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Buon 2013

Auguri di una buona fine e un ottimo inizio
Potrebbe bastare se tutto in Italia e nel mondo non dico andasse bene ma normale come dovrebbe accadere in un pianeta che si considera civile e invece è pieno di storture e accadimenti che farebbero paura anche al periodo più nero della nostra lunga storia della terra.
Io spero nel mio cuore che i fuochi d’artificio oltre a rischiarare la notte facciano luce sulla nostra coscienza di cittadini e che tutti uniti possiamo cambiare in meglio e mettere le regole del gioco ,visto che siamo maggioranza e che abbiamo in nostre mani mezzi di comunicazioni impensabili soltanto una cinquantina d’anni fa ed invece siamo una massa di pecore pronte a correre a secondo dei comandi dei pochi che cercano solo la loro ricchezza.
Un 2012 che ha portato morti e disgrazie dovute al l’essere umano che per costruire sta distruggendo l’ecosistema e tramite le banche sta portando tutti verso il baratro della miseria globale,perché alla fine per loro il globalismo vuol dire un mondo di schiavi e miseria pronto a fare dei schiavi a una sparuta minoranza.
Un nuovo anno che porterà nuove elezioni per cambiare tutto per non cambiare niente e ci troverà a fare sacrifici per restare in Europa e tornando al l’esempio di prima siamo pecore che si accapigliamo per restare dentro il macello chiamata Unione Europea e aspettare la nostra fine.
Concludo questo mio scritto per non farlo diventare un mini discorso di fine anno augurando a tutti una buona fine 2012 e un ottimo inizio 2013.
GiElle 12

Auguri di buona fine e ottimo inizio

Sta per chiudersi un altro anno, che ribadisco, sicuramente non è stato fra i migliori. Per fortuna si volta pagina, nella speranza di un tempo migliore. Alcune cose hanno già trovato la loro serenità, la loro giusta soluzione, altre sono già compagne sgradevoli di questo nuovo viaggio “Chiamato 2013”. La parole fine si ripresenta come condanna. La fine del mondo non è arrivata per l’umanità, almeno non per tutti, ma per molti sì, perché hanno respirato quell’ultimo “attimo di vita”. Perché questa per me è la fine del mondo: “la morte della vita, la disperazione che uccide il futuro e l’anima che smette di sognare”. Tutto il resto, l’eventuale dopo, la vita eterna, è per tutti solo un’ipotesi, una possibilità. Per l’ateo un illusione, per il credente certezza, per me un’ipotesi, una possibilità piena di se, di ma e di chissà. Per le cose che contano invece è arrivata da un po’ la fine del mondo in tutti i sensi. Si vive nel disinteresse generale e unicamente per il bene del proprio, questo poi vale soprattutto per i politici. I “ricchi bastardi” affamati di potere, senza scrupoli né rinunce. Accendono guerre senza fine seminando miseria ovunque. L’unica vera rinuncia è comunque della classe operaia e l’unica goccia di sudore vera appartiene a chi a stento arriva a fine mese o a chi per disperazione scrive la parola fine. Loro, la classe politica, i potenti di destra e sinistra oramai tutti uguali, guardano con ottimismo, con falsa preoccupazione per il popolo facendo tutti indistintamente solo il proprio interesse. Si volta pagina sperando in una pagina meno nera per l’umanità, ma probabilmente è solo un sogno senza ali destinato ad infrangersi nella dura realtà quotidiana.
Non auguro a tutti un anno strepitoso perché sarebbe utopia, un inutile presa in giro, ma auguro a tutti un anno pieno di forza e determinazione, il coraggio di lottare e tanta tanta serenità nel cuore e nell’animo. Auguro a tutti di vivere un 2013 nella speranza di un futuro per l’umanità. Perché che ci piaccia o no stiamo affondando tutti. Un Abbraccio e Un Sereno 2013 a tutti voi.
http://www.pensieriparole.it

“La diligenza di Capodanno”

