PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE VI giornata

 

Intervento Ferri Rita

maestra riabilitatrice

presidentessa sezione Ailar Merate

Silvana Crippa

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La base di tutto quanto è l’esercitarsi per ottenere un’ottima respirazione e un adeguata apnea,cercando di aumentare sempre di più la permanenza di quest’ultima.

Per notare di più la differenza fra l’inspirazione e l’ispirazione si mette un microfono all’altezza dello stoma mentre si parla e si notano i differenti rumori,ricordando che per parlare questo vale anche per soggetti non laringectomizzati non bisogna riempire i polmoni d’aria perché si ottiene l’effetto contrario.

Se notate quando uno si altera e riempie i polmoni d’aria si ha una fuoriuscita d’aria all’inizio per continuare in apnea fino a diventare violacei in faccia perché si è impegnati solo a portare fuori l’aria parlando e dalla foga non ne riimettiamo .

Altra cosa importante sono gli esercizi tramite ginnastica del viso e della lingua per avere la muscolatura calda quando dobbiamo parlare,esercizi che verrano integrate con le vocali musicate e le parole lallate,esercizi già spiegati in precedenza e ripetuti oggi in modo veloce.

Alla fine del corso è intervenuto pure il responsabile della provincia di Lecco per l’assl che ha portato i saluti a tutti i presenti dicendo che corsi del genere dovrebbero essere rifatti e non solo a Merate.

Che aggiungere che mi mancheranno i mercoledì a Merate sia per l’alto grado di qualità del corso sia per la compagnia che si era man mano affiatata diventando un gruppo unico già dalla seconda giornata.

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PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE V giornata III PARTE

Intervento dottoressa Luisa Bonetti

presente col gruppo di Treviglio

 

Bisogna riconoscere che una laringenctomia è paragonato a un terremoto col crollo e un tzunami che cancella.

Per ricostruire il laringectomizzato ha bisogno di altri vicini.

Prima dell’operazione è meglio conoscere una persona che tale passo dell’intervento lo ha già fatto e ne uscito benissimo sia psicologicamente che fisicamente che è ritornato alla vita e alla parola,cioè un maestro riabilitatore,questo per far capire al futuro laringectomizzato che la vita continua anche dopo dopotutto e che anche lui può farcela.

Perché è fondamentale che un laringectomizzato riconoscersi dentro e fuori dopo l’operazione.

Lo stoma ha rotto lo schema corporea e dobbiamo “chiuderlo” applicandoci rapportandoci con le altre persone operate e no.

Inoltre l’operato inizia a credere di essere in pericolo di vita e che con la diagnosi del tumore riceva insieme un avviso di fine vita cosa non vera.

La famiglia,maestro riabilitatore,sezioni rieducatrici, tornando all’esempio del terremoto e del tsunami, devono aiutare a far partire la ricostruzione della persona e non indurlo a fermarsi a guardare le macerie e piangersi adosso.

La famiglia soffre insieme al malato e hanno paura di sbagliare nei comportamenti nel loro confronto,perché porta cambiamenti di stile di vita ad ambedue che in certi casi portano all’autoisolamento del malato o all’allontanamento dei parenti.

L’unica cosa di utile e avere pazienza e attendere che piano piano tutto torni non alla normalità ma quai con l’accettazione dell’evento invasivo e si cancelli la domanda “perché è successo a me” domanda che ronza in testa a tutti i malati di cancro dopo la diagnosi.

Anche se l’operazione colpisce e deteriora rapporti familiari già incrinati prima e che la malattia da il colpo finale.

Normale è lo sbandamento iniziale dopo la diagnosi che può portare pianto ed emotività anzi deve essere un campanello d’allarme quando uno si sente dire dal malato che è tutto a posto e che non è successo niente.

Il maestro riabilitatore pur non essendo un psicologo deve saper cogliere i disagi e le paure e collaborare col psicologo per risolverli.

Infine un problema è l’intimita nelle coppie quando uno dei due e colpita dal male che il riconoscerlo è già un passo verso la guarigione.

