L’ipotirodismo: una malattia della tiroide molto diffusa ma poco conosciuta

L’ipotiroidismo è una malattia cronica della tiroide molto diffusa ma poco conosciuta; questo è quanto emerso grazie ad un’indagine Doxa (che potete vedere nel video) che aveva come scopo quello di scoprire proprio il rapporto tra l’ipotiroidismo e la popolazione. Questa malattia colpisce il 5% della popolazione ed in particolar modo le donne; spesso viene diagnosticata tardi e il 70% delle persone intervistate non ne conosce i sintomi e non ha mai eseguito un dosaggio ormonale. Ricordiamo che la tiroide è una ghiandola molto importante che controlla il corretto funzionamento dell’organismo.

COS’E’ L’IPOTIRODISMO

L’ipotirodismo si verifica quando vi è una produzione di ormoni tiroidei non sufficienti. I sintomi principali sono: stanchezza, aumento di peso, sonnolenza, eccessiva sensibilità al freddo.  Si manifesta soprattutto tra le donne oltre i 50 anni ma può presentarsi anche tra la popolazione giovane. Per poter diagnosticare l’ipotirodismo è necessario anche il dosaggio degli ormoni tiroidei; una volta accertata il medico prescriverà la cura che andrà seguita per tutta la vita.

 

Da lunedì 16 aprile a venerdì 20 aprile 2012 Settimana Nazionale della Tiroide

Settimana Nazionale della Tiroide   

IEO aderisce alla IV Settimana Nazionale della Tiroide

Da lunedì 16 aprile a venerdì 20 aprile 2012
torna la Campagna di prevenzione e cura dedicata alla tiroide.

La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali
per un trattamento mirato e tempestivo. 

 

 

Per prenotare la tua visita gratuita contatta il Centro Unico di Prenotazione IEO
I posti disponibili sono soggetti ad esaurimento.

L’iniziativa, oltre a essere rivolta a tutti coloro che hanno una patologia tiroidea trascurata o sottovalutata, quest’anno èindirizzata in particolare alle donne al di sotto dei 45 anni che hanno una familiarità per patologia tiroidea, soprattutto se tumorale, e che manifestano sintomi come irritabilità, nervosismo, insonnia, gonfiore al collo, oscillazioni nel peso, ma che non si sono mai sottoposte ad un controllo in precedenza.

Le visite contribuiranno a far emergere eventuali disturbi e malattie della ghiandola che spesso non vengono riconosciute proprio perché asintomatiche o con manifestazioni comuni ad altre patologie e in questo modo sarà eventualmente possibile formulare diagnosi precoci e prescrivere terapie mirate, farmacologiche oppure chirurgiche.

Settimana Nazionale Tiroide 2012: controlli gratuiti dal 16 al 20 aprile

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento, giunto alla quarta edizione con laSettimana Nazionale Tiroide dal 16 al 20 aprile 2012 promossa dal Club delle U.E.C, Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiane; in tutta Italia avranno luogo delle visite specialistiche gratuite. Controllare periodicamente la tiroide è molto importante perchè il suo malfunzionamento può causare diversi problemi come insonnia, bruschi cambiamenti di peso; come ricorda Giorgio De Toma, Presidente del Club delle UEC

questa IV Settimana Nazionale della Tiroide, oltre ad essere rivolta a tutti coloro che hanno una patologia tiroidea trascurata o sottovalutata, è quest’anno particolarmente indirizzata alle donne al di sotto dei 45 anni che hanno una familiarità per patologia tiroidea, soprattutto se tumorale, e che manifestano sintomi come irritabilità, nervosismo, insonnia, gonfiore al collo, oscillazioni nel peso, ma che non si sono mai sottoposte ad un controllo in precedenza. Più in generale, oltre 6 milioni di persone soffrono di problemi alla tiroide: la prevenzione e la diagnosi precoce diventano fondamentali per un trattamento mirato e tempestivo.