“Mezzanotte suonò sopra il villaggio
nella placida piazza solitaria…
le ore sobbalzano nell’aria
per la tacita volta senza raggio;
recava da lontano, intanto il vento
come un tintinnio garrulo d’argento,
e pel villaggio solitario; errare
un trotto di cavali si sentì;
un cavallo vicino, ecco nitrì
il gabellier si sporse per guardare;
qualche finestra ancor s’illuminò
e mezzanotte, lenta, risonò.
La diligenza a dodici cavalli
arriva con dodici signori.
e tutti, presto presto, venner fuori
con valige, con scatole, con scialli;
e il primo, un vecchio tremulo e bonario:
« Lode a Dio – esclamò – siamo in orario! »
Era il trentun dicembre ed era l’ora
che l’anno vecchio, curvo, se ne va,
nel mare eterno dell’eternità
svanisce, si disperde, si scolora,
mentre vanno per ville e per tuguri
baci e abbracci, brindisi e auguri.”

(Odense, 2 aprile 1805 – Copenaghen, 4 agosto 1875) fu uno scrittore e poeta danese, celebre soprattutto per le sue fiabe.

Hans Christian Andersen

L’Enpa rinnova l’appello: Capodanno “silenzioso”

Enormi rischi per gli animali domestici e selvatici
Molte amministrazioni hanno deciso per il divieto, altre ignorano il problema

Nuovo appello Enpa contro i botti (Foto L.Gallitto)
di Lorenzo Gallitto
Roma, 24 dicembre 2012 – L’Enpa torna alla carica contro i botti di fine d’anno. Dopo le campagne e le prese di posizione dei giorni scorsi, l’Ente nazionale protezione animali ha deciso di rinnovare l’appello all’Anci, Associazione nazionale comuni italiani. Carla Rocchi, presidente Enpa, ha chiesto all’associazione di farsi interprete, presso i singoli comuni, dei rischi connessi all’utilizzo di questi strumenti sia per gli umani che per gli animali.
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Molte grandi città, comprese Torino, Milano, Bologna, Venezia, Bari, Modena, hanno già emanato ordinanze specifiche per bloccare i fuochi di Capodanno. Altre amministrazioni hanno, sin qui, ignorato il problema o, al massimo, si sono limitate a introdurre divieti per i cani nelle piazze. Catania, nei giorni scorsi, ha apertamente criticato le ordinanze di divieto affermando che si tratta di provvedimenti ipocriti destinati a non essere rispettati. Però l’Enpa non demorde e torna a chiedere lo stop agli spettacoli pirotecnici organizzati dai Comuni per celebrare il Capodanno.
. I fuochi d’artificio – spiega – determinano un fortissimo stato di stress con grande disagio e stati d’ansia che, a volte, possono determinare la morte per infarto di cani o gatti. C’è anche un altro problema sottolineato da Rocchi nell’appello rivolto ai Comuni: gli animali selvatici.
.
.
. C’è ancora tempo, almeno qualche giorno, per tramutare l’appello in realtà e restituire agli italiani, e ai loro amici pelosi, un Capodanno sereno e di tranquillità. Senza rischi per nessuno, siano umani o animali.
Lorenzo Gallitto
Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net

Natale 2012 come restare in forma

 

natale-2012-restare-forma-consigli-esperto

Restare in forma durante le feste di Natale? Non è un’impresa impossibile: basta solo impegnarsi un po’ e seguire i consigli forniti da Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran); suggerisce che si dovrebbe tenere sotto controllo l’alimentazione non solo da Natale a Capodanno ma da Capodanno a Natale. Un ottimo consiglio che possiamo provare a mettere in pratica.

 

L’esperto poi consigli di cucinare soprattutto preparati di tipo vegetale possibilmente non unti e/o pasticciato; questi alimenti infatti saziano senza però appesantire troppo. I classici dolci natalizi possono essere consumati a patto però di rinunciare ad altre pietanze caloriche e che si faccia un po’ di attività fisica.

