3-1-3 Sottovoce

 

 

Poiché l’aria è espulsa dall’orifizio tracheale, dopo l’ablazione della laringe, bisogna pronunciare le consonanti con l’aria contenuta nella bocca. Per le consonanti esplosive risulta facile, mentre per le consonanti labiali e nasali l’acquisizione richiede particolari procedure, poiché è impossibile ricorrere solo alla risorsa dell’aria contenuta nella bocca. Se vi è facile gonfiare le guance come se la bocca diventasse un palloncino: si prova poi a sgonfiarla aiutandosi con le mani, per far vibrare le labbra a punta per dire: prr prr..; raggiunto questo risultato si potrà spingere, sempre di più, questo boccone d’aria indietro, più in fondo. Ci si accorgerà che prima della vibrazione delle labbra (<<prr…>>), il dorso della lingua sarà già incurvato come nell’atto di ingoiare.

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Capitolo 3 3-0 Rieducazione alla voce esofagea


 

L’intervento ha asportato la laringe, organo principale della voce; le corde vocali, l’epiglottide e le cartilagini non esistono più. La via aerea e la via digestiva sono state dissociate in seguito all’intervento. Poiché la via polmonare sbocca dal tracheostoma e quindi l’aria polmonare non può essere utilizzata per creare suoni. L’aria necessaria alla voce dovrà, d’ora in poi, essere introdotta discretamente nell’esofago. Prima dell’intervento la vostra voce non era altro che una espirazione sonorizzata, oggi avete la tendenza a fare la stessa cosa, benché sia diventata inutile; infatti l’aria espiratoria sfugge allo stoma del vostro collo e non può essere utilizzata nell’allocuzione. Per non aumentare il vostro sforzo respiratorio, provocando una stanchezza inutile, per non rendervi affannati rendendo l’allocuzione difficile e incomprensibile, dovete acquisire l’indipendenza dei soffi fino a riuscire a gonfiare un palloncino o soffiarvi il vostro naso, mantenendo il ritmo respiratorio ampio con l’uso degli addominali. Giungerete ad usare i due soffi indipendentemente, controllandoli; anche quando per esercitarvi solleverete una sedia alla fine dell’espirazione e contemporaneamente proverete l’iniezione esofagea. Immaginate anche nella pratica , che l’iniezione di una piccola pallina d’aria dal retrobocca alla parte alta dell’esofago è immediatamente seguita da una vibrazione esplosiva della parete esofagea che riporta l’aria verso gli organi fonatori della bocca. Quindi basta quella piccola pallina d’aria usata indipendentemente dal soffio respiratorio.

Questa voce sarà articolata esattamente come la voce laringea, tramite la faringe, gli organi della bocca, la lingua, la mascella e le labbra.

I mezzi di rieducazione: per acquisire questa voce esofagea sarà necessario sottoporsi ad un apprendimento metodico, che può essere effettuato in diversi modi.

1-Rivolgersi ad un foniatra, libero e professionista, e sottoporsi a due o tre sedutela settimana.

2-Partecipare a sedute collettive, associate ad altre individuali, perché tale combinazione risulta efficace, infatti stimola il confronto ed affronta le difficoltà specifiche di ognuno.

3-Frequentare gli stessi corsi presso gli ospedali o le associazioni.

4-Ricoverarsi presso centri di rieducazione specializzata e frequentarne i corsi intensivi.

Quest’ultimo risulta il metodo più efficace e più rapido,nei casi in cui l’ambiente familiare non può offrire la complementarietà ed il supporto necessario all’atteggiamento psicologico del paziente, particolarmente frustrato e depresso dalla sua incapacità di verbalizzare.                                                  TORNA ALL’INDICE 

 

 

2-4 I rapporti interpersonali


 

Si può vivere senza laringe? Non si ha risposta, e muta resta la moglie e il neooperato, anche l’amico è sorpreso per l’inatteso cambiamento di una persona che improvvisamente non esprime il suo nome. Il ricovero in ospedale, l’allontanamento dalla famiglia a cui si spera di tornare; ma in quali condizioni? Si sarà ancora all’altezza della propria vita precedente, la parola cancro ci farà sentire presi dal panico? La rapidità degli infermieri, i silenzi e le poche parole dei medici, lo sforzo di farsi capire con i gesti e scrivendo, sono solo l’avvio e la nascita di un nuovo ritmo di vita.

