Boom tumori tiroide, inquinamento fra possibili cause Quasi triplicati in 20 anni, ma possibile diagnosi precoce

(ANSA) – ROMA, 06 DIC – I tumori della tiroide sono aumentati negli ultimi 20 anni di quasi tre volte, e fra le cause di questo vero e proprio boom ci sono anche quelle ambientali. Lo hanno affermato gli esperti dell’Associazione Italiana Tiroide (Ait) durante il loro congresso annuale in corso a Roma.

Secondo gli ultimi dati disponibili in Italia ci sono circa 14mila nuovi casi di tumori che coinvolgono la ghiandola tiroidea l’anno, di cui poco solo più di 3mila riguardano gli uomini. ”Quello della tiroide, i cui casi sono quasi triplicati in 20 anni, rappresenta il 2% di tutte le diagnosi tumorali che si fanno in Italia – ha spiegato Paolo Vitti, segretario Ait -.

L’aumento è considerevole, e dipende sia da un miglioramento delle capacità di diagnosi sia da fattori tossici ambientali, come l’esposizione a sostanze tossiche o la carenza di iodio.

Per fortuna con i mezzi attuali è possibile fare una diagnosi precoce e curare in tempo questi tumori. Non a caso anche se l’incidenza è aumentata la mortalitá è rimasta costante”.

Uno studio italiano fatto in Sicilia ha confermato che vivere in zone vulcaniche aumenta il rischio, mentre il legame tra inquinanti e questi tipi di cancro non ha ancora prove definitive. ”I rifiuti tossici sono fortemente sospettati, ma ancora non c’è una prova definitiva – afferma Vitti – anche perché mancano i registri dei tumori per poter trarre conclusioni”.

Tra le cause accertate di aumento del rischio c’è l’esposizione a radiazioni, comprese quelle derivanti da alcuni test diagnostici. ”Per alcuni esami come la Tac, un piccolo aumento c’è, e bisogna tenerne conto ad esempio se i pazienti sono bambini, ma non bisogna fare allarmismi – ha spiegato massimo Salvatori dell’universita’ Cattolica di Roma durante la sessione del congresso dedicata a questo tema -. Per un certo periodo è finita sotto accusa anche la mammografia, mentre poi è emerso che l’aumento del rischio è così piccolo che ci vogliono un miliardo di donne che fanno il test per avere 56 casi in più”. (ANSA).

OLFATTO E ‘UN ​​PIACERE

Abbiamo parlato diverse volte l’importanza dell’olfatto per recuperare il più possibile. E ‘ben noto che non avendo vie aeree attraverso il naso è molto difficile da catturare odori come prima laringectomia, ma questo non significa che dobbiamo dimenticare questo senso, anche se non il più importante, è il nostro e non abbiamo alcun motivo per lasciare a causa di perdere non vede abbastanza. Noi tendono a non preoccuparsi, e davvero se confrontato con altre esigenze è così, ma quando le altre esigenze e coprirà a un certo punto hanno a che fare con questi meno importanti.

Il nostro amico e collega Pep laryngectomee Maria Miro, ha scritto alcuni articoli su di esso che possiamo utilizzare per ricordare passare attraverso il suo blog ( http://bitacora.mirollull.com/ ). Alla ricerca di qualche troverà immediatamente. Così qui voglio solo fare un breve riferimento come un promemoria, dando una spinta al recupero di questo.

Parlerò solo anno, molto semplice ma molto efficace, per raggiungere questo obiettivo. Ho accompagnato da alcune immagini che spiego molto bene quello che sono. Uno di loro è incoraggiata, alla fine, e ci aiuterà a capire più esercizio fisico.

Soffietto Esso consiste sostanzialmente in una sorta di soffietti con la bocca la mascella chiusa spostamento dal basso verso l’alto e viceversa. Un altro modo per capirlo è anche fare uno sbadiglio falso con la bocca chiusa. Il risultato è lo stesso. La forza delle lame soffietto che facciamo con il movimento del mento. Bocca Creare un gap verso il basso, un vuoto all’interno della bocca chiusa si riempie di aria che entra nelle narici. Che corre l’aria nella zona delle ghiandole olfattive e stimolano il senso dell’olfatto. E ‘così semplice.