Chiusura con i saluti dei due psicologi e della signora Rita Ferri che da appuntamento al 24 per ultimo incontro di questa prima tranche di incontri.

 

 


PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE V giornata II PARTE


 

Lavoro di gruppo,divisi in 3 gruppi da 6 più uno da 7 dove si dovrà stilare una lista dove ancora si dovrà dividere fra aspetto positivo e negativo nello svolgere la mansione di maestro riabilitatore,sopratutto alle porte della prima lezione da maestro e la prima volta di laringectomizzato da allievo.

I risultati sono invece maggiormente positivi rispetto a prima divisione tra paure e aspettative svolto prima.

Gli unici timori pochi ma non per questo importanti sono il timore di non farsi capire,la poca sensibilità di taluni maestri per fortuna pochi se non quasi vicino allo zero e la mancanza di supporto medico.Altro tasto negativo sono i maestri che accentuano difficoltà rendendo più difficile progressi.

Positivi invece sono i seguenti accorgimenti:

-forza di volontà nel neo operato

-riconoscere i piccoli successi,una vocale detta da uno operato da neanche un mese è il primo passo per tornare a parlare

-evitare l’isolamento siano amici o parenti

-sensibilità del maestro perché ogni persona è diversa all’altra

-verso del piccione come metodo per ricominciare a parlare

-il poter conoscere il maestro riabilitatore prima dell’operazione così da poter iniziare un rapporto d’amicizia e di fiducia

-creare entusiasmo in sezioni e creare gruppo di amici

-capire le paure perché cancro non vuol dire morte prossima

-fare il cammino di rieducazione dividendole in tappe per avvicinare il neo operato alla meta finale del parlare come una specie di giro d’Italia diviso in tappe con la maglia rosa per tutti alla fine.

 

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE V giornata I PARTE


Ailar Sezione di Merate

Lecco e Provincia

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI

CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE

presso Aula Magna Ospedale L. Mandric di Merate

 

Oggi 17 Novembre abbiamo la quinta giornata del progetto per maestri rieducatori che prevede l’incontro con lo psicologo dell’ospedale di Merate il dottor Simone Scerri con un intervento finale anche della psicologa arrivata dottoressa Luisa Bonetti col gruppo di Treviglio.

La sala è gremita 25 maestri riabilitatori e semplici laringectomizzati e quasi tutti accompagnati almeno da un parente.

All’entrata una scatola chiusa con una feritoia sopra stile cassetta dei reclami dove chi vuole mette un suo scritto dove scrive i suoi problemi e i suoi dubbi di laringectomizzato o di parente ,la cassetta serve a rendere la domanda anonima così uno si sente più libero di avere chiarimenti. Perchè è difficile vivere da laringectomizzato ma non è neanche facile per chi ci vive vicino perché ha paura che una parola o un gesto possa essere frainteso,ma l’importante e far capire a chi ci vive accanto e vicino che siamo quelli di prima e che vogliamo essere trattati come prima coi pregi e i difetti.

La signora Ferri Rita presidente della sezione di Merate nonché maestra riabilitatrice ha fatto gli onori di casa a tutti i presenti.

INTERVENTO DEL PSICOLOGO DOTTOR SIMONE SCERRI

Per prima cosa dopo i saluti e la presentazione a tutti anche se la maggior parte lo conoscevano visto che era presente anche alla I giornata del corso,disegna un corpo con testa visto di fronte e lo divide in due parti, dove scriverà dopo aver interpellato ogni maestro riabilitatore presente,in una parte le aspettative e dall’altra le paure che riscontrano quando si devono raffrontare coi laringectomizzati sopratutto durante il primo incontro.

Dopo un oretta di interventi abbiamo una maggioranza di paure e solo due aspettative,ma questa non fa demordere noi maestri riabilitatori a continuare nel nostro intento forse perché a suo tempo anche noi fummo aiutati a ricominciare a parlare da altri maestri che con volontà e spirito di abnegazione ci hanno formati quello che siamo oggi.

