Bibione si sperimenta

BIBIONE, SI SPERIMENTA
08 agosto 2011 12:02
Rai BIBIONE, SI SPERIMENTA LA SPIAGGIA NO SMOKING Per smaltire un filtro di sigaretta servono 5 anni e poi trovarselo sotto i piedi mentre si cammina sulla sabbia è tutt’altro che piacevole. Per questo sulla spiaggia di Bibione (Venezia) parte uno sperimentale “no smoking”. Non si tratta di un vero e proprio divieto, ma un “incoraggiamento” a non fumare sulla battigia o almeno a gettare il mozzicone negli appositi posacenere. Il sindaco, Pasqualino Codognotto, ha spiegato l’iniziativa così: “Nessuna contravvenzione. Per ora è solo un richiamo al diritto ad avere una spiaggia pulita”.

SANITA’: REGIONI CON BOSSI, TASSA SUL FUMO AL POSTO DEI TICKET

Premetto che sono un ex fumatore da 4 anni e i continui aumenti del costo delle sigarette non ha mai influenzato il mio voler smettere di fumare o fumare meno ma penso che l’aumento porterebbe soltanto a il rivedersi degli extracomunitari per la maggior parte irregolari al mercato o nelle fermate delle metropolitane o in stazioni ferroviarie intenti a vendere le sigarette di contrabbando, magari anche non originali ,con un conseguente aumento delle spese sanitarie creando un mercato nero i cui proventi servirebbero a finanziare mercati ancora più deprecabili .

Vi ricordate l’anno che ci fu lo sciopero del monopolio statale?

Gente che andava in Svizzera o nei paesi confinanti per comprare le sigarette e il ritorno della figura del venditore di sigarette di contrabbando arrivando anche al triplo del prezzo normale,sono per caso diminuiti i fumatori in quel periodo?NO

Piuttosto ci vorrebbe maggior informazione sui vari canali di informazione sui pericoli che porta il fumo e anche l’alcool perché se vogliamo vedere anche l’alcool porta malattie ma nessuno pensa di aumentare il prezzo degli alcolici e dei super alcolici.

Inoltre vorrei aggiungere e l’amianto?l’eternit?la diossina?

Forse perché non l’abbiamo pagata di tasca nostra ma regalataci e ci hanno rovinato le vie respiratorie in certi casi con tumori ai polmoni,tiroidi e laringe tutto per un maggior guadagno di pochissime persone ai danni della popolazione ignara di ciò che li circondava.

Il vero problema e che si cerca qualcuno da spremere come le tassazioni sempre più alte sui lavoratori dipendenti o come le multe agli autisti che servono solo per fare cassa e non per evitare le morti sulla strada.

Iniziamo a tagliare dove si spreca e non solo in politica ma anche nel mondo pubblico del lavoro perché non è possibile che c’è gente che si arrabatta con 1100 euro mensili in fronte di persone che prendono milioni di euro per prendere a calci un pallone,guidare un auto o gestire un azienda dicendo che la soluzione della crisi è diminuire il costo del lavoro vedi Marchionni.

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SANITA’: REGIONI CON BOSSI, TASSA SUL FUMO AL POSTO DEI TICKET

(AGI) – Roma, 2 ago. – Una tassa sul fumo per la copertura del ticket in sanita’. E’ questa una delle soluzioni sulla quale si registra la convergenza di molti presidenti di Regioni, riuniti stamattina in conferenza straordinaria e in attesa di incontrare, questa sera, il Governo. Idea lanciata da Umberto Bossi in un comizio, ripresa ieri da Pierluigi Bersani e ‘sposata’ dalle Regioni, di destra o di sinistrache siano le giunte. Sul tavolo la necessita’ di coprire gli ultimi mesi del 2011 reperendo i 381 milioni necessari. Che sia questa l’ipotesi a cui si sta lavorando, con un aumento delle sigarette che si aggirerebbe intorno ai 20-25 centesimi, lo conferma il presidente della Regione ToscanaEnrico Rossi. La proposta “e’ quella di Bossi…ma se uno fa una proposta giusta…”, osserva il presidente della Regione Toscana con i giornalisti che lo rammentano, “nasce da una discussione tra gli assessori” ed e’ stata presente nel dibattito sulla sanita’. Certo l’ideale sarebbe che il Governo “rispettasse il patto per la salute” mettendoci i soldi, “ma piuttosto che tassare con 10 euro tutta la popolazione non esente – con ticket maggiore anche per chi ha redditi di 20mila euro l’anno o per i precari – e’ meglio pensare ad una tassa sul tabacco”, dice ancora Rossiricordando la battaglia di Turati “paghi il vino per il pane” e aggiungendo: “paghi il tabacco per la salute”, anche se e’ comunque “importante fare una campagna contro il tabacco – ha aggiunto lo stesso Rossi – anch’io ho fumato ed ho smesso. C’e’ un direttamente proporzionale con certe malattie”.

