IL CANCRO E’ COMUNISTA parte VIII

salto pranzo 2.pngE’passato del tempo dalle righe precedenti,non poi tanto,era fine maggio,ora siamo ai primi di ottobre,giusto per riprendermi un po’.Di novità non ce ne sono poi tante,anzi si,mia figlia Ilaria dopo qualche anno di convivenza ha deciso di sposarsi il prossimo gennaio;Simone è stato richiamato da quelli del Grande Fratello,basta che non succeda come l’anno scorso che aveva fatto pure gli esami del sangue,poi è saltato tutto per via della sua posizione con Poste Italiane,quest’anno pare che il problema sia risolto,ma niente è mai sicuro sino al giorno della prima puntata,d’altronde lo hanno richiamato loro.Mia moglie come al solito non vuole stare al passo con la realtà,non aggiungo altro perché il discorso sarebbe lungo.

Io? Come al solito mi barcameno tra un controllo ed un altro,come al solito c’è qualcosa che non convince i medici,vogliono andare più a fondo e via un’altra T.A.C e via un’altra risonanza ora facciamo un eco col contrasto,ma in fondo la verità è che una sola cotta non gli sembra sufficiente

Per cui io già mi aspetto la telefonata che mi dice che c’è bisogno di un’altra termoablazione.

E che debbo fare,ormai sono in ballo,balliamo

Se devo essere sincero continuo questa via crucis per i ragazzi,io,sinceramente sono quasi stufo,

fosse per me manderei i medici a quel paese e me ne andrei in giro per quel che mi resta,non fraintendetemi non voglio morire,solo voglio assaporare quel che mi resta,lontano da ospedali,medici,facce di circostanza,vorrei confondermi in mezzo la gente,senza più pensare a ‘ste bestiacce che mi mangiano il fisico e l’anima.Le battaglie con la Grande Mietitrice sin’ora le ho tutte vinte,ma la guerra la sto perdendo.Oggi è la vigilia dell’eco col contrasto,ultimo atto prima della decisione se tornare ad un ulteriore intervento o attendere il prossimo epatocarcinoma,non vivo bene queste giornate,perlomeno questi giorni vorrei un aiuto psicologico da parte di mia moglie,ma lei non smentendo la sua indole struzzoide fa finta di niente,sono profondamente deluso da questa donna,non lo fa per cattiveria,è la sua indole,di fronte ad un problema preferisce fuggire la realtà:forse per questo stava avvelenandosi il fegato con antidolorifici ed diazepan o suoi derivati,morale:il giorno di Pasquetta l’ho trovata con la bava in stato di incoscienza,con le labbra viola;ricoverata per grave intossicazione epatica insufficienza respiratoria e scompenso cardiologico

è stata ricoverata per qualche giorno fino a che non gli hanno riallineato i parametri,dopo di che la hanno dimessa con una cura che lei ha reso eterna,unica cosa positiva,ha smesso di fumare,non so per quanto,ormai sono passati poco più di sei mesi ma il pericolo è sempre dietro l’angolo perché lei psicologicamente ancora ne è dipendente,io invece non ne sento assolutamente la mancanza,anzi è aumentato il fastidio fisico quando avverto l’odore del fumo,che poi io non sentendo odori,penso sia una specie di allergia da inalazione passiva.

Comunque,tornando ad oggi,queste vigilie non le vivo bene,dicevo,prima era meglio,ero più fatalista,non è paura di quello che decideranno,è insofferenza a tutto quello che non posso dominare

Non credo che mai qualcuno mi prospetterà un trapianto,sia per l’età,sia per quel “k”che figura in

tutte le richieste specialistiche che mi riguardano(un modo un po’ anonimo per indicare paziente oncologico) per cui andremo avanti così,botta,risposta,botta,risposta,sempre sospesi,sempre più dipendenti dai medici,fino a che non ci riappropriamo della nostra vita.

Secondo me questo è il vero problema di noi ,diciamo,sopravissuti:essere medico dipendenti e questo porta ad una privazione della propria libertà o risentirci padroni di noi stessi con tutte le conseguenze,ma a questo io debbo aggiungere anche gli obblighi verso chi mi vuole bene,che capitano sarei se non pensassi a loro se le mie decisioni non fossero influenzate da loro.

Hanno deciso:dopo una ennesima ecografia,stavolta con contrasto,lo staff medico che mi segue ha deciso,dovrò sottopormi ad una o più sedute di alcolizzazione della parte del carcinoma che è sopravvissuta alla termo ablazione,mi è venuto da ridere quando me lo hanno detto,ma come è una vita che mi dite che ,per me,è meglio evitare l’alcool,mi avete vietato addirittura il bicchiere di vino durante i pasti,e poi ,proprio voi,mi inoculate etanolo direttamente nel fegato?Scherzi a parte in questo consiste l’alcolizzazione:con un ago molto lungo,guidati eco graficamente,si inocula etanolo direttamente nella parte da trattare.Non è molto invasivo,entri la mattina ed il pomeriggio te ne vai,probabilmente una volta sola non basterà,ma così è accettabile.A parte che io,ormai,sono in una fase in cui tutto mi da fastidio,però,ragionandoci,non mi è andata poi così male,questa è una mia prerogativa nella jella sono fortunato,per cui non ho nemmeno il diritto di lamentarmi troppo.

