Conferenza Governativa Amianto, dal 22 al 24 novembre a Venezia

L’emergenza amianto, o asbesto, in Italia non è finita, ci sono ancora diverse zone dove è presente questo materiale la cuidispersione delle fibre, a terra o nell’aria, rappresenta un rischio per la salute non solo dei lavoratori ma dei cittadini tutti.

La II Conferenza Governativa sulle Patologie Asbesto-correlate, che si terrà a Venezia dal 22 al 24 novembre, presso la sede della Fondazione Cini (Isola di San Giorgio Maggiore), nasce proprio con “l’obiettivo di discutere di quella che è un’autentica emergenza nazionale e di individuare azioni cui dar seguito per la redazione di un Piano nazionale sull’Amianto” , come riportato sul sito web ufficiale.
L’evento, realizzato per iniziativa del Ministero della Salute in accordo con l’Università Ca’ Foscari e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia vedrà la partecipazione di autorevoli voci che in questi tre giorni animeranno i dibattiti e le discussioni.

Il programma dell’evento, che può essere interamente scaricato in formato PDF cliccando su questo link è davvero nutrito e prevede, per ogni giornata, tre sessioni di approfondimento qualiRicerca clinica e di baseSanità pubblica e ricerca epidemiologicaBonifiche e metodi di inertizzazione.
E’ possibile registrarsi online all’evento sia come Azienda sia come privato.

La valutazione del rischio amianto sui luoghi di lavoro
PMI Servizi

fonte

Smaltire l’amianto – Intervista a Legambiente – Cose dell’altro Geo

A vent’anni dalla legge che lo ha messo al bando, l’amianto è ancora di attualità: dopo la storica sentenza delle vittime da Eternit di Casal Monferrato, se n’è riparlato anche per il caso dell’Ilva di Taranto, ma non solo. Massimiliano Ossini intervista Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente
Le tematiche scientifiche sono suhttp://www.rai.tv/dl/portale/html/palinsesti/science&technology.html

Quando l’amianto è d’annata…

 

Quando l’amianto è d’annata…

PUBBLICATO IL 15 OTTOBRE 2012 · IN AMBIENTEARTICOLICITTADINIIN EVIDENZAMOVIMENTO 5 STELLESIRACUSA

E’ nota a tutti (da anni) la pericolosità dell’amianto, eppure spesso ci si dimentica che proprio all’entrata della città di Lentini, a pochi metri dalle abitazioni dei lentinesi, abbiamo un monumento post-moderno in memoria dell’incuria e del degrado del nostro territorio: l’ex Alba Sud Imballaggi.

Dell’ex impianto di produzione di imballaggi plastici è ormai rimasto solo un enorme scheletro affumicato dagli effetti di passati incendi, e ricoperto da pannelli in fibra d’amianto, che si va sbriciolando e che quindi rende volatili le sue micidiali polveri.

Il pericolo per la salute di tutti i cittadini è tanto chiaro ed evidente quanto l’immobilismo della pubblica amministrazione (qualche maligno potrebbe dire siano stati più impegnati in questi anni a tenere il conto dei gettoni di presenza più che trovare soluzioni per la città, ma sarebbe solo umorismo di bassa lega).

L’obbligo di BONIFICA del sito, inizialmente era della ditta proprietaria del terreno, come previsto dagli accordi per l’acquisto del lotto da parte della ISI SRL di Melilli, ma vista la grave inadempienza del privato, la responsabilità e quindi il compito di intervenire e mettere in sicurezza il territorio è ricaduta sull’amministrazione comunale.

In questo senso più volte, l’attuale sindaco Mangiameli, già al suo secondo mandato, si è pronunciato in favore di un intervento (dovuto), ma purtroppo nulla di concreto si è fatto finora ed il rudere d’amianto  ne è l’ordinanza N°30 del 15/07/2011 in ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 192 del Dlgs n 152/ n 152/2006.

