Solidarietà tra agenti e manifestanti: l’unica bufala sono chi nega l’evidenza

A cura di Nocensura.com
Ieri Le Iene hanno trasmesso un servizio sulle condizioni di estremo degrado in cui vivono i cittadini greci più poveri, quelli che hanno perso la casa vivono in strada, dove da un paio d’anni si sta diffondendo a macchia d’olio una devastante droga sintetica, derivata dall’acido delle batterie: la sisa.
Una droga che genera violenza, e devasta, nel giro di pochi mesi, il corpo e la mente di chi la assume.
Il servizio delle Iene potete guardarlo QUI sul sito di Mediaset.
Sullo stesso argomento, ovvero la povertà dilagante in Grecia, il forte aumento dei senzatetto che vivono in strada e sull’uso della droga sopracitata, vi consigliamo di guardare il documentario che vi proponiamo di seguito: MOLTO PIU’ COMPLETO di quello delle Iene.
Mentre il servizio delle Iene, pur interessante, si concentra sulla droga, questo illustra il degrado sociale che ha condotto a questa situazione; spiega come tantissime persone che hanno perso tutto siano finite in strada, e il trattamento che ricevono a quel punto dalle autorità.
Il governo di Atene ha fortemente ridotto gli stanziamenti per i poveri, e questo si è tradotto in minore assistenza ai senzatetto: abbandonati praticamente a se stessi, e anzi, trattati come un PROBLEMA. Chi non è tossicodipendente e finisce a vivere in strada, molto spesso, lo diventa; e in breve, contrae qualche malattia.
La Polizia nei mesi scorsi ha iniziato a fare, su ordine del ministero, veri e propri “rastrellamenti”, per confinare i poveri nelle periferie: dove passano inosservati agli occhi degli altri cittadini…
Se avete guardato il servizio delle Iene e vi è piaciuto, non perdetevi Sisa: la cocaina dei poveri documentario in inglese, sottotitolato italiano. Durata: 30 minuti circa.
– Sisa: la cocaina dei poveri – Parte 1
– Sisa: la cocaina dei poveri – Parte 2
PS: In chiusura, nella seconda parte del documentario, l’autore si chiede se questo sia “il destino dell’Italia e delle altre nazioni colpite dall’austerity“…
Alessandro Raffa per nocensura.com
ATTENZIONE AL “PHISHING” !!!
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Clicca per ingrandire l’immagine. Come evidenziato, nonostante il sito abbia le sembianze di quello della Vodafone, si tratta di una truffa ordita per carpire i dati personali della carta di credito. |
Nei giorni scorsi alcuni utenti vodafone hanno ricevuto email e sms truffaldini che invitano a visitare un sito – per esempio clubgratis.it, vodaf.net – per attivare promozioni. Ovviamente gli sms e le email in questione non provenivano da Vodafone, ma da truffatori. Vediamo come funziona.
Il sito ha le sembianze di quello originale, ma è ospitato da un indirizzo differente, e servono per carpire i dati delle CARTE DI CREDITO.
Ovviamente la questione non riguarda solo Vodafone, ma anche altre compagnie: recentemente sono stati segnalati casi riguardanti Teletu e Alice Adsl. Molti, essendo iscritti a tali servizi, prendono per buoni sms ed email che sembrano mandati dall’azienda che fornisce un servizio.
VERIFICATE SEMPRE di essere sul sito UFFICIALE e ISTITUZIONALE dell’azienda in questione, prima di inserire i Vostri dati, e in caso di dubbi contattate il servizio di assistenza clienti.
DIFFIDATE dei siti con indirizzo URL non conforme all’azienda: clubgratis.it, vodaf.net etc: in alcuni casi può cambiare anche solo una parola!
Il Phishing è un fenomeno che riguarda anche Facebook: ci sono siti web che hanno le sembianze della home di Facebook con lo scopo di rubare i dati di accesso, oppure chiedono di effettuare il “log-in” da una falsa finestra Facebook.
PRESTATE SEMPRE ATTENZIONE!
Staff nocensura.com
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I Vigili del Fuoco Volontari di Vigo di Fassa |
Quando si parla di “Stato” la reazione della maggioranza dei cittadini è quella di “mettersi le mani nei capelli”; la nostra attenzione finisce spesso sugli sprechi e sulle inefficienze, dimenticandoci delle cose che funzionano: come i Vigili del Fuoco, tra cui i cittadini Volontari: che indossano la divisa senza alcun compenso, solo per passione e spirito di servizio, sempre pronti nel momento del bisogno per prestare soccorso ed essere vicini in occasione di tutte le calamità.
fonte: controcopertina.com
A 12 anni di distanza dalla pandemia di “encefalite spongiforme bovina” alias “mucca pazza“, con 190mila casi accertati nel mondo e 225 morti ufficiali, di cui 2 in Italia, per la variante della malattia che attacca l’uomo, l’Unione Europea permetterà nuovamente agli allevatori di nutrire i bovini con le cosiddette “farine animali“, ovveroscarti di macelleria.
