Domande prima e dopo operazione

Domande
Probabilmente, quando ti è stato comunicato che saresti stato sottoposto ad un intervento di laringectomia, hai vissuto momenti di difficoltà.
Ti sei fatto tante domande…
Che cosa si prova dopo l’intervento?
È questo il momento più critico.
Non ti abbattere o abbandonare alla depressione a all’aggressività: accogli con fiducia l’aiuto che ti verrà proposto dalle persone che ti saranno vicine: il personale
sanitario e le persone che hanno già subito il tuo intervento.
Saranno queste ultime a dimostrarti che potrai riconquistare una vita piena e ricca facendo tutto ciò che facevi prima.
Perchè l’evento chirurgico è così traumatico?
Perchè potresti avere l’impressione che una ferita alla base del collo è come un marchio che ti segnerà per tutta la vita,condizionando il tuo futuro.
Potresti sentirti improvvisamente fragile, impotente nei confronti di quel forellino.
Potresti pensare che siano compromesse cose elementari come nuotare o fare la doccia, l’olfatto e il gusto.
Anche ridere o piangere ti sembrano prive della consueta sonorità.
Le persone che ti saranno accanto sono lì per dimostrarti che non è così.
Con impegno e grazie all’aiuto di professionisti e volontari sarà possibile, anche in breve tempo, raggiungere nuovamente uno stato di equilibrio pieno e soddisfacente in
ogni aspetto della vita sociale e affettiva.
Con i famigliari cambia qualcosa?
La reazione emotiva che segue l’intervento potrebbe causarti l’impressione incon scia di essere stato in qualche maniera maltrattato o abbandonato col rischio di
scaricare la tua tensione sulle persone che ti sono accanto.
Non cedere a questi pensieri.
Dal momento dell’operazione cerca di cominciare a coltivare la consapevolezza della tua condizione: è fondamentale per
mantenere l’equilibrio dei rapporti con i tuoi famigliari. Ricorda che i sentimenti profondi non possono essere in alcun modo toccati dall’operazione chirurgica.
Il rapporto con il personale sanitario
Ricorda sempre che tutto il personale sanitario che ti segue all’interno della struttura sanitaria cerca di prendersi cura di te nel miglior modo possibile cercando di creare il clima più adatto alla ripresa fisiologica migliore.
Accanto ai sanitari troverai sempre i volontari dell’Associazione,persone che da anni vivono senza laringe e che collaborano con i professionisti per confortarti e accompagnarti nel cammino del pieno recupero.
Potrò parlare ancora?
Tieni sempre ben presente che la perdita della voce a seguito dell’operazione chirurgica è solo temporanea: è infatti possibile recuperare l’uso della parola.
La voce esofagea ti permetterà di nuovo di parlare come prima.
Per questo è importante maturare la volontà di frequentare gli incontri con il personale logopedista e
le scuole di rieducazione alla fonesi dell’Associazione,
dove troverai persone operate come te che ti insegneranno l’uso delle tecniche per riprendere a parlare.

PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE DEL LARINGECTOMIZZATO

 

DOTT-MAURIZIO MAGNANI-DIRETTORE U.O. DI OTORINOLARINGOIATRIA-AZIENDA  OSPEDALIERA DI CREMONA)

RIASSUNTO:- L’autore riporta i risultati di uno studio psicologico comparativo su varie categorie di laringectomizzati mediante l’impiego del questionario a scale cliniche M.H.Q.

In tema dì problemi psicologici del laringectomizzato la letteratura scientifica e’ piuttosto povera mentre è abbondante quella concernente la tecnica chirurgica e le terapie complementari chemioradioterapiche.L’intervento di laringectomia totale espone d’altra parte il paziente ad uno stress psicofisico non comune sia per il contatto con il tabù cancro e con i suoi fantasmi sia per le nuove”improvvise” difficoltà di comunicazione intese in senso lato come scambio di messaggi tra individui nell’ambito di un gruppo sociale.La mutilazione dell’organo vocale penalizza  soprattutto il canale verbale-fonatorio ma anche quelli mimico-gestuale e grafico-plastico in persone con forte compromissione psicologica con tendenza all’isolamento emotivo-relazionale.

