Inizia la seconda dose di vaccinazione contro il papilloma virus Vaccinazione, che richiede tre dosi per essere efficace, previene il cancro del collo dell’utero

Vaccinazione, che richiede tre dosi per essere efficace, previene il cancro del collo dell’utero 

Tre dosi. Per la vaccinazione contro il virus del papilloma umano è efficace, è necessario che il 14-year olds sono messi tre colpi. Sacyl e gettò le fondamenta dello scorso aprile e adesso apre gli appuntamenti, tra oggi e il 24 giugno per la seconda. Il terzo sarà dal 24 ottobre al 2 novembre.

In questo esercizio, la popolazione target sono le ragazze che compiono 14 anni nel corso di questo 2011 e che, pertanto, nati tra il 1 gennaio ed il 31 dicembre 1997. Ci sono 9.875 bambini in Castiglia e Leon, di cui 708 a Palencia.

unità di vaccino saranno inseriti in centri di salute, previa autorizzazione scritta da parte dei genitori, tutori o rappresentanti legali e su richiesta della nomina. I giovani devono essere, quindi, un centro sanitario accompagnata e record di vaccinazione.

La famiglia di HPV è costituito da più di cento diversi tipi di virus, di conseguenza, in grado di produrre diverse malattie. Alcune colpiscono la pelle e causare verruche comuni in materia di mani e piedi, altri a le mucose dell’apparato respiratorio livello, della laringe, e altre malattie si verificano nella regione ano-genitale. Ci sono pochi tipi ad alto rischio che sono implicati nel cancro del collo dell’utero e di altri tumori della regione genitale. Questa malattia è generalmente acquisita attraverso la trasmissione sessuale e un più alto tasso di rischio tra i giovani, soprattutto in età per l’inizio dei rapporti sessuali, tra quindici anni e 25. La sua prevalenza aumenta con il numero di partner sessuali.

Esistono prove per una durata di protezione di almeno cinque anni e mezzo fino ad ora, ma sono necessari altri studi per determinare se o non avranno bisogno di una dose di richiamo per il futuro.Anche quest’anno, e, novità per bambini e genitori ricevano informazioni sulla vaccinazione attraverso le reti sociali e Facebook Tuenti, in quanto questo sistema ha il vantaggio di essere: un canale personalizzato, diretto e dinamico di accesso alle informazioni da la casa delle persone coinvolte.

In Castilla y León, il cancro cervicale ha un’incidenza di 1,71 casi ogni 100.000 donne, per ridurre tale tasso nella misura del possibile, la prevenzione è fondamentale e non è sufficiente solo per la vaccinazione, in modo che il Ministero Salute compimento l’opera di vaccinazione con altri interventi sanitari. Così, il programma riguarda la citologia cervico-vaginale e la verifica periodica per determinare il virus del papilloma umano.

Salute ha condotto nelle ultime tre stagioni e ha vinto un 2010 copertura regionale di 84,76%.


 

Laringectomia e dissezione radicale del collo

Laringectomia e dissezione radicale del collo

I processi maligni della testa e del collo, incluso il cancro della cavità orale, del faringe e del laringe possono essere trattati precocemente mediante chirurgia, irradiazione o chemioterapia con buoni risultati.
Un intervento di questo tipo prevede la dissezione di tutti i tessuti presenti sotto la cute, nella regione compresa tra mandibola e clavicola e in quella tra la linea mediana anteriormente e il margine anteriore del muscolo trapezio posteriormente.
Ciò comporta l’asportazione del muscolo sternocleidomastoideo e di altri piccoli muscoli.
Così come della vena giugulare, poiché il sistema linfatico è particolarmente rappresentato in queste regioni.
Una dissezione funzionale o modificata del collo prevede solo la rimozione dei linfonodi.

Piano di assistenza
Accertamento
Il paziente deve essere preparato fisicamente e psicologicamente all’IO. Si deve valutare il grado di conoscenza dell’iter pre e post operatorio.