La prima paura che è uscita è quella dei familiari che giudicano il nostro operato senza avere metri di comparazione per poterci classificare,oppure la paura che cerchiamo qualcosa,e rimangono che noi chiediamo solo impegno del neo laringectomizzato perché senza impegno non si va da nessuna parte.

Inoltre può capitarci di trovarci davanti a persone sole,che lo erano anche prima dell’intervento o anche peggio dopo l’operazione si sono visti allontanati come se non bastasse il dolore dell’intervento.

Senza contare chi ha fretta di tornare a parlare che se ce la fanno bene,se non ce la fanno in un tempo predeterminato da loro non si fanno più vedere che si auto assolvono con la frase “riesco a farmi capire e mi basta” oppure “non ci sono riuscito fino adesso non ci riuscirò mai”.

Queste paure non dipendono da noi ma da come si pone nei nostri confronti il neo operato e i loro familiari mentre le prossime tre dipendono da noi e che solo noi con il nostro portamento e a alla nostra preparazione possiamo far sparire.

La paura del non saper spiegare e non farsi capire,l’impatto con il laringectomizzato e i loro parenti ma sopratutto il primo impatto e per ultimo il non essere all’altezza del compito affidatoci,paure che spariscono solo con il tempo.

Le aspettative invece sono quelle di trasmettere ciò che abbiamo imparato nel migliore dei modi e sopratutto la capacità di reazione che ci aiuta ad aiutare chi vuole ricominciare a parlare e a vivere.

 

 

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE IV giornata

Ailar Sezione di Merate

Lecco e Provincia

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI

CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE

presso Aula Magna Ospedale L.Mandric di Merate

 

 

Mercoledì 10 Novembre 2010

IV giornata

 

 

Intervento della signora Rita Ferri

Presidentessa e maestra riabilitatrice della sezione ailar di Merate

Prima di cominciare le lezioni fare sempre esercizi respiratori e gestione dell’aria del tracheostoma.

Fare tutti gli esercizi conosciuti per ammorbidire e tonificare tutti i muscoli facciali e della lingua.

Fare il verso del piccione almeno cinque volte con un ritmo di tre “versi” ad ogni ciclo,segue una profonda respirazione.

Si comincia ora a pronunciare le vocali nella loro sequenza normale,ossia:A-E-O-I-U,ripetere e scambiare le varie posizioni delle stesse in maniera normale,quasi “mono-tono”.Appena si nota una certa morbidezza e le mucose rispondono con naturalezza alla fonia,si incomincia a modulare tutte le vocali musicandole con una sola presa d’aria:con la bocca leggermente aperta si eseguono vocalizzi intonando una musica conosciuta,oppure ognuno sceglie la propria.

Arrivati alla fine di questo esercizio sarà molto facile passare alle parole gutturali con le consonanti C e G.Per la pronuncia della “C” bisogna chiudere poco l’estremità della lingua e velocemente pronunciare la sillaba “CA”,per la “G” invece esattamente il contrario,chiudere e spingere l’estremità della lingua e pronunciare quasi con forza la sillaba “GO”.

Formulare parole con il suono uguale per esempio:CARA-GARA,CORO-GORO,CHILO-GHIRO,ecc…per far capire la differenza della pronuncia delle due consonanti.

Per sentire meglio la differenza piegare le orecchie verso la bocca,così si vsentira meglio la pronuncia della C e della G.

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Inoltre mentre per la S si ha la bocca chiusa e la lingua rimane ferma a riposo,lingua che invece si muove verso i denti per la Z.

Un aiuto per evitare la pronuncia s uguale alla z e quella di accennare appena la Z.

Altra tecnica invece per le parole lallate,che prima necessitano di una ginnastica facciale e della lingua,tramite boccacce e lingua che deve toccare il naso,il mento,la gota sinistra e destra,in modo di non avere la muscolatura fredda.

Pronunciare parole tipo lallalre,la li partendo con una specie di linguaccia e dire la parola.

