Brasile, il potente esperimento sociale per smettere di fumare

A causa di un tumore alla laringe parla attraverso un dispositivo elettronico, Joao Candido ha deciso di aiutare a smettere altri fumatori parlando della sua storia

12:22 – E’ un brasiliano, padre di tre figlie, lavora in un’università e ora vuole mettere a disposizione la sua storia per aiutare altri tabagisti a smettere di fumare. Joao Candido ha così deciso di mettersi a disposizione e, per un esperimento sociale, iniziare a vendere sigarette e parlare di cosa il fumo gli ha fatto. L’impatto del racconto, a causa di un tumore alla laringe Joao parla attraverso un dispositivo elettronico, ha avuto i suoi effetti positivi sul pubblico.

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Viverla tutta-Laringectomia Totale

Laringectomia Totale

Il 27 novembre 2015 mancheranno solo 2 anni al mio mezzo secolo di vita sulla terra. E pensare che 8 anni fa, il 27 novembre 2007, iniziava il mio calvario che culminò in una laringectomia totale il 29 gennaio 2008.  Si, era il 27 novembre quando in ospedale feci una laringoscopia, dai cui risultarono dei polipi alle corde vocali che nascondevano il grande male, venuto allo scoperto solo dopo una TAC con liquido di contrasto. Sono passati anni da quel fatidico giorno e ringrazio il mio ospedale per avermi salvato la vita. Come onorificenza di coraggio ho ricevuto una medaglia al collo, chiamato stoma, ma l’importante è che sono ancora vivo e vedo cambiare tutto intorno a me.  Ho visto crescere i miei nipoti che erano dei bambini e ora sono dei giovanotti; ho fatto da testimone al matrimonio di mia sorella, per me Tati, per gli altri Sara; ho ripreso a parlare e grazie all’associazione che cura i laringectomizzati sono diventato maestro riabilitatore, cioè posso aiutare i neo-operati di laringectomia come me a tornare a parlare.  Mentre gli anni scorrono dopo la fatidica data dell’operazione, e il mio lato esteriore è cambiato anatomicamente in peggio per via dello stoma permanente in gola, interiormente sono cresciuto ed oggi posso finalmente dire di essere un uomo e non più un ragazzino di 45 anni.  Quel “foro” alla gola non mi ha tolto la voglia di vivere o la mia gioia, anzi ho trovato tanta saggezza, tranquillità e pace col resto del mondo.  Giovanni Lanzo

“Come ho imparato a parlare dopo la mia rimozione della laringe”

“Come ho imparato a parlare dopo la mia rimozione della laringe”
Da Annie, intervista di Anaïs Giroux., Pubblicato il 2015/04/16 alle 09:36

Che soffrono di cancro alla gola, Annie doveva essere rimuovere parte della laringe 13 anni fa In occasione della Giornata mondiale della voce, racconta come ha imparato a parlare e godersi la vita di nuovo.

Ulteriori informazioni suhttp://www.lexpress.fr/actualite/societe/sante/comment-j-ai-reappris-a-parler-apres-mon-ablation-du-larynx_1670659.html#3xIzHAOesqj7dfRD.99

