Raffreddore, i “rimedi della nonna”, ecco alcune ricette

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Ecco alcune ricette utili per combattere il raffreddore a partire da ciò che mangiamo. Utili in questo caso cipolle, zenzero, miele, pompelmi e arance e non solo. Il punch allo zenzero è un primo toccasana naturale. Preparatelo così: affettare un pezzo di zenzero, metterlo sul fuoco con cannella, coriandolo, buccia di limone e un chiodo di garofano in 250 cl di acqua per 20 minuti. Filtrare e addolcire con miele. Il vino Brûlé, fatto con vino rosso forte e spezie è portentoso contro il raffreddore. Si prepara così: unire 10 gr. di radice di zenzero, 10 gr. di semi di cardamomo, 20 gr. di noce moscata in polvere, 25 gr. di corteccia di cannella, 35 gr. di chiodi di garofano e utilizzarne un cucchiaino per ogni tazza di vino. Unire il vino rosso, le spezie, qualche foglia di alloro essiccata e una scorza di limone o arancia, cuocere a fuoco lento fino a ebollizione. Aggiungere un po’ di zucchero, o miele, e bere caldo a piccoli sorsi, meglio la sera, prima di andare a dormire, perché riscalda il corpo e aiuta il riposo.

Infine, lo sapete che lo sciroppo per calmare la tosse si prepara con cipolla rossa cruda e miele?
Antico rimedio della nonna da preparare così: sbucciare, lavare e affettare una cipolla intera, partendo dalla base della cipolla, inserire in una ciotola le fette della cipolla alternate a strati di miele naturale, ricostruendo l’intera cipolla, coprire la ciotola e lasciare la notte all’aperto. Raccogliere il giorno dopo lo sciroppo dolce per la tosse. Prenderne un cucchiaio, quando necessario.



Fonte: http://www.dettofranoi.it/cucina/Ricette_anti_raffreddore_rimedi_della_nonna_2


Foto da: http://www.flickr.com/photos/jvision/447468139/

Arance della salute

Prossimo appuntamento
4 Febbraio 2012

A febbraio AIRC dà il buon anno alla ricerca sul cancro con l’iniziativa “Le Arance della Salute”.

Basta un contributo associativo minimo di 9,00 euro per ricevere in omaggio una reticella da 2,5 kg di arance rosse della Sicilia, di qualità e provenienza garantite, contrassegnate dal marchio dell’Associazione.

Questo contributo consente di fare il pieno di vitamine, far del bene alla ricerca e diventare Soci AIRC per un anno.

Un’idea così salutare, visto che le arance sono fra i protagonisti di una corretta alimentazione, viene diffusa da una campagna pubblicitaria e concretizzata dai Comitati Regionali AIRC che, grazie all’impegno dei volontari, animano le piazze di tutta Italia in una giornata di festa e di incontro.

 

Visita il sito speciale della manifestazione www.arancedellasalute.it
per trovare la piazza più vicina.

Gli agrumi – I parte

Introduzione – Il limone – Le arance

Per agrumi si intendono le piante coltivate appartenenti alla famiglia delle Rutacee, sottofamiglia delle Aurantioideae, ed i relativi frutti. Ne fanno parte i seguenti generi:

Citrus, da cui traggono origine le circa diciotto specie più diffuse: cedro, mandarino, chinotto, pompelmo, pummelo, clementina, bergamotto, combava, mapo, pompìa, limo. L’arancia, per quanto sia strano crederlo, non è un agrume originario ma un ibrido tra mandarino e pummelo; anche il mandarancio a sua volta è un ibrido fra mandarino e arancia; ibridi meno famosi sono infine il lipo e il lice. Tutte da scoprire sono invece le origini del limone che, secondo l’opinione di vari studiosi, è un ibrido naturale tra il Cedro (citrus medica) e il Lime (Citrus aurantifolia); dallo stesso Cedro si ipotizza che discenda altesì la limetta, frutto simile al limone.
Fortunella nelle sue molteplici varietà: crassifolia, hindsii, japonica, margarita, obovata, polyandra.
Poncirus trifoliata.
Il Citrus è originario dell’India e dell’Estremo Oriente, le Fortunelle hanno la loro origine in Cina, da cui proviene anche il Poncirus, oltre che dalla Corea. Oggi le varie specie di agrumi crescono spontaneamente anche in Indonesia, in Malesia, nella Nuova Guinea e nelle Filippine, mentre hanno raggiunto l’Europa in tempi diversi.