 

 

Durante le feste le bevande rappresentano una parte importante del sovraccarico calorico. I motivi sono due: in primis ciò che si beve sfugge alla percezione di alimento energetico, mentre ciò che si mastica dà un senso di sazietà maggiore. Secondariamente molte bevande alcoliche contengono parecchie calorie per bicchiere: un bicchiere di vino o di spumante può arrivare a 100 kcal. Inutile dire che l’acqua sarebbe la bevanda migliore… ma mi rendo anche conto di dare un consiglio che non seguirà nessuno

E per i bambini? Il consiglio per il Natale 2012 non è quello di vietare di consumare i dolci ma di spingerli ad un consumo moderato.

Photo Credits| Getty Images

Martina Braganti

mondobenessereblog.com

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Capodanno

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Capodanno
I fuochi d'artificio sono uno dei festeggiamenti classici del Capodanno
Tipo di festa internazionale e religiosa
Data 1º gennaio
Celebrata in Tutto il mondo
Avvenimento celebrato Inizio del nuovo anno
Feste correlate Solennità di Maria Santissima Madre di Dio
Tradizioni profane Differenti a seconda del paese
Tradizioni culinarie Lenticchie, cotechino, zampone, stinco, uva

Capodanno (da capo d’anno) è il primo giorno dell’anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo, e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Per le popolazioni che seguono il calendario giuliano, ad esempio alcune chiese ortodosse, ai fini strettamente religiosi l’inizio dell’anno viene celebrato nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.

 

Storia

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant’Eligio (morto nel 659 o nel 660), che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro: “A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica”.

Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno. Per esempio dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell’Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa ed in seguito a Firenze) mentre in Spagna fino all’inizio del 1600 il cambio dell’anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. In Francia fino al 1564 il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua), a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo mentre in Puglia, in Calabria e in Sardegna lo si festeggiava seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre, tant’è vero che in sardo settembre si traduce Caputanni (dal latino Caput anni).

Queste diversità locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da città a città), continuarono anche dopo l’adozione del calendario gregoriano. Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore stabilendo che l’anno dovesse cominciare il 1º gennaio, cioè secondo lo stile moderno o della Circoncisione. L’adozione universale del calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio dell’anno divenne infine comune.

Svariati regimi politici hanno istituito riforme del calendario di più o meno lunga durata. Una delle più intrusive, che cercava di riformare il calendario su basi astronomiche e razionali, fu quella adottata in Francia durante la Prima Repubblica, il c.d. Calendario Repubblicano, abbandonato poi durante il Primo Impero. Anche durante il periodo fascista in Italia il regime istituì il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, come proprio capodanno, associato ad una numerazione degli anni parallela a quella tradizionale contando come “Anno I dell’Era Fascista” il periodo tra il 28 ottobre 1922 ed il 27 ottobre 1923, e gli altri a seguire. Questa modalità, utilizzata nel Regno d’Italia durante tutto il ventennio fascista, fu continuata dalla Repubblica Sociale Italiana, ed abbandonata con la caduta di quest’ultima il 25 aprile 1945.

Tradizione moderna

È usanza di alcune regioni considerare il Capodanno come il primo giorno dell’anno. Il 1º gennaio segna l’inizio di un nuovo periodo, che solitamente inizia una settimana dopo Natale, dedicato al riepilogo dell’anno appena trascorso, specialmente nelle radio, nelle televisioni, e nei quotidiani, I mass-media spesso, infatti, pubblicano articoli o trasmettono notizie su quanto è avvenuto durante l’ultimo anno, gli elenchi delle persone più in vista decedute durante l’anno appena terminato, i cambiamenti annunciati, previsti o prevedibili nel nuovo anno, come la descrizione delle leggi che entreranno in vigore dal 1º gennaio e l’oroscopo per l’anno che verrà.

Questo giorno è in molti luoghi una festa religiosa di precetto (la Solennità della Madre di Gesù per la Chiesa cattolica che segue la forma ordinaria del rito romano, la Circoncisione di Gesù per chi segue il rito ambrosiano o la forma straordinaria del rito romano), ma anche una occasione per celebrare la notte di passaggio tra il 31 dicembre e il 1º gennaio, che si festeggia con il veglione di Capodanno. In occasione di questa celebrazione, in quasi tutte le città del mondo si sparano i tradizionali fuochi artificiali, solitamente accompagnati (nei paesi anglosassoni) dalla canzone Auld Lang Syne.

