30 Gennaio 1945 – La nave passeggeri Wilhelm Gustloff viene affondata da un sommergibile sovietico nel Mar Baltico causando la morte di oltre 9000 naufraghi.

Wilhelm Gustloff (nave)

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Wilhelm Gustloff
Bundesarchiv B 145 Bild-P094443, Stettin, "Wilhelm Gustloff" als Lazarettschiff.jpg
La Gustloff all’ancora a Stettino
Descrizione generale
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Tipo Motonave
Costruttori Blohm & Voss
Cantiere Amburgo
Varo 5 maggio 1937
Completamento 15 marzo 1938
Entrata in servizio 24 marzo 1938
Proprietario Kraft durch Freude
Destino finale Affondata da un siluro del sommergibile russo S-13 il 30 gennaio 1945
Caratteristiche generali
Stazza lorda 25.484 t
Lunghezza 208,50 m
Larghezza 23,59 m
Altezza 6,50 m
Velocità 15,5 nodi
Autonomia NumeroMiglia mn a nodi NumeroNodi(Numerokm km a Velocità km/h)
Passeggeri 1470

La Wilhelm Gustloff era una nave passeggeri della compagnia Kraft durch Freude(KdF) divenuta famosa per essere stata affondata da un sommergibile sovietico nel corso della seconda guerra mondiale. Affondata il 30 gennaio 1945 nel Mar Baltico, causò la morte di oltre 9000 persone divenendo il naufragio più grave mai registrato nella storia.

Storia

La Wilhelm Gustloff fu varata nel 1937, ed era il gioiello della KdF (Kraft durch Freude) tedesca. Costruita dalla Blohm und Voss di Amburgo era lunga oltre 200 metri, per una stazza di 25.893 tonnellate. La KdF era alla dipendenze della DAF (Deutsche Arbeitsfront), la quale sostituendo i sindacati aveva lo scopo di controllare e guidare l’intera forza lavoro tedesca.

La nave, che originariamente doveva chiamarsi Adolf Hitler, prese nome da Wilhelm Gustloff, fondatore e capo della sezione elvetica del partito nazionalsocialista, assassinato il 4 febbraio del 1936 a Davos dallo studente ebreo David Frankfurter, che aveva deciso di compiere questo atto sperando di scuotere il popolo ebraico, esortandolo a combattere contro l’oppressione del nazismo.

La Gustloff era la nave di bandiera dell’intera flotta della KdF. Questa possedeva numerose altre navi, altrettanto grandi e famose, e con una storia analoga, ma la Gustloff era unica in quanto a lusso e sfarzosità. Numerose furono le crociere nell’Oceano Atlantico, nel Mar Mediterraneo e nei mari del Nord, alle quali partecipava la ricca borghesia tedesca.

Nel maggio del 1939, quattro mesi prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, la Gustloff si affiancò ad altre quattro navi della KdF, la Robert Ley, la Der Deutsche, laStuttgart e la Sierra Cordoba, ed infine la Oceana (non facente parte della KdF). Tutte queste navi avevano il compito di trasportare la legione Condor dalla Spagna allaGermania in seguito al successo nella difesa delle forze repubblicana attaccate dainazionalisti franchisti. Arrivata nel porto di Vigo, scaricò molto materiale medico necessario alle organizzazioni di volontariato e sanitarie spagnole. Caricò poi 1.400 uomini e il 30 maggio del 1939, arrivata nella acque tedesche, fu scortata nel porto di Amburgo in una parata di navi e manifestazioni di benvenuto.

L’imponente prora

Nave ospedale

Nel settembre del 1939, le forze armate tedesche trasformano ufficialmente la Gustloff in nave ospedale a disposizione della Kriegsmarine. Fu classificata in Lazarettschiff D, trovarono posto feriti tedeschi e di altre nazioni. L’uso di questa nave era strettamente monitorato e seguiva un rigido protocollo di procedure internazionali. Infatti, era completamente stata riverniciata di bianco, con una banda verde lungo tutta la carena su entrambi i lati, ed infine numerose croci rosse sul ponte, sul fumaiolo e sui lati. Su queste navi era proibito trasportare alcun tipo di materiale da guerra, sia offensivo sia difensivo, quindi nessun tipo di munizioni o armamento doveva essere caricato sulla Gustloff.