Altro esercizio e la T e la C a denti stretti e parlando muovendo solo la lingua TCTCTCTC o ripetere numeri tipo 33,44.

 

INTERVENTO ROBERTO LEONI VICEPRESIDENTE NAZIONALE AILAR E MAESTRO RIABILITATORE

Come maestro riabilitatore ha fatto un breve escursus personale e ha ricordato che il nostro parlare è basato sopratutto nella coordinazione della respirazione e dell’apnea per poter rendere possibile il nostro ritorno a una vita normale e di relazione vocale.

 

CHIUSURA GIORNATA RITA FERRI

Il progetto passato formato da un libretto e un dvd “il verso del piccione” avrà un seguito che verosimilmente si chiamerà “io parlo” che sarà formato ancora da un libretto e forse anche da due dvd e che è molto seguito all’estero per la sua applicazione non solo nel campo dei laringectomizzati.

 

 

 

 

 

 

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE III giornata PARTE 2/2

APPARATO RESPIRATORIO

L’apparato respiratorio è costituito funzionalmente da due differenti parti anatomiche:

  • le vie aeree, in cui l’aria ed i gas in essa contenuti vengono convogliati all’interno o all’esterno dell’organismo, rispettivamente durante i processi di inspirazione ed espirazione

  • i polmoni, in cui avviene lo scambio di gas con l’apparato circolatorio sanguifero a livello deglialveoli.

Ad essi vanno ad aggiungersi organi dell’apparato locomotore:

Dal punto di vista della sistematica l’apparato respiratorio è costituito da questi organi differenti. Vi sono, nell’ordine:

Vie aeree

Le vie aeree sono cavità in cui le sostanze, gassose e non, vengono trasportate da o verso i polmoni. Devono essere mantenute costantemente libere, motivo per cui sono sostenute esternamente da una struttura ossea o cartilaginea e muscolare.

Pur essendo in continuità tra di loro, vengono suddivise in vie aeree superiori ed inferiori, in base ad aspetti organogenetici e clinici.

Superiori

Le vie aeree superiori sono costituite da:

Si trovano nel primo tratto dell’apparato respiratorio e sono parzialmente in comune con l’apparato digerente. Tra le funzioni accessorie delle vie aeree superiori vi sono l’umidificazione ed il riscaldamento dell’aria, oltre alla cattura del pulviscolo per mezzo delle vibrisse e del muco.

Gli organi delle vie aeree superiori derivano dai quattro archi faringei, che compaiono circa alla quinta settimana di sviluppo embrionale.

Inferiori [

Le vie aeree inferiori sono costituite da:

Polmoni

Il polmone è l’organo essenziale per la respirazione nei vertebrati. La sua principale funzione è di trasportare ossigeno dall’atmosfera al sangue e di espellere anidride carbonica dal sangue all’atmosfera. Questo scambio di gas è compiuto in un mosaico di cellule specializzate che formano delle piccole sacche d’aria chiamate alveoli

DEFICIT DINAMICO RESPIRATORIA UMIDIFICAZIONE

-mancanza filtri via aerea,naso,bocca

-facilità accumulo secrezioni

-diminuizione volume polmonare.

La lezione si conclude con un elogio al naso artificiale almeno fin quando si è cannulati ed inoltre di tenere sempre coperto lo stoma per evitare l’entrata di corpi estranei,oltre di evitare l’olio gomenolato per evitare il caso limite di un laringectomizzato operato per un tumore al polmone come recidivo invece la macchia vista era un deposito di olio nei polmoni.

Finita la lezione tutti a pranzo e finito i saluti e l’arrivederci a mercoledì 10 novembre.

IO CI SARO’ PERCHE’ NON SI SMETTE MAI DI IMPARARE

GIOVANNI LANZO

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PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE III giornata PARTE I/2

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE

III giornata

Ailar Sezione di Merate

Lecco e Provincia

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI

CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE

presso Aula Magna Ospedale L.Mandric di Merate

 

 

Mercoledì 27 Ottobre 2010

III giornata

 

Apre la terza giornata il primario del reparto fisioterapiarita dell’ ospedale di Merate presentata dalla maestra riabilitatrice e presidente della sezione Ailar di Merate Rita Ferri.