Condannato a vivere,sarebbe un offesa al destino non farlo,quanto sia difficile farlo non conta,pensa a chi non è stata data questa possibilità.

In mezzo a tutto questo non ho parlato mai di un mio compagno di viaggio,un compagno scomodo,ingombrante,che fa sentire la sua presenza 24 ore su 24:il dolore,non stò parlando dei doloretti vari che ognuno di noi,specialmente col passare degli anni,lamenta,sto parlando di un qualcosa che non riesco nemmeno a descrivere bene:è sempre presente,continuamente ed in egual misura lui ti accompagna,non varia mai di intensità,sei tu che a volte lo sopporti di più e quasi riesci a dominarlo mentre altre volte lui ti riempie il corpo e l’anima,ti dilania dentro,lo senti come quasi una cosa viva,cattiva,implacabile,ma in questi casi non è lui che è cambiato di intensità,sono io che non ho lo stato d’animo giusto per ignorarlo,molte volte qualcuno dei vari medici o paramedici che hanno lavorato sul mio corpo mi hanno detto:”adesso sentirai un po’ di dolore”ed io ho sempre risposto che sono abituato e che la sofferenza è una cosa direttamente proporzionale alla sua utilità,mi spiego se qualcosa serve a curarmi il dolore è più sopportabile perché so che mi è utile,questo no!E’ solo utile a se stesso.

Ne parlo poco perché secondo me già parlandone ne alimento la forza.

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte V

 

salto pranzo 2.pngInvece dato che ,come dico io il cancro è comunista,per essere coerente con se stesso rieccolo, ha

Cambiato luogo di scontro,ma c’è di nuovo e nuovamente vuol presentare il conto,ma non ha fatto bene i suoi,di conti,stavolta ha scelto un brutto interlocutore,stavolta ha a che fare con un vecchio guerriero,abituato a questi scontri,io non mi rifugio dietro le preghiere ad un dio che non c’è,io non cerco guaritori e santoni,io mi batto con la sua stessa ferocia,lui vuole distruggermi,io lo voglio annientare una seconda volta e per questo sopporterò le più atroci sofferenze sia fisiche che mentali,ma tu caro mio non sarai la causa della mia fine.Non ho tempo per te,hai fatto la tua mossa ,

io ti ho risposto con la mia,mi sono privato della voce,dell’aspetto fisico,delle sigarette,finalmente,

non ti concederò altro,ora sto curandomi il fisico,so’ quanto sarà duro,questa volta,curare il morale ma lo farò,se non per me,per chi mi ama.Con questo auto convincimento mi sveglio e con il medesimo mi riaddormento;si ma quando dormo,iniezione per i dolori gocce per dormire,un paio d’ore di semincoscenza intervallate da attacchi di tosse e qualche stilettata dei nervi del collo,ecco questo è il mio dormire.Oggi è un gran giorno dopo quasi 20 giorni di digiuno,che tra l’altro mi hanno fatto dimagrire di pochissimo,metterò qualcosa in bocca,eccitatissimo inizio a freddare la minestrina,più brodo che pastina,anzi la pasta è rappresentata solo nominalmente,ci metto dentro l’omogenizzato e un po’ schifato metto in bocca il primo cucchiaio,rimango molto male ,non sento i sapori e quelli che sento non sono più uguali a come li sentivo prima,l’unica cosa positiva è che non ho grosse difficoltà nella deglutizione,se per deglutizione si intende bocconi poco poco più grandi di quelli che farebbe il passerotto che ogni tanto si fa vedere sul balcone,il fatto dei sapori è una grande delusione,molto probabilmente la vastità dell’operazione è andata ad intaccare qualche terminazione nervosa.Comunque è importante che io mi alimenti in proprio,perché cosi facendo mi affranco dalle serie interminabili di flebo.Durante le medicazioni giornaliere,a parte l’autocelebrazione dei medici ogni volta che vedono il loro lavoro,hanno iniziato a togliermi qualche punto,non so quanti sono ,ma suppongo siano una serie interminabile,di punti e farfalline,me ne accorgo dalla differenza del doloretto che accompagna ogni alienazione,differente per i punti da quello più leggero delle farfalline,dopo mi rifasciano tutto il collo ed io non ho ancora potuto vedere e rendermi conto dell’impatto della ferita sulla esteticità del viso,lo so che è puerile,

in mezzo a tanti problemi più gravi,cercare la cosa meno importante,meno importante per i dottori,

per me invece è qualcosa di prioritario,sono sempre stato orgoglioso dei miei lineamenti,quando mi specchiavo mi piacevo,a mezzo busto ma mi piacevo.Comunque è una curiosità che tra qualche giorno mi toglierò.Incomincio a capire cosa prova un muto,anzi per me sarà pure peggio perché la gente non è abituata al mio nuovo stato,non poter entrare in una discussione per poter dire la mia

mi deprime,innervosisce e allora divento prepotente specialmente per imparare da subito ai miei

ad ascoltare,insegnargli che non possono parlare con me senza guardarmi il viso,se non cercano di leggermi le labbra mentre fanno attenzione ai miei sussurri,io rimango fuori dal discorso,allora ho imparato a chiedere attenzione battendo la mano su qualcosa,ha un qualcosa di ducesco ma per ora è efficace.

