Escherichia coli, situazione sotto controllo

Ricercatore“Nessun allarme in Italia, non ha senso rinunciare a frutta e verdura. Basta seguire le normali regole di igiene”. Lo ha ribadito il Ministro della Salute prof. Ferruccio Fazio a proposito dell’infezione di Escherichia coli che sta colpendo soprattutto la Germania, anche riferendo al Senato e al Consiglio dei Ministri il 9 giugno. Il Ministro ha invitato a non diffondere allarmi infondati, che possono generare inutili preoccupazioni tra i cittadini, modificare in modo negativo stili e costumi di vita e avere conseguenze molto gravi per i produttori agricoli alimentari.

Le autorità tedesche hanno indicato come veicolo dell’infezione alcuni tipi di germogli.
Il 31 maggio le stesse autorità tedesche hanno smentitto ufficialmente l’ipotesi dei cetrioli prodotti in Spagna quale fonte di contagio.
Il 15 giugno la Francia ha denunciato un focolaio a Bordeaux causato dallo stesso ceppo di E. coli riscontrato in Germania.
Studi congiunti tra Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) indicano che attualmente una partita di germogli di fieno greco proveniente dall’Egitto rappresenta il collegamento più probabile fra i casi registrati in Francia e il precedente focolaio in Germania.
Il 6 luglio 2011 la Commissione Europea ha disposto il blocco dell’importazione dall’Egitto di semi di fieno greco e altri semi e ortaggi fino al 31 ottobre 2011.

Nessun caso in Italia
Sinora non è giunta alcuna segnalazione di infezione da parte del ceppo di batterio E.coli enterotossico, né nella popolazione italiana residente né in turisti provenienti dalla Germania.

Cosa fare
Le consuete norme igieniche per la sicurezza alimentare sono sufficienti a evitare infezioni: lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato alimenti, lavare a fondo le verdure, evitare il consumo di carne cruda, lavare bene coltelli, taglieri e altri utensili usati per la preparazione dei cibi, evitare di utilizzare senza lavare lo stesso tagliere e/o utensile per più alimenti e lavare bene le mani prima di manipolare i cibi e dopo aver usato la toilette.
Le persone che hanno recentemente soggiornato in Germania devono prestare attenzione alla comparsa di sintomi gastroenterici e nel caso di diarrea emorragica rivolgersi al proprio medico.
Poiché la quasi totalità dei casi di infezione è circoscritta alla zona di Amburgo, è raccomandato ai cittadini italiani che debbono proprio recarsi nel Nord della Germania di non consumare in loco verdura, germogli e frutta crude.

Controlli
Il Ministero della Salute ha allertato le Regioni, le strutture sanitarie e gli uffici sanitari alle frontiere, responsabili dei controlli sulle importazioni alimentari.
I Carabinieri dei NAS hanno intensificato i controlli sui rivenditori di frutta e verdura circa l’apposizione del cartellino indicante il luogo di origine della merce posta in vendita. Tutti gli esami sui cetrioli sequestrati dai Nas nei primi giorni dell’allarme hanno dato esito negativo e i prodotti sono stati dissequestrati.
E’ attivo un efficiente sistema di sorveglianza sindromica, in grado di segnalare e curare tempestivamente eventuali casi.
L’Istituto Superiore di Sanità, sede del Laboratorio Europeo di Riferimento per l’Escherichia coli in campo veterinario, su richiesta della Direzione Generale di Sanità Pubblica della Commissione Europea (DG Sanco) è pienamente coinvolto nelle indagini sull’epidemia.
E’ stato rapidamente messo a punto un metodo specifico per la ricerca del ceppo epidemico VTEC O104:H4 negli alimenti, metodo distribuito ai Laboratori Nazionali di Riferimento degli Stati Membri e, a livello nazionale, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, che in Italia svolgono la maggior parte dei controlli ufficiali sugli alimenti.

Data ultimo aggiornamento: 7 luglio 2011

Campagna contro l’abbandono dei cani 2011

L’abbandono dei cani, oltre ad essere un gesto incivile e un reato perseguito in Italia ai sensi dell’art.727 del Codice penale con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, rappresenta la causa primaria del randagismo.

