Diritti a quattro zampe Da una legge per includerli nella Costituzione alla possibilità di farli entrare in bar e ristoranti, tutte le novità sui diritti degli animali

Diritti e doveri degli animali e dei loro padroni. Da una legge per includere cani e gatti nella Costituzione alla possibilità per gli amici a 4 zampe di entrare in bar e ristoranti. Quali sono le novità per gli animali?

Cosa significa che gli animali possono andare al bar?
Dalla scorsa settimana non sono più in vigore i divieti per i cani di entrare in bar, pasticcerie, ristoranti. Il cartello «Io non posso entrare» viene sostituito da «Qui Fido è il benvenuto». Il cane però deve avere guinzaglio e museruola. La norma è nell’aggiornamento delle regole igienico sanitarie della Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi italiani. Un adeguamento alle norme europee che permettono dal 2004 l’ingresso degli animali.  Il titolare di un negozio può presentare una istanza di autorizzazione per limitare l’accesso degli animali, sulla base di esigenze specifiche di tutela igienico sanitaria. Gli animali non possono entrare nei supermercati. Sui treni invece ci sonospecifiche regole, ma comunque la possibilità di far salire gli animali.

C’erano già state iniziative simili?
L’Associazione nazionale Comuni italiani e la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente aveva già creato un regolamento-tipo per la tutela degli animali e la loro convivenza con i cittadini. La regola dice che l’accesso è libero ovunque la legge non lo vieti, purché i cani siano muniti di guinzaglio e di museruola, ma non sempre, e i gatti viaggino in trasportino, anche in cimiteri, case di riposo e apposite aree degli ospedali.

Con chi protesto se non mi fanno entrare?
Se gli animali non sono accettati in un bar o in ristorante e non c’è un cartello che segnali il divieto, potete rivolgervi alla polizia municipale. I cani guida dei non vedenti possono sempre entrare, se non li si accoglie si può essere multati.

E in condominio?
Le nuove regole in vigore dall’estate dicono che non è possibile vietare la presenza di animali all’interno degli appartamenti e negli spazi comuni. Il padrone deve controllare che gli animali non diano disturbo, non causino danni o sporchino, in caso contrario si è sanzionabili. Inoltre gli animali non possono essere abbandonati a lungo sul balcone o nelle abitazioni, ci sarebbe il reato di omessa custodia. Se si è in affitto però il padrone di casa può inserire nel contratto una clausola che vieti la presenza di animali in casa.

 

Vale per tutti gli animali?
Gli animali domestici e d’affezione, non quelli esotici. Secondo i dati Eurispes l’animale più diffuso è il cane, seguito dal gatto, dai pesci, dai volatili, dalle tartarughe e poi da conigli, criceti o rettili.

Cosa succede invece in Parlamento?
La Lav, Lega antivivisezione, e l’Intergruppo Parlamentare Animali chiede che i diritti degli animali entrino nell’articolo 9 della Costituzione. La proposta di legge vuole integrare la carta costituzionale con questo principio: «Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche». In aggiunta ci sarebbe la proposta di includere gli animali tra le materie su cui lo Stato la legislazione esclusiva modificando l’articolo 117.

Cosa accade negli altri paesi?
Nell’articolo 13 del Trattato di Lisbona si legge che «l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti». La Lav segnala riferimenti simili nelle Costituzioni di Germania, Austria, Svizzera e India. 24 intellettuali francesi hanno invece firmato un manifesto della Fondazione 30 Millions d’amis, affinché gli animali siano riconosciuti nel Codice Civile come essere viventi e sensibili. Sono già 250mila le firme in calce alla petizione.

Se non sono nel codice civile, gli animali sono però in quello penale…
In Francia esiste il reato di tortura e sevizie sugli animali. Come in Italia dove viene punita la crudeltà nei confronti degli animali. Il codice penale (Titolo IX-bis) disciplina i reati nei confronti degli animali. Da 3 a 18 mesi di reclusione per la morte di un animale, Chiunque, da 3 mesi a un anno con multa fino a 15mila euro per crudeltà o lesioni.

Ci sono altre proposte di modifica della legislazione sugli animali?
Sempre la Lega antivivisezione ha attivato una petizione per modificare l’attuale legge 281 del 1991 contro il randagismo con detrazioni fiscali su cibo e spese veterinarie per chi adotta un cane o un gatto, accesso libero nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, nelle strutture turistiche come alberghi, campeggi e spiagge e dei mezzi di trasporto pubblico a cani e gatti, l’istituzione di un 118 unico a livello nazionale per il pronto soccorso veterinario e il divieto di detenzione di animali per coloro che abbiano riportato condanna per reati contro di essi.
http://www.vanityfair.it/news/italia/13/10/28/animali-cane-gatto-nei-condomini-come-funziona
 

Animali beni di lusso, l’Amvi denuncia: niente chip ai cuccioli per paura del redditometro

Continua la battaglia contro l’equiparazione degli animali da compagnia a beni di lusso, con le conseguenze a cui potrebbe portate in termini di abbandoni e mancate cure. Raccolte oltre 50mila firme.