Se il tumore laringeo possiede in oncologia un’alta percentuale di guarigione è altrettanto vero che turba l’equilibrio psicologico del paziente per tutta la vita condizionandone le abitudini e ricordando costantemente l’esperienza cancro.E’ realisticamente doveroso prendere atto che la vita del paziente cambia,  ma che esistono dei supporti terapeutici e riabilitativi che gli permetteranno di compensare ed assorbire il proprio handicap.Nell’ambito della problematica psicologica del laringectomizzato ci siamo preoccupati di effettuare un’indagine in pazienti operati con varie tecniche di laringectomia, per la maggior parte presso la nostra Divisione, al fine di studiare le reazioni che l’abolizione parziale o totale della funzione fonatoria provoca in essi, confrontandole con quelle rilevabili dopo la rieducazione foniatrica

Il momento temporale utilizzato per tale ricerca si colloca nell’ambito delle visite periodiche cui sono sottoposti presso la nostra Divisione tutti i pazienti con storia oncologica nei distretti ORL e laringectomizzati in particolare con frequenze settimanali e con l’ausilio di schedari oncologici  personali.

Durante queste convocazioni  abbiamo sottoposto ai pazienti l’M.H.Q., trovando in questo questionario di personalità uno strumento diagnostico capace di permettere la rapida quantificazíone di comuni sintomi e tratti appartenenti alle più significative categorie della sintomatologia psiconevrotica, per ricerche longitudinali e comparate.

Il questionario M.H.Q. venne sperimentato da  CROWN e CRISP nel 1960: consta di 48 items (domande) per 6 scale cliniche: 1) Ansia fluttuante (la paura senza motivi apparenti). 2) Ansia fobica (reazione ansiosa che si scatena in precisi momenti). 3) Ossessi vità (nevrosi che si manifesta con riti di scongiuro, lotta contro pensieri indesiderati). 4) Depressione (tristezza di umore). 5) Componenti somatiche dell’ansia (vertigini, sensazioni di formicolio, indebita stanchezza ecc.). 6) Personalità isterica (tendenza a drammatizzare in eccesso le situazioni).

Il questionario risulta di semplice somministrazione dietro la consegna di leggere attentamente le brevi istruzioni e di completare lo spazio dei dati anagrafici.

Poichè sono state poste al soggetto 8 domande per ognuna delle 6 funzioni studiate ed ogni domanda è misurabile da 0 a 2 ne consegue che il massirno della psicopatologicítà è di 16 ed il minimo 0 per cui il valore 8 è considerato il punto di passaggio tra normalità e patologia.

Si sommano quindi separatamente i punteggi degli 8 items di ogni scala  che vanno scritti nelle rispettive caselle poste alla fine del questionario nell’ordine: A- F- 0 -S – D- E- (E sostituisce la lettera H di isteria a sottolineare gli aspetti di emozionalità).

Ai fini del nostro studio riteniamo utile non considerare i  parametri della somatizzazione dell’isteria che sono più specifici nell’ambito della medicina psicosomatica, d’altra parte i dati raccolti a proposito di questi due parametri cadono nella normalità.

MATERIALE  E METODO

Lo studio è stato rivolto a 4 gruppi di pazienti con diversa “storia oncologica” ORL ed ad un gruppo controllo di pazienti operati non per neoplasia in altri distretti ORL: ogni gruppo è costituito da 10 individui con patologia omogenea: A) laringectomizzati totali non rieducati, B) laringectomizzati con fistola fonatoria, C) laringectomizzati parziali (cordectomia, laringectomia sovraglottica), D)Iaringectomizzati rieducati con buona voce esofagea, E) soggetti controllo operati in altri distretti ORL.

RISULTATI E CONCLUSIONI

Procedendo ad analisi comparativa dei risultati ottenuti è possibile rilevare  come tre siano gli elementi superiori all’8 e quindi psicopatologici:

– tasso di fobia > 8 nei laringectomizzati parziali. Tale dato può essere interpretato come una comprensibile paura o fobia del paziente che, dopo aver perduto una corda vocale o dopo essere stato sottoposto a laringectomia orizzontale, teme di perdere in un prossimo futuro la voce per una nuova localizzazione tumorale laringea.

