Benzina, niente accordo: da domani sera due giorni di sciopero

La decisione dopo vertice col sottosegretario De Vincenti, stop gestori fino alle 7 del 14 dicembre. Sindacati contro petrolieri

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CARBURANTE 

benzinaI costi

Benzina e accise, cosa paghiamo realmente? FOTO

Roma, 10 dic. (TMNews) – Disagi in vista per gli automobilisti a partire da domani sera. Confermato lo sciopero dei benzinai in programma dalle 19 dell’11 dicembre alle 7 del 14 dicembre. Nella rete autostradale la sospensione del servizio sarà dalle ore 22,00 dell’11 dicembre alle ore 22,00 del 13. E’ questo l’esito dell’incontro dei gestori con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

Secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti al tavolo al ministero, “i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa e il governo non è riuscito a trovare una via d’uscita per scongiurare lo sciopero”.

“I gestori di Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio chiedevano al governo di fare in modo che i petrolieri rispettassero le norme esistenti e in particolare quelle previste dal decreto Cresci-Italia” hanno spiegato.

 

 
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Sciopero generale, scontri a Milano, Roma, Torino e Padova Protesta in tutta Europa contro la politica di austerity. Tensione nella capitale con i giovani di estrema destra

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TAV 

polizia 1104 Irruzione No Tav in sede provincia Torino, volto coperto e bastoni

Il presidente: “Intimidazione gravissima”

Roma, 14 nov. (TMNews) – Momenti di tensione e scontri durante i cortei e le manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia in occasione della giornata di mobilitazione europea per il lavoro e la solidarietà e contro l’austerità. Incidenti tra polizia e manifestanti si sono verificati a Torino, Padova, Milano e Roma, con diversi contusi tra studenti e agenti.

Nell’atrio della stazione di Porta Genova a Milano momenti di tensione quando un gruppo di studenti al termine della manifestazione ha attraversato il centro cittadino e ha cercato di dirigersi ad occupare i binari. Sono intervenuti i  carabinieri in assetto antisommossa che hanno cercato di bloccare i giovani, i quali gli hanno lanciato contro sassi, bottiglie, fumogeni e petardi. All’interno
della stazione ci sono stati attimi di panico tra le persone in attesa dei treni. La situazione è poi lentamente ritornata alla calma. Altri scontri a corso Magenta dove cinque agenti di polizia sono rimasti contusi. Nel corso della manifestazione che questa mattina ha attraversato il centro cittadino sono state danneggiate anche la filiale della Deutsche Bank di Piazzale Cantore, dove sono state imbrattate le vetrine con scritte e volantini e riversato davanti all’ingresso del letame.

A Padova davanti alla stazione ferroviaria alcuni manifestanti, dopo la fine del corteo, si sono diretti verso la ferrovia per bloccare alcuni treni, ma la polizia gli ha sbarrato l’accesso. Ci sono stati dei tafferugli nei quali due agenti e altrettanti manifestantu sono rimasti feriti.

Momenti di tensione a Roma durante un corteo non autorizzato del Blocco studentesco, la formazione giovanile di CasaPound. In piazza c’erano alcune centinaia di studenti, a Via di Ripetta hanno cercato di “sfondare” verso via del Corso e Palazzo Chigi, ma le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno fatto muro. Tra le forze dell’ordine si contano due poliziotti contusi e un carabiniere con un taglio alla mano. A Torino, invece, gli studenti universitari in corteo dopo una corsa su corso Vittorio hanno dato l’assalto al cantiere del grattacielo in costruzione della nuova sede di Intesa Sanpaolo. Dopo essere entrati nel cantiere, si sono trovati in una sorta di cul de sac e allora hanno deciso di uscire e correre verso le forze dell’ordine che sbarravano via Cavalli. La polizia ha caricato e tra fumogeni e lanci di oggetti c’è stato un momento di scontri tra studenti e forze dell’ordine. Al momento la situazione è tesa e le forze dell’ordine in assetto antisommossa fronteggiano gruppi di studenti sempre davanti al cantiere del grattacielo.

Sempre a Torino corteo di insegnanti e allievi con lanci di uova e di fumogeni contro la sede dell’Agenzia delle entrate che, all’arrivo del corteo studentesco, ha serrato i cancelli. Imbrattati i muri dell’edificio con la scritta “usurai, strozzini”. Un gruppo di manifestanti ha inoltre fatto irruzione alla sede provinciale del ministero dell’Economia e delle finanze. I ragazzi hanno lanciato petardi e fumogeni nell’atrio e hanno preso alcuni tavoli e documenti per portarli fuori dall’edificio. Davanti all’edificio poi hanno dato fuoco alle masserizie prese e si sono riuniti nuovamente al corteo, che ha come obiettivo il grattacielo in costruzione della banca Intesa Sanpaolo.

Uno dei quattro cortei organizzati oggi a Bologna in occasione dello sciopero generale si è “accanito” contro la Cisl e contro diversi istituti di credito della città. I giovani studenti medi, che da questa mattina paralizzano il centro storico di Bologna, si sono diretti verso la sede della Cisl di via Milazzo e hanno lanciato uova contro il portone principale. Un gruppo di ragazzi si è poi introdotto nella sede della Cisl urlando “vergogna! Sciopero subito!”.

Il corteo ha proseguito lungo via Indipendenza per raggiungere via Ugo Bazzi verso le Due Torri. Davanti alla sede della Bnl è stata lanciata della vernice blu, ricordando dai microfoni l’ultima manifestazione dei mesi scorsi contro l’istituto di credito che aveva visto i manifestanti intenti a togliere la bandiera di Bnl dal portone principale. contro la sede di Unicredit, invece, sono state lanciate diverse uova. I giovani studenti medi hanno raggiunto in piazza Santo  Stefano gli altri studenti.