Il Movimento 5 Stelle, raccogliendo le istanze di centinaia di cittadini preoccupati per la salute dei propri figli, con questa petizione intende sapere quali passi intende fare l’amministrazione comunale per eliminare questo pericolo e quali tempi prevede.

Qui di seguito il comunicato ufficiale del movimento:

Stop amianto Lentini

Continua la raccolta firme per la Petizione “Stop Amianto Lentini-Rimuoviamo l’amianto dall’Ex Alba sud” sponsorizzata dagli iscritti del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Gli attivisti Lentinesi e Carlentinesi del MoVimento sono stati presenti, con un banchetto , alla Festa degli antichi mestieri tenutasi in piazza Taormina a Lentini, giorno 7 settembre ed in Piazza A.Diaz a Carlentini giorno 9 settembre, riuscendo a raccogliere quasi 200 firme.

La petizione, partita on line con il gruppo facebook “Stop AMIANTO LENTINI” all’indirizzowww.facebook.com/groups/stopamiantolentini vuole sollecitare l’amministrazione comunale di Lentini a mantenere quanto promesso alla cittadinanza ((http://www.comune.lentini.sr.it/pizatel/ordinanze/ord_2011/ord_30_isi.pdf)tramite l’ordinanza N°30 del 15/07/2011 con la quale il ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 192 del Dlgs n 152/ n 152/2006. Il comune di Lentini ha provveduto ad intimare ai soggetti responsabili, la rimozione e lo smaltimento del cemento amianto presente nel capannone industriale denominato “ex alba sud imballaggi “ sito in c.da Carrubbazza, entro un termine di 60 giorni (invece è già passato oltre 1 anno) ed avvisando che in caso di inottemperanza entro il suddetto termine, il comune avrebbe proceduto all’esecuzione in danno ed al recupero delle somme anticipate.

Gli attivisti promotori della petizione dichiarano tramite i loro portavoce che

“L’amianto come è ben noto manifesta la sua massima pericolosità quando comincia a sfaldarsi, ed i pannelli con i quali è costituita la copertura della Ex fabbrica di plastica non avendo ricevuto alcuna manutenzione da decenni si stanno già da tempo sbriciolando. Inoltre la struttura ha subito un incendio che ha ridotto i pannelli di amianto in uno stato di friabilità che è il più pericoloso per la salute in quanto rende le fibre di cemento amianto libere nell’aria e respirabili.  

A Lentini si registrano già alti tassi di tumori e leucemie dovute a cause “sconosciute” e noi cittadini ci sentiamo in obbligo di sollecitare ogni intervento atto a non pregiudicare ancora di più la salute della popolazione. Riteniamo dunque che l’amministrazione comunale abbia l’obbligo di legge oltre che civile e morale di tutelare la salute dei propri cittadini, mettendola in primo piano, anche rispetto al bilancio comunale.”

I cittadini che sottoscrivono la petizione “Stop amianto” vogliono sollecitare il comune di Lentini a rispettare quanto promesso alla popolazione, PROVVEDENDO senza ulteriori indugi alla rimozione dei pannelli d’amianto dallo stabilimento Ex alba sud, senza attendere ulteriormente l’intervento da parte della società proprietaria dell’immobile, mettendo in primo piano la pubblica sicurezza, e stanziando in una apposita voce di bilancio la somma utile alla bonifica dell’area . Chiedono inoltre che i preventivi relativi all’intervento da effettuare per la rimozione dell’amianto siano resi pubblici a tutta la popolazione.

Per qualsiasi informazione o per ricevere i moduli da far firmare è possibile contattare Gli attivisti del Movimento 5 stelle – comitato “Stop Amianto Lentini” Via domenico bottone 8 – Lentini

Il portavoce del comitato per la petizione “Stop Amianto Lentini”

Alfio Vacanti

E.mail : m5slentinicarlentini@gmail.com

http://www.sicilia5stelle.it/2012/10/quando-lamianto-e-dannata/

Amianto: il peggio deve ancora venire (picco tumori tra il 2015 e il 2020)

Eternite

Il Ministero della Salute ha comunicato che in Italia devono essere smaltite ancora trentadue milioni di tonnellate di amianto. Sono infatti trentaquattromila i luoghi rubricati come pericolosi, a seguito dell’ultima mappatura sul nostro Paese.

