Inquinamento. Cancro: più 9% negli uomini e più 7% nelle donne nei siti a rischio

Questi gli ultimi dati dello studio Iss-Airtum che saranno presentati domani a Siracusa. Nel corso della prima fase dello studio, diagnosticati 57.391 casi di tumore negli uomini e 49.058 nelle donne. Numeri in eccesso, in ambedue i casi, rispetto alla media dell’incidenza dei tumori in Italia.
 
08 MAG – Secondo i dati prodotti nel corso della prima fase di questo studio, nei Siti d’interesse nazionale (Sin) sono stati diagnosticati 57.391  casi di tumore negli uomini e 49.058 nelle donne. Questo dato, confrontato con quello previsto in base all’incidenza del pool dei Registri italiani distinti per macro-area (Registri dell’Italia Centrosettentrionale e Centromeridionale), mostra un eccesso del 9% negli uomini e del 7% nelle donne. A questo dato contribuiscono in particolare, in entrambi i generi, i tumori maligni di esofago, colon-retto, fegato, colecisti e vie biliari, pancreas, laringe, polmone, pelle (melanomi), rene e vie urinarie, vescica e linfoma non Hodgkin. Negli uomini, inoltre, si osservano eccessi di mesotelioma e tumori maligni di prostata, testicolo ed encefalo; fra le donne, tumori maligni della mammella, del sistema linfoemopoietico nel suo complesso e, in particolare, della leucemia mieloide cronica. Si osserva in entrambi i generi un deficit di tumori gastrici. Fra gli uomini si rileva un deficit di leucemie totali, linfoidi, anche croniche; fra le donne, deficit di tumori della tiroide, del corpo dell’utero e dei tessuti molli.

Questi dati preliminari emersi dalla prima fase dello studio sull’incidenza dei tumori nei Sin condotto dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e dall’Associazione italiana registri tumori (Airtum), verranno presentati domani a Siracusa nel corso della XXXVIII Riunione del Gruppo per la Registrazione e l’Epidemiologia del cancro nei paesi di Lingua Latina (Grell).

Compito del gruppo di lavoro Iss-Airtum è ora capire quale sia il contributo dell’inquinamento ambientale all’incremento specifico osservato. “Infatti – ha  spiegato Pietro Comba del Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’Iss – tutti i tumori considerati possono essere causati da numerosi e diversi agenti attinenti sia all’ambiente, sia all’alimentazione e agli stili di vita. Quindi, per comprendere a fondo il significato di questi dati, è necessario confrontarli con altre due variabili: i dati di caratterizzazione ambientale, che indicano il livello di contaminazione delle diverse matrici (aria, acqua e suolo), e quelli cosiddetti di esposizione, che esprimono quanto la popolazione sia stata esposta a possibili fattori di rischio”.

“Entrambe queste analisi sono in corso di elaborazione – ha aggiunto Emanuele Crocetti, Segretario dell’Airtum – e solo quando tutte queste informazioni saranno complete sarà possibile valutare pienamente quanto le condizioni ambientali incidano realmente sia sull’aumento del rischio di ammalarsi di alcuni tipi di tumore, sia sulla diminuzione dell’incidenza di altri, per esempio, nel caso dei tumori gastrici”.

L’attività del Gruppo di Lavoro procede ora su diverse direttrici: la caratterizzazione ambientale dei Sin, la valutazione delle evidenze disponibili nella letteratura scientifica sul nesso causale intercorrente fra le esposizioni presenti nei siti contaminati e l’incidenza delle sedi tumorali analizzate, le tecniche di analisi dei dati, le questioni connesse allo studio dei tumori infantili ed adolescenziali (700 casi individuati complessivamente in questo studio), il tema specifico dei mesoteliomi da amianto e l’applicazione di metodi d’indagine innovativi.

L’obiettivo del progetto collaborativo è chiarire quale sia la quota di casi di tumore in eccesso nei Sin e quali possano essere gli agenti chimici e le vie di esposizione responsabili, con la finalità di meglio mirare gli interventi di risanamento ambientale per perseguire un’efficace prevenzione. Per valutare in futuro l’auspicata riduzione dell’incidenza dei tumori nei siti contaminati, sarà opportuno che il progetto evolva in un sistema di osservazione permanente.
Entro la fine del 2013 è prevista la pubblicazione di un documento contenente le analisi definitive.

 
08 maggio 2013

© RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.ilfarmacistaonline.it/studi-e-rapporti/articolo.php?articolo_id=14791