Secondo loro la malattia fu provocata dall’utilizzo di carcasse infette, e non dal fatto che i bovini sono animali erbivori non biologicamente concepiti per mangiare derivati animali, ma anche nella “comunità scientifica” non mancano gli scettici.
Con la definizione “comunità scientifica“, si comprende, purtroppo, anche scienziati e medici sul libro paga delle lobby che sostengono – alcuni degli esempi più eclatanti – che l’uranio impoverito non sia nocivo, oppure che non lo siano gli inceneritori, e via dicendo…
Perché vogliono utilizzare farine animali? Ovviamente la questione è puramente economica: le cosiddette “farine animali” non solo costano molto meno dei mangimi vegetali, trattandosi di scarti di macelleria: (praticamente tutto ciò che viene scartato dalla lavorazione delle carni, finisce nel tritacarne) ma fanno anche ingrassare velocemente gli animali, per la gioia degli allevamenti. Il fatto che i bovini non siano concepiti per digerire derivati animali, per loro non è importante. Le regole stabilite da Madre Natura sono sacrificabili, all’altare del profitto. Come la salute pubblica, del resto.
Mentre l’intestino dei carnivori è corto, e consente una rapida espulsione del cibo ingerito, quello dei bovini, erbivori, è lunghissimo, e mangiando carne, assorbono tutte le tossine rilasciate dalla decomposizione della stessa che avviene nell’intestino: una questione chesecondo molti scienziati riguarda anche gli esseri umani. Le differenze tra gli apparati digerenti di carnivori, erbivori ed onnivori sono ben evidenziati nell’articolo “Non siamo fatti per essere carnivori: l’evidenza fisiologico-strutturale del corpo umano“. Chi vuole approfondire la questione può leggere “I rischi per chi mangia carne“ e “Cosa comporta mangiare la carne, scritto da un giornalista carnivoro“
Ma torniamo ai bovini. Di seguito riporto il commento pubblicato da Fausto Carotenuto di coscienzeinrete.net:
“Il bue si riempirebbe dunque di tutte le tossine possibili se improvvisamente diventasse carnivoro. In particolare si riempirebbe di acido urico e di urati. Ora gli urati hanno l’abitudine di avere un debole per il sistema nervoso e per il cervello. Se il bue mangiasse direttamente della carne, ne risulterebbe una secrezione di una quantità enorme di urati che si depositerebbero nel cervello e il bue diventerebbe folle.” Questo diceva Rudolf Steiner 90 anni fa. Era il risultato di una profonda ricerca scientifico spirituale. Poi rivelatasi accuratissima al momento dell’esplosione dello scandalo mucca pazza. Le mucche venivano allevate con farine animali… e una parte di loro impazziva! E chi mangiava la carne di quelle mucche in taluni casi contraeva un morbo mortale. La lezione non è bastata.. e il profitto ora ha piegato i falsi scienziati e gli organi di controllo europei a riaprire le porte alla nutrizione animale per le mucche!
Ma ormai sappiamo come stanno le cose. Chi ancora mangia carne (non è peccato, è una scelta di libertà, come quella vegetariana) sappia che deve prestare estrema attenzione all’origine dei bovini ed alla loro alimentazione.
Staff nocensura.com
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Di seguito l’articolo di Repubblica.it:
L’Unione europea permetterà di nutrire i capi da produzione con mangimi prodotti da scarti di macelleria, ma solo da suini, pollame e pesci. La comunità scientifica si è convinta che la colpa della pandemia fu nell’utilizzo di carcasse infette. Ma l’autorità per la sicurezza alimentare parla di “modelli non sicuri al 100%”
di Corrado Zunino per Repubblica
L’Unione europea riapre alle farine animali: dodici anni dopo la pandemia chiamata mucca pazza, saranno di nuovo pasto per il bestiame da allevamento. Il contagio della Bse, l’encefalite spongiforme bovina, fu devastante: 190mila casi accertati nel mondo e 225 morti ufficiali per la sua variante che attacca l’uomo. Due decessi furono registrati anche in Italia.
Nel 2013, superando un divieto severo applicato in tutta l’Ue a partire dalla deflagrazione del morbo, i capi da produzione torneranno a essere nutriti con alcune farine animali, prodotte con scarti di macelleria. La Unione, infatti, limiterà le “animal proteins” a maiali, pollame e pesci d’acquacoltura.
A settembre la commissione Salute e politiche dei consumatori porterà al Parlamento europeo la sua proposta ed è probabile che entro l’anno il divieto assoluto delle proteine animali venga cancellato. Dall’inizio del 2013, quindi, la distribuzione delle farine delle tre specie dovrebbe essere consentita negli allevamenti.