I dati sono stati illustrati nel corso di un incontro tenutosi a Casale Monferrato. All’iniziativa hanno partecipato il Ministro del Lavoro insieme ad alcuni rappresentanti del Ministero della Salute e dell’Ambiente.

 

La significativa presenza dell’amianto è dovuta al fatto che, tra 1945 e il 1992, in tutto il mondo occidentale sono state impiegate ingenti quantità di tale materiale per la realizzazione di vari tipi di costruzioni, per via della sua resistenza al calore e per le note proprietà anti incendio. Inoltre è solo dal 1992 che in Italia è vietato l’impiego di Eternit [1].

Come ha evidenziato il Ministro Balduzzi, quella dell’amianto è “un’emergenza nazionale”. I dati sono allarmanti: ancora mille persone all’anno si ammalano di tumore ai polmoni per l’esposizione alla polveri prodotte dall’Eternit.

 

Le fibre di absesto, infatti, possono permanere nell’organismo anche per oltre trent’anni. Per questo, alcune previsioni profetizzano che il picco delle malattie e delle morti correlate all’impiego di amianto si avrà tra il 2015 ed il 2020.

 

 

[1] L.  n. 257 del 1992.

 

 

La foto del presente articolo è un’opera artistica di Dantemanuele De Santis, DS Photostudio, ©. Ogni riproduzione riservata.

 


 

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PRESENTAZIONE LIBRO AMIANTO/ASBESTO

una panoramica di una parte del salone durante la presentazione del libro del prof. Giancarlo Ugaziouna panoramica di una parte del salone durante la presentazione del libro del prof. Giancarlo Ugazio

Grande partecipazione all’assemblea del Comitato e alla presentazione del libro AMIANTO/ASBESTO Ieri, oggi, domani.

Il salone del Centro di Iniziativa Proletaria sabato 22 settembre era strapieno come nelle grandi occasioni, con persone che non sono riuscite ad entrare per la presentazione del libro del prof. Giancarlo Ugazio.

Dopo l’illustrazione dell’autore si è aperto il dibattito con domande di approfondimento e considerazioni molto interessanti a cui il prof Ugazio ha dato prontamente risposta. Una giornata all’insegna dell’approfondimento sulle malattie derivanti dall’amianto che ha dimostrato come queste siano molte (non solo il mesotelioma) e che le fibre d’amianto siano cancerogene non solo se respirate, ma anche se ingerite con il cibo e l’acqua.

Il dialogo e lo scambio reciproco fra le vittime e gli ex esposti amianto con il dott. Ugazio sono stati un momento importante sul terreno della prevenzione primaria.

Amianto. Quali sono le patologie asbesto-correlate?

Come già accennato, l’Italia è stata fino al bando del 1992 uno dei maggiori Paesi produttori e importatori di amianto grezzo, con oltre 3,5 milioni di tonnellate consumate a partire dal secondo dopoguerra alla messa fuori legge. 

 

Ma cosa comporta questo per la salute? Negli anni la cronaca ci ha spiegato che la polvere di amianto è carcinogena, e riconosciuta causa del mesotelioma, una forma di tumore particolarmente aggressiva che colpisce in particolare la pleura: a dirlo sono i decessi avvenuti in tutta Italia a causa di questa patologia, di cui esempio emblematico sono le diverse migliaia di morti a Casale Monferrato dove si trovavano le fabbriche di Eternit AG, e dove i morti e i malati di tumore individuati tra cittadini e soprattutto tra alcuni tipi di lavoratori sono più che altrove e non accennano a diminuire a distanza di anni: per circa il 10% dei casi infatti l’esposizione è avvenuta in ambito residenziale o familiare, ma i settori di attività maggiormente coinvolti sono quelli con uso diretto di amianto, come la cantieristica navale, l’edilizia e l’industria del cemento-amianto.

