Manovra: stretta sulle pensioni. 40 anni di lavoro effettivi

Per arrivare all’anzianità non conteranno la laurea e il servizio militare, anche se già riscattati

Dal 2012 nel calcolo della pensione di anzianitàandranno messi solo gli effettivi anni di lavoro. Dunque gli anni collegati alla laurea e al servizio militare, già riscattati e pure in futuro, non potranno essere utilizzati per giungere alla soglia dei 40 anni di contributi. Naturalmente mantengono la propria validità nel calcolo dell’assegno previdenziale – una volta che si è usciti dal lavoro – e per il raggiungimento del requisito anagrafico per le uscite anticipate, ovvero quota 96 e dal 2013 quota 97.

La novità è l’effetto dell’accordo raggiunto a conclusione del vertice di Arcore fra le componenti politiche che compongono l’attuale maggioranza di governo. La stretta sulle pensioni sarà approvata – sotto forma di emendamento – nei prossimi giorni in commissione Bilancio al Senato.
L’intervento garantirà risparmi per circa 500 milioni di euro nel 2013 e per un altro miliardo nel 2014. Mentre gli effetti nel 2012 sarebbero nulli a causa della prevista finestra unica per le uscite con conseguente slittamento all’anno successivo dei pensionamenti.

Sarà interessato dal giro di vite un numero di persone variabile tra le 70 e le 100mila nel prossimo triennio. Ovvero quasi la metà di tutte le pensioni di anzianità-
Alla decisione non sono mancate le critiche. A iniziare dalla Cgil. Secondo la Fp-Cgil l’esclusione degli anni di università dal conteggio dell’anzianità per la pensione “determinerà proprio nei confronti deimedici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione”.

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