Presepe che passione La natività dei nonni a Cinisello fa il tutto esaurito

L’anno scorso l’opera è stata visitata da almeno 2.500 persone. La magia si rinnova anche quest’anno nella chiesa centrale di Sant’Ambrogio

 
 

Presepe dei nonni a Cinisello Balsamo

Presepe dei nonni a Cinisello Balsamo

Cinisello Balsamo, 15 dicembre 2011 – Dieci giorni giorni al Natale. Gli addobbi «fioccano»: anche nelle case, come ogni anno, è partita la tradizionale competizione per riuscire ad avere un albero bellissimo. Un posto di riguardo, a dire il vero, il presepe ce l’ha ancora. E se a Cinisello qualcuno volesse prendere esempio andando a guardarne uno davvero maestoso, basta entrare nella chiesa centrale di Sant’Ambrogio. Attenzione, avviso agli spettatori: c’è il rischio di rimanere a bocca aperta. Grandi, piccini, soprattutto i nonni con i nipoti. Basta un clic al pulsante rosso e si entra in una sorta di mondo parallelo: la voce conduce gli spettatori in un caldo viaggio nel tempo.

Si torna indietro di duemila e passa anni. E ci si trova davanti uno spettacolo a dir poco meraviglioso: la grotta con la Sacra Famiglia e il bambinello e gli immancabili bue e asinello. Attorno, davanti e dietro, il panorama della Palestina, con tanto di luci, effetti sonori, narratori, effetti speciali. C’è l’arrotino che batte il ferro, il maniscalco che fa tintinnare i suoi strumenti, i cammelli e le pecore al pascolo brucano davvero l’erba e si muovo a destra e sinistra. Catturano lo sguardo anche il panettiere che inforna il pane, le galline che beccano l’aia sotto un cielo stellato che si illumina a giorno o si inscurisce per far risaltare la stella cometa. Non il solito presepe insomma: l’animazione dura in tutto sette minuti circa. Le voci e le musiche in sottofondo accompagnano la visione e ripercorrono la storia di quella nascita così speciale. Le statuine si muovono, sono vive. Il presepe, un’opera mastodontica di cinque metri per cinque, alto almeno un metro e mezzo, si apre alla visita del pubblico tutti i giorni quando la chiesa di Sant’Ambrogio è aperta. A mostrarlo, orgogliosi del loro lavoro che si protrae lungo tutto l’anno, alcuni «nonni» della parrocchia che condividono la passione per la manualità.

L’anno scorso l’opera è stata visitata da almeno 2.500 persone (tanti sono stati i clic al bottone di accensione). «Se si pensa che a ogni accensione ci sono almeno tre o quattro persone ad assistere allo spettacolo, il calcolo è presto fatto — spiega Elso Passoni, che insieme a Natale e altri pensionati ha dato vita a questo spettacolo —. Siamo contenti che piaccia così tanto. Ci sono tantissimi nonni che accompagnano i nipoti che rimangono a bocca aperta di fronte al presepe».Durate l’anno vanno a caccia di nuove statuine, di nuovi personaggi che possano arricchire il presepe. E poi, di tanto in tanto, sotto Natale, fanno capolino in chiesa per vedere quanta gente resta imbambolata davanti alla loro opera. «Nei prossimi giorni arriveranno anche le scuole — dicono —. Asili ed elementari. Le maestre prendono accordi col parroco e portano qui gli alunni».

di Andrea Guerra

http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2011/12/15/637433-presepe_passione.shtml

PRIMA SI MORIVA COSI’ GIOVANI DA NON VEDERE I NIPOTI FINO A 30MILA ANNI FA I NONNI ERANO UNA RAZZA RARA

(AGI) – Washington, 21 lug. – Fino a circa 30mila anni non potevano coesistere tre generazioni insieme. I nonni, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Scientific American, sono un ‘fenomeno’ relativamente nuovo. Prima la maggior parte delle persone morivano talmente giovani da non poter vedere i nipotini. Gli scienziati sono convinti che una volta che e’ iniziata a crescere l’aspettativa di vita, le popolazioni sono diventate piu’ grandi e la societa’ ha iniziato a prosperare.
  E’ anche possibile che la durata della vita piu’ lunga ha permesso ai primi esseri umani di stabilire una certa superiorita’ rispetto ai concorrenti, cioe’ gli uomini di Neanderthal. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori, capeggiati dall’antropologa 
Rachel Caspari, hanno studiato fossili di proto-umani che risalgono a 3 milioni di anni fa e hanno esaminato le registrazioni dentali di Neanderthal. Ebbene hanno scoperto che nessuno 130milani anni fa “e’ sopravvissuto fino a 30 anni”, che all’epoca era l’eta in cui si poteva diventare nonni. Lo studio, che si e’ basato sull’analisi dei resti fossili di 768 persone, ha calcolato il rapporto tra anziani ai giovani adulti nelle antiche societa’ umane nel corso dei millenni. Nel periodo dei Neanderthal vi erano solo 4 adulti per ogni 10 oltre l’eta’ di 30 anni. L’aspettativa di vita media era compresa tra i 15 e i 30 anni. Quando i ricercatori si sono concentrati sugli esseri umani europei nella prima eta’ della pietra hanno scoperto che il rapporto tra anziani e giovani era di 20 a 10. Questo significa che soltanto all’epoca fecero la loro comparsa i nonni cosi’ come li intendiamo oggi.

http://salute.agi.it/

Festa dei nonni: per saperne di più

L’idea di un giorno nazionale da dedicare ai nonni è venuta per prima ad una casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade.
La signora Mc Quade, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, iniziò la campagna nel 1970, ma lavorava con gli anziani già dal 1956. Nel 1978, l’allora Presidente americano, Jimmy Carter, proclamò che la festa nazionale dei nonni (Grandparents Day) fosse celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.
In questo giorno in America le scuole, la chiesa e le organizzazioni specifiche onorano nonni e anziani con speciali manifestazioni. Alcune famiglie, in questo giorno, si radunano dilettandosi con giochi da tavolo che facilmente favoriscono gli incontri “generazionali” tra giovani e anziani.

Il “non ti scordar di me” è il fiore ufficiale della Festa dei Nonni, che in Italia è stata istituita dal Parlamento nel 2005. Si tratta quindi per noi, a differenza che per gli americani, di una festa “giovane”, ma dal sapore antico, che dovrebbe servire a ricordare il ruolo fondamentale dei nonni nella nostra società.
La festa è un momento di incontro per dire “Grazie!” a chi ci ha cresciuto e ha dedicato tanto tempo ai nipoti, seguendone i passi come angeli custodi. Il 2 ottobre, giorno della ricorrenza, è infatti dedicato anche agli Angeli Custodi.
I nonni sono figure insostituibili nell’infanzia di ogni bambino, che diventato adulto ne ricorderà per sempre le coccole, le storie raccontate prima di andare a dormire, i giochi e i tanti momenti spensierati.