IL CANCRO E’ COMUNISTA parte VII

salto pranzo 2.pngCon i miei bisogni,con le mie urgenze,cerchi di essere attivo e non ci riesci,cerchi di essere d’aiuto agli altri e ti rispondono che l’aiuto più grande è la tua presenza,cioè stattene quà e non fare danni,tanto nel fare mi saresti d’impiccio e questo,vi giuro,per chi come me che era abituato ad essere l’unico capitano della sua nave era l’offesa più grande che potevano farmi,sicuramente le loro intenzioni erano buone,ma non ero io l’uomo che poteva riceverne,mi privavano del mio io.

Se non ero più in grado di gestire la mia famiglia,io ,che vivevo a fare?Non ho mai preteso di essere una sorta di padre padrone ,non ho mai imposto i miei convincimenti,non ho mai detto “o si fa cosi o si fa così,ma ho sempre ricoperto il ruolo che mio padre aveva avuto con noi,il porto sicuro,il faro nelle tempeste, la guida nel cammino.Piano,piano,non dopo aver pensato seriamente a farla finita,mi stò abituando,non sarà una bella situazione,non tornerò più quello di prima fisicamente,ma il mio pensare,il mio intimo essere,è lo stesso,mi rifugio in questa sorta di diario,sfrutto le ore notturne per togliere la maschera da super ,sfogo il mio livore verso chi non capisce che per me è prioritario come si vive e non quanto,a volte mi beo delle mie lacrime,a volte penso a chi sono stato a chi vorrei essere,a chi potrò diventare,piano piano,insomma mi stò abituando al nuovo Maurizio.Cerco di usare la positività che certe situazioni ti lasciano e la applico nelle cose di tutti i giorni.In più ho preso una decisione:basta!lascio fare a madre natura,lascio perdere controlli,analisi,sarà quel che sarà,cercherò di vivere senza patemi quel che mi è rimasto e accetterò quello che mi sarà destinato,voglio vivere la mia vita assaporarne le gioie,essere felice,essere triste e non star sempre a pensare a quel che sarà.

Così ho fatto per due anni e giuro che me li sono proprio goduti,ma poi è iniziata la tiri tera dei miei

“tu non pensi a noi,devi fare i controlli,sei un egoista,pensa al dolore che ci daresti…”ed il fesso,punto nell’orgoglio dei sentimenti,si convince ad una T.A.C di controllo,morale ho ripreso a scrivere solo dopo tre mesi anzi di più,perché nel frattempo mi sono operato per un aneurisma all’aorta addominale ,ho subito una termo ablazione ad un carcinoma al fegato e tra venti giorni verro inserito in un programma per l’eventuale trapianto ,visto che anche se il carcinoma sembra risolto,ci sono buone propabilità che ne vengano altri,non metastasi,altri,viste le condizioni a cui il mio fegato è stato ridotto da 35 anni di epatite “c”

Si è vero sono ancora qui,ancora al timone della mia vita,a che prezzo però lo so solo io,il vecchio indomito guerriero è ancora qui a lottare contro un nemico che sicuramente un giorno avrà il suo obolo,morire è inevitabile,ma,sicuramente,sarà l’ultima cosa che farò nella mia vita.

Ma ora bando alle ciance,vi voglio raccontare cosa è successo dopo la prima termo ablazione del carcinoma al fegato,che in definitiva in termine ignoranti,significa infilarti uno spadone nel fegato fino al contatto diretto con la lesione da trattare,arrivare sino al nucleo centrale e necrotizzarlo carbonizzandolo con onde radio a bassa frequenza,per fare questo hanno bisogno della tua collaborazione con determinati atti respiratori,per cui nonostante la morfina non è proprio una passeggiata farsi cuocere una parte di te per un buon quarto d’ora.Devo dire anche che passato il trattamento non ci sono grandi strascichi,un paio d’ore e già ci risente in forma(almeno io)