Il primo impiego della nave ospedale fu nella zona di Danzica al termine della campagna polacca. Rimase alla fonda nel baia per molte settimane, e supportava le numerose operazioni di guerra nella zona di conflitto sovietica, infatti tutti i soldati feriti venivano portati sulla Gustloff. Altri azioni erano di affiancamento della flotta della KdF come la Stuttgart, la Der Deutsche e molte altre.

Dal maggio del 1940 fino al luglio dello stesso anno, la Gustloff era in servizio nella zona di Oslo inNorvegia, come ospedale galleggiante durante la campagna di Norvegia. Lasciò Oslo con a bordo 560 tra feriti e passeggeri.

Durante l’ultima estate, prima dell’autunno del 1940, alla Gustloff venne ordinato di prepararsi per le operazioni di invasioni dell’Inghilterra, ma tale invasione fu cancellata. Ancora una volta salpò allora da Oslo con altri 414 feriti.

Subito dopo questo viaggio terminò il servizio di nave lazzaretto, e navigò in direzione Gotenhafen. Venne tramutata in una nave caserma al servizio della Kriegsmarine, affiancando i numerosi U-boot tedeschi.

Nave caserma

La Gustloff sotto la 1°Divisione Unterseeboots, e poi sotto la 2°Divisione Unterseeboots, rimase all’ancora a Gotenhafen per oltre quattro anni. Poi nel gennaio del 1945 fu rimessa in servizio, e questa volta prese parte alla più grande evacuazione navale della storia, il recupero ed il trasporto di milioni di rifugiati, soldati e feriti. Tutte le più grandi navi della KdF vennero utilizzate per questa imponente operazione nei porti di Danzica, Gotenhafen, Pilau, tra loro vennero utilizzate le seguenti navi : Cap Arcona (27.561), Robert Ley (27.288), Hamburg (22.117),Deutschland (21.046), Potsdam (17.528), Pretoria (16.662), Berlin (15.286), Goya e molte altre. Fu la più imponente evacuazione di tutta la storia, vennero trasportati milioni di persone, messi al sicuro dall’avanzata sovietica.

Al termine della Guerra, le operazioni di soccorso erano state un vero successo, in quanto oltre 2.000.000 di persone vennero salvate. Non tutti però riuscirono a salvarsi, dalle 25.000 alle 30.000 persone morirono, soprattutto in seguito agli affondamenti della Gustloff e del Goya per un totale di oltre 15.000 morti. Considerando il numero di persone trasportate, le condizioni climatiche e il periodo di guerra, tale operazione fu comunque un grande successo, dimostrando la grande determinazione della macchina di soccorso tedesca.

L’affondamento

Quando la Gustloff lasciò la protezione del porto di Gotenhafen il 30 gennaio 1945, le condizioni climatiche erano pessime, vento molto forte, stava nevicando e la temperatura era di dieci gradi sotto lo zero. Molti blocchi di ghiaccio galleggiavano nel freddo mar Baltico. La possibilità di sopravvivenza di un naufrago in un mare cosi freddo e con un tempo come questo era impossibile. La Gustloff iniziò il proprio viaggio senza alcuna scorta, armata solo di qualche armamento antiaereo, mentre nessuna difesa antisommergibile era installata.

La lista dei passeggeri comprendeva 918 ufficiali, 173 membri dell’equipaggio, 373 membri delle Unità Navali Ausiliarie formata esclusivamente da donne, 162 feriti, e 4.424 rifugiati, per un totale di 6.050 persone. Tuttavia, la lista ufficiale di carico non teneva conto delle centinaia di persone che avevano preso posto sul ponte della Gustloff. Infatti, nuove ricerche dimostrano che il numero totale di persone al momento dell’affondamento era superiore a 10.000. La più attendibile ricerca fu quella di Heinz Schon che divise il numero di persone come segue: 8956 rifugiati, 918 tra ufficiali e membri della 2. Unterseeboot-Lehrdivision, 373 donne delle Unità Ausiliarie, 173 uomini delle forze navali, e 162 soldati feriti per un totale di 10.582 persone a bordo.

