Morti amianto, prima condanna per la multinazionale Eternit Un tribunale belga condanna la società elvetica a pagare 250mila euro di risarcimento ai parenti di un ex dipendente

RUBIERA.E’ una sentenza importante di quelle, come si dice, che possono fare giurisprudenza. Per la prima volta (in Belgio) un tribunale ha condannato la società Eternit a risarcire, con 250mila euro, la famiglia di una vittima dell’amianto. La decisione dei giudici belgi – accolta da applausi e grida di gioia di familiari e sostenitori – giunge a pochi mesi dalla sentenza italiana – attesa a partire dal 13 febbraio 2012 – nel più grande processo per le morti da amianto d’Europa che il 21 novembre ha chiuso la fase dibattimentale nel tribunale di Torino.

Nel caso belga la vittima è una donna, Francoise Jonckheere che abitava a Japelle-op-den-Bos, morta nel 2000 per un cancro alla pleura, un mesotelioma, causato dalle fibre d’amianto. Era stata lei, insieme ai suoi figli, a trascinare in giudizio la Eternit in quanto il cancro alla pleura aveva colpito gran parte della sua famiglia. Prima il marito, che per anni aveva lavorato in uno stabilimento della multinazionale elvetica e poi morto a causa della malattia. Poi è deceduta la stessa Francoise e due dei suoi figli, sempre per cancro alla pleura. Il tribunale di Bruxelles ha riconosciuto dunque Eternit colpevole, in quanto ha continuato ad utilizzare l’amianto anche quando era già stato riconosciuto che il prodotto è cancerogeno. Uno dei figli sopravvissuti, Eric Jonckheere, dopo la lettura della sentenza, ha auspicato che le altre vittime, o i loro familiari, seguano il loro esempio.

IL PROCESSO ITALIANO A Torino il processo Eternit si occupa della morte di migliaia di persone morte o ammalate a causa dell’amianto. Ex dipendenti (ma anche abitanti nei pressi delle fabbriche) che fino ai primi anni Novanta dello scorso secolo, quando l’amianto è stato proibito perchè cancerogeno, hanno lavorato nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale: a Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Bagnoli (Napoli) e da noi nell’ex Icar (Industria cemento amianto reggiana) che si trovava lungo la via Emilia a Rubiera, grosso modo dove ora c’è la grande rotonda. I fatti contestati ai due imputati Stephan Schmidheiny e Louis de Cartier, vanno dal 1952 al 2008. E nei loro confronti i pm Guariniello, Colace e Panelli, hanno chiesto una condanna a vent’anni per disastro doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche. Le parti civili ammesse dal tribunale torinese sono oltre seimila.

C’è da ricordare che nell’ambito del processo Eternit in Italia, la procura torinese si occupa di un’inchiesta-bis, per un secondo troncone del processo per un migliaio di morti per amianto dal 2008 ai giorni nostri; “troncone” per il quale l’ipotesi di reato sempre nei confronti degli stessi imputati, è di omicidio colposo.

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Dopo un anno e mezzo finisce la crisi del governo in Belgio

Dopo un anno e mezzo finisce la crisi del governo in Belgio

Bruxelles, 8 ott. (TMNews) – I partiti politici francofoni e di lingua olandese del Belgio hanno raggiunto questa mattina un accordo globale di riforma delle istituzioni con poteri aumentati trasferiti alle regioni, che spiana la strada a un’uscita della crisi in cui versa il Paese da un anno e mezzo. Il presidente del Partito liberale francofono Charles Michel ha ritenuto al termine di due mesi di discussioni che la riforma istituzionale, la sesta nel Paese, sia ” la più importante dalla seconda guerra mondiale”. Fco-Cla

TMNEWS

LE CAMPAGNE ANTIFUMO NEL MONDO

Fiamminghi e Valloni uniti contro il fumo

Campagna pubblicitaria in Belgio. Qui il messaggio verte sull’impotenza

e sul pericolo del fumo passivo per i neonati

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Sempre dal Belgio questa campagna del 2007 che giocava sull’orgoglio dei non fumatori, che possono anche permettersi di essere solidali con un fumatore perchè in ogni caso vivrà meno a lungo

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25 Marzo 1957 – Alle 18:46 a Roma si firma il trattato istitutivo del Mercato comune europeo (MEC): ne fanno parte Germania Ovest, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo

Mercato Europeo Comune

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Creato a Roma il 25 marzo 1957.Il Mercato Europeo Comune (MEC) è il precursore dell’Unione europea.

Previsto dai Trattati di Roma – entrati in vigore il 1º gennaio 1958 – ha conosciuto un periodo transitorio di dodici anni, conclusosi il 31 dicembre 1969. Il mercato comune europeo era l’area dei paesi della comunità europea su cui si realizza la libera circolazione di merci, servizi, persone e capitali.

Dopo il fallimento di progetti di integrazione di più ampio respiro (come la CED), si scelse di continuare, in ottica funzionalista, a procedere con l’integrazione nel settore economico, meno soggetto alle resistenze dei governi nazionali. L’istituzione della CEE e del conseguente mercato unico si orientano in questo senso.

Il mercato comune si basa su quattro libertà (art. 3):

  • libera circolazione delle persone
  • libera circolazione dei servizi
  • libera circolazione delle merci
  • libera circolazione dei capitali

Esso ha creato uno spazio economico unificato, con condizioni di libera concorrenza tra le imprese e permettendo di ravvicinare le condizioni di scambio dei prodotti e dei servizi.

Nonostante l’eliminazione delle barriere tariffarie, avvenute in Europa già negli anni ’60, negli anni ’80 la circolazione delle merci ha continuato ad essere rallentata e ostacolata dalla presenza di barriere e vincoli di tipo non tariffario. Con il termine “costo della non Europa” ci si riferiva alla perdita di benessere sociale determinata dalla mancata eliminazione di tali vincoli. La presenza di barriere non tariffarie era legata alla persistenza, nei diversi Stati membri, di norme tecniche diverse, alla presenza di normative differenziate che riguardavano i trasporti e le regolamentazioni dei mercati di capitali, alla scarsa trasparenza delle procedure per gli appalti pubblici, che segmentavano la domanda gestita dagli Stati su base nazionale, e da altri ostacoli di carattere amministrativo e doganale.