Il fenomeno del randagismo implica una serie di importanti conseguenze dal punto di vista igienico, sanitario e sociale. Basti pensare, ad esempio, ai numerosi incidenti stradali causati dal vagabondare di animali randagi e alle possibili patologie da questi trasmesse al bestiame e all’uomo. Contrastare, quindi, l’abbandono dei cani è l’obiettivo della campagna 2011 di sensibilizzazione lanciata dal Ministero della Salute condivisa e realizzata in collaborazione con gli enti locali (Comuni e Province).

 OBIETTIVI

  • Diffondere la cultura del possesso responsabile, contrastando l’abbandono dei cani
  • Informare che l’abbandono di un cane costituisce un reato per il quale è prevista un’ammenda o l’arresto (Art. 727 Cod. Penale) 

TARGET

  • La popolazione generale, in particolare, i proprietari di cani

STRUMENTI E MEZZI

  • Affissioni sugli impianti di proprietà dei Comuni in collaborazione con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e iniziative congiuntesul territorio a cura dei Comuni
  • Affissioni e iniziative congiunte sul territorio a cura delle Province interessate
  • Spot TV di 30” e Spot radiofonico di 30” che verranno trasmessi sugli spazi gratuiti delle emittenti RAI messi a disposizione per le pubbliche amministrazioni
  • Informazione on line sul sito www.salute.gov.it

TONO E MESSAGGIO

Il claim “Chi abbandona un cane lo condanna” focalizza immediatamente il problema chiamando direttamente in causa il proprietario del cane. L’affermazione va letta unitamente al testo che segue immediatamente “E’ un gesto di inciviltà e un reato” che sostiene le ragioni anche non sentimentali del comportamento da stigmatizzare. Nel testo è, inoltre, presente il richiamo informativo al fatto che la maggior parte dei cani abbandonati è destinata ad una sorte drammatica:  morire di fame e di sete o ad essere investita dalle automobili lungo le strade.

DURATA DELLA CAMPAGNA

L’attività di comunicazione si concentrerà nelle settimane in prossimità del periodo di “esodo” verso le destinazioni di villeggiatura. Si è deciso di realizzare la campagna in questo periodo in considerazione del fatto che il fenomeno del randagismo si acuisce in modo evidente nel periodo estivo, quando si toccano i picchi massimi di abbandoni dovuti alla difficoltà di gestire la presenza dell’animale in villeggiatura.

Per approfondimenti, consulta la sezione Abbandono e randagismo nell’area Cani, Gatti e…

http://www.salute.gov.it/servizio/galleria.jsp?lang=italiano&id=852&dad=s&men=campagne11&label=abbandonoCani2011

Gruppo di studio Amianto

 

L’articolo 4 della Legge 257/92 ha previsto l’ “Istituzione della Commissione per l valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all’impiego dell’amianto”. 

Portato a termine, in ordine di tempo, l’ultimo mandato 2002-2005 con proroga dicembre 2006, si è conclusa la produzione di documenti tecnici affidati ad essa come compiti fondamentali, venendo meno pertanto il sostegno da parte delle principali Amministrazioni interessate a mantenerne la struttura, anche in considerazione della mancanza di rappresentatività al suo interno delle Regioni che, con la modifica del titolo V della Costituzione, avevano acquisito competenze concorrenti con quelle dello Stato. 

Risultate inefficaci e macchinose le richieste di modifica degli articoli 4 e 5 della legge 257/92, per prevedere un nuovo assetto partecipativo e nuovi compiti da affidare alla Commissione, con il DM 8 aprile 2008, il Ministero della salute ha inteso mantenere tuttavia vivo l’interesse per le tematiche rimaste in sospeso e mettere in luce le nuove problematiche emergenti.

Nel prevedere la formula del “Gruppo di Studio” si è inteso avere uno strumento propositivo agile e di confronto con la partecipazione diretta anche del Coordinamento interregionale. 
Il mandato, riproponibile, è triennale: aprile 2008-2011.