perdre voix

Sono passati tre anni da quando ho avuto la voce un po ‘rauca. I medici pensato che avevo un piccolo problema ad una corda vocale. Poi ancora un altro ENT ha un ulteriore esame e la diagnosi fu cancro alla gola -Più precisamente, della laringe, ma ho trovato il termine troppo pomposo. Ho molto male questo annuncio. Ho trovato particolarmente ingiusto che tocca la gola e nessuna altra parte del mio corpo, io che non ho mai fumato. Dato il mio stato psicologico, non sono stato operato subito, ho provato un altro protocollo con la chemioterapia e la radioterapia. Ma non ha funzionato.
Cinque mesi di silenzio
Ho dovuto subire la rimozione della laringe (l’organo della voce, ndr) nel settembre 2002. Dopo l’operazione, io ero nel buco. La guarigione è stata molto lunga, perché la mia pelle era stata indebolita dalle radiazioni. Ho trascorso più di cinque mesi la testa fasciata come un uovo di Pasqua non mangiare. Mio marito mi ha nutrito con zuppa utilizzando un tubo nasale. E ‘stato molto difficile anche per lui. Non riuscivo a parlare sia, ma in ogni caso, non avevo nessuna voglia. Completamente demoralizzato, ho chiesto -da écrit- miei amici quando sono venuti a farmi visita, per trovare una soluzione per aiutare morire. Una persona della professione medica è stato anche detto che non avrei mai potuto mangiare o parlare. Qual è stato il mio futuro?
Un giorno, miracolosamente, mi è stato detto che il foro alla base della gola alla fine guarire. Ho riacquistato la speranza e gioia di vivere, dicendo: “. Anche se non parlo, almeno, io mangio” I miei parenti erano poi mi ha incoraggiato ad andare in un centro di riabilitazione a Marsiglia. Non mi si poteva chiedere a voce protesi, ma ho potuto imparare a parlare attraverso la voce esofagea. Quattro giorni dopo il mio arrivo, mio ​​marito, che mi ha accompagnato, è stato un attacco di cuore. Io ancora non riuscivo a parlare, ma ho potuto correre abbastanza veloce per ottenere sollievo -Per fortuna sfuggito. Alcune persone intorno a me pensare che questo è quello che ho usato come clic. Forse a causa della paura di essere soli, ho subito riscoperto a parlare.
Suzette ad alta voce
La mia riabilitazione in questo centro è stato uno dei momenti migliori della mia vita. Un logopedista prima mi ha insegnato a respirare attraverso la pancia. Perché per parlare con l’esofago, ingoiare l’aria e fuori a fare i suoni -a po ‘come quando abbiamo Rote per parlare sporco. Poi avanza sillaba per sillaba. Mi ricordo di quando uno dei primi corsi, un uomo piuttosto giovane che aveva subito una laringectomia recitato favole di La Fontaine. Ho guardato con ammirazione, dicendo: “Would mai sarebbe arrivato” Ma il gruppo di lavoro è molto emozionante: quando il vicino di casa è una parola che diciamo: “Perché non faccio sia” Inoltre, gli scambi e il contesto erano molto cordiale.
Immagine: http://static.lexpress.fr/medias_10390/w_400,c_fill,g_north/annie-laryngectomie_5320005.jpeg
Annie nasconde il buco lasciato dalla sua laringectomia con un collare.
Annie nasconde il buco lasciato dalla sua laringectomia con un collare.
Dopo quattro settimane, stavo parlando di nuovo. Ho poi scesi al villaggio vicino al centro per fissare un appuntamento dal parrucchiere, per testare la mia voce. Il piccolo apprendista che mi ha salutato fu un attimo di esitazione, ma ho insistito e ha capito. Ero così felice. Ho lasciato blocco optato! Al mio ritorno a casa, ho dovuto continuare a gli esercizi. Così, quando mio marito ha lasciato il lavoro, ho messo un cd brillante Dani e ho cantato Suzette! Ho trovato meno noioso che leggere il giornale a voce alta … e troppo male se ho cantato male.
“Ho trovato i miei intonazioni”
Oggi, a 70, e tredici anni dopo la mia riabilitazione, sono totalmente usato per la mia voce nuova. Non ricordo la mia voce prima. Quando mi alzo la mattina, l’unica cosa che devi pensare è la collana io scelgo di nascondere il buco in gola. Quando mi capita di ascoltare un messaggio lasciato su una segreteria telefonica, mi dico che non voglio dire male. La mia voce non è molto femminile, ma mia figlia mi ha fatto notare che avevo trovato la mia intonazioni. Ciò significa che sono io. Inoltre, c’era un altro paziente al centro, nativo di Corsica. Trovando una voce, ha anche trovato il suo accento!
La cosa più sorprendente è che, prima di essere operato, ero una persona privata. Lei non avrebbe mai parlare con me prima di un gruppo di persone sconosciute, come faccio ora, come volontario. Scherzando, dico spesso che il chirurgo che mi ha operato alla gola mi aveva innestato lungo qualcosa al cervello … Perché io sono molto più loquace rispetto a prima.
Annie è un volontario con l’Unione delle associazioni francesi laringectomia e voce mutilato (UAFLMV).