  Le regioni lo confermano: la loro richiesta al governo e’ che si trovi una copertura al ticket. Quindi sottolineano: “piu’ volte abbiamo parlato di una copertura attraverso una tassazione del fumo. Ci sembra una copertura giusta che premia comportamenti che dal punto di vista della prevenzione hanno un senso limitando ed eliminando il fumo”. Si tratta di una misura che potrebbe diventare “una risposta strutturale”. Ma di questo si discutera’ nell’incontro con il governo. A comunicare la posizione dei presidenti delle regioni e’ Vasco Errani al termine della Conferenza straordinaria che, convocata stamattina, e’ terminata da pochi minuti. “Attendiamo l’incontro con il governo per capire come questa questione” della copertura del ticket “puo’ essere risolta cosi’ come noi riteniamo sia indispensabile fare”. Per Errani, l’introduzione lineare del ticket in manovra, cosi’ come e’, oltre a generare “iniquita’”, crea “problemi reali per la sostenibilita’ del sistema sanitario”.
  Quella sul fumo “E’ una tassa ingiusta per chi fuma, ma educativa”. La presidente della Regione LazioRenata Polverini, cosi’ commenta l’orientamento emerso nella Conferenza delle regioni di stamani che porterebbe le regioni a formulare al governo, chiamato a trovare la copertura del ticket in sanita’, ad introdurre una tassa sul fumo.
  “Aspettiamo di capire se e’ la proposta del governo”, aggiunge lasciando la sede della Conferenza di via Parigi.

http://www.agi.it/


Se continua ad avvelenarsi poi non chieda compassione

di Tony Damascelli

michael-douglas-fumaCapisco Michael Douglas: uno ha al proprio fianco Catherine Zeta-Jones e dunque abbisogna di affogare la sofferenza in una bottiglia di whiskey, con ghiaccio viste le pessime abitudini yankee. E il fegato va in pappa. Capisco Michael Douglas, non tutti i film da lui interpretati sono andati come dovevasi, dunque lo stress da prestazione e da botteghino ha avuto conseguenze serie sulla sua esistenza. E il cervello è stressato. Ora, a parte le battute e la chiara provocazione dal momento che una vita così se la sognano anche ad Hollywood, mister D. dovrebbe spiegarmi perché mai uno come lui, titolare della Michael Douglas Foundation, roba bella che si occupa della sensibilizzazione dell’opinione pubblica al disarmo nucleare, ai diritti civili e, attenti, alla salvaguardia dell’ecosistema, abbia dovuto in questi anni, sono sessantasei in tutto ma diciamo almeno cinquanta, distruggersi, oltre al fegato e al cervello già detti, anche polmoni e pelle e laringe inspirando, respirando, assorbendo tabacco di ogni genere e forma, fumo in quantità industriali, per arrugginire la voce già fascinosa, fila di bionde di ogni tipo, nel senso di sigarette per poi scoprire, improvvisamente, quel segnale bastardo, l’avviso della malattia e dunque, secondo nuova comunicazione spettacolare, l’annuncio in pubblico, era il David Letterman show. Qui parafrasando Martin Luther King: «I have a cancer», Douglas fece lo scoop. Hai fatto il furbo, mister Mike, ci hai fatto impietosire quella sera lì, ho pensato, ma guarda che razza di uomo, gran figlio di Kirk, suo padre, attore magnifico e adesso anche teatrante superbo, la gente in piedi ad applaudire, con una lacrima sul viso, pure lui con gli occhi lucidi, segnale di commozione ma anche di logorio e fatica. Mesi di preoccupazione, anche un’apparizione patetica in una premiazione televisiva mentre i giornali preparavano il coccodrillo di serie. Poi arrivano quelli dello Star e ci ammollano l’istantanea dal panfilo in acque liguri, la quale fotografia si presta a varie interpretazioni: sta ciucciando una caramella? Si è fatto una canna per alleviare il dolore? Sta fumando e basta? Sapevo che la sua «attrazione fatale» fosse un’altra, però deve essere un vizio di famiglia, altro titolo di repertorio: sua moglie, infatti, la Catherine di cui sopra, pippa che è un piacere, se ne frega del fumo passivo che potrebbe nuocere al consorte. Ma allora si facciano gli affari e le malattie loro, vivano pure come desiderano e la finiscano di cercare carezze e compassione. Comunque continui pure a navigare nei mari italiani ma se non è caramella e se non è cannabis, caro mister Douglas stavolta hai sbagliato film.