 

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IV

Adesso l’invasività dell’intervento ogni tanto si fa sentire,anche perché l’effetto dell’antidolorifico

è passato,ma i medici mi avevano avvertito e raccomandato che non era il caso di essere eroici ed avvertire il personale di guardia in caso di dolori degni di nota,infatti seguendo il loro consiglio chiamo e subito mi fanno un analgesico.Finalmente mattina,viene un infermiera,ma so’ tutte brutte e acide ‘st’infermiere?Comunque molto professionalmente mi rimette la flebo ed io so di esser bloccato per minimo quattro ore,se tutto va bene,già che c’è mi da un aspirata nella cannula avvertendomi che dovrò cominciare a farlo da solo,avrei voluto dirgli che se mai qualcuno mi farà vedere come si fa sarei l’uomo più felice del mondo,che per mia natura più riesco ad essere autosufficiente più sto bene,ma visto che la voce è andata mi limito ad annuire.Mia moglie arriva,insieme ad Ilaria e mia sorella, loro mi spiegano che sono stato più di dodici ore in sala operatoria,torno a pensare a quanto sia utile internet,infatti proprio sul sito della equipe che mi ha operato avevo letto che una normale operazione di quel genere dura di solito oltre le dieci ore,quando lo avevo detto io non ci credeva nessuno.Comunque quello che mi hanno fatto appartiene al passato,ora c’è da affrontare il presente,che non è cosa da poco,avrò bisogno di tutto il mio spirito ribelle per contrastare questa nuova realtà,però strano ero molto più agguerrito per la prima operazione,nella mia ignoranza,cancro al polmone mi suonava molto più grave del tumore alla laringe,mi direte” sempre brutte bestie sono”ma,sarà perche’ per il polmone c’ho visto parecchia gente,anzi,per dirla giusta,tutti quelli che ho conosciuto con quel male,soccombere,invece quasi un sesto senso mi diceva che questa volta sarà più dura,che questa volta mi farà sentire veramente malato,non perché non potrò più parlare,o perlomeno non solo per quello,ho paura,io,che niente mi ha preoccupato più di tanto,io,abituato a lottare sin da ragazzo,io,avevo paura,una sorta di confusione mi ha preso l’anima,ho lo sguardo smarrito,mia figlia se ne accorge,mi chiede perché,io arronzo una scusa tipo mi fanno male tutte le ossa e con questa mia affermazione parte l’elenco di mia moglie di tutte le ossa che fanno male a lei,ma a me che me frega di come si chiamano le ossa che ti fanno male,io mi sto’ cacando addosso dalla paura di quello che sarà la mia vita da adesso in poi,Ma non faccio capire niente a nessuno,mi metto a chiedere con quella specie di sussurro gorgogliato che mi esce dalla bocca, di Roma, se è deserta,se c’è qualche negozio aperto,tanto per nascondere la depressione che si sta impossessando di me.Non vedo l’ora di rimanere solo per poter piangere,si ho lacrime anchio,non le ho fatte vedere quasi mai a nessuno,ma ho lacrime anchio,invece niente si stanno già organizzando per chi rimane con me. La notte,da sempre è sempre stata mia,nel mio congenito vegliare,c’erano le ore che tenevo per me,i momenti in cui potevo dismettere la maschera da gran capo combattente e gridare nell’oscurità il mio smarrimento le mie paure,le mie debolezze ed ora più che mai avrei voluto riappropriarmi del mio regno,quelle ore di oscurità che tante volte mi avevano aiutato a ricaricare l’artiglieria pesante che mi sarebbe servita per condurre l’attacco al domani.Arriva un po’ più di forza e mi accingo attaccandomi al bastone della flebo alla difficile traversata letto –bagno,sette otto passi in tutto ,ma a me sembra di aver conquistato il K2,sicuramente con tutte le sudate che faccio dovrei puzzare come un cammello,ma io non sento odori,comunque una doccia la farei volentieri,già come fare una doccia con quel buco alla base del collo,va bene ci penserò quando potrò farla davvero,ora con la ferita fresca,davvero non potrei farla,opto con una specie di lavaggio fatto con un asciugamano umido,che anche se sicuramente non mi avrà pulito nel migliore dei modi,mi da un certo senso di frescura,da una parte non vedo l’ora di potermi gestire da solo,dall’altra mi sento sullo stesso piano di un bambino al supermercato che vorrebbe camminare da solo ma cerca in continuazione la mano della madre perché ha paura di perdersi.I giorni stanno passando,non dico tranquillamente altrimenti sarei bugiardo,comunque tra paure,dolori e nuove scoperte,stanno passando;oggi per la prima volta da dieci giorni,mi hanno permesso di bere qualche sorso d’acqua,se ce la faccio a deglutire hanno aggiunto,non sanno con chi hanno a che fare,certo il primo piccolissimo sorso no è stata una passeggiata inghiottirlo,ma poi già al secondo andava meglio,il terzo non c’è stato perché l’infermiera mi ha stoppato,domani per maggior sicurezza mi faranno bere un po’ d’acqua colorata col blu di metilene per controllare se c’è tenuta stagna tra lo stoma e l’esofago.Se tutto va bene potrò cominciare a bere un po’,alimentarmi no,per alimentarmi dovro adoperare quel famoso tubicino che mi esce dal naso,con un siringone mi dovrò sparare direttamente nello stomaco le pappette che l’ospedale mi fornirà,il bello di questa situazione starà nel fatto che così facendo ,il numero delle flebo si ridurrà fino ad esaurirsi.Ho imparato a togliere e rimettere la cannula,per poterla pulire bene,ho imparato ad adoperare l’aspiratore,quando serve,ho imparato a nutrirmi con la siringa,ma non ho imparato a specchiarmi senza un certo imbarazzo per quello che vedo.La ferita va bene,i punti un po’ alla volta me li stanno togliendo tutti,certo sono moltissimi,come moltissimi sono quelli che ogni giorno rimangono da togliere,inizio a capire il perché di tutte quelle ore di sala operatoria.Faccio il punto della situazione,mi è stato tolto un altro tumore,un altro non una metastasi dell’altro,credo che non siano molti che hanno avuto il tempo di permettersi di avere un secondo tumore,penso di essere fortunato,come due tumori e parli di fortuna?Si,quando ho saputo di avere il primo,se veniva qualcuno a prospettarmi un patto per cui io avrei avuto altri due anni di vita qualitativamente accettabili,avrei firmato col sangue,invece ne sono passati più di cinque senza grandi svantaggi,si qualche doloretto giornaliero,un po’ più di fiatone,colpa pure del peso dei cinquanta anni di sigarette,invalido si, ma accettabilmente in salute,niente chemio ,niente radio,controlli via via più radi,tanto da illudermi che non avrei più dovuto preoccuparmi della bestia