L’amianto

In generale

Con il termine amianto (dal greco amiantos – inattaccabile, incorruttibile) o asbesto (dal greco asbestos – che non brucia, perpetuo) si indica un minerale, anzi un gruppo di minerali a struttura microcristallina e di aspetto finemente fibroso, composti da silicato di magnesio, calcio e ferro. 
Oggi sull’amianto non si hanno difficoltà ad acquisire notizie, da quelle storico-tecnico-normative, a quelle scientifico-epidemiologico-sanitarie o socio-economico-previdenziali. Non si hanno, tuttavia, risposte completamente esaustive. Quelle di interesse sanitario, in particolare, richiedono ancora sforzi conoscitivi ed applicativi relativamente, ad esempio, al nuovo tema delle esposizioni naturali, ma ancora di più agli interventi di diagnosi e cura, alla prevenzione ed alla sorveglianza sanitaria degli attuali e degli ex lavoratori esposti.

I tragici effetti sanitari, lentamente sempre più evidenti, hanno evidenziato, senza possibilità di replica, la pesante azione cronico-irritativa e le capacità di induzione cancerogena a carico dell’apparato respiratorio, con aspetti addirittura “patognomonici” cioè di unica ragionevole ed effettiva causa-effetto, per quanto riguarda la comparsa del mesotelioma maligno della pleura.
Il lento progredire delle conoscenze si può far risalire, in concreto, a partire gli anni ’40-’50. 

Le prime importanti, ma ancora generali norme sulla salubrità e la sicurezza dei posti di lavoro, vengono correlate con il rischio di esposizione all’amianto, e diventano man mano sempre più specifiche sino al D.Lgs. n. 277 del 15 agosto 1991, recepimento di direttive comunitarie che stabilivano i limiti di esposizione per l’effettuazione di attività in cui vi era presenza di amianto. Attualmente quest’ultima norma è stata abrogata e sostituita dal D.Lgs. n. 257 del 25 luglio 2006, numero che, quasi per magia, appare indissolubilmente legato al tema amianto.

Interventi
L’Italia è stata tra i primi Paesi che hanno vietato l’impiego del minerale fibroso amianto con la messa al bando delle attività ad esso correlate, operata attraverso la Legge 257 del 27 marzo 1992 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto” (propriamente vietandone l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la produzione industriale e la commercializzazione – consentito è, per forza di cose l’utilizzo, considerati i necessari interventi di manutenzione e bonifica).
L’attuazione della legge è stata realizzata attraverso una serie di decreti applicativi scaturiti dal lavoro della “Commissione per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all’impiego dell’amianto” istituita, a norma dell’articolo 4 della legge, presso il Ministero della sanità. Ultimo mandato scaduto il 31 dicembre 2006.

13 le norme tecniche principali (trasferite in 7 decreti ministeriali).

  • edifici pubblici (DM 6 settembre 1994)
  • veicoli rotabili (DM 26 ottobre 1995)
  • siti industriali dismessi (DM 14 maggio 1996)
  • unità prefabbricate (DM 14 maggio 1996)
  • condotte e cassoni per acque potabili e non (DM 14 maggio 1996)
  • classificazione e uso delle “Pietre Verdi” (DM 14 maggio 1996)
  • requisiti minimi dei laboratori e metodologie analitiche (DM 14 maggio 1996)
  • parametri per l’omologazione dei materiali sostitutivi (DM 12 febbraio 1997)
  • partecipazione dei laboratori ai programmi di qualità (DM 7 luglio 1997)
  • trasporto, messa in discarica e/o trasformazione dei rifiuti (DM 13 marzo 2003 – Reg. DM 29 luglio 2004)
  • unità navali o equipollenti (DM 20 agosto 1999 – rett. DM 25 luglio 2001)
  • coprenti per amianto-cemento (inglobanti e incapsulanti) (DM 20 agosto 1999 – rett. DM 25 luglio 2001)
  • dispositivi di protezione individuali (DM 20 agosto 1999 – rett. DM 25 luglio 2001)