– tasso di ossessività > 8 nei laringectomizzati totali  non rieducati; il non poter comunicare infatti, o il comunicare male con laringofoni dalle prestazioni spesso scadenti condiziona fortemente la personalità non consentendo una “fuga” del processo ideativo su altre tematiche.

– tasso di ossessività > 8 nei laringectomizzati con fistola fonatoria; tale ossessività patologica l’abbiamo interpretata come una diretta conseguenza della gestualità del paziente che ad ogni parola, dovendo chiudere con il dito, la cannula tracheale, comunica sì in maniera soddisfacente sul canale verbale fonatorio, ma nell’ambito del canale mimico gestuale sottolinea agli altri e ricorda a sé stesso la propria mutilazione.

Interessante invece notare come nel gruppo dei laringectomizzati sottoposti a rieducazione foniatrica con ottimo recupero fonatorio sia presente un bassissimo indice di ansia e depressione addirittura inferiore a quello dei soggetti di controllo.

Va da sé che questo significa pur con le dovute ca utele (il laringectomizzato rieducatosi alla voce esofagea possedeva già prima dell’intervento un maggior equilibrio psi-co-fisico) che il laringectomizzato che ha riacquistato la voce con metodo foniatrico presenti un maggior controllo emotivo, una notevole serenità d’animo, ed un tono di umore elevato perlomeno contrario alla depressione.

Il reinserimento del laringectomizzato

Il reinserimento del laringectomizzato richiede che, prima dell’intervento, venga data informazione precisa sulle conseguenze della laringectomia e dell’eventuale radioterapia associata. L’istruzione postoperatoria immediata è rivolta alle cure e alle precauzioni legate alla tracheotomia. La qualità della vita dipende dalla qualità della rieducazione della voce, dalle possibilità di adattamento psichico del paziente a questo handicap, dalla possibilità di reinserimento professionale e soprattutto familiare soddisfacente. La riabilitazione vocale è migliorata dal progresso avuto sugli impianti fonatori che danno una voce di migliore qualità rispetto alla voce esofagea, ma questi richiedono un’attenzione quotidiana e possono determinare delle complicanze. L’utilizzo di scambiatori di calore e di umidità consente di ridurre al minimo i problemi tracheobronchiali. Il reinserimento psicosociale è caratterizzato da problemi psicologici e relazionali molto frequenti ed è basato innanzitutto su una buona comunicazione con il paziente e la sua famiglia. Il contatto con gli altri laringectomizzati può essere di aiuto. Il reinserimento professionale è difficile. Il monitoraggio medico deve essere regolare e prolungato al fine di scoprire un’evoluzione oncologica, trattare eventuali complicanze: broncopneumopatia, disfagia, ipotiroidismo, paresi spinale, iposcialia, candidosi.

PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE DEL LARINGECTOMIZZATO

 

PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE DEL LARINGECTOMIZZATO

DOTT-MAURIZIO MAGNANI-DIRETTORE U.O. DI OTORINOLARINGOIATRIA-AZIENDA OSPEDALIERA DI CREMONA)

RIASSUNTO:- L’autore riporta i risultati di uno studio psicologico comparativo su varie categorie di laringectomizzati mediante l’impiego del questionario a scale cliniche M.H.Q.

 

In tema dì problemi psicologici del laringectomizzato la letteratura scientifica e’ piuttosto povera mentre è abbondante quella concernente la tecnica chirurgica e le terapie complementari chemioradioterapiche.L’intervento di laringectomia totale espone d’altra parte il paziente ad uno stress psicofisico non comune sia per il contatto con il tabù cancro e con i suoi fantasmi sia per le nuove”improvvise” difficoltà di comunicazione intese in senso lato come scambio di messaggi tra individui nell’ambito di un gruppo sociale.La mutilazione dell’organo vocale penalizza soprattutto il canale verbale-fonatorio ma anche quelli mimico-gestuale e grafico-plastico in persone con forte compromissione psicologica con tendenza all’isolamento emotivo-relazionale.