Ulteriori informazioni su http://www.lexpress.fr/actualite/societe/sante/comment-j-ai-reappris-a-parler-apres-mon-ablation-du-larynx_1670659.html#PXFkD0YDpku4oZDm.99

ANCHE A BUSTO UN AIUTO IMPORTANTE PER I LARINGECTOMIZZATI

BUSTO ARSIZIO – Si chiama “Scuola di riabilitazione fonatoria e sensoriale dei laringectomizzati” o più semplicemente “Scuola di riabilitazione alla parola”. Si tratta di corsi rivolti a chi ha subito l’asportazione della laringe a causa di un cancro, perdendo la normale capacità di parlare.
Tra le ottanta scuole gestite in tutta Italia dall’Ailar (Associazione italiana laringectomizzati),quattro sono in provincia di Varese: a Varese, Gallarate, Saronno e Busto Arsizio (tutte in convenzione con le rispettive aziende ospedaliere).
“I centri sono affidati a volontari, anch’essi laringectomizzati, opportunamente formati attraverso dei corsi rivolti anche a infermieri e logopedisti – ci spiega il maestro riabilitatore Umberto Tassini nel piccolo locale vicino all’ambulatorio di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Busto dove si tengono le lezioni, due volte la settimana – Oltre alla riabilitazione fonatoria, interveniamo anche sul gusto e sull’olfatto. Più in generale, il nostro obiettivo è recuperare globalmente le persone operate, con un’attenzione rivolta alla qualità della vita nel suo complesso”.
Non si tratta semplicemente di insegnare agli individui la ripresa comunicativa attraverso una voce vicariante di quella naturale. L’Ailar supporta a 360 gradi i pazienti affetti da tumori dell’area testa-collo (che interessano una zona estremamente complessa, da cui dipendono respirazione, nutrizione e fonazione), dal momento della diagnosi fino al reinserimento sociale.
Tassini, ad esempio, è in stretto contatto con lo staff medico del reparto di Otorinolaringoiatria del nosocomio di Busto, diretto dal dottor John Anthony Balestri. I pazienti e i loro famigliari vengono assistiti sin dal momento della diagnosi.
“Vedere che qualcuno che ha subito il tuo stesso intervento riesce a comunicare è fondamentale – racconta Carlo Ferioli, un ex paziente che, a due anni dalla laringectomia, si appresta a gestire i corsi all’ospedale di Saronno – A Busto la scuola sta andando piuttosto bene. Le persone operate partecipano e i risultati si vedono. Non è affatto scontato, perché quando ci si ritrova catapultati in queste situazioni, non è facile trovare la determinazione per reagire e si rischia di accettare il fatto di essere ‘tagliati fuori’. Il supporto fornito da questi corsi autogestiti è fondamentale per chi decide di non arrendersi”.
L’unico neo di questo prezioso servizio offerto a Busto è il locale messo a disposizione dall’ospedale, troppo piccolo per le dieci-dodici persone che frequentano il corso.
La stanza, inoltre, è sprovvista di un sufficiente numero di sedie, tanto che spesso vengono “prese in prestito” da una vicina sala d’aspetto. Talvolta qualcuno decide di sistemarsi sul lettino, col risultato di tornare a casa con un fastidioso mal di schiena.
Finora le richieste di Tassini di individuare una sistemazione più appropriata non hanno sortito effetti. Spostare altrove il lettino – guadagnando così un po’ di spazio – potrebbe essere una soluzione-tampone, in attesa del “trasferimento” in un locale più ampio.
Al di là delle difficoltà logistiche, l’attività dell’Ailar prosegue. Il 10 aprile, fra l’altro, si terrà la prima giornata nazionale della prevenzione otorinolaringoiatrica: prevenzione e diagnosi precoce sono ottime alleate contro l’emergenza dei tumori della bocca.