Pensate che nel nostro paese ci sono oltre 6 milioni di persone che soffrono di disturbi alla tiroide e probabilmente ci sono anche diverse persone che non sono a conoscenza di eventuali problemi a questa importante ghiandola. Per prenotare una visita gratuita potete telefonare fino al 20 aprile al numero verde 800.122.910, dal lunedi’ al venerdi’ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

Photo Credits| jakuza su Flickr

fonte

Tumore alla tiroide per la Presidente argentina Cristina Kirchner, sarà operata

Tumore tiroide Crtistina Kirchner
Tumore alla tiroide maligno, da operare quanto prima, questa la diagnosi per Cristina Kirchner, appena rieletta con voto plebiscitario “Presidenta” dell’Argentina. Davvero un Natale amaro per la vulcanica (molto amata ma anche molto criticata) leader del Paese sudamericano, 58 anni, una donna che racchiude in sé tutte le caratteristiche che in genere tendiamo ad associare alle focose mujeres latinas. La sua malattia la costringerà a ricorrere ad un permesso di 20 giorni, in cui le sue veci verranno prese dal vicepresidente Amado Boudou.

Fukushima: esame alla tiroide per 360mila bambini dopo il disastro nucleare

In Giappone la prefettura di Fukushima ha avviato esami medici alla tiroide di 360mila bambini che vi abitano per stabilire se le radiazioni sprigionate nel disastro nucleare della centrale di Fukushima, provocato dal terremoto/tsunami dello scorso 11 marzo, abbia creato problemi alla loro salute.

 
 

Lo screening di massa è stato chiesto a gran voce da molti genitori, che si sono basati su quanto accaduto dopo Chernobyl nel 1986, in conseguenza del quale molte persone nell’area del disastro nucleare soffrirono di disfunzioni della tiroide. Una ricerca non ufficiale condotta proprio nella zona di Fukushima ha stabilito che 10 dei 130 bambini esaminati soffriva già per problemi ormonali e disfunzioni tiroidee.

http://www.ilsole24ore.com/

Noduli alla tiroide. Non tutti sanno che… Abbiamo interpellato uno dei massimi esperti in tale campo, ponendogli alcune delle domande che in merito molti si pongono

Noduli alla tiroide. Non tutti sanno che…

Abbiamo posto al prof. Francesco Pignataro, specialista in Medicina Interna e responsabile del Servizio di Ecografia Internistica Pediatrica ed Interventistica del Gruppo Artemisia, nonché docente presso la scuola di specializzazione in endocrinologia dell’Università Cattolica SacroCuore di Roma, alcune domande inerenti un problema che affligge molte persone: la tiroide.

 

D: Professore, come mai negli ultimi anni si sente parlare spesso di patologia della tiroide?

R: In realtà l’incidenza della patologia tiroidea, in particolare quella nodulare, ha avuto negli anni una progressiva “emersione” in quanto la scienza si è dotata di tecniche di imaging (ecografia color Doppler con elastografia) che permettono una diagnosi molto accurata, anche in quei casi ove, prima, non ci si sarebbe accorti del problema.

 

D: Avere dei noduli alla tiroide significa, prima o poi, dover ricorrere all’intervento chirurgico?

R: Direi di no. La patologia tiroidea è, in effetti molto diffusa, in particolare nella popolazione femminile. Sembra una “moda” non certo desiderata o cercata!  Vi sono patologie “diffuse” della ghiandola tra le quali la più frequente è rappresentata dalla tiroidite e patologie nodulari che nella maggior parte dei casi rappresentano un evento del tutto benigno.

 

D: Esiste una familiarità nella patologia tiroidea?

R: Indubbiamente fattori ambientali quali la carenza di iodiodeterminano un vera e propria endemia di quello che viene definito “gozzo” per l’aspetto che assume il collo in alcune aree anche italiane e la maggiore predisposizione ad andare incontro a patologia di tipo autoimmune (quale la tiroidite di Hashimoto) ha radici familiari.

 

D: Come si fa ad accorgersi di soffrire di tiroide?

R: Distinguerei due evenienze: la prima ove si altera il metabolismo per incremento o riduzione della produzione ormonale della ghiandola che determina dei sintomi palesi quali la tachicardia, sudorazione, ipereccitabilità, caduta dei capelli, rallentamento cognitivo che inducono il paziente a recarsi dal medico, che prescriverà degli esami ematochimici (fT3, fT3 e TSH) per verificare lo stato di “funzionamento” della ghiandola per poi intervenire con dei farmaci in aiuto o sopprimendo la funzione tiroidea stessa. La seconda quando ci si accorge di avere una “tumefazione” al collo e ci si reca ad eseguire una ecografia per comprenderne la natura.

 

D: Professore, ma è possibile che si abbiano dei noduli alla tiroide o si abbia avuto una tiroidite senza alcun sintomo evidente?