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Cani e gatti vittime della crisi, in aumento gli abbandoni

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Un proprietario si è rifiutato di iscrivere i propri cuccioli all’anagrafe canina, nonostante gli inviti del proprio veterinario, per paura di incappare nel redditometro.

 

Questa vicenda, riportata dall’Associazione nazionale medici veterinari, rispecchia a pieno i timori di tutti gli amanti degli animali e costituisce, secondo l’Anmvi “una evidentedistorsione del rapporto tra sanità veterinaria e fisco, l’ultima prova in ordine di tempo dell’urgenza di togliere lespese veterinarie dal redditometro“.

 

L’identificazione del cane con microchip e la sua registrazione nell’anagrafe regionale canina sono obbligatorie, ricorda l’associazione, ma “l’Agenzia delle Entrate vanifica gli sforzi di osservanza delle leggi di sanità animale: è solo l’ultimo assurdo aneddoto che testimonia lostrabismo istituzionale di un governo che da un lato lavora alla sanità veterinaria e dall’altro la distrugge”.

 

Sulle barricate contro gli animali nel redditometro c’è anche l’Enpa, che lo considera un doppio errore: “Filosofico, anzitutto, perché è inconcepibile equiparare un cane o un gatto a una barca, a una vacanza intorno al mondo, a un fuoristrada o a un’abitazione di lusso. Ma anche metodologico, in quanto si presume che il mantenimento di un animale d’affezione indichi a priori una certa capacità di reddito”.

 

Intanto la petizione promossa a novembre dall’Anmvi per togliere le spese veterinarie dal redditometro ha già superato le 50mila firme. La battaglia per non confondere animali da compagnia e beni i lusso, con le tragiche conseguenze a cui potrebbe portate in termini di abbandoni e mancate cure, continua e Marco Melosi, presidente dell’associazione, ha chiesto un unincontro urgente al ministro della Salute 

Attenti al cane: boom di furti, ecco le razze e le zone più a rischio

 

Nel 2011 i quattro zampe rubati sarebero stati oltre 11 mila. Cani da caccia i preferiti dai ladri, ma anche quelli di grossa taglia e da compagnia sono in pericolo.

 

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Arriva dai cani il super vaccino che ci salverà da Hiv e altre malattie mortali

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Sarebbero oltre 11 mila i cani di razza rubati in Italia, secondo le denuncepresentate alle procure, ai comandi delle forze dell’ordine ed alla polizia locale, oltre alle segnalazioni giunte all’associazione italiana difesa animali ed ambientenel corso del 2011.

 

Una media spaventosa di 31 furti algiorno, che riguardano soprattuttocuccioli e fattrici.

 

I pelosi più a rischio sono i cani da caccia, protagonisti involontari del 40% delle denunce, e in particolare setter inglesi e il bracchi italiani.

Le zone più colpite sono quelle a più alto tasso di doppiette, ossia le regioni del Centro (Lazio, Toscana e Umbria) e delNord Est  alcune provincie dellaLombardia e del Piemonte.

 

Gli altri due grandi rami in cui si sono specializzati i ladri sono i furti nei parchi cittadini e quelli su commissione.

 

Nelle grandi città e in particolate nelle aree verdi di MilanoRomaTorino,Bari Napoli gli obiettivi dei rapitori sono cani di grandi dimensioni, destinati alla riproduzione di cuccioli a cui spetta una sorte peggiore di crescere tra gli orrori di un allevamento clandestino per poi essere venduti nei negozi (a patto di arrivarci vivi).

 

Andranno infatti a rifornire di nuovi lottatori e sparring partner il mondo deicombattimenti clandestini. Le razze più a rischio in questo caso sono pastoritedeschi, pitbull e dogo argentini.

 

I cani di piccola taglia sono invece l’obiettivo dei ladri che agiscono su commissione. I furti vengono commessi soprattutto nelle case e a volte negliallevamenti e più esposti al rischio sono particolare yorkshire, pincher e maltesi.

 

L’Aidaa segnala infine un fenomenolimitato ma decisamente particolare, l’eccezione che conferma la regola e che ha per protagonisti i boxer, i cui furti avvengono quasi sempre su commissione ma nella totalità dei casi registrati nel 2011, nei parchi cittadini.

