Cane cade nel catrame, nessuno interviene

Proteste delle associazioni animaliste e dell’ex ministro Michela Brambilla per il mancato soccorso: “ucciso dall’indifferenza”

13:31 – Probabilmente stava saltando da un muretto ed è finito in un barile di catrame. Un cane di taglia media, venerdì sera, è rimasto imprigionato dalla melma nera nella frazione di Sambatello a Reggio Calabria. Guaendo e abbaiando il cucciolo ha attirato l’attenzione di vari cittadini che, con numerose chiamate, hanno chiesto l’intervento di autorità, Asl e forze dell’ordine. Nessuna risposta.

Solo dopo diverse ore, a causa dell’insistenza dei presenti, un veterinario dell’Asp è arrivato a verificare la situazione. Appena il medico si è accorto dell’assenza di microchip dell’animale, capito che si trattava di un randagio, ha deciso di lasciarlo lì tra lo stupore dei cittadini che hanno voluto raccontare il fatto. L’animale alla fine è morto.

Immediate le reazioni della Federazione Italiana Associazione Diritti Animali e Ambiente alla quale aderiscono le associazioni animaliste Enpa, Lav, Lega del cane e altre che chiedono perché nessuna autorità sia intervenuta. Nella nota si legge: “Colpisce la sostanziale indifferenza con cui le autorità preposte dalla legge a intervenire quando i cittadini segnalano la presenza di un animale in difficoltà, hanno lasciato morire questo povero cane. Se è mancato il senso del dovere, che fine ha fatto il buon cuore? Fatti simili non sono accettabili e denotano la totale mancanza di civiltà e di sensibilità”.

Sul dibattito, come rappresentante della Federazione dei diritti degli animali è intervenuta anche l’onorevole Michela Vittoria Brambilla che ha chiesto 

L’onorevole Michela Vittoria Brambilla, in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, ha chiesto l’intervento della magistratura per individuare i responsabili ed accertare eventuali estremi di reato nel mancato intervento di Asl e polizia locale.

“Chi ha sbagliato, deve pagare – ha concluso l’on. Brambilla – non si può tollerare una simile indifferenza: in un paese civile la vita di tutte le creature è un valore assoluto e un simile grado di arretratezza morale non rispecchia il grande cuore del paese. E noi non daremo più tregua a chi svolge con superficialità e pressapochismo il proprio lavoro, causando la morte di animali indifesi.”

fonte

Bocconi avvelenati: a rischio cani e bimbi. Le associazioni insorgono

Lav, Enpa e Lega nazionale per la difesa del cane hanno inviato una lettera al ministro della Salute, Renato Balduzzi, chiedendo la reiterazione dell’ordinanza riguardante le “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”.

 

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Mancano solo pochi giorni e poi, il prossimo 10 febbraio, scadranno i termini dell’ordinanza del 14 gennaio 2012 (proroga e modifica dell’ordinanza 18 dicembre 2008 poi variata dall’ordinanza 19 marzo 2009) recante «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati».

In pratica, con l’estinzione di questo provvedimento animali ed esseri umani sarebbero maggiormente soggetti al rischio di venire in contatto con i prodotti avvelenati. Un problema da non sottovalutare, considerando che, secondo quanto risulta dai dati di Aidaa – Associazione italiana difesa animali & ambiente, nel corso del 2011 solo nei giardini e spazi condominali si sono registrati oltre 1.250 intossicazioni di cani e 2.000 di gatti (+7% rispetto al 2010) e di questi, 450 cani e oltre 1.300 gatti sono morti.

È per questo che Lav, Enpa e Lega nazionale per la difesa del cane hanno inviato una lettera al ministro della Salute, Renato Balduzzi, chiedendo la reiterazione dell’ordinanza che, si legge nella nota, «è stata negli anni di grande aiuto ai cittadini, ai Sindaci, ai medici veterinari, alle Forze di Polizia, per prevenire e contrastare questo triste e pericolosissimo fenomeno di attentato alla vita e alla salute pubblica. Sia per tutela degli animali, in particolare i cani, che delle persone che vivono con loro, così come- solo per fare un esempio – dei bambini che incautamente possono portare alla bocca tali sostanze».

Il passo successivo sarà una legge in materia, ma nel frattempo, l’ordinanza rappresenta un «riferimento normativo efficace per prevenire e contrastare gli avvelenamenti. A conferma dell’importanza degli strumenti forniti, ma anche purtroppo di una difforme applicazione delle disposizioni previste, il 15 novembre scorso il ministero della Salute ha diffuso le Linee guida per standardizzare le procedure e uniformarle sul territorio nazionale, segno questo di come se effettivamente ben applicata l’ordinanza sia uno strumento indispensabile per combattere il fenomeno della preparazione, utilizzo e spargimento di esche e bocconi avvelenati».

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Le uova di Pasqua della Lav

Il weekend si avvicina, come l’appuntamento in piazza con la LAV! Sabato 21 e Domenica 22, ma anche il weekend del 28 e 29 marzo ti aspettiamo in 300 piazze italiane. Per dire STOP al traffico di cuccioli dai Paesi dell’Est Europa.

Ai nostri tavoli potrai firmare la petizione, avere tutte le informazioni e, con un piccolo contributo, ricevere l’uovo di Pasqua equo e solidale LAV. Scopri lapiazza più vicina a te e invita i tuoi amici ai nostri tavoli. Come? Con le e-cardsdella LAV!

Vuoi sapere tutto quello che non sai sul traffico? Visita www.nonlosapevo.com
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