Se facciamo l’intero esercizio può essere raggiunto Oler.jpg fare la stessa cosa con altri prodotti collegati al naso gli odori, chiunque può affermare, anche se in un primo momento sono un po ‘meglio forte e ben definita. Perfettamente noteranno la differenza tra loro. Alcuni più di altri, ma nel tempo può aumentare gradualmente la gamma di odori percepiti chiaramente.

Un modo molto semplice per completare questo esercizio Snapshot (3) è quello di portare uno specchio per il suo naso mentre fa le aspirazioni e le esalazioni, meglio che copre uno dei fori alternativamente, e lasciando l’aria segnalerà nebbia sullo specchio, il molto debole prima, ma con la pratica si farà sempre più grande. Serve anche un bicchiere scintillante o metallo. Non aiuta l’odore, ma per rendersi conto del potere che acquisiamo. Un cerchio di nebbia più forza e fluidità di aria passa attraverso le nostre narici.

E questo è tutto. Come avete visto molto facile, semplice e pratico. Spero vi sia utile.

Artificial Yawn

Soffietti effetto o finto sbadiglio

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Cosa fare in caso di afonia

L’afonia è una condizione che comporta la perdita totale o parziale della vostra voce . Non è possibile parlare o si può solo sussurrare . Questo è di solito a causa di problemi con la laringe. C’è un trattamento per questa condizione .

L’afonia può essere causata da :

Condizioni fisiche , infiammazioni o malattie , come ad esempio :

Laringea cancro o cancro alla tiroide

Rimozione di laringe a causa di cancro

La paralisi delle  corde vocali

Grave laringite ( virale , batterica o fungina )

Ispessimento delle corde vocali

Noduli o polipi alle corde vocali

Il medico lavorerà con voi per creare il piano di trattamento giusto . Le opzioni di trattamento sono le seguenti :

terapia logopedica
Counseling ( può includere la riduzione dello stress e tecniche di rilassamento )
Counseling combinato con la terapia vocale
La chirurgia può aiutare in alcuni casi di afonia
Medicina alternativa ( ad esempio , elettroagopuntura )
Ad esempio , se si dispone di polipi o escrescenze sulle vostre corde vocali , il trattamento può includere :

Far riposare la voce

Chirurgia ( in rari casi )

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PATOLOGIA DELLA LARINGE

MIOPATIE: Noduli vocali (kissing noduli), Polipi, Cisti, Granulomi

 

LARINGITI ACUTE: Laringite catarrale, Laringite ipoglottica

 

LARINGITI CRONICHE: Edema di Reinke, Laringite a solchi atrofici

 

LARINGITE IN REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO: Ernia iatale, Esofagite, Gastrite

 

REAZIONI ALLERGICHE: Edema della glottide, shock anafilattico

 

TUMORI BENIGNI: Fibromi, Angiomi, Papillomi

 

PRECANCEROSI: Leucoplachia, Verruca laringea

 

TUMORI MALIGNI: diagnosi, terapia e prevenzione

 

MALFORMAZIONI: Stridore laringeo, Cisti del dotto tireo-glosso, Cisti e fistole del collo

 

ALTERAZIONI DELLA MOTILITA’: Paralisi laringee, Spasmo della glottide)

 

ALTERAZIONI DELLA SENSIBILITA’: nevralgie del nervo laringeo superiore ed inferiore; nevralgie del nervo glosso faringeo; nevralgie del plesso cervicale (osteartrosi cervicale, discopatie, cefalee muscolo tensive)


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Tumori della testa e del collo: che cosa si conosce?

La presente scheda è stata fornita da FIALPO – Federazione Italiana delle Associazioni Laringectomizzati Pazienti Oncologici.

 

Più della metà della popolazione non sa quali siano i “tumori della testa e del collo” e solo pochi sanno che anche i virus, nello specifico il Papilloma Virus Umano – HPV, possono causarne l’insorgenza.La scarsa informazione è spesso responsabile del frequente ritardo nella diagnosi e conseguentemente nel trattamento di questo importante gruppo di patologie tumorali.
I tumori della testa e del collo sono difficili da curare quando diagnosticati in uno stadio avanzato o quando la malattia si è diffusa ad altri organi.

