Tracheotomia

 

Certo il S.Gerardo di Monza godeva di una vista stupenda sui dintorni e, in special modo dai suoi piani più alti.    Ero ricoverata al nono piano, reparto otorino, per controllare una forte infiammazione alla gola. Mi aveva colto di sorpresa la proposta dell’otorino dal quale ero in visita:” La trattengo così gli esami saranno più celeri e intanto tentiamo una cura”. Subito, dopo il secondo giorno, si capiva che la cura non faceva effetto e così mi sottoposero a una tac con contrasto. L’esito fu che si vedeva una massa non riferibile a niente di buono tra l’esofago e la trachea.      Gli esami del sangue confermarono una diagnosi terribbile: tumore! Ma per definirlo bene sarebbe servito un pezzetto di tessuto: il problema era come prelevarlo data la posizione critica del tumore… Comunque fu deciso di cominciare subito la chemioterapia e per facilitarne la somministrazione mi avrebbero inserito un piccolo
catetere appena sotto la clavicola in anestesia locale. “Una cosa molto banale” mi dissero!

 

La sera stessa mi portarono dal chirurgo il quale si mise all’opera; non aveva ancora finito che cominciai ad avere una strana sensazione di irreqietezza ed ansia che montavano sempre di più dentro di me aumentando i battiti del mio cuoreall’impazzata, come quando corri e ti manca il fiato ma era una parabola ascendente, nonriuscivo più a respirare, una stretta mortale mi stringeva la gola, ho creduto di morire lì    Intanto il chirurgo si prodigava in tutti i modi possibili ma niente da fare; ricordo le sue ultime parole:”Mettele il catetere! L’infermiera:”Signora si sdrai”, io.”Non posso soffoco” L’infermiera.”Non importa glielo mettiamo da seduta” Poi dal lettino mi spostarono su una lettiga e quindi non ci fu più niente: il buio.  Mi risvegliai non so dopo quanto tempo nei sotterranei delle sale di rianimazione d’emergenza.

 

Così cominciava la mia avventura al S.Gerardo di Monza. Erano i primi giorni del gennaio 2004 e l’esordio sopra descritto lo scrissi di getto la prima notte insonne che trascorsi in reparto dopo il trasferimento dalla sala di rianimazione: uno  sfogo interiore anche perchè non riuscivo a parlare, mi era stata praticata la tracheotomia, una cosa transitoria, mi dissero, che mi avrebbero poi tolto! Non sapevo ancora che sarebbe stato per il resto dei miei giorni! E il bello doveva ancora succedere!!!