Diagnosi infermieristiche
Insufficiente informazione relativa alle fasi chirurgiche
Inefficiente pervietà delle vie respiratorie legata ad una ostruzione secondaria alla presenza di muco, emorragie o edema
Elevato rischio per infezione legata all’intervento chirurgico oppure secondaria a uno stato nutrizionale alterato o a immunosoppressione
Alimentazione alterata, insufficiente per il tipo di patologia o il trattamento in atto
Recupero insufficiente legato alla diagnosi o alla prognosi
Dolore legato alla ferita chirurgica

Possibili complicanze
Emorragia
Lesione di qualche nervo

Interventi infermieristici

1. Educazione del paziente e dei familiari ed amici

2. trattamento delle vie aeree, cura della tracheotomia (aspirazione delle secrezioni)

3. cura della ferita, in particolare dei lembi

4. alimentazione, inizialmente attraverso sng, poi rieducazione soft (cibi molli, mollica, banana, panini olio, bucatini) con Logopedista, (specchio)

5. strategie atte a favorire l’adattamento
a. difficoltà a comunicare, blocco notes, lavagnetta; Voce esofagea, ventriloquo protesi con voce elettronica;
b. rieducazione alla fonazione

6. trattamento del dolore

Il giorno dopo l’intervento
– rimozione foley, controllo diuresi
– terapia entrale con pompa infusionale lenta (diarrea – vomito)
– igiene cavo orale, pulizia cannula, non rimuovere la camicia se non con il medico
– aspirazione sondino per tracheostomia (tosse, rigurgito da stimolazione) uso disinfettante
a 8 – 10 gg
– alimentazione orale, alimenti piacevoli, controllo peso, misura circonferenza addome valori proteici
– educare all’igiene tracheo – cannula prima con cuffia poi senza

Trattamento chirurgico
– sede sopraglottica. Laringectomia orizzontale o sovraglottica, la laringe viene asportata parzialmente > voce normale, rischio di recidive locali
– sede glotttica
– cordectomia: quando interessa una sola corda o laringectomia sub totale. Lesione estesa > respirazione naturale, fonazione accettabile
– laringectomia sottoglottica -totale – con base lingua seno piriforme

Drenaggi
Redon 5,2 mm

Tumore della laringe, un intervento salva voce

La prevenzione è la strategia più efficace, ma per chi si ammala le cure puntano a migliorare la qualità di vita evitando l’operazione radicale

 

MILANO – Se nessuno fumasse invece di 100 tumori ce ne sarebbero solo 10: la prevenzione è la strategia migliore, e la più facile, contro il carcinoma della laringe. Le cause più frequenti di questa forma di cancro, infatti, sono proprio il tabacco e l’assunzione di notevoli quantità di alcol. A ricordarlo sono stati i maggiori esperti internazionali, riuniti a Riccione per il congresso della Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico – facciale (SIOeChCF), che fanno il punto sulle innovazioni terapeutiche e su un nuovo intervento salva voce.

COLPEVOLI CERTI E PRESUNTI – «Il responsabile principale, come per tutti i tumori delle vie respiratorie, è il fumo di sigaretta che determina un rischio di ammalarsi 10 volte superiore – spiega Giuseppe Spriano, Direttore di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale all’Istituto tumori Regina Elena di Roma -. Ma anche l’alcol è un importante fattore di rischio e, se associato al fumo, ne potenzia la pericolosità». A essere sospetta, poi, è l’infezione da papilloma virus, già nota come “colpevole” dei tumori del collo dell’utero. Le cause più importanti, però, sono di natura genetica e sarà dalla farmaco-genetica e dalla genetica nutrizionale che, dicono gli esperti, in futuro arriveranno le nuove terapie farmacologiche. E se negli ultimi anni si sono fatti importanti passi avanti grazie all’evoluzione delle tecniche chirurgiche e alle innovazioni in radio e chemioterapia «questo è nulla al confronto di quello che si potrebbe ottenere con la prevenzione primaria, cioè eliminando i fattori di rischio» sottolinea Spriano.