Che cosa sono i tumori della testa e del collo?
Con il termine “tumori della testa e del collo” si intende il cancro che colpisce la bocca, la lingua, le gengive, la faringe, la laringe, il naso, i seni paranasali e le ghiandole salivari.
L’organo che viene colpito più frequentemente è la laringe, seguito da cavo orale e faringe.
All’interno di ogni singolo organo è importante conoscere accuratamente la localizzazione precisa del tumore (ad esempio: la faringe si divide in rinofaringe, orofaringe o ipofaringe) per capire la gravità della malattia. La definizione della terapia più corretta viene decisa da un gruppo di medici esperti in diverse specialità, che includono il chirurgo otorinolaringoiatra, il radioterapista e  l’oncologo.

Dati epidemiologici
* Si stima che in Europa i casi di tumore della testa e del collo siano circa 140.000 e oltre 65.000 decessi ogni anno sono legati a questa patologia1
* In Italia ogni anno si registrano circa 10.432 nuovi casi tra gli uomini e 1.980 tra le donne2
* I tumori della testa e del collo rappresentano la quinta neoplasia più diffusa in Italia e la stima dei pazienti colpiti da questa neoplasia è di circa 106.7273
* Il Nord Italia è la zona in cui i tumori della testa e del collo sono maggiormente diffusi, con una prevalenza nell’area del Nord Est4
* Nel periodo 1998-2002 i tumori della testa e del collo hanno rappresentato il 4,1% di tutte le neoplasie tra gli uomini e l’1,1 per cento tra le donne2
* Nelle donne l’incidenza è in crescita, legata ad un aumento dei tumori della cavità orale e della faringe

Quali sono i principali fattori di rischio?

> Uso del tabacco (sigarette, sigari, pipa, tabacco da masticare, tabacco da fiuto) – rappresenta il maggiore e più importante fattore di rischio. Si calcola che l’85 per cento dei casi di tumori di questo tipo siano correlati al tabacco
> Assunzione frequente di elevate quantità d’alcool – segue il fumo, per importanza. Da solo sembra aumentare di 5-11 volte il rischio. L’associazione tra fumo ed alcool aumenta ulteriormente il rischio
> Marijuana
> Fumo passivo, polveri di asbesto, sostanze chimiche di vario genere
> Dieta povera in vitamine del gruppo A e B
> Scarsa e non corretta igiene orale specie in soggetti portatori di protesi dentarie
> Esposizione papilloma virus umano (HPV) – questa infezione è attualmente considerata molto importante nella genesi di alcune di queste malattie (specie quelle dell’orofaringe e della bocca). Lo stesso virus è responsabile dei tumori al collo dell’utero e si ritiene che l’infezione si diffonda tramite rapporti sessuali
> Virus di Epstein Barr è associato ai tumori del rinofaringe

L’importanza della diagnosi precoce
Riconoscere i sintomi e diagnosticare i tumori della testa e del collo in fase precoce offre ai pazienti una speranza di guarigione che supera il 90 per cento. Ove possibile, questi tumori vengono trattati con la chirurgia ma spesso vi è il pericolo di interventi demolitivi e invasivi, poiché la malattia è diagnosticata in fase avanzata in 9 casi su 10. L’intervento precoce, che offre maggiori possibilità di ricorso alla chirurgia meno invasiva, consente di preservare la funzionalità della parte colpita dal tumore.

Quali sono le principali tecniche diagnostiche?

La diagnosi precoce di queste malattie si basa sul riconoscimento dei sintomi iniziali e su un’approfondita visita medica, come ad esempio l’esplorazione del cavo orale. Successivamente, per poter eseguire una diagnosi esatta è necessario effettuare una biopsia e utilizzare indagini strumentali come la fibroscopia, esame endoscopico nel corso del quale è spesso possibile visualizzare il tumore e la sua estensione.

Come si riconoscono i sintomi?