Genova ha raggiunto la fiera, dove è in corso il Salone italiano dell’educazione, per poi imboccare la Soprelevata, che è stata chiusa al traffico in entrambi i sensi di marcia, il corteo di studenti e militanti dei centri sociali genovesi che sono scesi in piazza nel capoluogo ligure per
protestare contro i tagli alla scuola pubblica e la precarietà in occasione dello sciopero europeo contro l’austerità, per la solidarietà e il lavoro.

Non è solo l’Italia a scioperare. La Spagna, quarta economia della zona euro, strozzata da una disoccupazione oltre il 25% e da drastiche politiche di rigore si prepara a vivere il secondo sciopero generale in un anno. Sciopero generale anche in Portogallo dove sono previste manifestazioni in diverse città.

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Martedì 2 ottobre sciopero nazionale dei mezzi pubblici

Sciopero indetto per il rinnovo del contratto. Le fasce orarie città per città

sciopero mezzi

 

(La Presse)

Giornata critica martedì 2 ottobre per i trasporti, causa sciopero nazionale dei mezzi pubblici indetto dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal per il rinnovo del contratto nazionale collettivo. Tutte le grandi città sono interessate dai blocchi dei trasporti secondo varie fasce orarie.
 
Milano, lo sciopero è dalle 8:45 fino 15 per poi riprendere dalle ore 18 fino al termine del servizio. A causa dello sciopero, è sospesa per l’intera giornata l’Area C; a Torino, lo sciopero è dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15, anche per la metropolitana. A Roma, lo sciopero dei mezzi coinvolge le aziende del trasporto pubblico Atac e Roma Tpl. A rischio, dunque, i bus, le metropolitane e le ferrovie Roma-Lido, Termini–Giardinetti, Roma-Civitacastellana-Viterbo dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. A Firenze lo sciopero è doppio: nella giornata del 1 ottobre si fermano i treni, il 2 i bus. A Napoli sono a rischio anche le funicolari.

Queste le modalità fissate nelle principali città:

ROMA dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio.
MILANO dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.
NAPOLI dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.
TORINO dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio.
VENEZIA-MESTRE dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine turno.
GENOVA dalle 9.30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio.
BOLOGNA dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
BARI dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio.
PALERMO dalle 8.30 alle 17.30.
CAGLIARI dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio.

http://notizie.virgilio.it/cronaca/martedi-2-ottobre-sciopero-nazionale-dei-mezzi-pubblici.html

Per il Tribunale del Riesame l’Ilva sapeva di inquinare

Il dispositivo depositato dai giudici: “Produzione potrà continuare solo se resa ecocompatibile”. Clini: ‘lavoriamo nella stessa direzione’

Per il Tribunale del Riesame l'Ilva sapeva di inquinare
Taranto, 20 ago. (TMNews) – Per i giudici del Riesame non ci sono dubbi sulle responsabilità dell’inquinamento ambientale dell’area dello stabilimento dell’Ilva di Taranto, determinato nel corso degli anni “attraverso una costante e reiterata attività inquinante posta in essere con coscienza e volontà, per la deliberata scelta della proprietà e dei gruppi dirigenti” dell’Ilva. I giudici del Riesame di Taranto, Morelli, Ruberto e Romano, nel confermare il sequestro senza facoltà d’uso dell’area a caldo dello stabilimento tarantino a cui sono stati posti i sigilli lo scorso 25 luglio, hanno ribadito anche gli accertamenti svolti sulla qualità dell’aria, del suolo e dei reparti animali, dai periti del gip durante l’incidente probatorio. Nel provvedimento, composto di 123 pagine, non ci sono dubbi sulle responsabilità di questo disastro “determinato nel corso degli anni, sino ad oggi, attraverso una costante e reiterata attività inquinante posta in essere con coscienza e volontà, per la deliberata scelta della proprietà e dei gruppi dirigenti”. Così come sono adesso, gli impianti sequestrati, sono pericolosi e necessitano di lavori di adeguamento. E’ dunque confermato il sequestro senza facoltà d’uso per gli impianti Ilva di Taranto, con la possibilità affidata ai custodi giudiziari di fermare gli impianti. Fra le 123 pagine di motivazioni, un capitolo è dedicato alle esigenze cautelari degli otto indagati. I giudici tarantini chiamati a rivedere l’ordinanza di arresto ai domiciliari per Emilio e Fabio Riva, per il direttore dello stabilimento Capogrosso e per cinque dirigenti delle aree sequestrate, confermano l’arresto dei primi tre ed il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento delle prove e ribadiscono “la spiccata pervicacia, spregiudicatezza e capacità a delinquere di cui i Riva ed il Capogrosso, quali organi di vertice della società che gestisce lo stabilimento, hanno dato prova, persistendo nelle condotte delittuose nonostante la consapevolezza della gravissima offensività, per la comunità cittadina ed i lavoratori, delle condotte stesse e delle loro conseguenze penali”. “La strada indicata dal Tribunale del riesame è convergente con quella del governo. Lavoriamo nella stessa direzione, ora spetta all’Ilva investire”. Così il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha commentato a margine del Meeting di Comune e liberazione a Rimini l’interpretazione del Tribunale del riesame. Difendere l’ambiente non vuol dire bloccare lo stabilimento dell’Ilva di Taranto. Questo aprirebbe la strada a “fenomeni sociali che sarebbero drammatici”, ha aggiunto il ministro. Int