 

Guarda il video

Cani a rischio: Fazio riapre al taglio di code e orecchie

cane orecchie forbici


La nota interpretativa del ministro permetterebbe a cacciatori e allevatori di tagliare le orecchie e la coda dei propri cani. La Lav e l’Enpa protestano

Non interviene solo in merito alla questione della radiazioni provenienti dal Giappone: il Ministro della Salute Ferruccio Fazio si è reso nuovamente protagonista di un’altra vicenda che riguarda gli animali.

Come l’hanno definito in un comunicato gli attivisti della Lav, il “cacciatore-ministro” ha emanato una nota interpretativa in deroga alla convenzione di Strasburgo che bandisce il taglio di orecchie e coda per i cani.

La deroga è stata promulgata per i cacciatori eallevatori i cui cani potrebbero ferirsi. In pratica, a questi animali potranno essere tagliati coda e orecchie per motivi medici o per condizioni particolari di salute.

«Dire che sono allibita è un eufemismo – ha commentato Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ente nazionale protezione animali -. Oltre a ritenere ammissibile una pratica che personalmente ritengo una forma di maltrattamento, poiché non ha altra giustificazione se non quella di soddisfare un vezzo narcisistico, il ministro pretende addirittura di giustificarla con la tutela degli stessi cani».

La Lav ha scritto al presidente del consiglio Silvio Berlusconi accusando il Fazio di un «tentato “colpo di mano” sul tema del divieto degli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi, sancito dall’articolo 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia ratificata dall’Italia con la Legge n.201 del dicembre scorso, in vigore dal prossimo 1° luglio».

La Lega Antivivisezione ritiene che le unicheeccezioni al divieto imposto dalla convenzione di Strasburgo debbano essere autorizzate solamente nel caso in cui un veterinario consideri un intervento non curativo necessario per ragioni di medicina veterinaria o nell’interesse di un determinato animale. L’interesse da tutelare dunque è quello di un determinato animale, di un particolare soggetto, non di una categoria di cani impiegati per una particolare attività, quale in questo caso la caccia.

La deroga del ministro, inoltre, andrebbe contro il Codice Deontologico dei Medici Veterinarisecondo cui il veterinario dovrebbe dedicare la sua opera alla promozione del rispetto degli animali e del loro benessere, conservando nell’esercizio dell’attività professionale la propria indipendenza intellettuale e difendere la propria libertà da pressioni o condizionamenti esterni.

Inoltre, è in contrasto con il principio bioetico di “non maleficenza”, che stabilisce l’obbligo morale di evitare sofferenze e di non arrecare danno ad alcun essere vivente capace di provare dolore. Un principio questo che è a solida base del divieto di effettuare interventi chirurgici effettuati a scopi non curativi, come il taglio della coda e delle orecchie, interventi che nel nostro ordinamento giuridico sono stati equiparati dall’ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, alla violazione dell’articolo 544-ter del Codice penalemaltrattamento di animali.

La legge in recepimento della convenzione di Strasburgo, comunque, è stata approvata e con essa dal prossimo 1° luglio gli interventi estetici saranno vietati senza riserve, a meno che non siano effettuati per motivate ragioni di medicina veterinaria e nell’interesse di un determinato animale.

«E per interesse dell’animale non può certo intendersi l’attività venatoria che li priva anzi di una vita di relazione appagante e li espone a sofferenze e pericoli» concludono dalla Lav.

http://gogreen.virgilio.it

Cuccia milionaria per tre cagnolini americani

Casa da pazzi!

 

Una ricca signora californiana ha costruito una villa con tanto di giardino e recinzione per i suoi amatissimi cani.

 

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Prendendo come modello la sua villa, Tammy Kassis ha fatto realizzare nella super-cuccia i soffitti a volta e l’ha corredata di televisione, aria condizionata, carta da parati e tende cucite a mano.

I cagnolini, Darla, Chelsea e Coco Puff hanno anche letti realizzati su misura e ciotole di design per mangiare e bere.

“I miei cani sono tutta la mia vita”, ha dichiarato Tammy.

 

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La donna ha deciso di costruire la casa dopo che Coco Puff stava per essere rapito da un gufo.

La villa è stata costruita da La Petite Maison di Alan Mowrer, ditta specializzata nella realizzazione di cucce di lusso, ed è costata 20.000 dollari.

I ventilatori da soffitto, il riscaldamento e le tende alla veneziana non sono inclusi nel prezzo.

 

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“E’ stata mia madre che ha comprato la maggior parte dell’arredamento. Se per me sono dei figli, per lei sono dei nipotini”, ha aggiunto Tammy.

 

 

Fonte: Daily Mail