Il bando totale nell’Europa comunitaria è stato sancito con la Direttiva 1999/77/CE e fissato al 1° gennaio 2005.
L’armonizzazione delle regole comunitarie ha dato occasione al nostro Paese (già normativamente coperto) di chiarire e ribadire l’approccio gestionale riguardo ai divieti, in particolare rispetto all’utilizzo di prodotti contenenti amianto intenzionalmente aggiunto e ai materiali ancora presenti e in opera sul territorio nazionale. 
Il DM 20 gennaio 2005 chiarisce, infatti, che non si possono utilizzare prodotti contenenti amianto intenzionalmente aggiunto e che il materiale ancora esistente in opera, in condizioni di efficienza e manutenzione controllata, può essere lasciato in situ fino alla fine della vita utile di esercizio. 
Questo concetto è in linea con quanto già espresso dalla normativa nazionale che pone nella valutazione del rischio, il razionale per qualsiasi intervento da attuare, che vada dalla manutenzione alle varie forme di bonifica, dall’incapsulamento /confinamelo alla bonifica terminale mediante rimozione finale affidata a ditte /imprese iscritte all’Albo bonificatori.

Situazione attuale
Contemporaneamente alla previsione della scadenza del mandato della Commissione, il Ministero della Salute, considerando le potenzialità finanziarie del Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie (CCM) istituito con presso la Direzione Generale della Prevenzione (Legge 26 maggio 2004, n. 138), ha avviato due progetti, della durata prevista di due anni ciascuno, che prevedono anche la presenza delle Regioni (non presenti in modo formale nella composizione della Commissione) per completare e rendere operative le ultime indicazioni ereditate dal lavoro della Commissione (Accordi di collaborazione con Regione Piemonte e INAIL siglati separatamente in data 11 dicembre 2006).
Tale iniziativa ha come finalità quella di supportare sia gli interventi di bonifica dall’amianto (definitiva standardizzazione delle metodiche analitiche) che per rispondere alle esigenze più strettamente di carattere sanitario per la valutazione delle nuove esposizioni (lavori in cava, grandi opere, pietre verdi) per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti e per chiarire le perplessità suscitate dalle disposizioni contenute nel recente D.Lgs. n. 257 del 25 luglio 2006 (attuazione della Direttiva 2003/18/CErelativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro).

Il Ministero della Salute ha inoltre avviato, le procedure per la costituzione di un Gruppo di Lavoro nazionale ristretto sulle tematiche amianto, di maggiore interesse sanitario, che sarà formalizzato con apposito decreto dirigenziale, che ne definirà gli ambiti di attività.

Per approfondire consulta la pubblicazione: Amianto – adempimenti amministrativi

 

http://www.salute.gov.it/

Ondate di calore, le iniziative del Ministero per affrontare l’estate con intelligenza ed evitare rischi per la salute

Donna che beve l'acqua

Con l’arrivo della stagione estiva e delle alte temperature ad essa correlate, il Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie (CCM), per prevenire il rischio di colpi di calore o di altri malesseri collegati al caldo eccessivo, ha promosso anche quest’anno una serie di iniziative in collaborazione con la Protezione Civile Nazionale, le Regioni e gli Enti Locali.
L’attenzione è focalizzata soprattutto sulle persone più a rischio, come le persone anziane con problemi di salute, persone non autosufficienti e i bambini molto piccoli. 
Ecco alcuni punti principali del Programma di prevenzione promosso dal Ministero per l’estate 2011.

  • Sistema di Allerta nazionale meteo-climatico
    Con il coordinamento del Centro di Competenza nazionale del Dipartimento della Protezione Civile, è operativo un sistema di allerta in grado di prevedere l’arrivo di condizioni meteo a rischio per la salute, con un anticipo fino a 72 ore, sufficiente a consentire l’attivazione di interventi di prevenzione. Durante l’estate il sistema è operativo dal 15 maggio al 15 settembre, in 27 città (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo).

    Ogni giorno viene prodotto un bollettino specifico per ciascuna città che viene pubblicato sul portale della Protezione Civile e del Ministero della Salute e diffuso alle istituzioni ed ai responsabili locali per l’attivazione di interventi di prevenzione mirati nei confronti dei gruppi di popolazione più vulnerabili.

    Il rischio per la salute da ondate di calore si caratterizza per il fatto che è più elevato negli anziani, malati cronici, bambini, persone non autosufficienti, poveri e persone che vivono in stato di solitudine; inoltre, il livello di rischio non è mai omogeneo sul territorio nazionale ma specifico per le diverse aree geografiche. Per questo il Sistema di Allerta non si configura come un “allarme nazionale” ma come un’attività di vigilanza città per città, che permette di concentrare gli interventi sui gruppi più vulnerabili della popolazione.

