Cura del cancro e maltolo, bufala?


Cancro e maltolo. Alcuni mi hanno chiesto quanto sia vera la notizia che circola sempre più su Facebook e via email rispetto una “nuova cura per il cancro”, “basata sul maltolo” e “tenuta nascosta dalle multinazionali e dai mezzi di informazione”.

In particolare a essere diffuso è un video nel quale appare un sedicente giornalista. Parla di un paio di “ricercatori precari” di Urbino, che avrebbero scoperto una fenomenale “molecola naturale”, il maltolo, in grado di far “suicidare le cellule tumorali”. Nessuno parlerebbe della cura perché le multinazionali stanno cercando di oscurare il fatto e i media, conniventi, non danno quindi la notizia.

Bene: è falso.

O meglio – come spesso succede in questi casi – la notizia è in parte vera: ma è talmente sommersa di generalizzazioni, complottismi, false rivelazioni e misteri da essere talmente diluita da non aver quasi più alcun elemento di verità (un po’ come nei principi dell’omeopatia). Sfortunatamente, utilizzare elementi veri aggiungendo dosi di “mistero” e “complotto” è tipico delle bufale. Chiunque le alimenti, in buona o in cattiva fede, genera false speranze, false aspettative, e illude malati e famiglie. Vediamo prima di tutto le falsità presenti nel video che circola:

  1. Non risulta che nessuna “multinazionale del farmaco” (cit.) stia cercando di ostacolare la ricerca in questione, al contrario: quanto scoperto è stato oggetto di brevetto in Italia e se ne è parlato in pubblicazioni scientifiche.
  2. Per quanto concerne i “ricercatori precari”. Beh, il primo non è ricercatore e neanche precario:Vieri Fusi è infatti professore associato dell’Università di Urbino (pagina personale di Vieri Fusi).Mirco Fanelli risulta invece occuparsi del “laboratorio di PatologiaMolecolare” e nelle pagine dell’università è definito ricercatore dal 2002 a oggi. Quindi, salvo imprecisioni, deve essere “ricercatore confermato” e non precario (pagina personale di Mirco Fanelli).
  3. La notizia non è affatto nuova, è del marzo 2013 e deriva da studi di cui già si era parlato anche precedentemente.
  4. Non è vero che i giornali hanno oscurato la notizia, al contrario: è stata annunciata su molte testate tra le quali Corriere della SeraIl Sole 24 OrePanoramaIl Resto del Carlino, e dalla principale agenzia stampa italiana, l’ANSA. Proprio perché molto se ne è parlato, uno dei due soggetti ha sentito la necessità umana di chiarire commentando un articolo in proposito sul magazine dell’università relativa con un messaggio che copio di seguito (la sede del messaggio è un forte indizio a supporto dell’indentità dell’autore, poi intervistato a proposito, ma la cosa è comunque facilmente verificabile).
  5. Semplificare quando si parla di temi così specifici non è sfortunatamente possibile. Ci sono tipi di neoplasie molto differenti, per caratteristiche, dimensioni, eziologia, risposta alle cure… La semplice frase “cura per il cancro” non è tecnicamente corretta e dovrebbe quindi da subito far nascere qualche sospetto.

Passiamo ora agli aspetti reali della notizia, ovvero alla ricerca che è in effetti stata effettuata. Il messaggio pubblicato da Fanelli chiarisce più di quanto potrebbero fare altri rispetto questa cosiddetta “cura al maltolo per il cancro” (i grassetti sono miei):

Mi sento di esternare un ringraziamento a tutti coloro che hanno condiviso con noi i risultati della nostra attività di ricerca. Come spesso capita in queste situazioni, e toccando certi argomenti, si rischia di far trapelare messaggi non corretti. Ci tengo a precisare che le molecole che abbiamo brevettato non devono essere considerate la soluzione nella lotta contro il cancro. Siamo in una fase sperimentale che sta dando ottimi risultati ma ancora lo-ntana dalla sperimentazione clinica. Mi duole dover disilludere le persone che mi chiamano chiedendomi se possiamo sperimentare le nostre molecole sulle persone a loro vicine affette da tumore. Mi duole che, con gli articoli di questi giorni, si sia alimentato un clima di false speranze. Siamo ricercatori e non è nelle nostre intenzioni vendere fumo. Le nostre molecole ad oggi sono promettenti……la futura attività di ricerca dimostrerà se sarà possibile utilizzarle nell’uomo e con quali benefici. Vi ringrazio moltissimo, ci state fornendo una grossa motivazione…..grazie a tutti. Mirco Fanelli

In sostanza: come in molti altri casi, si tratta di test di laboratorio che non si sa se possa essere replicati sull’essere umano. Senza scendere nel tecnico, sarebbero state sintetizzate due molecole (chiamate malten e maltonis) con la capacità di indurre alterazioni della cromatina (se ne parla anche in un articolo scientifico a loro firma). Da questo stadio a quello – eventuale – della sperimentazione sull’uomo passano di solito anni, quando va molto bene mesi. Altri anni sono poi necessari per valutare i risultati e applicare eventualmente il tutto su scala più ampia.

La ricerca è quindi in fase iniziale e sarà – forse – approfondita in futuro, nella speranza che possa portare risultati. Risultati che però attualmente sono molto distanti e il cui esito positivo è assolutamente non prevedibile. Affermare oggi che si tratti di una cura contro il cancro è quindifalso, come specificato anche dagli stessi autori. Così come è falso tutto il quadro dipinto negli appelli che circolano: niente oscuramenti, niente connivenze, niente complotti.

Molto più vero, semmai, il fatto che all’università manchino i soldi per farla, questa ricerca. Se di ciò si parlasse negli appelli (e magari anche in parlamento), evitando i complottismi, la questione sarebbe probabilmente un po’ più produttiva.

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