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte III

Il piccolo treno riparte e pomeriggio torna con un ventilatore a colonna il 15 agosto ha trovato un ventilatore,senza macchina,spostandosi con i mezzi,l’ha trovato e me lo ha portato;Simone non c’è ho insistito io per fargli onorare una serata in Calabria,mi pare,mia moglie l’ho fatta rimanere a casa,dove va?Con quel fiatone,coi mezzi con quel caldo,dove va,meglio saperla a casa,che dovermi preoccupare sapendola in giro,tanto io non ho grandi problemi,se al limite mi servisse un aiuto,c’è Ilaria,mia sorella,poi a me che mi può servire,non posso mangiare e vengo alimentato con le flebo

Per cui non mi deve imboccare nessuno,ho il catetere per cui non mi serve il pappagallo,si è vero un po’ mi annoio,però non ho voglia ne di televisione,ne di leggere,mi sento vuoto,spossato e mi chiedo se avrò e dove troverò la forza per affrontare questa ennesima prova mi chiedo perché io che

ho fatto di tanto grave per dover scontare condanne così severe,certo di colpe ne ho,chi nel corso di una vita non ha qualcosa di cui si dovrebbe vergognare.Poi quasi a voler scuotermi da questo attacco di autocommiserazione mi viene un pensiero che quasi mi fa sorridere,il cancro è comunista infatti non rispetta la classi sociali,lui non fa differenze,a chi tocca,tocca,senza meriti,senza colpe,senza cattiveria,senza buonismo,come se una moltitudine stesse sotto un palazzo da cui si stacca una tegola,a chi tocca tocca,la testa che si rompe può appartenere ad un santo,ad un diavolo,ad un ricco ,ad un povero,tutti sullo stesso piano,si il cancro è comunista.Passa la visita tutti sorridenti,tutti contenti del buon lavoro fatto,mi sfasciano la ferita,controllano premono guardano i drenaggi,si congratulano tra di loro,mi disinfettano,mi rifasciano stringendo il più possibile per accontentare il chirurgo estetico che ha ricucito la ferita.Mi lasciano avvertendomi che dall’indomani le visite consisteranno nelle medicazioni fatte in medicheria poiché le stesse verranno fatte dai chirurghi stessi,finalmente qualcuno mi dice qualcosa inerente alla mia degenza,sono curioso di sapere in cosa cambierà la mia vita,ma nessuno me ne ha parlato prima e non me ne stanno parlando nemmeno ora,quello che so me lo sono andato a leggere su internet.Il trenino è ripartito e questa mattina si è presentata esausta con uno scatolone più grande di lei,dentro c’è un televisore ed una antenna portatile oltre al decoder,ora in questa stanzetta c’è una miriade di fili e spine che sembra più una centrale che una stanza d’ospedale.Sotto gli scantinati dell’ospedale Forlanini c’è una sorta di laghetto sotterraneo e la veridicità di questa storia è testimoniata dai nugoli di zanzare pronte a trasformarti in un’unica bolla pruriginosa,non bastava come stavo messo.

