Cioccolato: passione e dipendenza Pur di mangiarlo si supera il dolore

Che il cioccolato dia dipendenza, al pari della nicotina, è da tempo scientificamente provato. Ma secondo uno studio italiano, condotto sui topi dall’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma, il cioccolato può diventare una tale passione e dipendenza da vincere anche il dolore, pur di addentarlo
Il cioccolato può diventare una tale passione e dipendenza da vincere anche il dolore, pur di addentarlo: lo dimostra uno studio italiano secondo cui, quindi, le dipendenze e i disturbi alimentari, come le tossicodipendenze, possono essere così forti da superare anche stimoli fastidiosi e dolorosi pur di soddisfare il proprio desiderio da cibo proibito. 

Lo studio è stato condotto presso l’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma e diretto da Rossella Ventura, dell’Università dell’Aquila. Al cioccolato sono state attribuite una serie di doti così salutari quasi da far dimenticare quanto questo cibo sia insidioso per la silhouette. Nel corso degli ultimi anni, infatti, è stato un susseguirsi di studi che lo elogiavano per i suoi effetti benefici per il sistema cardiocircolatorio e in generale per gli effetti positivi indotti dal suo alto contenuto in antiossidanti, soprattutto se parliamo del fondente. Di recente poi si è anche scoperto che il cioccolato è un antidolorifico, infatti i topolini non avvertono stimoli dolorosi (calore prodotto sul pavimento della gabbiette e quindi sotto le loro zampine) mentre mangiano la cioccolata.

Adesso lo studio italiano dice ancora un’altra cosa: i ricercatori hanno dimostrato infatti che topolini cioccolato-dipendenti vincono il dolore prodotto da piccoli shock elettrici pur di arrivare a mangiare il cioccolato posto nella stanzetta “elettrizzata”. «Abbiamo prima indotto i topolini a sviluppare una compulsione per il cioccolato – ha spiegato Ventura all’Ansa – sottoponendoli a forte restrizione calorica (dieta stretta) per un certo periodo». 

Poi i ricercatori hanno osservato il comportamento di questi topi cioccolato-dipendenti nei confronti di uno stimolo fastidioso, una lieve corrente elettrica indotta nella gabbietta contenente il cioccolato. I cioccolatomani hanno superato senza esitazione il fastidio pur di arrivare al cioccolato. Invece i topolini non dipendenti non hanno affrontato la corrente e hanno rinunciato al cioccolato piuttosto che scottarsi. 

Infine gli esperti hanno anche visto che fermando nella corteccia prefrontale mediale il neurotrasmettitore noradrenalina i topolini cioccolato-dipendenti perdono interesse per il cioccolato e non sono più disposti ad affrontare lo shock elettrico pur di mangiarlo. La scoperta, ha concluso la Ventura, indica in prospettiva la possibilità che modulando la noradrenalina si possa contribuire al controllo dei disturbi alimentari.

Fonte: Ansa

Articoli correlati:
Mangiare cioccolato e bere acqua Dalla natura un aiuto contro il dolore
Dipendenza da cioccolato? La conferma è ormai scientifica, al pari della nicotina

A Milano si cena in tram Viaggio tra le specialità italiane

Due vetture del 1920 sono state trasformate nelle officine Atm in veri e propri ristoranti dal gusto retrò. In servizio dal martedì alla domenica. I tre diversi menu (carne, pesce e vegetariano) sono opera di chef di fama internazionale e sono arricchiti anche da piatti della tradizione milanese

MILANO – L’appuntamento è per la sera, il 26 marzo 2010 alle 22.50 in piazza Castello a Milano. Da qui partirà un viaggio inedito: fra i sapori italiani e i luoghi più belli del capoluogo lombardo. A bordo del tram ristorante ATMosfera, infatti, ogni venerdì e sabato, sarà possibile essere guidati da sommelier professionisti nella degustazione dei migliori piatti e vini italiani, regione per regione. Un appuntamento con il gusto reso ancora più piacevole dal panorama: nel percorso di un’ora e mezza si potranno ammirare i luoghi simboli di Milano – dalla Scala al Duomo, dal Castello Sforzesco ai Navigli – comodamente seduti a bordo di due tram unici al mondo. ATMosfera1 e ATMosfera2 sono, infatti, due storiche vetture “Carelli” del 1928 trasformate dalle officine Atm in veri e propri ristoranti dal gusto retrò.