                                     

Il mesotelioma

Il tasso di incidenza di mesotelioma per 100 mila abitanti è pari, per la sede pleurica, a 3,6 casi negli uomini e 1,6 nelle donne. La latenza è particolarmente lunga (oltre i 40) e non è identificabile una soglia di esposizione al di sotto della quale il rischio sia assente. La diagnosi precoce, inoltre, è difficoltosa, visto che la patologia non ha sintomi riconoscibili nella fase iniziale, né sono ancora stati trovati biomarker in grado di fornire prova di avvenuta attivazione del processo eziopatologico.

Per questo, il migliore strumento in mano ai medici è la TAC multistrato, insieme alla PET e alla risonanza magnetica. Con questi strumenti è possibile infatti diagnosticare il mesotelioma pleurico, capire lo stadio di avanzamento della malattia, ma soprattutto definire l’istotipo (epiteliale, bifasico, sarcomatoide) e dunque capire prognosi e terapia. 

 

Quali cure? Il farmaco più attivo è il cis-platino in monoterapia e la combinazione con antifolati, terapia che comporta un miglioramento significativo nella sopravvivenza. Il ruolo della chirurgia rimane invece controverso: la pleuropneumonectomia extrapleurica è limitata dall’età e dalla stadiazione del tumore, e comunque eseguita esclusivamente in Centri di eccellenza; la pleurectomia/decorticazione ha mostrato risultati sovrapponibili, con minore morbidità e mortalità.

 

Le altre patologie neoplastiche e non

L’inalazione di fibre di amianto però, non è solo causa di mesotelioma, ma anche di tumori del polmone, laringe e ovaio, nonché di malattie non neoplastiche, come asbestosi e pleuropatie.

Tuttavia, in questi casi spesso comprendere l’effettiva portata del ruolo dell’amianto è più complicato: ad esempio, per il tumore polmonare lo spettro di carcinogeni che possono essere coinvolti nell’insorgenza è molto più ampio del solo asbesto. Nonostante questo, si stima siano circa 1000 i casi di questa neoplasia che ogni anno sono attribuibili all’esposizione professionale all’amianto. In questo caso, al contrario che per il mesotelioma, esistono però degli indicatori che potrebbero permettere la diagnosi precoce, anche se il loro utilizzo per campagne di screening è ancora lontano. Anche in questo caso, dunque l’esame più importante rimane la TAC spirale. 

 

E oltre ai tumori? Anche le manifestazioni non neoplastiche dovute all’amianto (asbestosi, pleurite essudativa acuta e cronica, placche pleuriche, ispessimento pleurico diffuso, bronco pneumopatia cronica ostruttiva) hanno un’epidemiologia non ben definita, anche per via delle forme silenti o dell’assenza di diagnosi nelle stadi iniziali. Di nuovo, sono stati proposti biomarcatori e test non invasivi per la diagnosi precoce, per la stadiazione e per la prognosi delle patologie asbesto-correlate, tuttavia l’utilizzo di TAC spirale a bassa dose rimane una delle prime scelte. Non esistono terapie specifiche, ma si usano per lo più glucocorticoidi, da soli o in associazione con altri farmaci.

 

La prevenzione

Chiaramente, il metodo più efficace per prevenire le patologie asbesto-correlate rimane impedire o limitare più possibile l’inalazione delle fibre. Ciò vuol dire però che bisogna adottare misure tecniche volte proprio a questo scopo: da una parte sistemi di prevenzione primaria durante le opere di bonifica, o nelle attività che obbligano a convivere con il materiale; dall’altra la prevenzione secondaria, ovvero l’istituzione di intervento sanitario specifico per il trattamento di queste patologie.