I tumori della testa e del collo sono di lento accrescimento nelle fasi iniziali e ciò vuol dire che i sintomi iniziali possono essere lievi e aspecifici. Questo può causare ritardo nella diagnosi.

Sintomi comuni della malattia, ma che non devono allarmare in quanto riscontrabili anche in patologie più frequenti e meno gravi, sono ad esempio:
> ulcera in bocca
> debolezza, anoressia e dimagrimento da malnutrizione dovuta alla difficoltà a deglutire
> emissione di sangue dalla bocca o dalle vie respiratorie
> mal d’orecchie
> deglutizione dolorosa
> comparsa di gonfiore nella regione del collo

La sintomatologia può anche assumere caratteristiche dipendenti dalla sede di origine della malattia:

> nei tumori della laringe inizialmente si possono verificare alterazioni della voce; in seguito, la deglutizione diventa difficile e/o dolorosa
> nei tumori della faringe si può avere una sensazione di corpo estraneo o dolore alla gola, difficoltà di deglutire, alitosi, voce nasale ed eccessiva produzione di saliva. Molti possono sentire dei noduli sul collo (linfonodi ingranditi). Se il tumore è localizzato alla base del naso, altri sintomi possono essere disturbi uditivi come calo dell’udito, ronzii, fischi, sensazione di orecchio tappato, episodi ripetuti e recidivanti di otite, abbondanti secrezioni nasali, emorragia dal naso. Nelle forme avanzate, si possono presentare mal di testa, perdita dell’olfatto, ridotta visione e visione sdoppiata
> nei tumori della bocca i sintomi iniziali sono lievi come piccole vesciche dolorose, ulcere o ferite che non guariscono, difficoltà nei movimenti della lingua fino all’impossibilità ad aprire la bocca nelle forme più avanzate
> nei tumori dei seni paranasali compare spesso l’ostruzione nasale, abbondanti secrezioni nasali ed emorragia dal naso. Dolore, alterazioni della sensibilità del volto, disturbi visivi e deviazione della lingua sono tutti sintomi di malattia avanzata.

Risulta, dunque, importante riconoscere i sintomi apparentemente aspecifici, specie quando presenti in soggetti a rischio per lo sviluppo di tumori testa-collo.
In presenza di uno o più di questi sintomi che non si risolvono in breve tempo, è bene rivolgersi al proprio medico o ad uno specialista.

La multidisciplinarietà
Spesso, i pazienti ricevono una combinazione di modalità differenti di trattamenti ed è per questo fondamentale un approccio di tipo multidisciplinare.
Si intende per approccio multidisciplinare, un approccio che coinvolge più specialisti come il chirurgo, il medico oncologo e il radioterapista che collaborano per il raggiungimento del miglior risultato terapeutico.
Nei tumori della testa e del collo, dovrebbero far parte di questo gruppo di specialisti anche il nutrizionista, il riabilitatore (logopedista), il terapista del dolore, il dentista, lo psicologo e l’assistente sociale5.
E’ stato dimostrato come l’approccio multidisciplinare sia diventato una necessità ineluttabile, in quanto può contribuire ad una maggiore sopravvivenza e ad un significativo miglioramento della qualità di vita dei pazienti colpiti da tumore della testa e del collo. In Italia, va migliorata la possibilità di accedere uniformemente alle cure di questi tumori, con un approccio multidisciplinare concreto.

Le terapie
In questa neoplasia, esistono diverse terapie che possono essere impiegate singolarmente o insieme. Diversi fattori incidono sulla scelta della terapia più appropriata, tra i quali:

* la sede in cui è situato il tumore;
* l’estensione del tumore;
* la rapidità con cui si è diffuso;
* le condizioni di salute generale;
* i risultati estetici e funzionali;
* la preferenza del paziente5

Le opzioni di trattamento includono:

La chirurgia
I pazienti con una patologia localizzata che non si è diffusa, possono essere sottoposti ad un intervento chirurgico del tumore. L’intervento chirurgico può essere seguito dalla radioterapia.

La radioterapia
I pazienti con tumori localmente avanzati e che non possono essere operati, possono ricevere radioterapia da sola, radioterapia in combinazione con un anticorpo monoclonale o radioterapia in combinazione con chemioterapia. La combinazione di radioterapia in combinazione con anticorpo monoclonale è efficace quanto la combinazione di radio e chemioterapia, ma è associata ad una minor tossicità.