  • Campagna di informazione e comunicazione rivolta alla popolazione generale e ad alcune categorie particolari
    A livello nazionale, il Ministero ha promosso una capillare campagna informativa rivolta alla popolazione generale, ai medici di famiglia, agli operatori delle strutture di ricovero per anziani e alle persone che assistono gli anziani a casa.

    In particolare sono stati realizzati un opuscolo per prevenire il fenomeno delle morti dei bambini lasciati soli in macchina ed altri opuscoli informativi, tra cui uno rivoltoalle badanti, tradotto in sei lingue (inglese, francese, polacco, rumeno, spagnolo, russo) che indica alcune semplici ed utili precauzioni da adottare nei comportamenti quotidiani. 

    Inoltre è stata aggiornata l’area tematica su ondate di calore, dove cittadini e operatori possono trovare consigli, raccomandazioni e informazioni utili per contrastare gli effetti nocivi del caldo intenso.

  • Informazione telefonica direttamente alla popolazione attraverso il servizio 1500 del Ministero
    Come per i passati anni, durante il periodo estivo è prevista l’attivazione del servizio di pubblica utilità 1500. Il servizio fornirà ai cittadini informazioni e consigli sulle misure di prevenzione da adottare e sui servizi e numeri verdi attivati sul territorio da Regioni e Comuni.

ALCUNE SEMPLICI REGOLE

  1. Non di uscire di casa nelle ore più calde (tra le 11,00 alle 18,00)
  2. Bere almeno due litri d’acqua al giorno (anche quando non se ne avverte il bisogno), salvo diversa prescrizione del medico curante
  3. Consumare pasti leggeri e frazionati durante l’arco della giornata e, in particolare, mangiare quotidianamente frutta e verdura fresche; fare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili
  4. Evitare di bere alcolici e limitare l’uso di bevande contenenti caffeina
  5. Limitare l’attività fisica intensa soprattutto nelle ore più calde
  6. Indossare indumenti leggeri, non aderenti, di fibre naturali, di colore chiaro; proteggere la testa dal sole diretto con un cappello e gli occhi con occhiali da sole
  7. Durante le ore del giorno schermare le finestre esposte al sole diretto mediante tende o oscuranti esterni regolabili come, ad esempio, persiane o veneziane
  8. Mantenere chiuse le finestre durante il giorno e aprirle di sera, quando l’aria esterna è più fresca
  9. Se necessario, abbassare la temperatura corporea con bagni e docce evitando, però di utilizzare acqua troppo fredda e di bagnarsi subito dopo il rientro da ambienti molto caldi, perché è potenzialmente pericoloso per la salute
  10. Se necessario, rinfrescare gli ambienti in cui si soggiorna con ventilatori o condizionatori, seguendo alcune regole. Non posizionare il ventilatore troppo vicino alla persona e non utilizzarlo in caso di temperature superiori ai 32°C  ed in ogni caso bere molta acqua per evitare il rischio di disidratazione
    Se si usano i climatizzatori evitare di regolare la temperatura interna a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. La temperatura dell’ambiente domestico per il benessere fisiologico è t24-26°C, indossando abiti leggeri ed in assenza di attività fisica intensa.
    Non accendere il forno ed altri elettrodomestici (come scaldabagno, lavatrice ecc) durante l’uso del climatizzatore, per evitare consumi  energetici eccessivi
  11. In auto, usare tendine parasole; se si entra in una vettura che è rimasta a lungo sotto il sole, per prima cosa aprire gli sportelli per ventilare l’abitacolo e poi iniziare il viaggio con i finestrini aperti o il condizionatore acceso per abbassare la temperatura interna; evitare di lasciare anche per poco tempo  persone o animali nell’auto chiusa in sosta, perché la temperatura all’interno dell’abitacolo si innalza rapidamente anche se la temperatura esterna non è particolarmente elevata e può causare anche un colpo di calore, specialmente nei bambini piccoli
  12. Prestare particolare attenzione alla corretta conservazione domestica dei farmaci: leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni; conservarli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta; durante la stagione estiva riporre in frigo i farmaci che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25 – 30° C.; ricordare che luce, aria, umidità e sbalzi di temperatura possono deteriorare il prodotto prima del previsto. In caso di dubbio, consultare sempre il proprio farmacista.