Comunque durante,anzi appena finita la cottura il professore che ha operato,viene a sapere che io ho un aneurisma abbastanza importante all’aorta addominale e decide che prima di prendere in considerazione un secondo trattamento da li ad un mese,dovro’ esser visitato da uno specialista,cosa che puntualmente il giorno dopo accade,morale; vengo a sapere che quel problema che sembrava di secondario interesse,deve essere risolto nel più breve tempo possibile,essendoci il pericolo di una repentina rottura con nefaste consequenze.Cambio reparto ,decidono che una chirurgia ricostruttiva sia troppo invasiva ed optano per l’applicazione di un endoprotesi(una specie di gabbietta che viene a rinforzare le pareti compromesse e viene collocata da una sonda introdotta attraverso le due femorali; per mia ignoranza pensavo fosse una cosa abbastanza facile e sbrigativa…,pensavo!?.Due anestesisti, quattro chirurghi, strumentisti ,cinque tecnici per l’applicazione dell’endoprotesi,sei ore di operazione,tutta vissuta da sveglio in anestesia epidurale,perché anche qui serviva un tipo di respirazione collaborativa,torno a reparto con catetere,flebo varie,due drenaggi,sto a pancia in su con le cosce un po’ divaricate tipo ranocchia,stare sul letto a pancia in su mi costringe a cercare di tenere il mento il più possibile distaccato dallo stoma altrimenti ho problemi meccanici di respirazione,morale ho più dolori della cervicale che quelli dell’operazione e mentre stò in questa posizione,mezzo arranocchiato,mi assale una parola,una piccola parola che da appena sussurrata,piano piano assume la tonalità del tuono:PERCHE’.Dove trovo ancora la forza per sopportare tutto questo,che già so ,continuerà in un vortice senza soluzione.Perchè io?Di colpo uno strano ragionamento in risposta si fa strada: io ho sfidato il destino,ho deriso la morte,l’ho schivata ed essa si sta vendicando,sta facendo in modo che invece di continuare a sfuggirla io arrivi a desiderarla,no!! Mai!!non sarei io,io sono qui e non mollo,fino a che il cervello mi sosterrà,sino a che basterò a me stesso,sino a quando riuscirò a pulirmi il culo da solo,fino a quando avrò la mia dignità di uomo io sono qui e non mollo,,arranocchiato si, ma io.

FONTE

continua

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte VI

salto pranzo 2.png.Finalmente arriva il giorno del ritorno a casa,non prima di averla fornita di un valido aspiratore che ormai fa parte del mio quotidiano,così come la cannula dello stoma che ormai ho imparato a gestirmi da solo ,infatti ogni tanto va tolta lavata con soluzione tipo amuchina smontata sciacquata rimontata e reinserita,ormai sono diventato un esperto,certo di catarro ne ho tanto,mezzo secolo di tabacco non si tolgono in poche settimane,la tosse mi squassa ho tutti i muscoli indolenziti,ma ancora mi tengo la maschera del tutto bene,uno è portato a pensare che il ritorno a casa coincida con la guarigione,la fine dei problemi,invece comincio a rendermi conto che i problemi non finiranno mai,almeno alcuni di loro Viene una signora col sorriso dolcissimo,un po’ professionale ,un po’buono,si presenta è la logopedista,sicuramente sa tutto di me pero,anche per farmi sentire importante,la vuole sentire da me,sicuramente è una persona che sa ascoltare mi spiega con molta dolcezza che non mi debbo disperare più di tanto per la mancanza della mia voce,perché se voglio ne riavro’ un’altra,sicuramente con molta testardaggine,sicuramente non sarà bella come quella precedente(ma chi ti ha detto che la mia voce era bella)ma avro una voce che mi permettera di farmi capireMa che me frega adesso della mia voce,io voglio vedere il mio viso sistemato,io voglio sapere se quest’intervento e’stato risolutivo come quell’altro al polmone che strascichi mi lascera’A me,ho sempre detto non interessa quanta vita mi rimanga ,io voglio sapere come camperò

E Qui mi pare che sia i primi a Ostia che i secondi del Forlanini abbiano indorato la pillola Non mi rimandano a casa se non ti ci hanno portato i casa un vacuum sorta di aspiratore simile a quello in ospedale .Questo vuole dire ,che anche a casa non sarà una passeggiata ,ma non mi aspettavo altro ,lo ripeto questa volta sento che sarà dura. Ancora non ho capito se potrò lavarmi per intero ho dovrò farlo a pezzi ,rinunciando per sempre ad un bagno,rilassante caldissimo,lunghissimo,pro-

fumatissimo,di quelli come li facevo io,a proposito di profumo ne risentirò mai uno?