La chemioterapia

La chemioterapia può essere usata nei pazienti sottoposti a chirurgia sia prima della procedura chirurgica – quando il tumore è vasto o per ridurne la dimensione o il numero di metastasi – sia dopo la chirurgia per impedire le recidive. Negli stadi avanzati (metastatici), la chemioterapia è usata in combinazione con un anticorpo monoclonale per ridurre la massa tumorale, alleviare i sintomi e il dolore e per allungare la sopravvivenza6.

La terapia mirata

Negli ultimi anni, un anticorpo monoclonale, indirizzato a colpire il recettore del fattore di crescita epidermico, ha contribuito a migliorare il trattamento di queste patologie.
Questo anticorpo monoclonale si attacca specificamente alle cellule tumorali e agisce interferendo con quelle particolari molecole che sono necessarie alla crescita del tumore e alla sua proliferazione. In questo modo contribuisce a ridurre le dimensioni del tumore, aumentando l’attesa di vita e apportando notevoli vantaggi alla qualità di vita dei pazienti, in quanto riduce l’impatto dei sintomi legati a questa patologia.

Bibliografia

1. GLOBOCAN (www.deep.iarc.fr, accessed May 2008)
2. AIRTUM, I tumori in Italia, Rapporto 2006
3. AIRTUM, I tumori in Italia, Rapporto 2010
4. Licitra L; Olmi P (2011) Tumori della testa e del collo. Integrazione terapeutica nella conservazione della funzione d’organo Springer
5. Fondazione AIOM, I tumori della testa e del collo
6. Cancer.net www.cancer.net

Tumore a laringe, faringe e bocca: prevenzione e alimentazione

1 Introduzione

La percentuale di casi dei tumori a bocca e faringe si è abbassata nel tempo, il picco massimo si è avuto tra il 1950 e il 1980, mentre i tumori della laringe sono in numero stabile o lievemente in calo dal 1970.

L’incidenza del cancro alla bocca è di 20-40 casi su 100.000 persone in Asia centrale, Europa, Oceania e regioni sudafricane, mentre risultano meno di 3 casi su 100.000 persone in Centro America, Estremo Oriente e Africa nord-occidentale.

Il cancro alla faringe segue un andamento simile a quello della bocca, tranne che per la diffusione nel sud del continente africano e nell’Europa occidentale, che è di 10 casi su 100.000 persone, fino a meno di 1 su 100.000 in Nordafrica.

Il cancro alla laringe raggiunge i 10 casi su 100.000 persone in Sud America, in Asia e nell’Europa occidentale, mentre arriva a 1 caso su 100.000 in Africa.

Gli uomini soffrono di queste patologie tre volte più delle donne, inoltre l’età oltre i 50 anni è un fattore importante nello sviluppo della malattia.

La sopravvivenza risente del fatto che oltre il 60% delle persone colpite da questi tumori non cominciano le cure se non a stadi molto avanzati, in questi casi la speranza di vita è molto bassa. In USA il 60% delle persone arriva a una sopravvivenza di 5 anni, il 50% in Gran Bretagna.

Incidenza dell’alimentazione

Verdure non amidacee

Le verdure non amidacee sono quelle verdure che hanno un contenuto di amido trascurabile o nullo, vengono quindi esclusi i cereali, i legumi, le patate e tutti gli altri prodotti amidacei.

Esistono molti studi che mettono in evidenza la correlazione e un ipotetico meccanismo d’azione dose-dipendente: le verdure non amidacee probabilmente proteggono dal cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Frutta

Esistono molti studi che mettono in evidenza la correlazione e un ipotetico meccanismo d’azione dose-dipendente: la frutta probabilmente protegge dal cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Cibi contenenti carotenoidi

I carotenoidi sono composti di origine vegetale, tipicamente danno un colore giallo, arancione o rosso all’alimento (ne sono particolarmente ricchi la zucca, la carota, l’anguria, il peperone, il pomodoro, l’albicocca ed il melone).