    Il Ministero invita anche a prestare sempre molta attenzione alle persone più vulnerabili che vivono in casa come bambini molto piccoli, anziani con malattie croniche, persone non autosufficienti e di prendersi cura dei vicini di casa anziani che vivono da soli.
    In caso di bisogno la prima persona da consultare è il proprio medico di famiglia o la guardia medica.
    Nei casi di emergenza chiamare prontamente il 118.

Nell’area tematica “Ondate di calore” sono disponibili gli opuscoli informativi del Ministero e altre indicazioni utili per prevenire gli effetti del caldo sulla salute.

Assistenza sanitaria italiani all’estero e stranieri in Italia

Se parto per…

Se parto per… è una guida interattiva che permette a tutti gli assistiti (cioè tutti coloro che sono iscritti e a carico del Servizio Sanitario Nazionale – SSN) ed a tutti gli operatori sanitari, di avere informazioni sul diritto o meno all’assistenza sanitaria durante un soggiorno o la residenza in un qualsiasi Paese del mondo; in particolare di avere informazioni su:

  • come ottenere l’assistenza sanitaria in un qualsiasi Paese del mondo;
  • a chi rivolgersi
  • come richiedere eventuali rimborsi

Come si utilizza la guida

Dovrai rispondere a tre domande:

  • Dove vai?
  • Per quale motivo?
  • A quale categoria appartieni?

Tutte le tue scelte saranno guidate ed avrai a disposizione l’elenco di tutti i Paesi del mondo; l’elenco di tutti i possibili motivi del viaggio e l’elenco di tutte le tipologie di utente previste (lavoratore, studente, ecc.). Esempi di ricerca

Ricerca

Se parto per:

 

Motivo del viaggio:

  

Link utili
A cura della Direzione Generale dei Rapporti con l’Unione Europea e dei Rapporti Internazionali – DGRUERI – Uffici II, VI e VII

Negativi per Escherichia coli campioni hamburger sequestrati dai Nas. Soddisfazione Sottosegretario Martini

L’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie ha comunicato oggi i primi risultati delle analisi effettuate sui campioni di carni commercializzate in Italia della stessa marca sospettata di essere responsabile del focolaio di intossicazione alimentare da Escherichia coli verocitotossico che ha colpito i bambini francesi.

Il Sottosegretario alla Salute On.le Francesca Martini, ha dichiarato:  “Gli otto campioni di hamburger e polpette a marchio “Country steak”, prelevati dal Comando Carabinieri NAS di Padova presso la piattaforma di distribuzione LIDL situata ad Arcole, in provincia di Verona, ed analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sono risultati negativi.
In nessuno dei campioni sono stati riscontrati E.coli pericolosi per la salute. In sole 48 ore è stato possibile effettuare le analisi del caso a garanzia del consumatore. Ciò dimostra l’efficienza del sistema di controlli nel nostro Paese che agisce in via precauzionale ritirando dal commercio gli alimenti sospetti finché non sono disponibili garanzie della loro sicurezza.Desidero ringraziare il Comando Carabinieri NAS e l’Istituto Zooprofilattico per l’eccellente lavoro svolto.”

Fonte: Ministero Salute, Ufficio stampa – Comunicato n 147 del 20 giugno 2011
Data pubblicazione: 20 giugno 2011

Trapianti: aumentano nel 2011 i donatori, stabile il numero di organi trapiantati

Medici con valigetta organi

Nei primi mesi del 2011 i donatori di organi sono in lieve aumento rispetto al 2010 (+3,8%), mentre è stabile il numero di organi trapiantati (+1%). Si registra un invecchiamento degli organi donati, dato in linea con il trend generale di invecchiamento della popolazione. In sostanza, aumentano i donatori ma sale anche l’ età media, arrivata ormai a 62 anni. In aumento i trapianti di rene da vivente, e le donne donano molto più degli uomini pur ricevendo meno trapianti.