CURE, ECCO LE NOVITÀ – Fino a 30 anni fa l’unica cura possibile era la laringectomia totale, cioè l’asportazione completa della laringe che provocava la perdita della voce e la tracheotomia definitiva per la respirazione. Ma i progressi terapeutici hanno eliminato quasi del tutto la chirurgia radicale, oggi riservata solo a casi in cui il tumore sia molto esteso o alle recidive dopo pregressi trattamenti. Quando la diagnosi è precoce e le dimensioni della lesione sono ridotte, eliminare il carcinoma resta comunque l’obiettivo fondamentale. Soprattutto grazie alla chirurgia endoscopica è però spesso possibile preservare la laringe. E, dunque, le funzioni vocale, deglutitoria e respiratoria. A tal proposito, uno studio pubblicato sulla rivista Laryngoscope (da Giuseppe Rizzotto dell’ospedale di Vittorio Veneto e Giovanni Succo del Martini di Torino) dimostra le potenzialità di un nuovo intervento che, pur asportando gran parte dell’organo, permette la conservazione della voce e l’eliminazione del tracheostoma. Per garantire una migliore qualità di vita ai malati, infine, oggi si tende a risparmiare la laringe anche nel caso di neoplasie avanzate, utilizzando chemio e radio (una volta destinate solo al post-intervento) in prima battuta.

ATTENTI ALLA RAUCEDINE – Oggi, quindi, carcinoma alla laringe è possibile guarire? «Come per molti tumori questo dipende dallo stadio di malattia – conclude l’esperto – e in una fase iniziale la guarigione si ottiene nel 90 per cento dei casi. Ovviamente questa possibilità diminuisce al crescere dell’estensione della lesione, per cui ora globalmente siamo in grado di guarire circa il 60 per cento dei pazienti». Un campanello d’allarme può essere la disfonia, cioè l’abbassamento della voce che diventa rauca, tra i sintomi più evidenti. Il carcinoma alla laringe ogni anno in Italia colpisce circa settemila persone (12 ogni 100mila abitanti), con una frequenza crescente dopo i 50 anni, ed è causa di morte per 1500 malati. Sembra prediligere il sesso maschile (con rapporto di 9 a 1), ma nell’ultimo decennio anche tra le donne si è registrato un leggero aumento, che va di pari passo con la crescita delle fumatrici.

