo a chi mi chiedeva di ridurmi la pensione (che al netto comunque è la metà del lordo, il che non sempre è reso chiaro da chi ne scrive), risposi che non capivo la domanda, non per tracotanza, ma per la semplice e banale ragione che sono ormai un privato cittadino e non ho quindi alcun potere né sulla mia, né su altre pensioni“. Eccetto quelle degli “esodati di Stato”, pare. 

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