Questo il quadro sintetico illustrato dal direttore del Centro Nazionale Trapianti (CNT), Nanni Costa, in occasione della Conferenza stampa del 26 maggio 2011 per l’avvio della Campagna nazionale per la donazione e i trapianti 2011, che si è tenuta a Roma presso l’Auditorium del Ministero della Salute in Lungotevere Ripa.

“Abbiamo notato che la sopravvivenza media in lista d’attesa è piuttosto alta, segno che il sistema riesce a far sopravvivere i pazienti anche con gravi insufficienze di organo per anni – ha spiegato il Ministro Ferruccio Fazio intervenendo alla Conferenza – Occorre dunque trasferire le metodologie impiegate per i trapianti in una filiera unica per il trattamento delle gravi insufficienze, che prenda strade alternative come le terapie rigenerative o gli organi artificiali, disegnando nuovi percorsi della presa in carico dei pazienti in attesa”.

Anche quest’anno il Ministero della Salute, in collaborazione con il CNT e le maggiori Associazioni di settore, ha previsto numerose iniziative di comunicazione per promuovere la cultura della donazione come gesto di responsabilità sociale, come illustrato dal Direttore della Comunicazione Daniela Rodorigo, che aprendo la Conferenza stampa ha ringraziato tutte le Associazioni per il lavoro svolto.

Tra le iniziative previste nell’ambito della Campagna 2011:

  • la Giornata Nazionale Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti, indetta quest’anno per il 29 maggio 2011
  • incontri nelle scuole medie, inferiori e superiori, nelle quali sara’ distribuito un kit con materiale informativo (progetti “TVD – Ti voglio donare” e “Salvo e Gaia”)
  • spot televisivo che andrà in onda sulle reti Rai, da cui è stata tratta anche una versione radiofonica
  • istituzione del premio “Amici per la vita”, assegnato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio a personalità, associazioni o strutture che si siano distinte nel campo sanitario, della solidarieta’ o della promozione dei valori della donazione e del trapianto
  • campagna di sensibilizzazione presso alcuni centri commerciali (l’immagine della Campagna verrà inserita nei carrelli della spesa)
  • http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=316

 

Data pubblicazione: 26 maggio 2011

23-30 aprile 2011, Settimana Europea della Vaccinazione

Logo della Settimana Europea della VaccinazioneLa Settimana Europea della Vaccinazione – SEV (European Immunization Week – EIW) è un’iniziativa dell’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS, lanciata nel 2005 con un progetto pilota in 3-5 Paesi e, a partire dal 2006, attuata dagli Stati Membri della Regione Europea.
Per una settimana, nel mese di aprile, nei Paesi di tutta la Regione, sotto lo slogan comune “Prevenire, Proteggere, Immunizzare”, si svolgono attività per informare e coinvolgere la popolazione ed i professionisti sanitari sul tema delle vaccinazioni e per affrontare le sfide future in tale ambito. Queste attività includono convegni, corsi di formazione per gli operatori sanitari, la diffusione di materiale informativo, workshop, conferenze stampa e tavole rotonde con i decisori politici.

Queste attività, incentrate su una comunicazione mirata, contribuiscono alla realizzazione dell’obiettivo primario di raggiungere e mantenere elevate coperture vaccinali nella Regione Europea dell’OMS. La finalità principale di tali interventi è di attirare attenzione ed aumentare la consapevolezza sull’importanza che ciascun bambino sia protetto dalle malattie prevenibili mediante vaccinazione, che si configura come diritto, prima che come bisogno.

Infatti, lo slogan della Settimana Europea della Vaccinazione “Previeni Proteggi Immunizza” promuove il messaggio che vaccinare ogni bambino è essenziale per prevenire le malattie e proteggere la vita.
Nel 2010, la quinta edizione della EIW ha avuto luogo tra il 24 aprile e l’1 maggio ed il tema centrale delle iniziative realizzate è stato quello di sottolineare gli sforzi nazionali a favore degli obiettivi regionali di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita.

L’attuazione dei programmi di immunizzazione diffusa nella Regione europea dell’OMS, negli ultimi 30 anni, ha permesso il raggiungimento di importanti traguardi, quali la certificazione di area polio-free e la significativa riduzione della mortalità e del carico di malattia legati al morbillo.
Tuttavia, molto resta ancora da fare.