R: In realtà è molto frequente il riscontro occasionale di alterazioni della struttura della tiroide diffuse (nel caso della tiroidite) o nodulari all’esame ecografico senza che il paziente riferisca alcun sintomo pregresso. Il consiglio è, dunque, quello di eseguire un controllo ecografico, meglio se color Doppler, della tiroide in caso di familiarità per patologia tiroidea ma, nella donna, almeno una volta nella vita!

http://www.piusanipiubelli.it/salute/curarsi/noduli-alla-tiroide-non-tutti-sanno-che.htm

L’ASL NA 2 NORD IN CAMPO PER PREVENIRE LA TIROIDE Al via la campagna di informazione “Poco sale ma iodato”

Gli esperti: “Bisogna adottare uno stile di vita sano”

Al via la campagna di informazione 'Poco sale ma iodato'

ore 10:42 – 

QUARTO (NA) – Da qualche giorno il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, diretto dal dottor Luigi Castellone e presente nel Dipartimento di Prevenzione Asl Napoli 2 Nord di Quarto, promuove una campagna di informazione rivolta alla popolazione sull’utilizzo del sale iodato. Con il contributo del dottor Maurizio Palumbo e del dottor Andrea Tondini sarà diffuso nei ristoranti, nei punti vendita di sale e presso le mense scolastiche, il materiale informativo sulla iodio profilassi. Queste campagne informative rientrano nel Piano Regionale Integrato dei controlli ufficiali in materia di alimenti della Regione Campania, in attuazione delle direttive del Ministero della Salute, per la prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie a carenza iodica. 
“Lo iodio è un micronutriente essenziale presente nell’organismo umano in piccole quantità e concentrato quasi esclusivamente nella ghiandola tiroide – rendono noto gli esperti – Nel caso di insufficiente assunzione di iodio, la ghiandola tiroide non è in grado di produrre quantità sufficienti di ormoni tiroidei, con quadri morbosi come il gozzo e alterazioni a carico del sistema nervoso”. “Il sale arricchito di iodio è del comune sale da cucina a cui sono stati aggiunti dei Sali di iodio – proseguono – Ha lo stesso aspetto del sale da cucina e non presenta odori o sapori particolari, né altera quello dei cibi a cui viene aggiunto. Per evitare quanto più possibile perdite di iodio è consigliabile conservarlo in luogo fresco, al riparo della luce e dell’umidità”. La campagna informativa “Poco sale ma iodato” ricorda anche che per mantenersi in buona salute è necessario adottare uno stile di vita sano. Il Dipartimento di Prevenzione di Quarto sottolinea l’importanza di controllare il peso e di mantenersi sempre attivo. 
“Più cereali, legumi, ortaggi e frutta – concludono gli esperti – mentre bisogna assimilare nei giusti limiti gli zuccheri. E’ necessario bere ogni giorno acqua in abbondanza e variare le tue scelte a tavola”.

 

ATTENZIONE ALLE ALGHE Mangiare sushi può danneggiare la tiroide

Il consumo di alghe utilizzate per avvolgere il cibo utilizzato nel preparare il sushi potrebbe incidere sulla salute della ghiandola tiroide

Mangiare troppo sushi può causare problemi alla tiroide a causa dello iodio contenuto nelle alghe –

Attenzione alla passione per il sushi: assumere troppe alghe, utilizzate per preparare gli involtini, può essere dannoso per la tiroide e modificarne l’attività.

La ghiandola tiroide è importante per il buon funzionamento dell’organismo e del metabolismo. È lei infatti che dirige i lavori e, se non funziona bene, possiamo andare incontro a tutta una serie di disturbi. Questi disturbi sono diversi a seconda se la tiroide “lavora” troppo o troppo poco.
La tiroide è una ghiandola endocrina con il compito di sintetizzare ormoni. Due sono i principali: Triodotironina e Tiroxina che influenzano il metabolismo. L’atro ormone sintetizzato è la Calcitonina, che svolge un importante ruolo nella regolazione del calcio e del fosforo.
Un’alterazione nel livello di ormoni tiroidei circolanti nell’organismo determina due situazioni conosciute con il nome di ipotiroidismo e ipertiroidismo. Dove, nel primo caso, vi è un deficit e nel secondo caso un surplus. I sintomi in genere sono di segno opposto: per esempio nell’ipertiroidismo si ha un aumento dell’eccitabilità; nell’ipotiroidismo vi è un rallentamento psicomotorio.