Esistono molti studi che mettono in evidenza la correlazione e un ipotetico meccanismo d’azione dose-dipendente: i cibi contenenti carotenoidi probabilmente proteggono dal cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Maté

Il Maté è un infuso di erbe originario dell’oriente, viene consumato caldo.

Gli studi sono pochi e non concordanti, è ragionevole dire che è solo possibile che il Maté sia causa di cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Bevande alcoliche

Gli studi sono numerosi e molto ampi, le prove sono concordanti, l’alcol è una causa certa di cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe. Inoltre, il fumo e l’alcol contemporanei amplificano questo effetto e il rischio aumenta in maniera più che additiva.

Altri alimenti

Per altri tipi di alimenti non è possibile stabilire una correlazione chiara tra questo tipo di tumori e il loro consumo.

Conclusioni

  • L’alcol è una causa certa di questo tipo di tumori,
  • il Maté è un fattore possibile di aumento del rischio,
  • mentre il consumo di alimenti vegetali ne riduce la possibilità di insorgenza.

Questo articolo è tratto dal capitolo 7.1 del WCRF-AICR Diet and Cancer Report

Dott. Giuliano Parpaglioni
Biologo nutrizionista, Master internazionale di II livello in nutrizione e dietetica
Riceve a Brescia, Milano e Desenzano del Garda
340 418.93.93
http://www.nutrizionistabrescia.com
g.parpaglioni@gmail.com

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Inizia oggi la prima settimana paneuropea per la consapevolezza dei tumori della testa e del collo (23-27 settembre 2013)

  • La European Head and Neck Society (EHNS) ha oggi lanciato la prima settimana europea per la consapevolezza dei tumori della testa e del collo, per evidenziare le difficoltà insite nella gestione della malattia e per aumentare la consapevolezza di questa neoplasia, che può essere sottoposta a trattamento
  • Pur essendo il sesto tumore più comune al mondo, la neoplasia che colpisce testa e collo resta ampiamente sconosciuta
  • Maggior consapevolezza, diagnosi precoce e trattamenti appropriati possono migliorare significativamente i risultati sui pazienti
  • La European Head and Neck Society (EHNS) ha oggi annunciato l’inizio della prima settimana paneuropea della consapevolezza dei tumori della testa e del collo, che si concluderà venerdì 27settembre. Obiettivo principale è aumentare la conoscenza di questa malattia, per cui sono disponibili trattamenti, che ogni anno in Europa provoca oltre 62.000 decessi. Le neoplasie del distretto testa-collo, diagnosticate a oltre 132.000 persone in Europa nel solo 2012, sono il sesto tumore più diffuso al mondo.

    I tumori della testa e del collo interessano diverse aree, incluso l’interno della bocca e la lingua (‘cavità orale’), la gola (‘faringe’) e la cavità laringea (‘laringe’). Non colpiscono il cervello né gli occhi.

    “Diversamente da altri tipi di cancro, nell’opinione pubblica e tra i professionisti sanitari riscontriamo con preoccupazione un basso livello di consapevolezza di manifestazioni e sintomi delle neoplasie relative al distretto cervicofacciale”, ha dichiarato il professor Jean Louis Lefebvre, presidente di EHNS e docente presso l’ENT and Head and Neck Surgery, Centre Oscar Lambert di Lille, in Francia. “Con l’avvio di questa settimana della consapevolezza, che fa parte della Make Sense Campaign, speriamo di stimolare una maggior conoscenza e consapevolezza della malattia, per incoraggiare i controlli, la diagnosi precoce e la consultazione di specialisti; in ultima analisi, ci auguriamo di salvare vite umane in tutta Europa”.

    I tumori cervicofacciali colpiscono persone di ogni età, genere e gruppo etnico. Sono più diffusi tra i maschi di oltre 40 anni ma, di recente, si è verificato un incremento notevole per quanto riguarda le donne più giovani. I principali fattori di rischio sono le sigarette e il consumo di alcol.

