La (finta) democrazia della rete

Voler far credere che attraverso internet si possa
permettere alle persone di esercitare la democrazia è una balla ed una bufala
colossale. Almeno un 30% della popolazione è esclusa. Una parte consistente della
società ha grandi difficoltà a barcamenarsi con un pc.

In rete si dice che chiunque abbia diritto di espressione.
Certo, ma il problema è: chi legge un sito non indicizzato? Solito discorso, o
hai i soldi e acquisti traffico oppure il tuo spazio web equivale ad una
scritta su un muro in una via terziaria di un quartiere di periferia. In pochi
la noteranno! Il diritto d’espressione ce l’hai (come ce l’hai nella vita reale
al bar, in strada o con gli amici) e magari anche visibilità se scrivi quello che
fa piacere al proprietario del sito, venendo citato, linkato e messo in
evidenza; se scrivi qualcosa di scomodo, il tuo commento resta in fondo alla
pagina e sprofonda nella miriade di altri interventi con ben poche letture.

Ci risiamo ancora una volta: la rete in fin dei conti è un mezzo attraverso il quale comunicare,
manipolare, informare e non è diverso dagli altri mezzi nella sostanza, ma con
una grande differenza meramente estetica: puoi pubblicare contenuti visibili al
mondo intero, peccato che saranno in pochi del mondo intero ad accorgersi della
tua pagina web sempre che tu non disponga di importanti risorse economiche. Ci
risiamo, l’illusione è servita: basta non crederci troppo.