Cibo per uccellini in difficoltà per il gelo, predisponiamo acqua e cibo su balconi e nei giardini

Il freddo di questi giorni crea molti problemi, oltre che alle persone, anche agli animali. Tra loro, non da ultimo si trova in grande difficoltà la fauna selvatica che, a causa del terreno gelato e delle ridotte disponibilità idriche, trova problematico il reperimento di cibo e acqua. I piccoli uccelli, in modo particolare, hanno maggiori difficoltà essendo molto più vulnerabili al freddo e spendendo molte energie per il mantenimento della temperatura corporea.

 

IL TENTATIVO DEI PICCOLI VOLATILI DI RIFUGIARSI AL CALDO DEI SUERMERCATI – “In questi giorni ENPA Milano riceve numerose chiamate di soccorso per uccelli che entrano nei grandi magazzini” – spiegano i volontari dell’Ente Nazionale Protezione Animali, – trovando tepore e spesso cibo, senza poi però riuscire ad uscire da strutture alte e complesse come i supermercati. In questo modo molti rischiano quindi di soccombere, anche per la difficoltà, se non l’impossibilità, di catturarli. per trasferirli in un ambiente idoneo.

 

ALLESTIRE UN PICCOLO PUNTO DI RISTORO SU BALCONI E QUANT’ALTRO, OGNI CITTADINO PUO’ FARLO A CASA PROPRIA – ENPA invita il maggior numero di persone a predisporre un piccolo punto-ristoro per il nutrimento dei piccoli uccellini su balconi e terrazzi.

– E’ sufficiente mettere a disposizione alimenti calorici e un po’ d’acqua, con l’accortezza di tanto in tanto di controllare che il liquido non ghiacci (un pezzo di legno posto all’interno del recipiente può rallentare la formazione del ghiaccio).

 

ESISTONO ANCHE MANGIATOIE SPECIALIZZATE – Molti negozi specializzati, inoltre, hanno in vendita piccole mangiatoie realizzate appositamente per l’alimentazione degli uccellini, perfette al fine di consentire dei delicati, morbidi e intirizziti pennuti, magari sul proprio balcone, davanzale, sui terrazzi o nei giardini, frutta molto matura, frutta secca, bacche e semi di vario tipo.

– “Non appena passata l’ondata di freddo gli alimenti potranno essere tolti, oppure lasciati se, come immaginiamo, i cittadini avranno apprezzato piccoli visitatori alati.

 

UN ESEMPIO DI LECCORNIA A MISURA DI UCCELLINO – Sul sito http://www.enpamilano.org è possibile trovare un documento ricco di suggerimenti e piccoli accorgimenti per riuscire a mettere a disposizione degli uccelli cibo calorico, adatto proprio a questo periodo dell’anno.

– Una preparazione semplice da utilizzarsi di inverno è la cosiddetta “Palla di Babbalù”, un composto fatto con 100 grammi di margarina, 70 grammi di farina 00 o farina gialla, uva sultanina a piacere, un pugno di semi misti, frutta secca a pezzetti e briciole di dolci.

– Preparazione: Dopo aver mescolato e amalgamato il tutto sarà sufficiente prendere un vaso vuoto dello yogurt, adagiarci all’interno una reticella, tipo quella che contiene i limoni e le arance, versare il composto, chiudere la rete e metterlo in frigorifero. Dopo due ore sarà sufficiente estrarlo dal vasetto tirando la retina ed appenderlo vicino ad una pianta o a un posatoio dove gli animali lo possano raggiungere. Questa semplice fonte di cibo, di grasso e di proteine, servirà agli uccelli a trovare le componenti energetiche necessarie per poter correttamente mantenere la propria temperatura corporea.