Molti la considerano anche un’occasione per fare dei buoni propositi per il nuovo anno.

Altri fuochi d’artificio

La tradizione italiana prevede una serie di rituali scaramantici per il primo dell’anno che possono essere rispettati più o meno strettamente come quello di vestire biancheria intima di colore rosso o di gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati (quest’ultima usanza è stata quasi completamente abbandonata). Le lenticchie vengono mangiate a cena il 31 dicembre come auspicio di ricchezza per l’anno nuovo ed un’altra tradizione prevede il baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio.

In Spagna c’è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid). In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per far entrare l’anno nuovo. In tutta l’ex Unione Sovietica è usanza scambiarsi ed aprire i regali. Spesso vengono regalati cioccolatini o pupazzetti corrispondenti all’animale simbolo del calendario cinese dell’anno che verrà. In Ecuador ed in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta (a volte con le sembianze di personaggi famosi, calciatori, etc.) riempiti di petardi così da bruciare ed esplodere ai rintocchi della mezzanotte. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l’arrivo di un nuovo anno (si ritiene infatti che questo sia il numero dei peccati che una persona commette in un anno e che in tal modo ci si purifichi).

In tanti paesi che seguono il calendario Gregoriano, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Italia e altri, il Capodanno è anche una festa civile. In molti paesi, se il 1º gennaio cade di sabato o domenica, allora il venerdì precedente o il lunedì successivo sono anche festivi. Israele è il solo paese ad usare il calendario gregoriano che non celebra il Capodanno come festa pubblica. La ragione ufficiale è che essa nascerebbe come festa della Chiesa Cristiana, anche se molti altri paesi a maggioranza non cristiana festeggiano il Capodanno. Nondimeno, molti israeliti che vivono specialmente in Nord America o in Europa lo festeggiano privatamente.

Capodanni di altre culture

Potala 1938, festa del capodanno tibetano

  • Il Capodanno islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram e può corrispondere a qualsiasi periodo dell’anno gregoriano, in quanto l’anno lunare impiegato nel calendario islamico è circa 11 giorni più breve dell’anno solare del calendario gregoriano, cosicché una data islamica si “sposta” indietro, rispetto al calendario gregoriano, di circa un mese ogni tre anni. Per esempio, nel corso dell’anno gregoriano 2008 sono caduti due diversi Capodanni islamici: quello dell’anno 1429 dell’Egira (corrispondente al 10 gennaio 2008) e quello dell’anno 1430 dell’Egira (corrispondente al 28 dicembre 2008).
  • La festa telegu (Ugadi) si colloca tra i mesi di marzo ed aprile.
  • L’anno nuovo indù si festeggia due giorni prima di Diwali, il festival della Luce, cioè a metà novembre.

Voci correlate

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CAPODANNO, STOP A BOTTI E FUOCHI D’ARTIFICIO? PROSEGUE L’OFFENSIVA DEL PD: A PALERMO IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA UN DOCUMENTO CHE NE VIETI L’UTILIZZO. PER ORA DA SESTO NESSUNA NEWS

 
 
 

Sesto San Giovanni Approvato durante la seduta odierna del Consiglio comunale di Palermo un ordine del giorno (primo firmatario Vincenzo Tanania del Pd) che proibisce l’uso di botti, petardi e fuochi d’artificio in citta’. “E’ una lezione di civilta’ che, dopo Bari, Napoli, Venezia e Torino, Palermo non puo’ esimersi di seguire – dichiara il consigliere del Pd Tanania -. Adesso aspettiamo un’ordinanza del sindaco. Cammarata segua l’esempio dei suoi colleghi Fassino, De Magistris, Emiliano ed Orsoni e tuteli la cittadinanza – conclude il consigliere democratico – in particolare i minori e gli animali che sono le principali vittime dei botti”. Nessuna notizia dal Comune di Sesto in merito all’utilizzo o meno di fuochi e botti di fine anno.