Cercare di mantenere l’equilibrio e il buon funzionamento della tiroide è quindi essenziale. Seguire una dieta che ne favorisca il benessere è un buon mezzo per far sì che tutto vada per il meglio evitando magari di assumere cibi in eccesso come le alghe che contengono alti livelli di iodio.
A motivo di ciò, i ricercatori australiani hanno messo sull’avviso tutti i fan del sushi, ricordando che non bisognerebbe mangiare più di due o tre involtini a settimana.

Per arrivare a dettare queste regole, gli scienziati hanno analizzato il contenuto di iodio di diversi prodotti di origine asiatica e hanno scoperto che vi erano elevati livelli di iodio. Nel caso specifico, e secondo i dati poi diffusi per mezzo della Food Standards Australia New Zealand, un rotolino di sushi può contenere più di 92 microgrammi di iodio.
Si tratta di una quantità elevata, poiché le linee guida raccomandano una dose massima giornaliera di 150 microgrammi: se quindi di mangiano due o tre involtini si raggiunge praticamente il doppio della dose massima.
Cerchiamo quindi di moderare un po’ la passione e pensiamo alla nostra, per ora, silente ghiandola.
[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/alimentazione/articolo/lstp/414235/

La tiroide

di Daniele Lisi

tiroideLa tiroide è un organo situato nella parte  anteriore del collo, alla base della gola. Di estrema importanza in quanto influenza direttamente lo sviluppo scheletrico e cerebrale, contribuisce a regolare ilmetabolismo in generale e, in particolare, gli organi genitali, questaghiandola endocrina è situata anteriormente rispetto alla laringe e alla trachea ed è formata da due lobi collegati da una porzione trasversale detta istmo che le conferiscono una forma ad H.
Il suo peso è di circa 20 grammi, ma questo può essere influenzato da vari fattori come l’età, il sesso e le modificazioni ormonali.

Nonostante le sue ridotte dimensioni, riveste un ruolo di grande importanza in quanto secerne degli ormoni, praticamente fondamentali per il normale equilibrio del metabolismo.
Tra questi la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4), per la cui sintesi la tiroide ha bisogno di iodio, contenuto nel sale marino iodato, nel pesce ed in molti frutti di mare.  Ha inoltre bisogno della tirosina, un aminoacido che la tiroide sintetizza  ricavandolo dalla fenilalanina, un altro aminoacido essenziale,  contenuto negli alimenti proteici come la carne, il pesce,  le uova e i legumi. Ne  consegue che, un ridotto apporto di queste sostanze, determina unaminore produzione dei due ormoni  per compensare i quali la tiroideaumenta di volume formando il così detto gozzo.

Oltre ai già citati ormoni, la tiroide ne produce un terzo molto importante, lacalcitonina, la cui funzione è quella di abbassare il calcio in circolo, ostacolandone l’assorbimento a livello intestinale, favorendo di contro la suadeposizione nelle ossa.

nodulo

Nodulo tiroideo

La funzionalità della tiroide può essere controllata con un sempliceesame ematico che consente di determinare  la concentrazione plasmatica degli ormoni tiroidei, T3 e T4, e TSH. Quando la tiroide funziona troppo, si determina una condizione di ipertiroidismo che vede elevati livelli di T3 e T4, ma basse concentrazioni di TSH. Situazione diametralmente opposta, in caso di una ridotta produzione di ormoni, ipotiroidismo.

L’ipertiroidismo,  le cui cause possono essere diverse, determina unaumento del consumo di ossigeno, cui consegue un aumento dell’attività cardiaca, della produzione di calore, del catabolismo e dell’irritabilità del sistema nervoso.
I sintomi dell’ipotiroidismo, invece, dipendono dal rallentamento dell’attività della tiroide, anche questa derivante da varie cause, e possono determinarecretinismo nel feto, una ridotta crescita di statura e dello sviluppo sessuale in epoca puberale. Nell’adulto, poi, può determinare  varie manifestazioni tra le quali, pallore e voce roca. L’ipotiroidismo è anche causa, nella maggior parte dei casi, di una crescita abnorme della tiroide che, per cercare di compensare il deficit di produzione ormonale, accelera la sua attività, aumentando di conseguenza di dimensioni, tanto è vero che può arrivare ad un peso anche di centinaia di grammi.