 

UN CLICK PER SOSTENERE ENPA – Enpa ricorda inoltre l’iniziativa “1 click donation”. Si tratta di un’iniziativa valida fino al 29 febbraio 2012 e nata per aiutare le associazioni a raccogliere fondi:

– per tutte le informazioni, cliccare su http://1clickdonation.com/gallery.php?id_onlus=755

 

SEGNALAZIONI – Per contattare Enpa, telefonare alla clinica di via Gassendi 11, Tel. 02.9706421

 

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Di Redazione

«Non fare i ricci»  Ecco le regole  contro il mal d’inverno

Coperta e divano sono i primi sintomi di un inverno all’insegna della tristezza. Anche se le giornate più fredde e corte spingono a restare a casa, gli esperti dell’Università del Missouri dicono la loro per evitare che l’umore cada giù sin dai primi mesi dell’anno. Come? Cambiando mentalità proprio durante la stagione invernale. Regola numero uno: non fare i ricci ma aprirsi a nuove opportunità. “Individuate gli aspetti positivi della salute personale e della famiglia”, dice Karen Sherbondy, ricercatrice americana: “È un punto di partenza per il pensiero positivo sul futuro”. Seconda mossa: non cadere in letargo. “Per quanto riguarda il movimento – afferma lo specialista in fitness Steve Ball – un po’ è meglio di niente, di più è meglio del poco, ma il troppo è difficile da ottenere”. Quindi, per sopperire alla svogliatezza, il consiglio è “provare cose nuove, come il ballo, il nuoto, l’acqua-gym o persino un corso in Dvd”. Infine, cose da comprare: corde per saltare, tapis roulant e cyclette. “Acquistate anche usate aiutano a capire quello che fa per noi”, assicura Ball.

Si passa poi alle proposte per il tempo libero: passare più tempo con i bambini guardando un film divertente può fare bene allo spirito e al corpo “se durante la pubblicità si approfitta per fare un po’ esercizio fisico”, contina Ball. Look anti-noia: potrebbe sembrare irrazionale, ma vestire con colori sgargianti, leggere o guardare qualcosa di divertente riduce gli ormoni dello stress e aumenta le endorfine, ricorda Alejandra Gudino, professionista sanitario presso l’Ateneo americano. Delizia senza croce: il cibo, poi, può diventare la chiave per superare indenni l’inverno. “Cercare online ricette salutari, stamparne una dozzina e divertirsi a prepararne una a settimana”. Il winter blues si combatte anche così.

di Cosimo Colasanto (28/01/2011)

http://salute24.ilsole24ore.com

13 Dicembre Santa Lucia, vergine e martire. Nella tradizione di alcune regioni italiane (specialmente Sicilia, Veneto, Trentino, e in alcune zone della Lombardia come Brescia e Bergamo ), la Santa porta doni ai bambini nella notte tra il 12 e il 13.

La sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre; antecedentemente all’introduzione del calendario moderno (1582) la festa cadeva in prossimità del giorno del solstizio d’inverno (da cui il detto “santa Lucia il giorno più corto che ci sia”) ma non vi coincideva nei paesi che adottarono subito il nuovo calendario (differenza di 10 giorni). Nei paesi nordici, che adottarono questo calendario circa duecento anni più tardi, il solstizio cadeva, invece, proprio il 13 dicembre (calendario gregoriano). È curioso notare che questa tradizione si può applicare nell’ambito del calendario gregoriano, avendo però l’accortezza di interpretare il “giorno più corto” come il giorno in cui il sole tramonta prima; comunque, l’associazione non e’ assoluta, in quanto nell’emisfero sud della Terra è uno dei giorni più lunghi dell’anno.

La celebrazione della festa in un giorno vicino al solstizio d’inverno, è probabilmente dovuta alla volontà di sostituire antiche feste popolari che celebravano la luce e si festeggiano nello stesso periodo nell’emisfero nord. Altre tradizioni religiose festeggiano la luce in periodi vicini al solstizio d’inverno come ad esempio la festa di Hanukkah ebraica, che dura otto giorni come le celebrazioni per la santa a Siracusa, o la festa didipavali celebrata in India.

È considerata dai devoti la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.

Il corpo della santa, prelevato in epoca antica dai Bizantini a Siracusa, è stato successivamente trafugato dai Veneziani che conquistarono Costantinopoli (l’attuale Istanbul) dove è attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia aVenezia. Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio.

L’arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani; riscontrata l’elevatissima partecipazione e devozione dei devoti, siracusani e non, da allora si è fatta strada la possibilità di un ritorno definitivo tramite alcune trattative tra l’Arcivescovo di SiracusaGiuseppe Costanzo e il Patriarca di Venezia Angelo Scola