‘Hotel Transylvania’: quando i mostri vanno in vacanza!

Dai produttori dei ‘I Puffi’ e dal regista della serie animata ‘Star Wars: the clone’s war’, arriva il film animato che parla di tolleranza e affetti familiari, con tante risate e tante creature, un po’ pasticcione ma assolutamente irresistibili

Fonte: © Sony Pictures Animation 2012

 

“Sono il mostro Frankenstein… Io sono il ConteDracula ulalà! Io sono l’Uomo Lupo famelico! Siamo mostri strani ma con molta umanità!”. Probabilmente la generazione over 30 ricorderà il jingle di ‘Carletto il Principe dei mostri’, cartone animato giapponese semiserio che ha divertito tantissimi bambini. L’idea del “tutti insieme appassionatamente” dei vari mostri cinematografico-letterari, infatti, ha sempre appassionato grandi e piccini. E forse è proprio per questo voler ritornare alle vecchie, care, quasi rassicuranti, creature della fantasia che Genndy Tartakovsky, già regista della serie animata tv ‘Star Wars: la guerra dei Cloni’, ha diretto per la Sony Pictures Animation ‘Hotel Transylvania’.

In questa pellicola troviamo il Conte Draculache, per proteggere sua figlia Mavis dagli umani, ha costruito un Resort a cinque stelle, ‘Hotel Transylvania’, un posto dove i mostri e le loro rispettive famiglie possono divertirsi, liberi di essere sé stessi, senza la presenza di esseri umani a dar loro fastidio. Sono proprio questi ultimi, infatti, la più grande minaccia per l’esistenza dei mostri, e lo sa bene il buon Conte che ha perso la sua consorte proprio in uno scontro con gli umani. Così la roccaforte diventa un ottimo bastione contro il mondo esterno. Ma la piccola draculina Mavis, però, non è dello stesso avviso. Per colpa dell’iperprotettivo padre, infatti, la sua vita è simile a quella di una reclusa.

Ma il giorno del 118° compleanno di Mavis è quasi vicino, così come il regalo di ricevere finalmente
 un po’ di libertà. Mentre fervono i preparativi per la festa di compleanno che chiama a raccolta i mostri di tutto il mondo dall’uomo invisibile, a Frankenstein passando per la Mummia, arriva l’imprevisto che sconvolgerà l’intero castello, i suoi abitanti ed i piani del vampiro. In hotel arriva infatti il ventunenne Jonathan che, zaino in spalla, varca inaspettatamente la porta girevole della hall. Per evitare il panico tra i suoi ospiti, Dracula non può far altro che mascherarlo da mostro, una sottospecie di cugino di Frankenstein, e cercare di cacciarlo il prima possibile. Peccato che Mavis provi, una volta visto il giovane, se ne innamora. Tutto questo porterà il vampiro a fare i conti col “mondo di fuori”, con una figlia che sta crescendo e col proprio passato.

‘HOTEL TRANSYLVANIA’ RACCONTATO DAI SUOI DOPPIATORI ITALIANI


In questa pellicola il regista Genndy Tartakovsky ce la mette tutta a far divertire lo spettatore. Edal momento che si ride dall’inizio alla fine, l’obiettivo è stato centrato in pieno. Nonostante questo, il film lascia nello spettatore una sorta di riflessione. I mostri non sono cattivi, brutti magari un po’ sì, sporchi qualcuno, ma conta la sostanza. Ecco quindi che il regista vuole far riflettere sulla paura per l’altro e dell’altro! Perché in questo caso non sono tanto gli umani a temere i mostri, che anzi come si vedrà in seguito ne sono attratti, ma il contrario. Quindi riprende alcune tematiche affrontate sia in ‘Monsters&Co’ quanto, anche se con toni diversissimi, nel ‘Cabal’ di Clive Barker.


[© Sony Pictures Animation 2012]

Dracula potrebbe sbarazzarsi rapidamente del giovane Jonathan, senza che nessuno se neaccorga, ma “se lo uccido i mostri faranno un balzo indietro di secoli!” e non solo al suo amico umano dirà “sei sicuro che tutti i tuoi simili saranno in grado di accettarci?” e l’altro con uno sguardo sconsolato fa “no”. Ma si ragiona anche sul rapporto genitori-figli, nello specifico padre-figlia, sulla difficoltà di accettare che i bambini crescano, che non si può impedir loro di diventar adulti, innamorarsi, farsi anche male, illudendosi che chiudendoli dentro una gabbia dorata tutto vada bene. 

Tartakovsky si prende anche gioco di ‘Twilight’ mostrando un’immagine della serie con un Dracula disgustato che fa “Bleah! Così ci dipingono adesso!”. Nella versione italiana buono è il doppiaggio, sia per la prova di Bisio, che parla con un formidabile accento romeno, che per la e sia per la traduzione, che conserva lo smalto della battute originali e delle canzoni. Il film ha avuto un grande successo sia Oltreoceano che in Italia dove è stato al primo posto bei botteghini, superando il nuovo 007, per venire scalzato, ironia della sorte, proprio dall’ultimo e fin troppo strombazzato capitolo della saga vampiresca di Twilight più melensa della storia. 

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