Presente anche il vice-presidente nazionale Ailar Roberto Leoni,che da una lettura veloce del lavoro svolto dalle sezioni rieducativa Ailar e pone la questione degli esami e degli ausili convenzionati o no a seconda di dove si trova la sezione rieducativa Ailar o altra associazione.

 

VALUTAZIONE E TRATTAMENTO FISIOTERAPICO

POST LARINGECTOMIA

DOTTOR RINALDO CALDIROLA

Fisioterapista Ospedale S. Leopoldo Mantic

MeratePROBLEMI FUNZIONALI

POST LARINGECTOMIA

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-perdita della comunicazione

-problemi collo e spalle

-dolore al collo e alle spalle

-collo gonfio

-difficolta della deglutizione

-patologie secondarie all’apparato respiratorio

COMPITO EQUIPE RIABILITATRICE

Il lavoro va svolto da un equipe di fisioterapisti che programma un piano di lavoro individuale dettagliato in base:

-patologia

-età

-contesto sociale

-ambito lavorativo

-ambito familiare.

VALUTAZIONE FISIATRA

Il fisiatra deve valutare al laringectomizzato:

-il danno anatomico subito

-deficit motorio

-la percentuale di disabilità

-handicap

dopo con i risultati pone degli obiettivi a breve,a medio e a lungo termine.


 

PROBLEMATICHE RIABILITATIVE

A)Deficit motori collo e spalle

I-Lesione nervo accessorio (non sempre)

Il nervo accessorio è puramente motorio. Non è proprio un vero nervo craniale, visto che ha la sue radici nel midollo allungato all’altezza tra la I e VI vertebra cervicale, poi scorre in direzione craniale, passa dal forame magno entra nella base cranica e viene accolto dal nervo vago per innervare le zone a lui assegnate.

Il nervo accessorio ha due radici, il nucleo accessorio spinale che parte dal midollo spinale e dalla radice cranica che proviene dal nucleo ambiguo nella medulla oblungata, quest’ultima si unisce al nervo vago.

Dai rispettivi nuclei, queste due radici si uniscono e costituiscono, per un breve tratto, un unico nervo che penetra nella cavità craniale dal foro occipitale.

Dopo aver passato il forame giugulare, il nervo si divide in due rami, uno interno e uno esterno.

Il ramo interno si unisce al nervo vago, mentre quello esterno innerva il muscolo sterno-clido-mastoideo e termina nel muscolo trapezio.

Il nervo è connesso con rami provenienti dai nervi spinali, C2, C3, C4.

 

Passaggio dalla base cranica

Dal forame giugulare insieme ai nervi IX e X.

 

Funzione

Il ramo interno contiene soprattutto fibre motorie che si distribuiscono con i rami faringei e laringei del nervo vago e fibra che innervano i muscoli del palato molle (escluso il muscolo tensore del velo palatino); può anche contenere fibre destinate ai rami cardiaci vagali.

Il ramo esterno provvede all’innervazione motoria dei muscolo sterno cleido mastoideo e trapezio.

 

Disfunzioni e patologie

Lesioni causate da traumi alla base cranica, tumori oppure interventi chirurgici eseguiti al collo possono compromettere la funzione del nervo che si manifesta con i seguenti sintomi:

inclinazione della testa verso la parte opposta

debilitazione nella mobilità delle spalle e braccia

disallineamento della scapola e scapola alata.