Se il tumore laringeo possiede in oncologia un’alta percentuale di guarigione è altrettanto vero che turba l’equilibrio psicologico del paziente per tutta la vita condizionandone le abitudini e ricordando costantemente l’esperienza cancro.E’ realisticamente doveroso prendere atto che la vita del paziente cambia, ma che esistono dei supporti terapeutici e riabilitativi che gli permetteranno di compensare ed assorbire il proprio handicap.Nell’ambito della problematica psicologica del laringectomizzato ci siamo preoccupati di effettuare un’indagine in pazienti operati con varie tecniche di laringectomia, per la maggior parte presso la nostra Divisione, al fine di studiare le reazioni che l’abolizione parziale o totale della funzione fonatoria provoca in essi, confrontandole con quelle rilevabili dopo la rieducazione foniatrica

Il momento temporale utilizzato per tale ricerca si colloca nell’ambito delle visite periodiche cui sono sottoposti presso la nostra Divisione tutti i pazienti con storia oncologica nei distretti ORL e laringectomizzati in particolare con frequenze settimanali e con l’ausilio di schedari oncologici personali.

Durante queste convocazioni abbiamo sottoposto ai pazienti l’M.H.Q., trovando in questo questionario di personalità uno strumento diagnostico capace di permettere la rapida quantificazíone di comuni sintomi e tratti appartenenti alle più significative categorie della sintomatologia psiconevrotica, per ricerche longitudinali e comparate.

Il questionario M.H.Q. venne sperimentato da CROWN e CRISP nel 1960: consta di 48 items (domande) per 6 scale cliniche: 1) Ansia fluttuante (la paura senza motivi apparenti). 2) Ansia fobica (reazione ansiosa che si scatena in precisi momenti). 3) Ossessi vità (nevrosi che si manifesta con riti di scongiuro, lotta contro pensieri indesiderati). 4) Depressione (tristezza di umore). 5) Componenti somatiche dell’ansia (vertigini, sensazioni di formicolio, indebita stanchezza ecc.). 6) Personalità isterica (tendenza a drammatizzare in eccesso le situazioni).

Il questionario risulta di semplice somministrazione dietro la consegna di leggere attentamente le brevi istruzioni e di completare lo spazio dei dati anagrafici.

Poichè sono state poste al soggetto 8 domande per ognuna delle 6 funzioni studiate ed ogni domanda è misurabile da 0 a 2 ne consegue che il massirno della psicopatologicítà è di 16 ed il minimo 0 per cui il valore 8 è considerato il punto di passaggio tra normalità e patologia.

Si sommano quindi separatamente i punteggi degli 8 items di ogni scala che vanno scritti nelle rispettive caselle poste alla fine del questionario nell’ordine: A- F- 0 -S – D- E- (E sostituisce la lettera H di isteria a sottolineare gli aspetti di emozionalità).

Ai fini del nostro studio riteniamo utile non considerare i parametri della somatizzazione dell’isteria che sono più specifici nell’ambito della medicina psicosomatica, d’altra parte i dati raccolti a proposito di questi due parametri cadono nella normalità.

 

MATERIALE E METODO

Lo studio è stato rivolto a 4 gruppi di pazienti con diversa “storia oncologica” ORL ed ad un gruppo controllo di pazienti operati non per neoplasia in altri distretti ORL: ogni gruppo è costituito da 10 individui con patologia omogenea: A) laringectomizzati totali non rieducati, B) laringectomizzati con fistola fonatoria, C) laringectomizzati parziali (cordectomia, laringectomia sovraglottica), D)Iaringectomizzati rieducati con buona voce esofagea, E) soggetti controllo operati in altri distretti ORL.

RISULTATI E CONCLUSIONI

Procedendo ad analisi comparativa dei risultati ottenuti è possibile rilevare come tre siano gli elementi superiori all’8 e quindi psicopatologici:

– tasso di fobia > 8 nei laringectomizzati parziali. Tale dato può essere interpretato come una comprensibile paura o fobia del paziente che, dopo aver perduto una corda vocale o dopo essere stato sottoposto a laringectomia orizzontale, teme di perdere in un prossimo futuro la voce per una nuova localizzazione tumorale laringea.

– tasso di ossessività > 8 nei laringectomizzati totali non rieducati; il non poter comunicare infatti, o il comunicare male con laringofoni dalle prestazioni spesso scadenti condiziona fortemente la personalità non consentendo una “fuga” del processo ideativo su altre tematiche.