Vera Martinella 
(Fondazione Veronesi)
10 giugno 2010

Tumori: alla laringe colpisce piu’ lui, fumo decuplica rischi

I tumori della testa e del collo rappresentano il 20% delle neoplasie che colpiscono l’uomo, e un quarto di questi nasce nella laringe. Nel nostro Paese l’incidenza è più alta: in Italia, soprattutto nel Nord-Est, i casi sono più frequenti rispetto alla media mondiale. I più colpiti dal cancro alla laringe sono i maschi, ma nell’ultimo decennio anche tra le donne si è registrato un leggero aumento. E’ questo uno dei temi affrontati al 97esimo Congresso nazionale della Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale (Sioechcf), in corso a Riccione fino a domani.
“Il fattore principale tra quelli che determinano l’insorgenza dei tumori alla laringe – spiega Giuseppe Spriano, direttore di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma e presidente nazionale dell’Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani (Aooi) – come per tutte le neoplasie della via respiratoria, è il fumo di sigaretta, che determina un rischio di ammalarsi 10 volte superiore. Anche l’alcool è un importante fattore di rischio e, se associato al fumo, ne potenzia la pericolosità”
Il tumore alla laringe riguarda la popolazione che va dai 60 ai 70 anni, ma qualche caso si registra anche tra i cinquantenni. Tra i principali sintomi con cui si manifesta sicuramente la disfonia, cioè l’abbassamento della voce che diventa rauca, è tra quelli più evidenti. “Difficoltà o dolore alla deglutizione, la tosse, e a volte la comparsa di tumefazioni al collo – aggiunge Spriano – rappresentano altre manifestazioni sintomatiche del problema”.
La diagnosi di sospetto tumore della laringe viene fatta dallo specialista otorinolaringoiatra con una visita accompagnata da una fibrolaringoscopia. “Si utilizza cioè uno strumento a fibre ottiche, sottile – illustra l’esperto – che, introdotto attraverso il naso nella gola del paziente, permette di vedere le corde vocali e le altre strutture della laringe. In caso di sospetto clinico, si effettuerà una biopsia”.
Ma dal cancro alla laringe si guarisce? “Come per molti tumori, questo dipende dallo stadio di malattia – avverte Spriano – e in uno stadio iniziale la guarigione si ottiene nel 90% dei casi. Ovviamente questa possibilità diminuisce al crescere dell’estensione del tumore. Oggi globalmente siamo in grado di guarire circa il 60 % dei tumori della laringe”. Per ciò che riguarda le cure, l’evoluzione terapeutica degli ultimi anni ha eliminato quasi totalmente l’intervento chirurgico. “Oltre all’impiego di radio e chemioterapia – spiega il presidente dell’Aooi – è stata la chirurgia endoscopica la vera svolta, cioè la possibilità, nei tumori poco estesi, dell’asportazione attraverso la bocca utilizzando il laser, e nei tumori di media grandezza la possibilità di effettuare delle laringectomie parziali, cioè di asportare solo una parte della laringe (metà o anche più) preservandone una parte al fine di ricostruire una ‘piccola’ laringe che permetta al paziente di parlare, respirare e deglutire normalmente”.
Nonostante gli sviluppi della medicina, l’otorinolaringologo lancia però un messaggio forte a favore della prevenzione. “L’evoluzione di chirurgia, radioterapia e chemioterapia – riconosce Spriano – è stata importante e ha portato a miglioramenti terapeutici, ma questo è niente al confronto di quello che si potrebbe ottenere con la prevenzione primaria, cioè eliminando i fattori di rischio. Un esempio per tutto questo: se nessuno fumasse, invece di 100 tumori ve ne sarebbero solo 10″.

Sportello Cancro – Testa, collo e tiroide

di Franco Ionna e Luciano Pezzullo

Questo forum è dedicato ai tumori dell’area maxillo-facciale e otorinolaringoiatrica, e ai tumori tiroidei, patologie neoplastiche che si presentano più frequentemente rispetto al passato, ma che sono curabili con sempre maggiore efficacia. 
Rispondono alle vostre domande due specialisti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli “Fondazione Pascale”: il dottor Franco Ionna, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale e ORL, e il dottor Luciano Pezzullo, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia della Tiroide e delle Paratiroidi.
Non possiamo rispondere a casi clinici personali.
Verrà dato spazio solo ai messaggi che affrontano temi di interesse generale

Sperimentazione clinica

Potrebbe venirvi chiesto di partecipare a sperimentazioni cliniche. Questi trial, utilizzati per confrontare i diversi trattamenti, sono approvati da commissioni etiche speciali. Il medico vi illustrerà la sperimentazione in modo che comprendiate cosa significa prendervi parte. Non siete obbligati a farlo, ma ne trarrete quasi sicuramente vantaggio e potrete ritirarvi dalla sperimentazione in qualsiasi momento.

Follow-up dopo il trattamento

Dovrete sottoporvi a controlli regolari in ospedale e, se possibile a tomografia, risonanza e raggi x al termine del trattamento. Questi controlli continueranno per diversi anni. In caso di problemi insoliti, o se riscontrate nuovi sintomi tra un controllo e l’altro, avvisate immediatamente il medico.

Terminato il trattamento, il medico vi darà alcuni consigli utili su come restare in salute e adattare le vostre abitudini di vita. In particolare, dovrete limitare il consumo di alcol e smettere di fumare.