II-dolori colle e spalle

III-alterazione schema motorio

B-SISTEMA LINFATICO

-deficit funzionamento sistema linfatico

-linfodema secondaria dopo esportazione secondaria

delle catene linfonoidali latero cervicali

C-DEFICIT DINAMICO RESPIRATORIA

 

scritto da Lanzo Giovanni

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PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE II giornata

 


Ailar Sezione di Merate

Lecco e Provincia

PROGETTO INNOVATIVO PER MAESTRI RIEDUCATORI

CORSO DI PRATICA E TECNICA DI RIABILITAZIONE

presso Aula Magna Ospedale L.Mandric di Merate

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Mercoledì 20 Ottobre 2010

II giornata

Intervento della signora Rita Ferri,che oggi ci spiegherà la preparazione del verso del piccione da fare la mattina presto mentre uno si rade o mentre si lava la faccia o si trucca,il che consiste in “boccacce” e l’esercizio di muovere la lingua all’indietro verso le tonsille e di passarla sui denti giocando spostando la lingua verso destra e verso sinistra.

Spiega che prima di iniziare la rieducazione col metodo del piccione chiede lumi a un foniatra che prima visiterà il laringectomizzato per po stilare una tabella di lavoro,perché ognuno di noi è diverso.

Questo metodo è utile anche per aiutare a deglutire a chi avendo avuto un tumore alla trachea,e quest’ultima viene sostituita con un pezzo di stomaco,che non essendo elastico come la trachea portà a chi subisce questo trapianto a una vita di alimentazione col sondino.

Inoltre questo metodo di parlare non mette in azione i polmoni e torace quindi ottimo per chi ha avuto problemi con quest’ultimi 2 perché non li affatica.

CREAZIONI DELLE VOCALI “MUSICANDOLE”

Le vocali ci permettono di rifornirci d’aria mentre le pronunciamo e mettendole in musica ci aiuta molto sopratutto non ripetendole a cantilena aeiou ma scambiandole fra di loro.

CORRETTA PRONUNCIA DELLE CONSONANTI C-G-GN

Il problema e che la c e la g vengono non dette in modo netto tanto che la parola gatto esce catto e in questo caso si devono trovare delle correzioni e come far si che chi lo dice se ne accorge.

Consiglia due metodi:

-usare il registratore,cosi quando uno si risente si accorge dello sbaglio di dizione;

-usare un bicchiere di cristallo piegato tra la bocca e l’orecchio,tecnica usata anche per sentire la propria voce per i primi tempi da chi vuole entrare nei cori per correggere errori di tonalità.

Inoltre suggerisce una seduta di 40 minuti dal fisiatra prima o dopo la lezione di rieducazione per avere una muscolatura facciale e toracica non legata o fredda.

Anche una ottima dentatura aiuta a parlare,quindi è meglio sistemarsi la dentatura perché aiuta a parlare.

Grande aiuto lo da anche un aiuto psicologico,senza però che del fatto ne sià a conoscenza il gruppo e il maestro riabiltatore,perché si deve creare un rapporto di fiducia psicologo-malato e se quest’ultimo vorrà anche parente.

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INTERVENTO ROBERTO LEONI

vice-presidente Ailar

Anticipa l’articolo che scriverà sul corso che avrà come titolo “un occasione perduta”,occasione perduta dai maestri riabilitatori,che pur essendo parecchi presenti si aspettava una ancora maggiore presenza e sopratutto per l’associazione che dovrebbe aprire e confrontarsi con il nuovo.

Inoltre si trova d’accordo di continuare con il proggetto del “metodo del piccione”.

CHIUSURA GIORNATA RITA FERRI

COME SI DEVE PRESENTARE UN MAESTRO RIEDUCATORE

Un ottimo maestro deve:

-essere convincenti e sicuri del proprio bagaglio di conoscenza della materia;

-essere sempre informato su chi deve essere operato e delle dimissioni,tenendo un rapporto di fiducia con reparto otorino dell’ospedale di competenza;

-presentarsi bene,cioè con abiti adatti alla situazione e senza voler dare consigli medici ai dottori;

-le prime sedute far fermare i parenti cosi capiscono le difficoltà del processo al ritorno alla parola per poterlo aiutare a casa negli esercizi cercando anche di capire cosa dice e non di guardare il labiale o fornirlo di penna e foglio-

Finita la seconda giornata tutti a pranzare insieme e continuare insieme per un altro pezzo di strada,per poi tornare a casa.

Giovanni Lanzo