    “È necessario educare le persone su quali sono i fattori critici di rischio per la malattia: fumo, alcolici e, in misura sempre maggiore, alcuni sottotipi di HPV, il virus del papilloma umano”, ha dichiarato il professor René Leemans, segretario generale di EHNS nonché professore e direttore del Dipartimento di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Cefalica del VU University Medical Center. “I trattamenti dei tumori del distretto cervicofacciale sono efficaci se si interviene nelle prime fasi della neoplasia, quindi è essenziale informare l’opinione pubblica sulla manifestazione e sui sintomi della malattia”.

    Individuando i sintomi dei tumori della testa e del collo in fase precoce, e consultando un medico, è possibile aumentare drasticamente la sopravvivenza alla malattia e salvare vite umane. Gli esperti sono concordi nel dichiarare che se si riscontra UNO dei seguenti sintomi per TRE settimane occorre recarsi dal proprio medico.

    • Dolori alla lingua, ulcere della bocca che non si rimarginano e/o chiazze bianche o rosse nel cavo orale
    • Dolore alla gola
    • Raucedine persistente
    • Dolore e/o difficoltà di deglutizione
    • Nodulo al collo
    • Naso chiuso da un lato oppure perdite di sangue dal naso

    Come partecipare:

    Per darci una mano e aiutarci ad aumentare la consapevolezza dei tumori della testa e del collo potete:

    • Fate parlare di questa malattia. Scaricate i nostri volantini e i poster promozionali della campagna, diffondendo informazioni sulle manifestazioni e i sintomi “Uno per tre”
    • Divulgate il nostro video. Guardate e condividete il nostro video informativo sui tumori della testa e del collo
    • Firmate la petizione ‘Make Sense Campaign’. Dimostrate il vostro supporto a fianco dei parlamentari europei per l’iniziativa ‘Make Sense Campaign’ http://makesensecampaign.eu/petition
    • Unitevi alla conversazione su Twitter. Usate l’hashtag #makesense e visitate il nostro sito webwww.makesensecampaign.eu
    • Visitate lo stand di EHNS a ECCO-ESMO 2013, ad Amsterdam; il team di EHNS vi fornirà ulteriori informazioni sui tumori della testa e del collo

    Per ulteriori informazioni visitate il sito www.makesensecampaign.eu.

    – FINE –

    Note per i redattori

    La ‘Make Sense Campaign’ è supportata da Merck Serono, la divisione biofarmaceutica di Merck, e da Boehringer Ingelheim e Transgene.

    Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

    Axon Communications
    Fiona Walton
    +44 (0)20 3595 2407
    fwalton@axon-com.com 
    oppure
    Sophie Ryan
    +44 (0)20 3595 2406
    sryan@axon-com.com

    Permalink: http://www.businesswire.com/news/home/20130922005020/it

Laringectomia totale: Consigli dopo la terapia

In tutti i casi in cui il tumore laringeo è circoscritto, le possibilità di guarigione sono molto buone e nella maggior parte dei casi è possibile conservare integralmente o parzialmente la laringe, senza la perdita totale delle sue funzioni.
Oggi anche in casi di tumore più esteso si può ottenere la guarigione senza il sacrificio della laringe grazie a più efficaci protocolli di radiochemioterapia. Nei casi in cui non si riesca a raggiungere la guarigione, la chirurgia può essere accompagnata da ottime possibilità di cura anche se con unaguarigione della ferita più lunga e complessa. 

Dopo le terapie effettuate è molto importante che il paziente si sottoponga ai controlli periodici con visite cliniche e gli esami che di volta in volta gli saranno richiesti.
I controlli periodici si protrarranno per almeno cinque anni, che rappresentano  il periodo di rischio per il paziente, ma possono anche essere proseguiti più a lungo; sussiste, infatti, la possibilità che nel distretto della testa e del collo o in altra sede possa svilupparsi un’altra neoplasia, che così può essere prontamente diagnosticata in stadi più limitati.