Trattamento del carcinoma della testa e del collo

Il medico deciderà il trattamento in base al tipo e alle dimensioni del carcinoma, alla presenza o meno di metastasi e in considerazione dell’età e dello stato di salute generale del paziente. Il trattamento inoltre può variare se il paziente è stato già trattato in precedenza per un carcinoma della testa e del collo (nello stesso punto o in un punto diverso).

E’ importante porre tutte le domande che vi vengono in mente sul trattamento a cui sarete sottoposti. Può essere utile stilare un elenco di domande prima di consultare il medico e farsi accompagnare da un parente o da un amico.

I diversi tipi di trattamenti possono essere effettuati singolarmente o in combinazione. Essi comprendono:

Alcuni di questi trattamenti (chirurgia, radioterapia) possono essere utilizzati solo una volta e in un solo punto (quale la bocca o il naso), mentre altri (chemioterapia, terapia fotodinamica) possono essere utilizzati più di una volta.

Potreste scoprire che altre persone con lo stesso carcinoma sono sottoposte a terapie diverse dalla vostra. Questo avviene perché lo stesso tipo di carcinoma può assumere forme diverse, che richiedono trattamenti diversi. Inoltre, i medici hanno le loro idee in merito ai trattamenti. La maggior parte dei medici sarà lieta di farvi visitare da un altro specialista affinché possiate avere un secondo parere, se ritenete che ciò possa aiutarvi a prendere la decisione migliore.

Stadio e grado istologico del carcinoma

Conoscere lo stadio e il grado istologico del carcinoma aiuta i medici a decidere il trattamento più indicato:

Lo stadio del carcinoma indica le sue dimensioni e la presenza o meno di metastasi.

Il grado istologico del carcinoma si riferisce al grado di malignità delle cellule tumorali osservate al microscopio o consente di prevedere la velocità di progressione del carcinoma.

Diagnosi del carcinoma della testa e del collo

Lo specialista vi porrà alcune domande in merito ai sintomi ed all’anamnesi e vi sottoporrà ad una visita che prevede:

  • l’introduzione di uno specchio fino alla parte posteriore della bocca al fine di ispezionare la bocca stessa e la gola
  • l’introduzione di un sottile telescopio flessibile (rinoendoscopio) all’interno del naso per ispezionare il naso stesso o, attraverso il naso, i seni (rinofaringoscopia)
  • il prelievo di un campione di tutte le zone che potrebbero essere un carcinoma (biopsia)

I primi due esami possono richiedere alcuni minuti ed essere fastidiosi. Potreste dover assumere un anestetico locale (pastiglia da sciogliere in bocca) al fine di anestetizzare la bocca per alcuni minuti. Per anestetizzare la parte posteriore della gola, viene solitamente utilizzato uno spray anestetizzante. E’ importante non mangiare o bere nulla per circa un’ora dalla somministrazione dello spray, fino a quando la gola non riacquista sensibilità. Mentre la gola è anestetizzata, il cibo o la bevanda potrebbe scendere lungo la trachea e soffocarvi.

Solo facendo una biopsia, prelevando quindi un campione di cellule dalla zona interessata, ed esaminandolo al microscopio è possibile fare una diagnosi definitiva. Il medico curante può decidere se sia possibile fare la biopsia in ambulatorio. Per anestetizzare la zona da cui verrà prelevato il campione, si utilizza un anestetico locale. Mediante un ago sottilissimo o speciali pinzette si preleva un piccolo campione di tessuto anormale. Tuttavia, è più probabile che la biopsia debba essere effettuata sotto anestesia generale. In questo caso, l’esame avviene in day-hospital e, a volte, è prevista una notte di degenza. Prima della biopsia, può essere eseguita una tomografia (assiale) computerizzata (CT o CAT) o una risonanza magnetica per immagini (MRI) al fine di identificare le zone interessate