Alle 21:08 del 30 gennaio 1945 (9:08 orario a Gotenhafen, 7:08 orario di Mosca), il sommergibile russo S-13 comandato da Alexander Marinesko, lanciò tre siluri contro la Gustloff. Il primo siluro colpì la nave a prua direttamente sotto la linea di galleggiamento. Immediatamente la Gustloff piegò a dritta. Vennero lanciati subito i razzi di segnalazione e l’SOS. Il secondo siluro colpì la Gustloff nell’area della piscina facendo esplodere completamente quella zona, ed infine il terzo siluro colpì la sala motori devastando l’intero scafo. Presto il castello di prua venne sommerso quasi completamente, mentre la poppa si alzava sopra il livello del mare. In meno di cinquanta minuti, la Gustloff affondò nelle acque nere e fredde del mar Baltico, portando con se oltre 9000 persone[1].

L’affondamento della Gustloff fu il più grave e tragico evento della storia navale, per le enormi dimensioni di tale tragedia. Moltissime navi affondarono con terribili tragedie, ma nessuna nave ebbe una perdita cosi numerosa di vite umane.

Note

  1. ^ 7700 secondo le stime ufficiali

Altri progetti

27 settembre 1915 – La nave da battaglia Italiana Benedetto Brin venne sabotata e affondata nel porto di Brindisi uccidendo oltre 400 marinai

Benedetto Brin (nave da battaglia)

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La nave da battaglia italiana Benedetto Brin apparteneva alla Classe Regina Margherita. Costruita su progetto elaborato dall’ispettore del genio navale Benedetto Brin e dal generale Micheli era un’ottima unità per la sua velocità, protezione, armamento, qualità marine ad abitabilità.

La sua costruzione iniziò nel 1899, venne varata nel 1901Castellammare di Stabia e, consegnata alla Regia Marina nel 1905, ricevette la bandiera di combattimento l’1 aprile 1906.

Durante la guerra italo-turca partecipò allo sbarco a Tripoli nel 1911 e l’anno seguente fu impiegata nel Mar Egeo.

Il Benedetto Brin andò perduto il 27 settembre 1915 nel porto di Brindisi a seguito all’esplosione della santabarbara, chi dice a causa di un problema con le munizioni, chi in seguito ad un sabotaggio austriaco e chi a causa di sabotatori italiani attratti dalle promesse austriache di una ricompensa in denaro per ogni nave affondata o danneggiata. Perirono 421 tra ufficiali, sottufficiali, sottocapi e comuni, Il comandante della 3ª Divisione Navale della 2ª Squadra, contrammiraglio Ernesto Rubin de Cervin, e il comandante della nave capitano di vascello Gino Fara Forni di Pettenasco.

Varo della nave

l’affondamento della nave

Benedetto Brin
BenedettoBrin.jpg
Descrizione generale
Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg
Tipo Corazzata
Classe Regina Margherita
Cantiere Castellammare di Stabia
Impostazione 1899
Varo 1901
Completamento 1905
Destino finale Affondata 1915
Caratteristiche generali
ki/Dislocamento”>Dislocamento Normale: 13.427 t
Pieno carico: 14.574 t
Lunghezza 138,l mt. fuori tutto m
Larghezza 23,8 mt. m
Pescaggio 8,9 mt. m
Propulsione 28 caldaie
2 motrici alternative
Potenza: 20.000 hp
Velocità 20 nodi (37 km/h)
Autonomia 10.000 mn a 10 nodi (18.520 km a 18,5 km/h)
1.000 t di carbone
Equipaggio 797
Equipaggiamento
Armamento Artiglieria:
  • 4 pezzi da 305/40 mm
  • 4 pezzi da 203/45 mm
  • 12 pezzi da 152 mm
  • 20 pezzi da 76 mm
  • 2 pezzi da 47 mm
  • 2 pezzi da 37 mm
  • 2 mitragliere

4 tubi lanciasiluri

Corazzatura Verticale: 150 mm
Orizzontale: 80 mm
Artiglierie: 220 mm
Torrione: 150 mm
Note
Motto par ingenio virtus (il valore è pari all’ingegno)