Nell’adulto, tuttavia, gli ormoni prodotti dalla tiroide non sono essenziali per la sopravvivenza, ma lo sono per la qualità della vita.
I disturbi alla tiroide sono abbastanza frequenti tanto da interessare il 5% delle persone, con una netta prevalenza femminile.
Se le cause dell’ipertiroidismo, così come dell’ipotiroidismo, non sono riconducibili alla presenza di noduli o di formazione neoplastiche, è possibile trattare il problema farmacologicamente, assicurando comunque una più che buona qualità della vita.

chirurgia

Intervento chirurgico alla tiroide

La cura dell’ipotiroidismosi basa, essenzialmente, sul recupero della normalefunzionalità tiroidea che avviene tramite la somministrazione sostitutiva di tiroxina, T4, per via orale e con una adeguataalimentazione che consenta il normale apporto degli aminoacidi necessari alla loro sintesi.
Per l’ipertiroidismo, invece,  la cura è strettamente legata alla causa che lo determina. Il trattamento farmacologico si basa sull’assunzione di farmaci in grado dibloccare parzialmente la sintesi degli ormoni in eccesso o ricorrendo  alla terapia a base di iodio marcato che è in grado di intervenire selettivamentesulle cellule della tiroide che si comportano in modo anomalo. In ultima analisi, potrebbe essere necessario ricorrere ad un intervento chirurgico diresezione parziale o totale della tiroide.

http://www.tuttasalute.net/7708/la-tiroide.html

La tiroide, come mantenerla in forma e riconoscere i sintomi



La salute della tiroide si presenta in due modi: con un adeguato apporto di iodio e con il controllo periodico. Un adeguato introito di iodio con la dieta alimentare (principalmente con il sale iodato) impedisce l’ingrandimento della tiroide e la formazione del gozzo o di noduli tiroidei. In questo modo, si riduce anche il rischio di tumori alla tiroide. Il controllo della tiroide è essenziale perché, in molti casi, ci può essere un difetto o un malfunzionamento della ghiandola che dà sintomi sfumati, non chiari e che non vengono attribuiti alla tiroide. Sono le cosiddette forme “sub cliniche” diipertiroidismo o ipotiroidismo.

disturbi della tiroide possono essere di diverso grado. Quando la ghiandola funziona troppo si parla di ipertiroidismo: è una condizione caratterizzata da un livello eccessivo di ormoni tiroidei in circolo. I sintomi principali sono un aumento dell’attività del cuore e della produzione di calore, oltre a una generale agitazione e irritabilità nervosa. Quando la tiroide, al contrario, lavora poco si parla di ipotiroidismo: la ghiandola non produce a sufficienza gli ormoni T3 e T4. Questo rallenta tutto il metabolismo del corpo, le funzioni del sistema nervoso, del cuore, l’attività nervosa e muscolare.

L’ipotiroidismo ha effetti diversi a seconda dell’età: può essere rischioso per lo sviluppo nervoso del feto e del bambino (fino a provocare il cosiddetto “cretinismo tiroideo”), rallentare lo sviluppo sessuale e la crescita in altezza durante la pubertà; mentre nell’adulto provoca pallore, stanchezza, voce roca, sensazione di freddo, a volte anche depressione e perdita di memoria.

I controlli regolari sono importanti anche in età avanzata: l’ipertiroidismo può peggiorare l’osteoporosi o influenzare la normale frequenza cardiaca. Gli ormoni tiroidei (la tiroxina o T4, e la triiodotironina o T3) sono costituiti per il 65 per cento da iodio: il giusto apporto di questo minerale è dunque fondamentale perché consente alla ghiandola di produrli. Il nostro organismo ha bisogno di circa 150 microgrammi di iodio al giorno. E la quantità giornaliera dovrebbe aumentare di 50-100 microgrammi durante la gravidanza e l’allattamento.

La mancanza di iodio provoca una malattia chiamata gozzo: la ghiandola si ingrandisce fino a formare una massa ben visibile sulla parte anteriore del collo. Nella dieta si prende iodio da varie fonti: acqua, pesce di mare e crostacei, uova, latte e carne; per quanto riguarda le verdure e la frutta, dipende dal terreno di coltivazione. In generale però l’apporto alimentare di iodio è sempre troppo basso: per questo è importante consumare sale iodato, un comune sale marino o di salgemma a cui è stato aggiunto iodio, in quantità standard.

È sufficiente sostituire al tradizionale sale da cucina e usarlo nei condimenti, per essere utile allatiroide, il sale iodato deve essere utilizzato nella cottura ei cibi che richiedono l’ebollizione, perché lo iodio non resiste alle alte temperature che servono per bollire.