Si stima che, ogni anno, nella Regione europea, circa 32.000 bambini muoiano ancora per malattie che potrebbero essere prevenute mediante vaccinazione. I gruppi vulnerabili o difficili da raggiungere a ridotta immunizzazione esistono in tutti i Paesi e contribuiscono in maniera rilevante alla diffusione delle epidemie in tutta la Regione.
Inoltre, proprio i successi degli interventi vaccinali, con la conseguente riduzione dell’incidenza delle malattie infettive, ha come effetto quello di far dimenticare le stesse malattia e le loro gravi conseguenze.

In tal modo, si allontana dalla popolazione, e spesso anche dagli operatori sanitari, la percezione del rischio di malattia, mentre, parallelamente, si enfatizza e strumentalizza il bassissimo rischio di effetti collaterali nocivi da vaccino, incidendo sulla compliance alle vaccinazioni. Inoltre, Gruppi di antivaccinisti, siti web e stampa di parte mettono in discussione i vantaggi e la sicurezza della vaccinazione, contribuendo a diffondere informazioni distorte.

Poiché la comunicazione e la corretta informazione sanitaria sono uno strumento essenziale affinché la popolazione comprenda il valore vero e concreto delle vaccinazioni, occorre rinforzarne la veicolazione.
Parallelamente, è opportuno che venga mantenuto un forte sostegno politico al processo decisionale per i programmi di vaccinazione, in quanto il rischio, nella collettività, è il riemergere di malattie altamente contagiose, causa di malattia, invalidità e morte, con perdita di salute ed un non trascurabile onere per il servizio sanitario.
Considerato l’attuale, disomogeneo panorama nazionale in ambito vaccinale, che evidenzia in maniera sempre più forte la necessità di strategie vaccinali condivise da tutte le Regioni e Province Autonome, coerenti con le indicazioni fornite dall’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS, l’Italia, quest’anno, ha aderito alla Settimana Europea della Vaccinazione, programmata per la settimana 23-30 aprile 2011.

Lo scopo è quello  di aumentare, nella popolazione, e non solo, la consapevolezza del rischio reale legato alle malattie infettive e dell’opportunità ed importanza delle vaccinazioni, per lo sviluppo di un consenso realmente informato alla pratica vaccinale. Tale l’iniziativa sarà portata avanti a partire dalla costruzione di una comune cultura della vaccinazione tra le diverse figure professionali sanitarie. Essa si presenta, inoltre, in linea con la programmazione sanitaria nazionale, con le priorità delineate nel Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 e con il Nuovo Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita 2010-2015.

Le Regioni e Province Autonome che hanno aderito alla SEV realizzeranno (o hanno già realizzato) iniziative autonome, coerenti con gli obiettivi concordati a livello centrale.

Il tema della Settimana Europea della Vaccinazione 2011 è “soluzioni condivise a minacce comuni”. I recenti focolai infettivi sottolineano la responsabilità collettiva dei Paesi Membri nell’eliminazione del morbillo e della rosolia, nel mantenere la Regione libera dalla poliomielite e nel tenere sotto controllo tutte le malattie prevenibili mediante vaccinazione. Quest’anno la Settimana Europea della Vaccinazione mette in evidenza l’importanza della collaborazione e della condivisione delle esperienze e delle soluzioni per il raggiungimento di questi obiettivi al di là dei confini dei singoli Paesi.
Partendo da queste riflessioni, in Italia, come target degli interventi per la Settimana Europea della Vaccinazione 2011, sono stati scelti gli operatori sanitari dei servizi vaccinali, i pediatri, i ginecologi ed i MMG, che facciano, poi, da cassa di risonanza nei confronti dei loro assistiti/popolazione generale.

Per la realizzazione delle iniziative legate alla Settimana Europea della Vaccinazione 2011, inoltre, stati coinvolti vari partner (oltre al Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Agenzia Italiana del Farmaco, il Coordinamento Interregionale della Prevenzione, la SItI, la SIP, la FIMP, la FIMMG, la SIMG, la SIGO ed il Gruppo Vaccini di Farmindustria), allo scopo di consolidare una rete che favorisca, attraverso un processo virtuoso, il miglioramento del processo e della coltura delle vaccinazioni in Italia.

http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=311