Finalmente a casa,c’è da riorganizzare tutte le mie vecchie abitudini,finalmente uno specchio ,degno di questo nome,certo i chirurghi hanno fatto un gran lavoro in definitiva ho due cicatrci che da ciascun orecchio vanno in basso descrivendo una dolce curva,fino al centro della base del collo

E convergono in un buco abbastanza notevole da cui fuoriesce una cannula,da lì da quell’apertura io respiro,tossisco,escreto ,è un buco pulsante ,segue i battiti del cuore,mi accorgo solo ora che non ho più il pomo d’adamo,che vorrà dire?che la mia mascolinità se ne andata con lui?che è andata via anche la tiroide?Saranno stati pur bravi ma in quanto a seguire psicologicamente gli operati hanno peccato nel modo più assoluto,mi hanno lasciato con mille domande,con mille perché,noi abbiamo bisogno di rassicurazioni,delle più stupide,che ci diano una certa sicurezza,siamo stati operati di cancro per dio nella maggioranza dei casi abbiamo perso la voce ,vi accingete a bruciacchiarci ciò che non avete tolto,no non una parola “Tutto bene ci vediamo tra una settimana”e tu pensi che tra una settimana ti diranno i perché,i percome,i quando,i se che ti assillano.Invece tra una settimana niente ,un semplice controllo all’andamento della ferita un tutto bene e via.lo so che l’importante

è quello, ma noi abbiamo bisogno di altro ,di rassicurazioni di promesse di calore umano,che non troviamo su internet e meno male che c’è,li ho trovato parecchi miei compagni di viaggio con cui condividere questa mia sete di comprensione ,ho tolto parecchi dei miei dubbi particolarmente a due di loro sarò grato sempre,un rieducatore del nord ed un vecchio leone siculo,a loro debbo tanto,anche nei periodi più bui della mia esistenza,loro erano li,sicuri come due balie di vecchio stampo.Vi amo,tu luciano con la tua esperienza che però non dimentica mai l’uomo,tu Giuseppe col tuo calore,col tuo sincero interesse,con la dedizione tipica dell’amico sincero,ecco vedi che non tutto è per caso,come avrei conosciuto voi?

Non va bene,non va affatto come mi aspettavo,i miei ,abituati al primo post operatorio,non riescono a capire,fisicamente,a parte la strana sensazione di avere una protesi al posto del collo ,a parte dolori che sinceramente sono forti,non riesco a dormire,i sapori sono tutti nuovi,si dividono essenzialmente in due ciò che riesco a mandar giù e ciò che debbo risputare,il mio modo di mangiare è cambiato,bocconcini piccolissimi,mandati giù con acqua o coca cola non ha lo stesso sapore però è accettabile.Il caffè neanche a parlarne,in più ho notato una cosa strana,il fumo mi da fastidio l’odore non lo sento ma appena vengo a contatto con un ambiente dove fumano ho abbiano fumato, io ne ho fastidio ,io che per cinquanta anni la sigaretta è stata la mia prima idea al mattino addirittura prima del caffè ,della pisciata:un piede per terra e prima del secondo l’avevo già accesa,il mio ultimo gesto prima di addormentarmi era spegnere l’ennesima assassina.A mia

Moglie,accanita fumatrice,la cosa non va giù,non ci crede,nella sua mania di grandezza ,pensa lo faccia per lei,che così facendo la ricatto a non fumare salvandola così da tutto quello che è capitato a me,non si accorge che io, in questo momento non ho posto per nessuno.Mi sto’ rendendo conto che il mio apice è passato ,allora dico io,se io dalla vita non mi posso aspettare nulla di più grande dei miei ricordi se il mio zenit è volto alla discesa,perché debbo vivere,per pesare sugli altri.

FONTE

continua