 

Michael Douglas guarito dal cancro beccato con qualcosa in bocca: fuma?

Secondo i tabloid impietosi si tratta di una sigaretta

Michael Douglas affacciato dal suo yacht con qualcosa di sospetto in bocca che le malelinguehanno subito associato a una sigaretta. Ipaparazzi impietosi non si sono fatti sfuggire la foto del divo, che ha da poco sconfitto ilcancro, rilassato in vacanza mentre sembrafumare qualcosa.


Il settimanale Star ha messo Douglas in copertina, titolando “Fuma ancora e mette a rischio la vita” e anche il Sun ha pubblicato le immagini “incriminate” mentre sta navigando a bordo della sua imbarcazione extralusso in acque italiane.

La star di Wall Street ha passato brutti momenti da quando gli è stato diagnosticato il tumore allagola e si è dovuto sottoporre a lunghe terapieprima di annunciare pubblicamente di essere guarito. Lui stesso qualche tempo fa aveva ammesso in tv allo show di David Letterman di aver i brutti vizi del fumo e dell’alcol, due fattori che vengono spesso associati al cancro, anche se a suo parere, nel suo caso, era dovuto soprattutto astress e ad altre cause.

Dopo la diagnosi i medici erano stati chiari sul fatto che Douglas dovesse smettere con il fumo e cercare di condurre una vita sana, ma le foto mettono in dubbio la sua buona fede. Che sia caduto in tentazione visto che sua moglieCatherine Zeta Jones è stata vista di recente al suo fianco con la sigaretta in bocca?

Secondo altri però potrebbe trattarsi di marijuana e non di sigaretta vera e propria, data cometrattamento terapeutico per alleviare il dolore. I fan sono preoccupati, speriamo che l’attore non metta a rischio la salute appena riacquistata a fatica.

http://cinema-tv.virgilio.it/

La prevenzione primaria-Lotta al tabagismo

 

 

Consiste nell’individuazione dei fattori di rischio che possono generare l’insorgenza della malattia e nella loro riduzione o eliminazione. Si attua attraverso l’educazione sanitaria e una corretta informazione. Per questo la LILT promuove il Codice europeo contro il cancro. Inoltre ha redatto una serie di opuscoli dedicati a corretti stili di vita, ai principali fattori di rischio e ai tumori piu diffusi.

Lotta al tabagismo

 

lotta al tabagismoSmettere di fumare è un grosso passo verso la longevità. Il primo punto del Nuovo Codice Europeo contro il Cancro testualmente recita: “Non fumare; se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza di non fumatori”. Se nessuno fumasse, il cancro ai polmoni sarebbe una malattia quasi inesistente e sarebbe di gran lunga ridotta anche l’incidenza del cancro della bocca e della vescica (esposta alle sostanze tossiche eliminate attraverso le urine). La LILT, da sempre, si occupa di educare per “debellare” la dipendenza dal fumo ed informare sui danni causati dalla sigaretta.

La linea verde SOS. LILT 800 998877 offre un reale supporto a chi voglia abbandonare la dipendenza dal fumo: sono ormai più di 4.253 i corsi già realizzati dalla LILT, finalizzati alla disassuefazione dal fumo e condotti con successo mediante l’adozione di una metodica innovativa che esclude qualsiasi ricorso a medicine, offrendo al contrario molto spazio alle motivazioni personali, all’introspezione, all’ascolto delle dinamiche psicologiche che favoriscono e mantengono la cattiva abitudine alla sigaretta.