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28 Gennaio 2008-28 Gennaio 2015 a 7 anni dalla vigilia della giornata che mia ha cambiato la vita

 

391565524Facile dire che bisogna essere ottimisti,che il peggio è passato ma non è facile per chi come solo a sette anni dall’intervento di laringectomia totale ha fatto pace con se stesso e con tutto il mondo accettando il proprio status di laringectomizzato totale.
Ho passato giorni nel primo anno che mi svegliavo solo per mangiare,lavarmi ed andare al bagno perché avevo paura di non respirare e non accettavo che dovevo respirare da un “buco” alla base del collo.
Fare finta che tutto andava bene in modo che chi mi stava vicino non stava male anche loro e ridevo anche se volevo piangere guardandomi allo specchio ogni volta che dovevo pulire la cannula o aspirare il catarro che nei primi mesi dopo l’operazione usciva in quantità industriale.
Ritornare a parlare con una voce che all’inizio odiavo anche perché non riuscivo a farmi capire e sopratutto non sentivo mia.
Ma se ne sono uscito più forte di prima è grazie all’associazione Ailar che mi ha fatto conoscere persone nella mia stessa situazione facendomi capire che non ero il primo e purtroppo nemmeno l’ultimo aiutandomi a modulare meglio la mia nuova voce tramite i maestri riabilitatori che sono laringectomizzati totale anche loro.
Grazie ancora all’Ailar con corsi di aggiornamento annuali sono diventato da un paio di anni anche io maestro riabilitatore ed aiuto i nuovi operati di Sesto San

Giovanni a tornare a ridere,vivere e a parlare.
Ma il grazie più grosso va ai miei genitori ed ai miei amici pochi ma buoni che non mi trattano come un “diverso” e che mi prendono per come sono pregi e difetti compresi.

Asociación de Laringectomizados de León – ALLE

Nuestro pequeño colega ha cumplido 4 años y desde aquí le queremos felicitar nuevamente por ser un gran luchador desde tan tierna edad

Il nostro collega piccolo ha quattro anni e da qui ci piacerebbe congratularmi ancora una volta per essere un grande combattente da età così tenera

Cancro alla laringe: otto casi su dieci provocati da alcol e sigarette

Chi assume alcol corre un rischio tre volte maggiore di cancro al cavo orale, faringe ed esofago rispetto a un astemio; e purtroppo, nel nostro Paese è in aumento il consumo di alcolici, soprattutto tra i giovanissimi: oggi il 44% degli under 25 italiani beve regolarmente fuori dai pasti; erano il 34% dieci anni fa. L’abuso di alcol è, insieme al fumo, una tra le principali cause dei tumori alla laringe, neoplasia dalla quale oggi si può guarire nel 60% dei casi; e addirittura nove volte su dieci se viene diagnosticata allo stadio iniziale. Nei primi anni Novanta, invece, solo la metà dei pazienti riusciva a sconfiggerla.

«Si tratta della più diffusa e frequente forma di tumore della testa-collo. Ogni anno – ricorda Giuseppe Spriano, presidente della Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale (Sioechcf) – queste neoplasie colpiscono 12 mila italiani e il loro numero è in aumento a causa anche di comportamenti scorretti sempre più diffusi».

È possibile prevenire queste forme di cancro intervenendo sugli stili di vita e sottoponendosi a visite dallo specialista. «L’80% dei tumori della testa-collo – precisa il presidente Sioechcf – sono riconducibili ad alcol e sigarette. Per evitare la malattia è fondamentale seguire stili di vita sani e quindi niente fumo, limitare il più possibile gli alcolici, seguire una dieta sana ed equilibrata e svolgere attività fisica tutti i giorni. Un accanito bevitore o un forte fumatore invece dovrebbe sottoporsi a visite otorinolaringoiatriche periodiche, magari una volta l’anno a partire dall’età dei 50 anni in su».

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Questionario sulla qualità dell’assistenza infermieristica fornita dopo l’intervento di laringectomia totale

Aiutiamo Giorgiaa  laureanda di infermieristica e sta facendo una tesi dal titolo “dare voce ai pazienti laringectomizzati”.
Volevo chiedervi se potevate compilare questo questionario anonimo dove vi chiedo di raccontare la vostra esperienza in qualità di laringectomizzati, per raccogliere spunti per la mia tesi. Vi ringrazio in anticipo,le vostre risposte saranno preziosissime!!