Blitz contro gli anarchici. Maroni annuncia nuove misure

Il ministro: ha ragione Di Pietro, serve una legge “Reale bis”. Operazioni di polizia in tutta Italia: fermi e perquisizioni

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IL BLITZ 

indignati 110Controlli a Milano

Perquisizioni e controlli in tutta Italia per individuare i responsabili delle violenze

Roma, 17 ott. (TMNews) -Una legge “Reale bis” per prevenire le violenze di piazza. A chiederla sarà domani il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso del suo intervento al Senato sugli scontri di sabato scorso a Roma durante la manifestazione degli “indignati”. “Per una volta sono d’accordo con Antonio Di Pietro che oggi ha detto che servono nuove norme preventive”, ha detto Maroni, “una legge Reale bis: esattamente quello che voglio dire domani annunciando in Senato la proposta per nuove misure legislative che possano consentire alle forze dell’ordine di prevenire più efficacemente le violenze come quelle avvenute sabato scorso a Roma”. Intanto perquisizioni e controlli nei confronti di presunti appartenenti all’area anarco-insurrezionalista sono state condotte in tutta Italia per individuare i responsabili delle violenze di Roma. I 12 arrestati a Roma intanto rischiano dai 3 ai 15 anni di carcere con l’accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. E sulla gestione della piazza il sindacato di polizia accusa il governo: “La zona rossa è stata una scelta politica non tecnica”.

A Firenze sono stati fermati e denunciati sei presunti anarco-insurrezionalisti, che erano a bordo di un furgone che rientrava da Roma. Sul mezzo sono state trovate maschere antigas e materiale utilizzato probabilmente durante gli scontri di sabato. 

Intanto emergono particolari sui responsabili  degli scontri. Black bloc addestrati in Val di Susa con i No Tav, mazze e bombe carta nascoste lungo il percorso: è quello che scrive oggi il Corriere della Sera che indaga sulla preparazione degli scontri che sabato hanno devastato il centro di Roma e messo fine alla manifestazione pacifica degli Indignati. Su Repubblica, intervista a un black bloc descritto come un precario di trent’anni, che parla “come uno che è in guerra” ma “la guerra l’hanno dichiarata loro”: “abbiamo fatto il master in Grecia: per un anno, una volta al mese” sono andati in traghetto ad Atene a addestrarsi, “e i compagni ateniesi ci hanno fatto capire che la guerriglia urbana è un’arte in cui vince l’organizzazione” e “non è finita”.

E dopo gli scontri e le devastazioni continua la polemica tra gli schieramenti politici. Il ministro degli Interni Roberto Maroni, che riferirà in Senato martedì, ha parlato di “rischio concreto che ci scappasse il morto” e ha promesso “punizioni esemplari” per i responsabili. Stessi toni da parte del ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha affermato che “qualcuno cercava il morto”. L’opposizione invece ha abbozzato un attacco al titolare del Viminale che nel giorno degli scontri si trovava a casa sua a Varese e da lì ha seguito gli eventi.

LE PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA
Perquisizioni “mirate” nell’area anarco-insurrezionalista da parte della Digos in tutta Italia. A Roma dopo le devastazioni nella capitale, sabato scorso, riferiscono fonti investigative, si tratta di interventi “chirurgici” su persone già note alle forze dell’ordine. 

Sono sei le perquisizioni svolte a Milano nei confronti di altrettanti appartenenti principalmente all’area anarchica ma anche a quella antagonista. Nell’abitazione di un giovane pare che i carabinieri abbiano trovato una bomboletta di spray urticante, mentre la polizia ha sequestrato una fionda.  In provincia di Brescia nella prime ore della mattinata, la questura ha effettuato una perquisizione nei confronti di un soggetto “che ha consentito di acquisire vario materiale, tuttora al vaglio degli investigatori”.

Anche a Napoli e provincia gli agenti della Digos stanno effettuando controlli in diverse abitazioni di persone ritenute vicine all’area antagonista alla ricerca di armi, oggetti contundenti e materiale esplodente. Controlli sono stati effettuati anche a Palermo in casa di due giovani che però non hanno dato esiti.

I VIOLENTI ADDESTRATI DAI NO TAV
Tornando al gruppo di “blocchi violenti” che ha causato gli scontri si tratta di “giovanissimi ma guidati da una precisa regia” secondo il Corsera che usa le fonti della polizia e dei carabinieri che tentano di ricostruire i nomi e l’organizzazione dei 500 violenti di Roma (gli arresti sono stati solo una decina). La maggioranza, scrive Fiorenza Sarzanini, è arrivata nella capitale sabato mattina; molti di loro “si sono addestrati con i No Tav in Val di Susa”. I loro comportamenti sono studiati con filmati e testimonianze. Punto secondo, il materiale degli assalti: lungo il percorso della manifestazione erano state sistemate buste bianche di plastica che indicavano dove si trovano le mazze e le bombe carte da utilizzare contro le forze dell’ordine e sulle vetrine sfasciate. Ma negli zaini c’erano anche fionde, biglie e sassi. Punto terzo, l’uso di Internet: i giovani violenti si tengono in contatto via web.

Insomma secondo l’articolo una battaglia preparata con cura da giorni. C’erano, si prosegue, almeno due blocchi di violenti: uno all’interno del corteo, l’altro ha puntato direttamente su piazza San Giovanni, teorica meta della manifestazione (che si è sciolta molto prima, senza festa nè interventi dal palco preparato) e luogo invece dei peggiori scontri.

La media dei ragazzi coinvolti ha fra i 17 e i 25 anni. Manovrati forse dai più anziani con il progetto d far fallire la manifestazione pacifica, sottolinea il giornale. E l’ordine impartito dal questore Tagliente vieta di intervenire all’interno del corteo per non mettere a rischio l’incolumità dei manifestanti.

SCONTRO POLITICO
Sul fronte politico l’opposizione ha attaccato il governo alludendo alla necessità di un cambio di esecutivo, vista come chiave per risollevare il quadro anche sociale del Paese. “Maroni si assuma le sue responsabilità”, è stato sottolineato dall’Idv. Per Roberto Menia del Fli i responsabili sono entrambi: “Maroni e La Russa”. “I violenti girano per l’Italia indisturbati, il governo spieghi”, ha chiesto il Pd che con il segretario Pierluigi Bersani ha sottolineato il rischio che alcuni “provocatori vogliono farci fare la fine della Grecia”, per impedirlo “dobbiamo rimettere in cammino la dignità dell’Italia”.

Da parte sua, il Pdl ha affondato il coltello nella vicinanza tra la piazza e la sinistra. Per il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, “le violenze sono alimentate da cattivi maestri”. Il suo omologo alla Camera Fabrizio Cicchitto ha contestato le affermazioni di chi – come Nichi Vendola – ha sostenuto che ci sono stati “due cortei, uno dei black bloc e uno pacifico”. Invece, “c’è stato un solo corteo – ha detto Cicchitto – da cui entravano e uscivano i violenti e gli organizzatori hanno chiuso gli occhi”.

http://notizie.virgilio.it/cronaca/contro-politico-incidenti-roma-maroni.html