Smettere è essenziale, sono sufficienti pochi dati statistici per capire i reali danni del fumo:

 

  • solo nel nostro paese il fumo è considerato il responsabile di circa il 30% delle morti per tumore;
  • nel mondo, secondo un recente studio firmato da esperti della Cancer Research Epidemiology Unit dell’Università di Oxford, il 75% dei casi di cancro alla cavità orale, alla faringe e all’esofago può essere attribuito al consumo di tabacco e la percentuale si innalza ad oltre l’80% per il tumore ai polmoni;
  • il consumo di tabacco aumenta la probabilità di essere colpiti dal cancro ai polmoni dalle trenta alle sessanta volte.

Inoltre il fumo è il principale responsabile anche di altre patologie quali:

  • l’infarto;
  • l’ictus;
  • le bronchiti croniche ostruttive ed altri disturbi dell’apparato respiratorio.

… e per chi non fuma, attenzione ai danni del fumo passivo!

Ultimamente, l’Unità per la Prevenzione dei danni del fumo dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, sulla base dei dati forniti dall’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), ha evidenziato che la concentrazione di benzene rilevata a Milano era 6,7 volte in meno rispetto a quella rilevata in una stanza di 45 metri cubi dove si erano fumate 6 sigarette!

 

NFLUISCE ANCHE SULL’APPRENDIMENTO FUMO PASSIVO DISTURBA COMPORTAMENTO DEI BAMBINI

FUMO PASSIVO DISTURBA COMPORTAMENTO DEI BAMBININew York – Secondo un nuovo studio, i bambini esposti al fumo passivo in casa hanno maggiori probabilita’ di manifestare disturbi dell’apprendimento e comportamentali rispetto ai loro coetanei. Gli autori dello studio hanno osservato che il 6% di un campione di oltre 55.000 minori di 12 anni negli Stati Uniti viveva con un fumatore e aveva maggiori probabilita’ di soffrire della Sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ (ADHD), un disturbo dell’apprendimento o “della condotta”, rispetto ai coetanei che vivevano in case di non fumatori.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/201107140933-hpg-rsa1005-fumo_passivo_legato_a_disturbi_del_comportamento_nei_bambini

Il percorso dell’aria nel nostro corpo: inspirazione, espirazione. Il fumo provoca gravi danni all’apparato respiratorio.


Nelle molteplici funzioni che il corpo umano compie, esso si avvale di organi ed apparati, ognuno dei quali è formato da milioni di cellule. Per svolgere il proprio lavoro le cellule necessitano di un continuo apporto di sostanze nutritive e contemporaneamente hanno bisogno di eliminare i prodotti di rifiuto. Tale compito, di vero e proprio trasporto, è svolto per mezzo di una staffetta del tutto speciale, i cui concorrenti sono l’apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio, i quali operano in una perfetta e collaudata sincronia. 

il PERCORSO DELL’ ARIA NEL NOSTRO CORPO
L’apparato respiratorio è costituito dalle vie aeree superiori e dalle vie aeree inferiori. Le vie aeree superiori rappresentano il punto di ingresso dell’aria nel corpo: la bocca, le cavità nasali e la parte superiore della faringe. Le cavità nasali hanno anche il compito di trattenere le impurità presenti nell’aria, di riscaldarla quando la temperatura esterna è fredda e di umidificarla, impedendo così l’irritabilità dei tessuti.
Le vie aeree inferiori sono formate dalla laringe, dove si trovano le corde vocali, dalla trachea, dai bronchi e dai polmoni. La laringe, visibile esteriormente nella parte anteriore del collo degli uomini e nota come il «pomo di Adamo», è il punto di inizio delle vie aeree vere e proprie. Nella laringe si incrociano le vie respiratorie e quelle digerenti. Il «vigile» che regola questo delicato incrocio è l’epiglottide, che, spostandosi in perfetta sincronia, impedisce che il cibo segua il percorso della respirazione. La trachea ha una forma cilindrica rafforzata da anelli cartilaginei; una volta che l’aria arriva nella parte inferiore di essa si divide nei due bronchi per entrare, quindi, nei polmoni. Attraverso i bronchioli, come puoi verifìcare nel disegno, l’aria giunge a delle espansioni a fondo cieco, gli alveoli polmonari, nei quali si arresta. E qui che l’apparato respiratorio cede il testimone, come in una staffetta, all’apparato circolatorio. Nelle sottilissime pareti degli alveoli, infatti, scorrono i capillari che catturano l’ossigeno, mettendolo in circolo nel sangue. 