Ho sete ma mi è vietato deglutire,è strano ma non ho fame,mi hanno detto che tra un paio di giorni potrò alimentarmi dal tubo che mi esce dal naso,cosi potranno limitare le flebo,anche perche a forza di dover cambiare vena le ho quasi finite,un paio sono già flebitiche,Questa mattina mi sono potuto alzare,mi hanno tolto il catetere,per cui trascinando con me il bastone della flebo ho iniziato ad azzardare qualche passo seguito dal bidone hippy che si sbrodolava in complimenti sulla mia capacità di reazione,sono andato in bagno ed ho potuto specchiarmi in uno specchio grande abbastanza da poter avere una veduta d’insieme,lo spettacolo non è dei migliori,ancora gonfio anzi ugualmente gonfio ai lati del viso,quasi avessi un attacco gigante di orecchioni,un tubo nel naso,il cerotto per tenere il tubo,il collo tutto incerottato,la mancanza della protesi dentale,non sono davvero un bel vedere,ma sono in piedi,il vecchio guerriero è in piedi,stringo forte il bastone della flebo quasi fosse la lancia di uno spartano,prendo il fiato a tutti polmoni gonfio il petto e penso:”si ricomincia,la guerra continua”Mia figlia mi guarda con sorriso dolce felice di questo passaggio,il suo gigante buono è di nuovo in piedi.Torna Simone ,vuole per forza farmi la notte,vuole rendersi utile,vuole in tutti i modi farmi sentire il suo affetto,io non vorrei,anche perché non ne vedo l’utilità,Simone è un artista,è sempre un po’ fuori dal presente,in caso di effettivo bisogno si perderebbe,l’ansia lo bloccherebbe,ma per accontentarlo dico di si,pur sapendo che una volta soli dovrò controllarmi sapendo che se facessi una qualsiasi piccola smorfia,lui andrebbe nel panico.

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte II

IL CANCRO E’ COMUNISTA

 Come un cretino provo a turarmi bocca e naso e respiro ugualmente,è strano,chissa perché mi viene il pensiero che se qualcuno mi volesse uccidere con una busta di plastica, non ce la farebbe,non è normale pensare ad una cosa del genere ma di normale in me che c’è mai stato. Fin da piccolo non c’è mai stato nulla di normale in me.Guardate pure ‘sto fatto,al di fuori del solito,mi ritrovo con un carcinoma di oltre cinque centimetri al polmone sinistro,con un bronco interessato,mi opero,una ripresa che inaspettata,dieci giorni dopo ero già a spasso per Ostia,mi aspettavo fastidiose cure post operatorie invece nessuna terapia solo controlli che mano,mano andavano diradandosi e passano sei anni ormai potevo dire di esser miracolosamente guarito,di più: nel settantotto a seguito di un incidente al braccio oltre a sei ore di intervento chirurgico ricostruttivo ho avuto bisogno di trasfusioni di sangue,tutto normale ?No perché nel novantuno a seguito di una donazione l’AVIS mi scrive avvertendomi di avermi trovato positivo all’HCV,leggasi epatite C,normalmente una malattia che ti porta nel più roseo dei casi a dover sottoporti ad un trapianto di fegato entro una trentina di anni,ma dato che in me c’è ben poco di normale io stò ancora col mio fegato ed ancora riesco a farlo lavorare alla grande,fosse solamente per quello che sono capace di mangiare.Ma dato che mi sentivo fortunato,la vita mi ha voluto ricordare che normalmente sarebbe stato così,per gli altri,per me no,sentivo la voce arrochirsi sempre più velocemente,normale per un vecchio fumatore,per me che di normale non ho proprio niente,è uscito un altro carcinoma,non una metastasi di quello vecchio operato,un altro,stavolta alla laringe;quasi la comare secca,avendo perso la prima battaglia,avesse predisposto una seconda ondata per risolvere la guerra,normalmente uno si sarebbe arreso,ma io non sono normale ed ho accettato di combattere,per questo sono qui mezzo rincoglionito da dodici ore di sala operatoria a cercare di fare la conta dei danni riportati nello scontro.Dovrò riorganizzarmi la vita ,ricominciare per la centesima volta,nel frattempo so che dovrò stare in ospedale ancora una ventina di giorni,che sarò sottoposto a prove abbastanza dure,ma non mi preoccupo,il dolore se è costruttivo non mi preoccupa,mi preoccupa invece questa mia immobilità forzata dalle flebo, mi preoccupa il caldo di un agosto rovente,mi preoccupa il non poter comunicare.Finalmente mi dimettono dalla sala di rianimazione ,torno al reparto,il primo viso caro quello di mia sorella e poi via via i miei figli e mia moglie,nessun altro ed altri non cercavo,tra l’altro è mezzo agosto i parenti sono altrove,La faccia di mia sorella mi dice tutto,la preoccupazione delle ore passate non riesce ad esser nascosta dal suo sorriso,lo sguardo inumidito di mia figlia quello impaurito di Simone,le lacrime di mia moglie,tutto già visto.Mi raccontano,mi dicono che non c’è stato nulla da fare,che hanno dovuto togliermi tutta la laringe e non solo una parte,come speravano,di questo non riesco a dispiacermi,meglio esser radicali ed aver più sicurezza,poi così potrei evitare chemio e radio.Questo vuol dire comunque che non parlerò più,ma non mi preoccupo ,qual cosa mi inventerò,con dei gesti riesco a far capire che vorrei specchiarmi,Ilaria parte e ritorna con uno specchio abbastanza grande,sta donnetta è un treno,non si perde mai d’animo,al contrario di Simone che spaesato rimane in seconda fila,dunque comincio l’esplorazione visiva,sono fasciato e incerottato da un orecchia all’altra passando per la base del collo,al centro della base fuoriesce una cannula,due tubicini ,che penso siano drenaggi mi escono da sotto i due lobi e finiscono in due piccoli contenitori che ho sul petto un altro tubo mi esce da una narice e sta arrotolato fermato da un cerotto sulla guancia,sono gonfio e tumefatto.Arriva un infermiera,pare un hippy in pensione ,è più larga che alta tanto che chinandosi su di me deve stare in punta dei piedi altrimenti non arriverebbe ,aziona un aspiratore,me lo infila nella cannula del collo,si sente un gorgoglio e di colpo,miracolo,respiro come non ho mai respirato in vita mia,forse quando a dieci anni me ne andavo per boschi insieme al mio cane e odoravo i profumi che mi portava il vento,di contro mi accorgo che non sento più odori,nemmeno quello dei disinfettanti,certo non passandomi aria nel naso,però anche qui vedo un lato positivo se non sento odori non sento nemmeno la puzza.