Amianto sulle auto cinesi?

In Australia, può partire un richiamo di auto importate dall Cina: il dubbio è che per la loro costruzione sia stato utilizzato amianto

auto cinese

Per ora è solo un sospetto, che per dovere di cronaca ci limitiamo a riportare: le autorità australiane hanno richiesto di effettuare un richiamo di auto importate dalla Cina, perchépare che per la loro costruzione sia stato utilizzato l’amianto. Si tratterebbe, secondo l’agenzia Bloomberg, di vetture appartenenti alle aziende Great Wall (quella che era stata accusata da Fiat di aver clonato la Panda) e Chery (che dà i pezzi all’italiana DR, la quale li assembla nel nostro Paese).

VIETATO – Il Wall Street Journal è più circostanziato: “Un importatore australiano ha richiamato 23.000 auto cinesi dopo che una sonda del Governo ha trovato amianto nelle guarnizioni del motore e nello scarico”. La Commissione australiana per la concorrenza ha dichiarato chel’importatore Ateco Automotive Pty. Ltd. sta richiamando le auto prodotte da Great Wall Motor Co. e la Chery Automobile Co. Stando alla commissione, l’amianto è proibito dalla legge australiana, anche se non costituisce un rischio immediato per i conducenti che utilizzano i veicoli. Sembra che Chery abbia già diramato un comunicato in merito: l’utilizzo di amianto nelle unità di esportazione sarebbe stato un errore. Chery e Great Wall Motor hanno spiegato di aver cessato l’utilizzo di amianto nelle guarnizioni per le auto destinate al mercato estero proprio dopo un esame effettuato dalle autorità australiane. Ma il passaggio chiave è un altro: i portavoce di entrambe le società si sarebbero difesi sostenendo che l’uso di amianto per guarnizioni risulterebbe comunque legale in Cina. Insomma, la loro difesa parrebbe questa: nella nazione della Grande Muraglia, usiamo l’amianto, perché è legale; se c’è amianto nelle macchine esportate, si tratta di un errore. C’è anche da dire che Chery offre i vari componenti all’italiana DR di Di Risio (Macchia d’Isernia, Molise), assemblati in Italia: anche DR diramerà un comunicato per spiegare che tutti i pezzi Chery sono assolutamente privi di amianto? Ricordiamo che se, sul pianeta, l’amianto era presente nelle auto (pastiglie dei freni, frizioni e alcuni pannelli di isolamento acustico e termico, vernici), nelle navi, nelle case e altrove, nel nostro Paese è vietato dal 1992 perché causa il cancro ai polmoni e crea gravi problemi all’ambiente.

LA CINA È LONTANA – Se davvero in Autostralia le autorità dovessero seguire la strada del richiamo, e se emergesse la presenza di amianto, sarebbe un duro colpo sotto il profilo dell’immagine per le due aziende cinesi, che hanno (legittimamente) piani di espansione negli Stati Uniti e in Europa. Nazioni come la Russia, Iran, Algeria e Iraq sono i mercati preferiti degli esportatori cinesi. Il fatto è che il basso livello di sicurezza delle auto cinesi era già un motivo più che sufficiente per stare alla larga dalle vetture orientali, adesso la possibile presenza di amianto in alcune componenti delle vetture di due grandi marchi con gli occhi a mandorla è una ragione ulteriore per diffidarne. Oppure il possibile prezzo ultra low cost delle vetture cinesi in Europa e in Italia farà dimenticare al consumatore qualsiasi genere di pericolo?

http://www.sicurauto.it/

Prevenzione ed ecosostenibilità sono sottovalutate dagli italiani che ancora non sanno se schierarsi a difesa della natura