I POLMONI
I polmoni sono due organi di forma quasi conica, con una base ed un apice, rivestiti dalla pleura. Sono a contatto con la cassa toracica. la cui espansione, quando si inspi- ra, dilata i polmoni permettendo l’afflusso di aria al loro interno. Essi possiedono una notevole elasticità e il loro funzionamento è paragonabile a quello di una spugna. Tutto il polmone è, infatti, formato da una quantità incredibile di quelle piccolissime cavità che sono gli alveoli. Solo così è possibile catturare la quantità di ossigeno necessaria… e se dai uno sguardo agli appunti che seguono, ti renderai conto che a volte serve proprio tanto ossigeno. Pensa che, se si potessero distendere su di un piano le pareti di tutti gli alveoli polmonari, si coprirebbe una superficie di circa 100 m2! 

L’ATTO RESPIRATORIO
La ventilazione, che assicura il regolare e continuo rinnovo dell’aria, si svolge in due fasi, inspirazione ed espirazione. Si tratta di un atto automatico, controllabile dalla volontà, ma non dipendente da essa. È regolato dal cosiddetto riflesso polmonare, per cui l’inspirazione stimola l’espirazione e viceversa.

Inspirazione: immissione di aria dall’esterno fino agli alveoli.
Espirazione: eliminazione dell’aria dagli alveoli verso l’ambiente esterno.

La ventilazione è, quindi, un processo dinamico. La contrazione dei muscoli inspiratori espande il torace aumentando, in tal modo, il suo volume. All’interno dei polmoni, quindi, si crea una depressione che attira l’aria dall’esterno all’interno. Terminata l’inspirazione, i muscoli inspiratori si rilassano; i polmoni, grazie anche alla loro elasticità, si rimpiccioliscono riportando la cassa toracica alle dimensioni di partenza. Questa riduzione crea all’interno dei polmoni una maggiore pressione che permette la fuoriuscita dell’aria.

Mentre l’inspirazione richiede una contrazione muscolare e, quindi, è un processo attivo, l’espirazione, per lo meno quella a riposo, è passiva, non avendo bisogno di contrazione alcuna. Nel caso di respirazione forzata, invece, intervengono anche i muscoli espiratori, gli addominali, che abbassano le costole. Se in due ambienti, fra loro comunicanti, si ha una diversa concentrazione di un gas, esso si diffonde da dove è più concentrato verso l’ambiente dove lo è di meno. Così, dopo una inspirazione, nell’alveolo si ha maggiore concentrazione di ossigeno rispetto al sangue che scorre sulle pareti alveolari: per diffusione l’ossigeno passa nel sangue. Sullo stesso principio l’anidride carbonica fa il tragitto inverso. 

I MUSCOLI RESPIRATORI
I muscoli che consentono l’espansione della cassa toracica sono i muscoli intercostali e il diaframma. Gli intercostali quando si contraggono sollevano le cestole e lo sterno, ampliando in questo modo il volume toracico. Il diaframma è un muscolo piatto che divide il torace dall’addome; quando si contrae si appiattisce e si abbassa, facendo aumentare il volume del torace. 

un EPISODIO CURIOSO
L’atto della respirazione è talmente «naturale» che non dovrebbe creare problemi. Eppure non è stato così, alcuni anni fa, per Francesco Moser, già affermato campione, pur giovanissimo di età. In un periodo della sua brillante carriera ebbe un grosso calo di forma, che nessuno riusciva a spiegarsi, vista la qualità degli allenamenti e il suo notevole impegno. Sembrava oramai arrivato il momento del declino, quando un amico fisiologo si accorse, studiando attentamente la sua posizione sulla bicicletta, che respirava male, utilizzando solo in parte la sua notevole capacità vitale. Da quel momento, la carriera di Moser è proseguita per molti anni con notevole successo, tanto che nel 1994. all’età di 43 anni ha saputo ancora migliorare il proprio record dell’ora! 

respirazione TORACICA, RESPIRAZIONE ADDOMINALE 
La respirazione toracica vede coinvolti soprattutto i muscoli intercostali, per cui è il torace a espandersi maggiormente. È tipica delle donne. Quella addominale, spontanea e ben evidente nei bambini, si avvale molto della contrazione del diaframma. Gli uomini tendono a un tipo di respirazione mista. La respirazione addominale viene usata molto nelle tecniche yoga, con le quali si cerca di raggiungere una perfetta padronanza del proprio corpo attraverso una respirazione profonda ed armoniosa. La contrazione regolare del diaframma, inoltre, esercita un benefico massaggio su fegato, stomaco, reni ed intestini. In posizione verticale, a testa in giù, si favorisce, poi, l’ossigenazione del cervello, conferendo equilibrio a tutto il sistema nervoso. Nel riquadro trovi degli esercizi che ti aiutano a regolare meglio la respirazione e a vincere quei piccoli momenti di ansia che ognuno di noi attraversa quando deve affrontare una prova. 