L’iniziativa delle degustazioni regionali, nata nell’ambito del progetto “Bella e buona Italia”, sarà incentrata, di volta in volta, su una regione differente. Il viaggio inizia dall’Emilia Romagna. Un calice di Bonarda accompagnerà, per questa prima serata, gnocco fritto con strolghino di culatello, spalla cruda dell’alta val di Parma, pancetta stagionata, salame stagionato Mariola e salame di maiale nero. Dopo il cotechino con crema di legumi, sarà la volta dei formaggi serviti con Primitivo di Manduria: parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse stagionato, parmigiano Reggiano di Montagna da allevamento biologico e formaggio di Fossa proveniente da Sogliano al Rubicone.

Il nuovo progetto arricchisce l’offerta più classica della cena sul tram ristorante. Per la cena si parte sempre da piazza Castello, angolo via Beltrami, alle 20. Ma è possibile scegliere anche il pranzo, alle 13, prenotando l’intera vettura (ogni tram può ospitare 24 persone). Per partecipare alle degustazioni o cenare su ATMosfera è necessario prenotare al numero verde 800 808181, il lunedì dalle 9.00 alle 12.00 e dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 21.00. Per la degustazione il costo è di 40 € a persona, per la cena, invece, 65.

Scienziati scoprono come l’età e distruggere le cellule tumorali

CHICAGO (Reuters) – Invece di uccidere le cellule tumorali con farmaci tossici, gli scienziati hanno scoperto un percorso molecolare, che li costringe a invecchiare e morire, ha riferito il Mercoledì.
Le cellule tumorali si sviluppa e cresce perché si può dividere all’infinito.
Ma uno studio sui ratti ha dimostrato che il blocco di una cancerogeni gene chiamato SKP2 cellule tumorali costretto a sottoporsi ad un processo di invecchiamento noto come senescenza, lo stesso processo che entra in azione per liberare il corpo di cellule danneggiate dal sole.
Se si blocca il SKP2 nelle cellule tumorali, questo processo viene attivato, ha riferito Pier Paolo Pandolfi, Harvard Medical School di Boston e colleghi nella Natura.
E il farmaco sperimentale per il cancro MLN4924, Takeda Pharmaceutical Co già nella prima fase di sperimentazione clinica negli esseri umani, sembra avere il potere di fare proprio questo, Pandolfi ha detto in una intervista telefonica.
La scoperta potrebbe significare una nuova strategia per la lotta contro il cancro.
“Quello che abbiamo scoperto è che se si danneggiano le cellule, le cellule hanno un meccanismo per il consolidamento di mettere fuori combattimento”, ha detto Pandolfi. “Sono impedito di crescere in modo irreversibile”.
Il team ha utilizzato per studiare i topi geneticamente modificati, che ha sviluppato una forma di cancro alla prostata.
In alcuni di questi scienziati è diventata SKP2 gene inattivo. Quando il mouse ha raggiunto sei mesi di vita, hanno trovato che i pazienti con un gene inattivo SKP2 non sviluppano tumori, a differenza di altri mouse nella ricerca.
Quando hanno analizzato i tessuti dei linfonodi e della prostata, ha trovato che le cellule molti avevano cominciato a età, e anche trovato un basso tasso di divisione cellulare.
Questo non era il caso nei topi con la funzione normale di SKP2.
Hanno ottenuto un effetto simile quando hanno utilizzato il farmaco MLN4924 in SKP2 blocco in colture di laboratorio di cellule del cancro alla prostata.