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte 1

IL CANCRO E’ COMUNISTA

Quella voce,quella voce antipatica, professionale,con quell’accento sardo,quella voce io la conoscevo,non riuscivo a vederne il padrone,ma la voce la sentivo ed ero sicuro d’averla già udita,vedevo solo bianco ma sentivo,non riuscivo a far mente locale,dove ero, perché avevo quella sensazione di esser sospeso quasi non avessi corpo,quella voce m’interrogava,domande stupide tipo “ma lei ha sempre sudato così”ma che ne so come sto sudando se non ho nemmeno la sensazione di avere un corpo.Perchè la maschera dell’ossigeno e poi dove la metti,ora comincio ad avere coscienza del mio corpo,sono sdraiato su un letto sono interamente zuppo penso sia di sudore ma non ho caldo,cosa sarà che mi stringe il collo perché non sento l’aria passarmi per il naso,tante le domande poche le risposte non sto parlando come credevo, sto pensando,ogni tanto c’è qualcosa che mi stringe il braccio sx e poi lascia la stretta e dopo un po’ ritorna la voce e mi fa una puntura sul lato della coscia,ancora non riesco a vedere,ma ad un tratto ricordo di chi è la voce ed aver ricordato mi angoscia quella è la voce dell’infermiere della sala di rianimazione dove stavo quando sei anni fa mi hanno portato dopo l’operazione per il cancro al polmone e cado nel panico ;allora non è vero che sono passati sei anni,sto ancora qui,ho solo sognato tutto,quanto tempo è che sto qui,che mi è successo,tutta la mia vita dopo l’operazione allora è stata un invenzione,io, felice di aver lottato con la bestia ,orgoglioso di averla vinta,mi ero tutto immaginato,non era vero niente,non era vero che erano passati sei anni,non era vero della mia ripresa a tratti definita miracolosa dai dottori,non era vero di tutti i controlli che mi avevano ridato speranza,non era vero che Simone era diventato un DJ abbastanza noto,non era vero che Ilaria era vicina alla laurea,non era vero che….La voce si riavvicina,stavolta non è sola,gli sta dicendo che non riescono ad abbassarmi la pressione,l’altra voce che non conosco gli da delle istruzioni con dei nomi di farmaci e gli dice che me la devono abbassare a tutti i costi perché il cuore sta andando in sofferenza,parla come se io non ci fossi ma mi poggia una mano sulla spalla come per farsi sentire,se ne vanno ed io torno a pensare,allora non era vero di face book,non era vero che avevo riallacciati i rapporti con gli altri miei due figli,pure quella una mia invenzione,oppure non ho sognato niente e quel ricordo è di una vita parallela non passata ma al futuro.Piano piano sto riconoscendo il mio corpo,sono tutto indolenzito ma non ho dolori acuti,non riesco a vedere niente se non un chiarore accecante come se avessi un riflettore puntato sul mio viso,continua la strana sensazione di non sentire aria passarmi dal naso eppure sono o penso di essere a bocca chiusa,non è che sono ancora intubato?Ma non sento il ritmico rumore del respiratore,sul dito ho le pinze per il battito,ho sete,la lingua non si muove bene,ho sete non ho saliva,non sento il collo,che ore saranno,è giorno è notte,non lo so.Ecco si rigonfia la fascia al braccio,mi fa quasi male per quanto stringe,poi piano piano la stretta si allenta e dopo un po’ riecco la voce ,con tono disorientato mi chiede “ma lei ha sempre avuto la pressione così alta?”Voglio rispondere si specialmente la minima,ma non ho voce solo un bisbiglio afono,quindi assentisco con la testa e mentre lo faccio sento un dolore lancinante e la sensazione di aver il collo fasciato rigidamente ed a quel punto ricordo.E’vero mi trovo in sala rianimazione che per uno strano caso del destino è la stessa dell’operazione al polmone,ma sono li per un’altra operazione,infatti nella mia grande fortuna dopo esser scampato ad un carcinoma al polmone ne ho avuto un altro,non una metastasi proprio un altro alle corde vocali con interessamento al resto della laringe.Per cui si ricomincia,bisogna pensare a guarire e ripartire per la mia strada.Adesso è mattina lo so perche stanno lavando i malati,il bagno a letto ,una delle cose più degradanti che esistono,ti prendono sballottano sfregano con stracci insaponati poi ti sciacquano con altri bagnati ti cambiano il letto girandoti prima di qua poi di la,poi girano il culo e se ne vanno prima che tu possa ringraziarli per quella strapazzata,già ringraziarli ma come se la voce, non ce l’hai più.Comunque passata la crisi di pressione i valori tornati nella norma ora sono cosciente al 100%,ho capito perché non sento l’aria passarmi dal naso,capisco perche l’ossigeno me lo mettevano al collo:sono tracheotomizzato.