La fragilità alle emozioni del neooperato. Sentirsi accettato dalla moglie è il primo passo. Non è <<un poverino>>, ma un uomo che deve affrontare l’impresa della vita, con la consapevolezza di una breve <<morte sociale>>, una corsa che riprende dopo essere uscito di pista. Ma ora, improvvisamente, potrebbe franare la tenerezza che tra marito e moglie calmava tante ansie, se entrambi non hanno rispetto della vita vissuta insieme. Mala crisi passa, saper abbandonarsi alla speranza dopo lo sconforto o il pianto può aiutare anche la moglie a sostenere il marito ad essere nuovamente autonomo. Quali gli obiettivi? Conoscere ed applicare le norme igieniche, mascherare l’orifizio tracheale, continuare a comunicare con le lavagnette o con carta e penna, affrontare gli interrogativi passo dopo passo e per prima cosa l’educazione alla voce esofagea.

 

Il laringectomizzato è un malato di cancro?

 

Lontano dalla propria famiglia ci si sente privati di ogni diritto come i numeri del proprio letto in ospedale, che si susseguono uno dopo l’altro… <<Avanti il prossimo!>> Le difficoltà da affrontare spaventano e bisogna stringere i denti. Se preso in tempo il vostro caso non è diverso da quello di tanti altri ed i vostri rischi non sono superiori! Tra tutti i tumori maligni il carcinoma della laringe presenta il più alto numero di guarigioni complete a distanza di 10, 20, 30 anni ed oltre. I laringectomizzati possono essere reintegrati completamente nella loro vita e nel lavoro. Ma queste persone devono essere aiutate a superare questa prova di morte sociale, quale la perdita temporanea della parola, ed incoraggiati ad acquisire la voce esofagea. L’ambiente di lavoro deve essere preparato, se è necessario. C’è qualcuno che sta peggio, i ciechi ad esempio! Ma il laringectomizzato può riprendere come prima, con una certa gradualità. Occorre andare incontro agli altri ed affrontare le difficoltà.

 

Le dieci regole del laringectomizzato

  • Aver pazienza;

  • aver volontà:

  • essere perseverante e testardo;

  • cercare l’autocontrollo e l’autodominio;

  • cercare la tranquillità ed essere sereno;

  • essere aperto;

  • essere disponibile;

  • aver cura di sé;

  • esser rigoroso;

  • esser <<sportivo>>.

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2-3-3 Esercizi per i muscoli del collo

 

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In piedi o seduti, respirare profondamente tre volte ed alla fine dell’ultima espirazione quando i polmoni sono relativamente vuoti, ruotare la testa a destra e a sinistra per due volte, come se si volesse toccare con il mento la spalla. Controllare l’assenza di respiro mantenendo il palmo della mano sullo stoma.

Seduti con la schiena eretta e le mani appoggiate sul tavolo , effettuare movimenti di avanzamento ed indietreggiamento del capo sul collo senza muovere le spalle, similmente all’atteggiamento di stupore ed inorridimento.

Questa ginnastica dovrà essere seguita da un Kinesiterapeuta, in particolare se principianti,onde evitare errori basilari e forzature del ritmo di esercizi.

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2-3-3 Esercizi per i muscoli del collo

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In piedi o seduti, respirare profondamente tre volte ed alla fine dell’ultima espirazione quando i polmoni sono relativamente vuoti, ruotare la testa a destra e a sinistra per due volte, come se si volesse toccare con il mento la spalla. Controllare l’assenza di respiro mantenendo il palmo della mano sullo stoma.