I Romani, infatti, già conoscevano il Cedro chiamandolo Pomo di Persia, e nel primo secolo erano venuti a contatto con il limone e con l’arancio amaro, la cui coltivazione nel bacino del Mediterraneo fu introdotta più tardi dai Saraceni solo intorno al decimo secolo, mentre risale al sedicesimo secolo la coltivazione dell’arancio dolce ad opera dei portoghesi ed al diciannovesimo secolo la diffusione del mandarino.

Oggi gli agrumi sono la varietà di frutta più nota e più diffusa, essendo coltivati nella fascia subtropicale di tutto il mondo. Oltre che in Asia e sulle sponde europea ed africana del Mediterraneo, coltivazioni di tutto rispetto si annoverano in Oceania, in Nuova Zelanda, in Australia, nelle Azzorre, in Sudafrica, in Sudamerica e negli Stati Uniti, che ormai sono fra i produttori maggiori.

L’ Italia con il suo 5% circa della produzione mondiale, rivendica il suo posto a una quota paragonabile a quella spagnola o giapponese, ma decisamente inferiore a quelle del Brasile 25% e degli USA 20%.

E’ ovvio che in tal tipo di prodotti siano privilegiate le regioni climaticamente favorite e cioè la Sicilia e la Calabria, seguite a distanza da Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna e da altre regioni ancora. Importante è altresì l’oasi agrumaria del Gargano, localizzata nel territorio compreso fra San Menaio e Rodi Garganico, che vanta varie specie autoctone e DOP sia di limone che di arancia, mentre microclimi favorevoli alla produzione di agrumi si hanno anche in Italia Settentrionale, sia sul Lago Maggiore che sul Lago di Garda.

Le foglie, i fiori, la buccia sono ricchi di oli essenziali, mentre i frutti, esperidi, sono ripartiti in spicchi. La buccia si suddivide in flavedo, la parte esterna colorata, ed albedo, la parte interna bianca che funge da connessione alla polpa; essa allo stato fresco non è commestibile, eccezion fatta per quella del limone, ma è di grande importanza nello sfruttamento industriale.

Gli agrumi sono frutti di elevato valore alimentare, che siamo soliti consumare non solo freschi e allo stato integrale ma anche in altre svariate forme come bevande, liquori e marmellate. Oltre a questo comunque, già da tempo sono note le qualità medicamentose che li rendono ottimi coadiuvanti anche in caso di terapie mediche.

Essi, secondo la varietà ed in percentuali diverse che poi andremo a dettagliare, contengono infatti sostanze necessarie e di utilizzo terapeutico per il corpo umano, a cominciare delle Vitamine B1, B2, B3, C, PP, acido citrico, tartarico, malico, ed ancora fruttosio, sali minerali ed infine oligoelementi. Tanto premesso andiamo ora a guardare velocemente le caratteristiche degli agrumi più diffusi.

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Il limone

Sotto la sua scorza aspra, rugosa e solare nasconde molte benefiche qualità:

in presenza di ipercolesterolemia, spazza via il colesterolo cattivo; questo agrume infatti previene le incrostazioni lungo i vasi del sistema circolatorio, inibendo l’ossidazione delle lipoproteine che trasportano il colesterolo e frenando l’aggregazione delle piastrine;
aiuta a prevenire il cancro;
recenti studi dimostrano che aiuta a proteggersi dall’AIDS;
la concentrazione di Vitamina C aiuta nelle malattie legate al raffreddamento, ma anche in caso di mal di testa e senso di nausea;
un massaggio con qualche fettina di limone, grazie al notevole contenuto di Vitamina A, combatte i brufoli della pelle; in caso di pelli delicate, basta miscelare bene il succo di limone al miele dolce ed emolliente, ottenendo soddisfacenti risultati; assunto direttamente per bocca, questo agrume è insostituibile per rigenerare le cellule e tonificare la pelle;
come coadiuvante della digestione, aiuta l’apparato digerente non solo per le sue proprietà digestive, ma anche per i suoi effetti astringenti e regolativi in caso di problemi intestinali; a tal riguardo è utile segnalare tuttavia che per sofferenti di acidità di stomaco sono da preferire tisane al finocchio o alla menta;
ha notevoli proprietà toniche, rinfrescanti, diuretiche, antisettiche e battericide; l’acido citrico in esso contenuto ha potere solvente sui calcoli renali, facilitandone lo scioglimento ed impedendone la formazione;
qualche goccia aggiunta al caffè o anche al caffè d’orzo dà una bevanda tonica e corroborante, speciale come rimedio per il mal di testa ‘post sbronza’;
in cucina è un classico sia per il suo aroma, sia per facilitare la digestione di alimenti come carni, pesce, fritture, sia come sostituto di condimenti grassi; è eccellente inoltre sulla lattuga, sul cavolo o su altre insalate in luogo dell’olio; la proprietà di prevenire le ossidazioni inoltre ne fa un ingrediente insostituibile che tende a mantenere inalterati i colori delle verdure e della frutta tagliata: tale è il motivo per cui lo si usa sulle macedonie, oltre che per produrre il caratteristico succo;
in cucina ed in altri ambienti, infine, la forza sgrassante del limone rivela tutta la sua efficacia finalizzata a pulizie naturali ed ecosostenibili.
Tali sono alcune qualità di questo agrume, peraltro usato anche come lavanda anticoncezionale fin da tempi remoti, mentre le foglie e la buccia di limone sono ricche di essenze aromatiche ed oli essenziali utili in molte affezioni dell’apparato respiratorio.

Fonte: tabella dei valori nutrizionali

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Le arance

Sono frutti molto ricchi di principi nutritivi: contengono infatti zuccheri semplici come fruttosio, glucosio, sali minerali ed in modo particolare potassio, magnesio, fosforo.

Sono ricche inoltre in misura notevole di Vitamina C deputata a svolgere importantissime funzioni per il benessere del nostro organismo. Tale vitamina infatti:

favorisce la sintesi del collagene, sostanza facente parte del tessuto connettivo, e nel contempo protegge le pareti dei vasi sanguigni;
difende l’organismo dai radicali liberi, sostanze dannose che provocano l’invecchiamento delle cellule e la degenerazione delle stesse;
incrementa le difese immunitarie dell’organismo proteggendolo dalle malattie;
favorisce l’assorbimento del ferro.
Questi sono i motivi in base ai quali è sempre consigliabile consumare agrumi o altra frutta ricca di Vitamina C dopo i pasti ed in special modo se a base di carne o di pesce. Giova ricordare infatti che 100 grammi di succo di arancia fresca esauriscono il 90% del fabbisogno giornaliero di Vitamina C di una persona adulta.
Le arance forniscono inoltre varie altre sostanze antiossidanti ed in particolare i polifenoli come gli antociani: cianidina e delfinidina, nonché l’esperidina caratterizzata da proprietà antiallergiche, antinfiammatorie, antivirali, antitumorali e di potenziamento del sistema immunitario

dell’organismo.

Né va trascurato, inoltre, il contenuto di Vitamina Provitamina A e delle Vitamine del gruppo B. Le arance possono essere consumate intere, a spicchi, oppure sotto forma di spremute, ma per chi segue un regime alimentare ipocalorico è consigliabile gustare il frutto intero piuttosto che spremuto poiché il maggior quantitativo di fibre alimentari aumenta il senso di sazietà; né va dimenticato che per il limitato contenuto di zuccheri, esse sono consigliate anche nella dieta dei diabetici.

La presenza di acido citrico, infine, conferisce anche un leggero effetto lassativo, per cui questi frutti possono rivelarsi utili anche nei casi di stitichezza. Non è fuori luogo evidenziare che un gruppo di studiosi italiani ha recentemente ribadito su Cancer Reserach le proprietà dell’arancia come frutto antitumorale per eccellenza: negli oli essenziali della buccia sono contenute sostanze in grado di combattere in cancro alla prostata.

In tali oli essenziali infatti sono contenute molecole simili ai triterpenoidi naturali, con i quali si realizzano nuovi farmaci antinfiammatori e antitumorali che potrebbero costituire un valido aiuto alla popolazione maschile soggetta a cancro alla prostata, soprattutto per quegli individui per i quali c’è una familiarità con la patologia.

Fonte: tabella dei valori nutrizionali

http://lombardia.paginemediche.it/it/490/dossier/nutrizione-e-scienze-dellalimentazione/detail_151320_gli-agrumi-i-parte.aspx?c1=25