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Merida ospita la Conferenza XVI laringectomia culturale Extremadura Insieme a laringectomia Encuentro nazionale femminile

Alicia Mendo
13 Ott, 2010 14:07 Aggiornato CET
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ALEX presenta las XVI Jornadas culturales de laringectomizados de Extremadura.
ALEX XVI presenta le Giornate culturali della laryngectomized dell’Estremadura.

Extremadura capitale ospiterà la conferenza di nuovo Associazione Culturale organizzato laringectomizzati di Extremadura (Alex), in modo che le persone colpite trascorrere una vita al giorno, ricorda che “vivere in possibile”, ed a sua volta, ascoltare alcuni colloqui patologie correlate.
Così, e come spiegato dal presidente di Alex, Amalia Franco, con Joaquín Castelao, un membro di essa, e accanto al delegato dei Servizi Sociali della città di Merida, Carmen Yanez il Giovedi sarà questo giorno presso la sede dell’associazione.

Il sindaco della città, Angel Street, inaugurerà l’evento, che sarà anche un omaggio al membro e fino ad allora tesoriere dell’associazione, Diego Diaz Lemus.

Nel pomeriggio, alle ore 17.30 inizierà una lezione della durata di un’ora “Come prevenire il consumo di tabacco da fiuto ‘, da Cristina Alvarez e Maria Claudia Cortes Prior.

Dopo la partenza stessa ‘importanza del lavoro sociale come responsabile di un aiuto’ il discorso, da Yolanda Gutierrez.

INCONTRO DI DONNE LARINGECTORIZADAS

Inoltre ospita la terza riunione delle donne di Spagna Laringectorizadas essere convocate anche presso la sede di Alex. Così, la cerimonia di apertura sarà a carico del Ministro della Salute e delle dipendenze, María Jesús Mejuto.

In questi giorni, 15 e 16 ottobre, si riuniranno a Merida circa 30 donne provenienti da tutto il paese per partecipare a questa riunione. Poche donne in numero, ma Amalia Franco ha sottolineato che in Extremadura, ora è l’unica donna in associazione, anche se ci sono altre donne della regione soffre di Badajoz.

 

Amalia Franco, presidenta de ALEX.
Amalia Franco, presidente di Alex.

In occasione di questo incontro sarà una cena d’onore in “The Castúo ‘e dopo che, circa 16 ore, ha tenuto un tour culturale sul trenino turistico dalla città.

 

ATOS è il primo della giornata a tenere una lezione. Lo farà per pubblicizzare i loro prodotti ai nuovi membri dell’Associazione. Seguendo lo stesso, inizio ‘intelligenza emotiva nella relazione di aiuto’ la conversazione, alla quale sarà seguita da workshop risate terapia dalla psicologa Maria Claudia Cortes, Casa per anziani ‘Reyes Huertas’.Al termine rientro al quartier generale di ALEX per mangiare e fare una festa in costume.

Le sessioni inizieranno il Sabato alle ore 9.30 con il workshop di relax sotto il nome di ‘I cinque passi per una vita sana’, dal osteopata Felipe Franco.Successivamente inizia il parlare di sesso “che cosa?”, Dallo psicologo Gema Lozano.

Alle ore 12 presenterà il libro “Il cancro della laringe. Prevenzione, diagnosi e trattamento ‘, che darà Josep Maria Lullo.