Seduti con la schiena eretta e le mani appoggiate sul tavolo , effettuare movimenti di avanzamento ed indietreggiamento del capo sul collo senza muovere le spalle, similmente all’atteggiamento di stupore ed inorridimento.

Questa ginnastica dovrà essere seguita da un Kinesiterapeuta, in particolare se principianti,onde evitare errori basilari e forzature del ritmo di esercizi.

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2-3-2 Esercizi per i muscoli del cingolo scapolare

 

Far lavorare gli arti superiori distendendo e ruotando

le braccia in avanti in alto ed indietro,al fine di riacquisire quei movimenti che l’intervento ha potuto limitare, si scioglieranno quei muscoli che si sono irrigiditi in seguito

all’intervento chirurgico. Quindi si potranno forzare questi movimenti, cercando di toccare con le mani livelli sempre più alti e parimenti, ampliando le rotazioni, si porteranno le mani sempre più indietro. L’esercizio si può completare con l’uso dei sacchetti.

Questo esercizio risulta notevolmente importante sopratutto quando il nervo spinale è stato sezionato durante lo svuotamento dei linfonodi. L’importanza funzionale della spalla causata dall’amiotrofia del muscolo trapezio può essere recuperata con movimenti fisici.Immagine.JPG

 

In piedi. Distendere da prima il braccio più energico e meno irrigidito verso il muro. Occupare a piedi uniti una distanza che vi faccia restare eretti,appoggiandovi il palmo della mano,poi oscillando restare fermi sui piedi e far salire la mano lungo la parete. Ripetere lo stesso esercizio con il braccio che presenta minor funzionalità.

In piedi mettere le mani dietro la nuca incrociando le dita ed effettuare delle rotazioni con le spalle a destra e a sinistra sull’asse vertebrale, mantenendo fermo il bacino e le gambe divaricate. Proni, fare delle flessioni, dapprima in ginocchio appoggiando le mani sul bordo del letto. Quando si riacquista una buona efficacia, nel sostenersi, si può provare ad effettuarle mettendo le mani a terra.

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2-3-1 Esercizi per i muscoli del cingolo addominale

 

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Supini con un cuscino sotto il collo. Portare l’attenzione alla respirazione e durante l’espirazione, molto lenta, eseguire una breve serie di movimenti, simili al pedalare, con gli arti inferiori.

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Dopo una serie di questi esercizi effettuare altri movimenti degli arti inferiori: sforbiciare o ruotare, con movimenti circolari, gambe e piedi.                                TORNA ALL’INDICE 

 

2-2-6 Il soffio addominale

 

 

E’ un esercizio eseguito dalla parete addominale che facilita il controllo respiratorio. Si divide in tre tempi e deve essere effettuato in piedi.

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Primo tempo:

inspirare gonfiando la pancia.Portare l’attenzione sulla pancia gonfia.

 

Secondo tempo:

cercare di rimanere con la pancia gonfia.

Terzo tempo:

spingere l’aria fuori comprimendo la pancia energicamente. L’aria, che espulsa fuori dallo stoma, con sbuffi frazionati,deve sollevare la protezione tracheale o il filtro respiratorio di protezione.

 

Ripetere l’esercizio 5/6 volte di seguito,imitando il suono di una locomotiva a vapore.

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2-2-5 Posizione eretta

 

Sollevare le braccia che afferrano i due sacchetti di sabbia,mentre avviene l’inspirazione, poi durante l’espirazione abbassare le braccia in avanti, mentre, contemporaneamente inizia e si conclude una lenta espirazione. Acquisita una certa pratica, questo movimento può essere completato con una flessione sulle ginocchia,mentre si espira lentamente.

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Tutti questi esercizi sono da effettuare mantenendo una respirazione di base diaframmatica. E’ facile accorgersi che il movimento del sacchetto ci aiuta a respirare lentamente e profondamente, con la partecipazione dell’addome.

La pancia si gonfia nell’ispirazione e si svuota nell’espirazione.

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