Il dibattito sul ritorno delle proteine Pat, la prima riunione sul tema fu del 7 luglio 2010, è tornato forte nelle ultime due stagioni. La commissione Salute e consumatori si è confrontata sul controverso dossier innanzitutto con una scettica Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa), sede a Parma. Quindi con consulenti medici, veterinari, nutrizionisti dei paesi membri.
È diventata convinzione maggioritaria della comunità scientifica istituzionale che la pandemia, diagnosticata per la prima volta nel 1986 e che ha fatto registrare decessi anche nelle ultime stagioni, sia stata generata dall’utilizzo di carcasse infette per produrre farine, e non dal fatto in sé di forzare la natura di animali erbivori. Colpa di farine malate, e non di tutte le farine animali.
L’Istituto superiore di sanità italiano ha confermato questa ricostruzione scientifica e il Consiglio nazionale dell’alimentazione francese ha espresso parere favorevole alla riapertura graduale segnalando come oggi le carni provenienti dal Sudamerica già contengano proteine animali. Ora la commissione guidata da John Dalli, fortemente contestata dagli animalisti per le sue scelte nel campo della clonazione animale e del trasporto dei capi destinati alla macellazione, ha deciso di aprire gradualmente alle “farine”.
Sarà comunque evitata ogni forma di cannibalismo: le farine di galli e galline saranno nutrimento solo per i suini e viceversa. Sul “divieto sui ruminanti” (dal marzo 2001 non possono diventare cibo per altri animali, né possono nutrirsi di farine animali di alcun tipo) la discussione tra l’eurocommissione e i tecnici esterni è stata conflittuale e la spinta lobbistica dell’industria delle carni, che ha trovato sponde negli uffici europei, è stata arginata dalla resistenza dell’Efsa. La proibizione è stata mantenuta e anche in futuro, in qualsiasi tipo di allevamento, non si potranno produrre e dare in pasto farine di bovini e ovini.
Il veterinario Koen Van Dyck, direttore generale della commissione Salute e consumatori, spiega: “Abbiamo valutato che con queste precauzioni non ci siano rischi per la riproduzione della variante umana del morbo di Jacob Kreutzberg”. Si parla, appunto, della devastante infezione passata dalle mucche, malate di encefalite spongiforme, agli uomini. L’Efsa di Parma ha reso pubblico un documento, tuttavia, in cui parla di “modelli di difesa adottati dalla Ue soddisfacenti, ma non sicuri al cento per cento”.
Per evitare ogni contaminazione incrociata le farine animali che torneranno sul mercato avranno una “stretta canalizzazione” nel loro viaggio verso magazzini e allevamenti e per evitare mescole pericolose fra proteine di bovini, ovini e caprini (esiste anche una Bse di ovini e caprini detta Scrapie) si organizzeranno “test simili a quelli che si fanno per individuare l’introduzione di prodotti geneticamente modificati”. Dice ancora il direttore generale Van Dyck: “Non esiste il bisogno di dare proteine animali agli erbivori”. Per ora saranno esclusi dall’alimentazione integrata con le farine anche cavalli e conigli.
I social network sono ottimi strumenti: ci consentono di comunicare con i nostri amici, conoscerne di nuovi, informarci sugli argomenti che preferiamo in base ai nostri interessi. Permettono di divulgare notizie, stanno dando un contributo importantissimo alla libera informazione. Ma dal punto di vista della privacy e del “controllo” i social network, ed in particolare Facebook che è il più dettagliato, consentono una schedatura minuziosissima; tralasciando il fatto che le conversazioni della chat sono monitorate per prevenire reati e che le forze dell’ordine possono accedere ai profili degli utenti senza necessità di alcun “mandato” da parte della magistratura come avviene per intercettazioni telefoniche e ambientali, con i social network è possibile veramente scoprire praticamente tutto di una persona. E’ possibile capire, in base alle pagine seguite e ai post pubblicati, i gusti e le idee in tutti gli ambiti, farsi un’idea della personalità del soggetto, stabilire con chi è in contatto e quali rapporti ha con una determinata persona. Nella maggioranza dei profili sono presenti foto recenti, e spesso ci sono gli album che forniscono ulteriori elementi sulle nostre vite. Da qualche tempo c’è anche il servizio di “geolocalizzazione”, ma questa funzione è assolta perfettamente dai telefoni: che fino a qualche tempo fa consentivano solo di capire gli spostamenti “a grandi linee”, tramite le “celle” del segnale telefonico, ma l’arrivo del GPS sui cellulari permette di seguire i movimenti di una persona al millimetro. Inoltre se i vecchi modelli permettevano solo di ascoltare le conversazioni telefoniche, gli “smartphone” consentono le intercettazioni ambientali, una vera e propria “microspia” portatile con tanto di telecamera sempre al seguito. Pagando con le carte di credito, sempre più diffuse, lasciamo traccia anche dei nostri acquisti. Stabilito (con lo smartphone) il percorso effettuato da una persona e l’orario, possono essere guardati i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, pubbliche e private, situate in zona; che ormai sono moltissime…
Staff nocensura.com