Fonte: http://oglobo.globo.com/mundo/mat/2010/03/17/cientistas-descobrem-como-envelhecer-matar-celulas-do-cancer-916095046.asp

Pelle blu

19 feb – Paul Karason, 57 anni della California, spopola in Tv negli Usa per la sua caratteristica che lo rende unico: da 16 anni a questa parte ha la pelle completamente blu. La colorazione è dovuta a un vecchio farmaco da lui stesso fatto in casa che l’uomo usò per curarsi una dermatite da stress insorta dopo la morte del padre. Da allora Paul sembra un puffo.
pelle blu

Una funivia che colleghi Linate e Rho-Fiera: verità o bufala?

funivia 280

A prima vista sembra un progetto davvero futurista quello presentato per Expo 2015: una funivia lunga 18 km da Linate a Rho-Fiera e ritorno

La funivia di Barcellona

La linea funiviaria più grande e lunga del mondo con entrate e uscite dai piani alti delle torri, collegata direttamente alle attività delle strutture; il simbolo per la Milano dell’Expo e del Futuro. In tutto 10 torri che costituiranno un impianto funiviario di 18 km che collegherà in 55 minuti Linate alla cittadella Expo (oltre il Polo Fiera) assando per le fermate intermedie di Politecnico, Giardini Pubblici-Arena, Vigorelli, Lotto, Stadio Meazza, San Leonardo, Pero, Cittadella Expo.

Esiste anche un sito internet chiamatoAltaviamilano dove si possono vedere tutti i dettagli. E’ descritto come progetto futuristico con un “bassissimo impatto al suolo” – a parte le 10 torri alte 130 metri per le stazioni di sosta, più 10 tralicci da 95 metri.

Sembra un progetto abbastanza visionario: 750 milioni di euro di investimenti iniziali da raccogliere tra i privati per costruire questa funivia. Anche se, in effetti, potrebbe essere un’alternativa nuovi lavori per linee metropolitane che creano incredibili disagi per il traffico milanese e richiedono grandissimi investimenti. La linea 4 e la 5 della metropolitana di Milano stanno, infatti, procedendo a rilento e il governo sta pensando ad una norma ad hoc da inserire nella Finanziaria del 2010 per aiutare il Comune. Una sorta di lascia passare per realizzare almeno le opere essenziali necessarie per presentarsi con le carte in regola all’Expo che permetterebbe di reperire tra i 500 e i 600 milioni di euro necessari.

Sarà tutto vero o è la solita bufala? Vi piacerebbe avere una funivia che sovrasta la città da cui godere di panorami mozzafiato come a New York o a Singapore?

Bandito disperato senza corde vocali rapina con un biglietto: Datemi tutto

COME nello spassoso film ‘Il dittatore dello stato libero di Bananas’ con Woody Allen, ieri mattina un genovese di 41 anni, Daniele B., ha messo a segno il ‘ colpo’ mostrando alla sua vittima un biglietto con la scritta «Dammi tutto e non ti succederà nulla». È accaduto alle 10 nel quartiere di San Fruttuoso, in via Giovanni Torti. Il fatto è che l’ autore dell’ insolita rapina domenicale era stato operato alle corde vocali e non può più parlare. Vittima il titolare di un negozio di fotografie che in quel momento si trovava nell’ esercizio, con la saracinesca parzialmente abbassata, per raccogliere l’ attrezzatura adatta ad un servizio fotografico. Improvvisamente il commerciante si è trovato di fronte l’ uomo che mostrando un coltello, gli ha presentato il biglietto. Il fotografo, per evitare guai peggiori, gli ha consegnato 150 euro ed un telefono cellulare. Il rapinatore dilettante è poi fuggito di corsa. Dopo meno di un’ ora, grazie alla descrizione fornita dal titolare dell’ esercizio, gli agenti di una volante hanno rintracciato il rapinatore afono in via Canevari, a poca distanza dal negozio preso di mira. Trasferito in questura, Daniele B. ha confessato tutto affermando di aver agito per disperazione perché senza soldi e privo di mezzi di sussistenza.