Non è mai troppo tardi per smettere di fumare

 

da Promozione della Salutedi Dott. Francesco Talarico
Non è mai troppo tardi per smettere di fumare

 

I fumatori, soprattutto se di lungo corso, maturano spesso un atteggiamento fatalistico.

Di fronte alla scelta di smettere di fumare le risposte sono di questo tenore:

“Di qualche cosa si dovrà pur morire” (su questo non c’è dubbio)

“Anche i non fumatori muoiono…” ( che ricorda quella telenovela “Anche i ricchi piangono”)

“Conosco un zio che fumava trenta sigarette al giorno ed è morto ad ottant’anni” (chissa perché ogni fumatore ha un vecchio zio con queste caratteristiche)

“Alla mia età smettere di fumare?Ormai il danno è fatto” (ed è questo l’assunto che andremo a sfatare)

Sono tutte risposte elusive della scelta di smettere di fumare. Spesso la scelta viene compiuta solo (ma non sempre) quando subentrano problemi di salute molto importanti, ad esempio un infarto.

E’ sbagliato pensare che da un certo momento della nostra vita in avanti i danni del fumo sono oramai consolidati ed è inutile smettere.

Anche chi è già malato di tumore ed è in trattamento con terapia radiante o con chemioterapici se smette di fumare ha meno disturbi e migliora le sue prospettive di vita.
Persino chi è in trattamento con ossigeno in continuo perché è arrivato agli stadi più avanzati delle malattie respiratorie croniche migliora la qualità di vita e vive meglio e di più.
A maggior ragione se si smette di fumare in una fase che precede l’insorgenza dei disturbi possiamo massimizzare i vantaggi.

Siamo seri…. i danni da fumo sono un dato incontrovertibile:

e’ dovuto al fumo il 90 per cento dei tumori polmonari, così come l’80 per cento delle malattie respiratorie croniche. Non è solo il polmone ad essere coinvolto: il fumo è coinvolto nei tumori anche di molti altri organi (esofago, laringe, corde vocali, bocca, vescica, pancreas, rene, stomaco e sangue) ed in una buona percentuale delle malattie del cuore e della circolazione.

Il prezzo sociale pagato al fumo è alto: il fumare provoca nel nostro paese 80mila morti ogni anno e diversi milioni di casi di invalidità totale o parziale.

Ovviamente mettere in pratica lo stop al fumo è tutt’altro che semplice, soprattutto quando non si hanno ancora danni conclamati e quando l’abitudine al fumo è ormai sedimentata.

Il paradosso del fumo di sigaretta è che “si comincia per il piacere di qualcosa di cui non si ha bisogno e si continua per il bisogno di qualcosa di cui non si ha più piacere”

Pertanto esiste una dipendenza fisica e psicologica che fa della sigaretta un momento di vita dal quale è difficile prendere le distanze.

Esistono diversi approcci: categorici ovvero smettere all’improvviso senza fasi intermedie, oppure progressivi con una riduzione graduale fino a smettere in modo definitivo.

Persone dotate di forza di volontà possono raggiungere l’obiettivo anche da soli.

Tuttavia è più facile raggiungere l’obiettivo se si partecipa ad iniziative di gruppo o ci si aiuta con farmaci. E’ preferibile rivolgersi ad uno specialista, che può illustrare le varie strategie esistenti e suggerire quella più adatta alla persona che si ha di fronte.

Può anche darsi che non si riesca al primo tentativo. Non bisogna arrendersi ma riprovare, la posta in gioco è troppo alta.

Sono di grande aiuto nel perseverare a smettere di fumare alcuni vantaggi immediatamente percepibili:

Ø Entro pochi giorni riprendere ad apprezzare gli odori ed i sapori

Ø Entro poche settimane respirare meglio, iniziando ad arrestare la caduta della funzione respiratoria ed eliminando il catarro in eccesso

ØEntro pochi mesi riacquistare uno stato di benessere generale del proprio organismo con ripercussioni positive nella vita di tutti i giorni e nella pratica sportiva

Ma non dobbiamo dimenticare gli enormi vantaggi non percepibili:

Ø Entro un anno ridurre il rischio di infarto del cuore del 50%

Ø Entro qualche anno diminuire drasticamente il rischio di cancro del polmone ed anche il rischio di tumore a carico di altri organi

Pertanto perché aspettare?