Dopo che chiuderà la riunione e partecipanti effettuerà una visita culturale al Teatro Romano e Museo.

ALEX

Laringectomizzati Associazione di Extremadura (Alex) ha attualmente circa 300 soci nella regione.Anche se hai 16 anni facendo in questi giorni, la sua carriera è iniziata nel 1991.

Il suo obiettivo è quello di aiutare le persone con laringectomia, fargli capire che “vivere è possibile,” come il suo motto, e che insieme possono aiutarli fuori dal “tunnel” in cui si trovano. Possono andare fuori, possono parlare … che può fare una vita, per quanto essa va, come al solito.

Manovra economica, ecco i veri invalidi che non avranno la pensione

 

 

Il governo eleva la soglia di invalidità per ottenere la pensione dal 74 all’85%: nessun nuovo assegno, fra gli altri, per le persone down, per quelle con disturbi del comportamento e limitate capacità intellettuali, per gli amputati di braccio e spalla

Ci sono le persone con sindrome di Down, gli amputati di braccio e di spalla, le persone sorde, quelle colpite da psicosi ossessive o da tubercolosi polmonare, o quelle con sindrome schizofrenica cronica che abbiano disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e limitata conservazione delle capacità intellettuali. E con loro, molte altre. È il piccolo esercito di invalidi che subirà più direttamente le conseguenze della manovra finanziaria varata dal governo: le loro malattie, infatti, secondo le tabelle predisposte dal ministero della Sanità, rientrano fra la soglia minima di invalidità prevista finora per l’assegnazione del beneficio economico della pensione (il 74%) e il nuovo limite definito dal decreto legge dell’esecutivo, l’85%.

Nulla cambia (anche se si dovranno valutare le nuove norme nei casi di eventuali visite di controllo) per quanti già oggi percepiscono la pensione: una somma pari a 256,67 euro al mese per 13 mensilità (una ventina di euro in più, 277,57, per i ciechi civili assoluti). Cifra che – va ricordato – viene effettivamente versata solo se il soggetto non supera il limite di reddito di circa 4.400 euro l’anno se invalido civile parziale o di circa 15.150 euro in caso di invalidi civili totali, ciechi parziali o assoluti e sordi. Nulla cambia per chi ha già la pensione, molto cambia invece per coloro che presenteranno domanda di invalidità a partire da martedì prossimo, 1 giugno: se non raggiungeranno la soglia dell’85% infatti non otterranno infatti alcun beneficio economico. Per farsi un’idea delle categorie interessate, basta dare un’occhiata alle tabelle varate ormai quasi due decenni fa (era il febbraio 1992) con decreto del ministero della Sanità e che contengono le percentuali di invalidità a seconda delle “minorazioni e malattie invalidanti”: è sulla base di queste tabelle che i medici delle commissioni decidono la percentuale di invalidità di ogni singolo richiedente.

Si scopre allora che fra coloro che non potranno più ottenere il beneficio ci sono le persone con “sordità prelinguale da perdita uditiva grave bilaterale con evidenti fonologopatie audiogene” (percentuale fissata: 80%), quelle senza un arto superiore (amputazione di braccio: 75%; assenza congenita dell’arto superiore: 75%; amputazione di spalla: 80%), o quelle con ipoplasia renale bilaterale (una malformazione congenita per cui entrambi i reni sono poco sviluppati e di dimensioni ridotte: percentuale al 75%). Niente pensione per chi soffre di psicosi ossessiva (percentuale fissata dalle tabelle, a discrezione del medico, entro la forbice 71-80%), e nemmeno per chi ha subito una laringectomia totale (l’asportazione della lingua) con tracheostomia definitiva (il posizionamento di una cannula nella trachea per consentire la respirazione): la relativa percentuale di invalidità è fissata all’80%.

Niente da fare per i malati di bronchiectasia (dilatazione irreversibile di una porzione dell’albero bronchiale con incapacità ventilatoria di tipo ostruttivo: 80%), per coloro che soffrono di malattia polmonare ostruttiva cronica con prevalente bronchite (75%), per chi ha una tetraparesi con deficit di forza medio (dal 71 all’80%) e per chi deve fare i conti con miocardiopatie e valvulopatie con insufficienza cardiaca grave (dal 71 all’80%). Cordoni della borsa chiusi anche per le persone con sindrome di Down: la loro percentuale di invalidità è fissata al 75% (sale al 100% solo in presenza di un ritardo mentale grave). E anche in presenza di una sindrome schizofrenica cronica con disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e una limitata conservazione delle capacità intellettuali non ci sarà alcun beneficio economico: la fascia prevista (71-80%) è ampiamente al di sotto del nuovo tetto. Resta invece qualche speranza per chi soffre di sindrome nefrosica con insufficienza renale grave e per tubercolosi polmonare con insufficienza respiratoria grave: la percentuale fissata dal ministero è compresa fra l’81 e il 90%: toccherà ai medici decidere se concedere o no la soglia minima dell’85% valida per la pensione.