Il FUMO E ALTRO
Le sostanze inquinanti che si trovano nell’aria, e il fumo in particolare, creano notevoli problemi all’apparato respiratorio. II fumo riduce la funzione respiratoria in quanto fa aumentare la secrezione di muco da parte dei bronchi. In questo modo, la superficie che può essere utilizzata per gli scambi respiratori si riduce. Il fumo, inoltre, offre al sangue un carico indesiderato, formato dalla nicotina, vera e propria droga stimolante, e dal monossido di carbonio, veleno della peggiore specie, anche se in quantità ridottissime.
Oltre ai gas, con il fumo si assumono anche delle piccole particelle solide catramose, che tendono a depositarsi negli alveoli, provocando la tosse, abbastanza frequente nei fumatori. II catrame può causare delle pericolose alterazioni dei tessuti polmonari, fino, purtroppo, ai tumori. Conviene fumare?

http://www.medicina33.com

Età, sesso e status sociale: ecco i fattori determinanti per smettere di fumare

Uomo, non più giovane e appartenente a una classe socioeconomica modesta: è questo il profilo ideale di chi vuole smettere di fumare. E di chi riesce a farlo. Lo ha dimostrato un’analisi svolta dal UK Centre for Tobacco Control Studies (Università di Nottingham) per conto del National Institute for Health and Clinical Excellence (Gran Bretagna) in cui sono stati rielaborati i dati raccolti tra il 1990 e il 2007 riguardo al successo delle terapie per smettere di fumare offerte dal National Health Service britannico.

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Secondo quest’analisi, anche se le donne sono più motivate a smettere, nel momento in cui ci si rivolge a un centro antifumo gli uomini riescono a farlo più facilmente. E la difficoltà è ancora maggiore per le donne incinte che, spesso, smettono solo transitoriamente di fumare durante la gravidanza. Le spiegazioni della diversità tra uomo e donna? Forse una minore sicurezza di riuscire a farcela, una diversa reazione all’astinenza e il differente significato che la sigaretta assume per la donna rispetto all’uomo. Dallo studio emerge poi che è più facile smettere di fumare in età più avanzata. Se, poi, si appartiene a una classe socioeconomica più modesta, la percentuale di successo passa dal 7,8% all’8,8%.

Secondo i ricercatori per aumentare la probabilità di riuscire a smettere anche per chi ha più difficoltà a farlo è necessario sviluppare programmi innovativi per «gruppi specifici» di fumatori.

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13271-eta-sesso-e-status-sociale-ecco-i-fattori-determinanti-per-smettere-di-fumare

Convegno CCM “Mamme libere dal fumo”

Immagine di un bambino e di una mamma abbracciatiSi terrà a Roma il 7 luglio 2011, presso la sala “ Biagio D’Alba” del Ministero della Salute, il Convegno dedicato al progetto CCM “Mamme libere dal fumo”, promosso dal Ministero della Salute, con la Regione del Veneto capofila, per estendere a livello nazionale la formazione delle ostetriche al counselling motivazionale antitabagico, al fine di promuovere la prevenzione del fumo in gravidanza.

Il 71% delle donne, infatti, smette di fumare in gravidanza, ma spesso riprende dopo il parto o al termine dell’allattamento.

Il Convegno è finalizzato a fare il punto sullo sviluppo del progetto e a riflettere  sui dati di efficacia prodotti dalle Regioni partecipanti.

L’evento è stato accreditato ECM per Ostetriche, Medici, Psicologi, Ass. Sanitari, Infermieri, Educatori.

Data pubblicazione: 21 giugno 2011
Data evento: 07 luglio 2011

http://www.salute.gov.it/salaStampa/dettaglioEvento.jsp?id=110