AMIANTO E RIFORMA DELLE PENSIONI

Il governo sostenuto da tutti i partiti di centrodestra e centrosinistra, con la “riforma” Fornero ha allungato l’età pensionabile. I più penalizzati, come sempre, sono gli invalidi e gli ammalati. Al riguardo pubblichiamo l’interrogazione parlamentare al governo del Senatore Felice Casson che riguarda un ammalato di mesotelioma. La risposta data al lavoratore dai burocrati del ministero (come si legge nell’interrogazione) sono di un esemplare cinismo da parte del Ministro del Lavoro e del governo Monti.

INTERROGAZIONE

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

 – Per sapere – premesso che:
la legge del 27 marzo 1992, n. 257 «Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto», è stata approvata per bandire l’uso dell’amianto in Italia e, specificatamente al capo IV «Misure di sostegno per i lavoratori», articolo 13 «Trattamento straordinario di integrazione salariale e pensionamento anticipato», per intervenire a favore di chi ha un’aspettativa di vita ridotta a causa dell’esposizione al cemento amianto, che nei peggiori dei casi può causare un mesotelioma, aggravando la situazione e riducendo ulteriormente l’aspettativa di vita;

statisticamente, per il mesotelioma la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si ferma poco al di sotto del 20 per cento nella fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni e diminuisce progressivamente con l’aumentare dell’età, ed attualmente non esistono cure per estirparlo definitivamente;

l’intervenuta riforma delle pensioni, contenuta nel decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, cosiddetto «Salva Italia», recita, all’articolo 24, comma 1: «Le disposizioni del presente articolo sono dirette a garantire il rispetto, degli impegni internazionali e con l’Unione europea, dei vincoli di bilancio, la stabilità economico-finanziaria e a rafforzare la sostenibilità di lungo periodo del sistema pensionistico in termini di incidenza della spesa previdenziale sul prodotto interno lordo, in conformità dei seguenti principi e criteri:

a) equità e convergenza intragenerazionale e intergenerazionale, con abbattimento dei privilegi e clausole derogative soltanto per le categorie più deboli»;

i lavoratori colpiti da mesotelioma dovrebbero essere considerati «categorie più deboli» a causa delle difficoltà di lavoro e della ridotta aspettativa di vita e quindi aventi diritto di usufruire della suddetta deroga;

all’attenzione del Ministro fu portato il caso del signor Tiberio Paolone, nato il 28 dicembre 1959, lavoratore in una fabbrica di ascensori, che ha contratto un mesotelioma a prognosi infausta, tramite una lettera dello stesso, spedita in data 23 febbraio 2012 al Ministro e seguita da numerosi solleciti;

alla data del 31 dicembre 2011 con i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto previsti dalla legge n. 257 del 1992, il signor Paolone ha maturato un’anzianità contributiva pari a 38 anni e 1 mese e quindi, con la normativa precedente alla legge n. 201 del 2011, lavorando fino a giugno 2013, avrebbe maturato 40 anni di contributi, ottenendo la possibilità di andare in pensione;

con la normativa vigente il signor Paolone matura il diritto alla pensione solo nel 2015, con l’infelice possibilità che la prognosi della malattia peggiori e che deceda prima di tale data;

il signor Paolone ha nuovamente sollecitato il Ministro tramite due email e il 27 marzo 2012 ha ricevuto una prima risposta dal Ministero che rassicurava di aver passato la questione alla direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative, competente per la materia;

dopo ulteriori solleciti, sempre via mail al Ministero, il signor Paolone ha ricevuto una comunicazione da parte del direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative in cui si dichiara che: «Allo stato, tuttavia, la normativa vigente in materia di accesso alla pensione non consente, con riferimento alla fattispecie da Lei rappresentata, ulteriori benefici rispetto a quelli già individuati per l’esposizione all’amianto»;

il caso del signor Tiberio Paolone è soltanto una delle fattispecie, pur non numerose ma gravissime, che si sono generate con l’introduzione del decreto-legge n. 201 del 2011;

la tutela della salute dei lavoratori è ampiamente garantita dall’articolo 38 della Costituzione -:

se e quali iniziative intenda assumere allo scopo di specificare e mettere in atto strumenti adeguati a garantire le tutele previste dalla legge n.257 del 1992 per i lavoratori colpiti da mesotelioma;

se il Ministro intenda assumere iniziative normative o politiche per chiarire nel testo della legge le categorie «deboli» aventi diritto alla deroga;

se non ritenga che i grandi invalidi del lavoro ed i malati di mesotelioma possano essere considerati categorie deboli;

se e quali iniziative intenda assumere per eliminare tutti i casi di ambiguità conseguenti.