Negli anni Settanta vi furono i casi dell’IPCA di Ciriè, fabbrica di colori dove l’anilina provocava tumori alla vescica, e dell’ICMESA, dalla quale fuoriuscì diossina in quello che è ricordato come il disastro di Seveso (a dire il vero, preannunciato da avvisaglie rimaste senza seguito) cui dovette seguire una bonifica ambientale durata oltre 10 anni. Del febbraio scorso è la sentenza di condanna per i due manager dell’Eternit, ai quali il tribunale di Torino ha contestato più di duemila morti per tumori causati dall’amianto. A fine settimana è esploso il caso Ilva di Taranto, sigillata per disastro ambientale, e con esso la contraddizione fra tutela dell’ambiente e della salute, da una parte, e tutela dei posti di lavoro dall’altra. Una contraddizione insensata eppure drammaticamente inevitabile in tempi di crisi di crisi economica e occupazionale, ma soprattutto di confusione rispetto ai valori. L’antropologo Clyde Kluckhohn scriveva che il “valore” è la concezione del desiderabile, che influenza l’azione con la selezione fra modi, mezzi e fini disponibili. Prevenzione ed ecosostenibilità sono, per nostra miopia, relegati al ruolo di accessori di lusso anziché di opportunità di crescita. Se non sappiamo da quale parte schierarci, le istituzioni ce la mettono tutta per confonderci ancora di più: da ultimo il Consiglio di Stato, che ha sospeso “cautelativamente” il provvedimento che cercava di liberare il centro di Milano dalla congestione del traffico e dall’inquinamento.

Amianto, l’ONA apre centro assistenza per i malati, gratuito

L’ dispone da oggi di un Centro operativo di assistenza per i malati di ; un mezzo per cercare di reagire all’assordante silenzio delle pubbliche istituzioni e al deserto umano e scientifico che c’è intorno a coloro che si sono ammalati di questa gravissima patologia.

Il coordinamento e la direzione del centro sono affidati al professor, che mette a disposizione la sua pluriennale esperienza internazionale in campo scientifico e nello specifico della Chirurgia toracica per la gestione del mesotelioma pleurico maligno. Presidente del GIME Gruppo Italiano Mesotelioma, membro di  joint task force on diagnosis and treatment of spaontaneous pneumothorax, un’equipe operativa europea nata dalla joint venture delle due maggiori società che operano nel campo della patologia respiratoria: la European Respiratory Society (ERS) e la European Society of Thoracic Surgeons (ESTS); è anche membro del Comitato tecnico scientifico nazionale dell’. Mission: curare e se possibile guarire chi è affetto da mesotelioma. L’assistenza sarà prestata gratuitamente – ha sottolineato lo scienziato -, secondo le modalità e con i termini che saranno stabiliti dallo staff, caso per caso.

«Purtroppo – commenta l’avvocato  presidente dell’ONA – dobbiamo lamentare l’inefficacia del governo che, oltre all’inadempimento degli obblighi di bonifica e di tutela della salute pubblica, mostra incapacità di mettere a frutto il lavoro delle nostre menti più brillanti: mi riferisco al professor Mutti, scienziato di fama internazionale e membro del Comitato tecnico scientifico nazionale dell’ONA che, peraltro, non figura nell’elenco dei consulenti del ministro della Salute Renato Balduzzi. Ne prendiamo atto e annunciamo che la nostra associazione, oltre a non demordere non solo in tema di prevenzione primaria e di diagnosi precoce, opera anche per la ricerca e la cura delle patologie asbesto correlate, tra le quali il mesotelioma. Ci tengo a dire – termina Bonanni – che questo centro si aggiunge a tutte le altre strutture dell’ONA e fornirà assistenza del tutto gratuita, secondo i principi e i valori propri delle nostre convinzioni, etiche e morali, umane e religiose».

Per contatti inviare una e-mail a luciano.mutti@hotmail.it oppure aosservatorioamianto@gmail.com

http://www.ambienteambienti.com/news/2012/07/news/amianto-lona-apre-centro-assistenza-per-i-malati-gratuito-76320.html