– tasso di ossessività > 8 nei laringectomizzati con fistola fonatoria; tale ossessività patologica l’abbiamo interpretata come una diretta conseguenza della gestualità del paziente che ad ogni parola, dovendo chiudere con il dito, la cannula tracheale, comunica sì in maniera soddisfacente sul canale verbale fonatorio, ma nell’ambito del canale mimico gestuale sottolinea agli altri e ricorda a sé stesso la propria mutilazione.

Interessante invece notare come nel gruppo dei laringectomizzati sottoposti a rieducazione foniatrica con ottimo recupero fonatorio sia presente un bassissimo indice di ansia e depressione addirittura inferiore a quello dei soggetti di controllo.

Va da sé che questo significa pur con le dovute cautele (il laringectomizzato rieducatosi alla voce esofagea possedeva già prima dell’intervento un maggior equilibrio psi-co-fisico) che il laringectomizzato che ha riacquistato la voce con metodo foniatrico presenti un maggior controllo emotivo, una notevole serenità d’animo, ed un tono di umore elevato perlomeno contrario alla depressione.

Domande prima e dopo operazione

Domande
Probabilmente, quando ti è stato comunicato che saresti stato sottoposto ad un intervento di laringectomia, hai vissuto momenti di difficoltà.
Ti sei fatto tante domande…
Che cosa si prova dopo l’intervento?
È questo il momento più critico.
Non ti abbattere o abbandonare alla depressione a all’aggressività: accogli con fiducia l’aiuto che ti verrà proposto dalle persone che ti saranno vicine: il personale
sanitario e le persone che hanno già subito il tuo intervento.
Saranno queste ultime a dimostrarti che potrai riconquistare una vita piena e ricca facendo tutto ciò che facevi prima.
Perchè l’evento chirurgico è così traumatico?
Perchè potresti avere l’impressione che una ferita alla base del collo è come un marchio che ti segnerà per tutta la vita,condizionando il tuo futuro.
Potresti sentirti improvvisamente fragile, impotente nei confronti di quel forellino.
Potresti pensare che siano compromesse cose elementari come nuotare o fare la doccia, l’olfatto e il gusto.
Anche ridere o piangere ti sembrano prive della consueta sonorità.
Le persone che ti saranno accanto sono lì per dimostrarti che non è così.
Con impegno e grazie all’aiuto di professionisti e volontari sarà possibile, anche in breve tempo, raggiungere nuovamente uno stato di equilibrio pieno e soddisfacente in
ogni aspetto della vita sociale e affettiva.
Con i famigliari cambia qualcosa?
La reazione emotiva che segue l’intervento potrebbe causarti l’impressione incon scia di essere stato in qualche maniera maltrattato o abbandonato col rischio di
scaricare la tua tensione sulle persone che ti sono accanto.
Non cedere a questi pensieri.
Dal momento dell’operazione cerca di cominciare a coltivare la consapevolezza della tua condizione: è fondamentale per
mantenere l’equilibrio dei rapporti con i tuoi famigliari. Ricorda che i sentimenti profondi non possono essere in alcun modo toccati dall’operazione chirurgica.
Il rapporto con il personale sanitario
Ricorda sempre che tutto il personale sanitario che ti segue all’interno della struttura sanitaria cerca di prendersi cura di te nel miglior modo possibile cercando di creare il clima più adatto alla ripresa fisiologica migliore.
Accanto ai sanitari troverai sempre i volontari dell’Associazione,persone che da anni vivono senza laringe e che collaborano con i professionisti per confortarti e accompagnarti nel cammino del pieno recupero.
Potrò parlare ancora?
Tieni sempre ben presente che la perdita della voce a seguito dell’operazione chirurgica è solo temporanea: è infatti possibile recuperare l’uso della parola.
La voce esofagea ti permetterà di nuovo di parlare come prima.
Per questo è importante maturare la volontà di frequentare gli incontri con il personale logopedista e
le scuole di rieducazione alla fonesi dell’Associazione,
dove troverai persone operate come te che ti insegneranno l’uso delle tecniche per riprendere a parlare.