È importante comunque che il paziente sia il primo medico di sé stesso sorvegliando attivamente il proprio stato di salute e rivolgendosi al medico di famiglia o agli specialisti che lo hanno curato, tutte le volte che si accorga di nuovi sintomi.
È assolutamente sconsigliato riprendere a fumare.  

http://www.aimac.it

Parlare dopo la laringectomia totale

 

La laringectomia totale è un intervento chirurgico molto importante che modifica radicalmente la vita di una persona.
Subito dopo l’intervento ci sono i problemi immediati: il dolore, eventuali difficoltà respiratorie, e anche fastidi banali come il non riuscire a soffiare il naso. Tutti problemi che con l’aiuto dei medici e del personale del reparto si superano.
Quando si esce dall’ospedale e si inizia a vivere nella propria abitazione tutto cambia. E’ questo un momento che necessita di una notevole forza di volontà. Non ci sarà più il campanello per chiamare l’infermiere, occorrerà andare avanti da soli. Se si ha la fortuna di avere il coniuge al proprio fianco sarà un notevole vantaggio.

Il primo problema sarà recuperare la voce.

Parlare senza laringe è possibile.

Normalmente prima dell’intervento chirurgico si spiega con calma al paziente che cosa succederà dopo l’asportazione della laringe e come sarà la vita con uno stoma permanente.
Ora è il momento di mettere in pratica quanto è stato detto.
E’ stato spiegato che quando espiriamo (cioè quando facciamo uscire l’aria) questa passa attraverso la laringe e le corde vocali producono un suono. Questo suono viene articolato in fonemi. Dalla loro successione abbiamo le parole e le frasi.
Senza laringe l’aria espirata dai polmoni non produce suono.
L’alternativa è la voce esofagea.
Si dovrà “mangiare” l’aria. Si dovrà imparare ad immagazzinare aria nell’esofago e nello stomaco e questa dovrà essere emessa come se si dovesse eruttare. Con la volontà sarà possibile provocare un restringimento dello sfintere esofageo superiore. Questo punto viene anche chiamato neoglottide. Lì si genererà un suono. E’ possibile controllare questi suoni in intensità e durata ed è pure possibile articolare i suoni in modo da trasformarli in vocali e consonanti.

Parlare dopo la laringectomia è un obiettivo raggiungibile per molti .
Farlo da soli non è facile. La soluzione migliore è seguire un corso di rieducazione alla parola per laringectomizzati.
L’importante è non perdersi d’animo e convincersi che parlare di nuovo è possibile. Ovviamente non si potrà imparare a parlare in pochi giorni. Si dovrà armarsi di pazienza e insistere fino a quando non si arriverà ad un’emissione di frasi soddisfacente.

http://www.carlogovoni.it/

Laringectomia totale: cos’è e cosa comporta

L’intervento di laringectomia totale consiste nella demolizione delle strutture laringee, cui consegue una netta separazione tra le vie aeree e le vie digestive; la trachea viene infatti direttamente collegata all’esterno con un tracheostoma permanente.

 

Non di rado questo intervento coinvolge anche altre strutture adiacenti, come la base linguale, l’ipofaringe e, quando è necessario uno svuotamento linfonodale laterocervicale, il collo.

La laringectomia totale è un intervento altamente invalidante: la principale funzione che viene persa è quella vocale, ma non è l’unica.
La laringe, infatti, svolge molteplici funzioni.
Vediamo quali.

Funzione protettiva: normalmente quando mangiamo la laringe protegge dall’aspirazione del cibo e, attraverso la tosse, elimina eventuali corpi estraneiche altrimenti raggiungerebbero le vie aeree inferiori. A seguito di un intervento di laringectomia totale, però, l’aria entra ed esce dallo stoma, quindi questa funzione viene persa.

Funzione respiratoria: la laringectomia totale implica che l’aria non venga più inspirata tramite il naso, ma direttamente tramite lo stoma; ciò significa che non sarà nè riscaldata, nè filtrata, nè umidificata. Va inoltre considerato che nel postoperatorio il paziente deve portare la cannula tracheale.

Funzione fonatoria: in mancanza delle corde vocali, il paziente sarà completamente afono.

Funzione olfattiva: questo intervento determina anche anosmia, ossia l’impossibilità di sentire gli odori, proprio perchè l’aria non passa più attraverso le narici, dove sono situati i recettori olfattivi.

Funzione emotiva: grazie alle corde vocali è possibile piangere, ridere, urlare…L’impatto psicologico di un intervento come la laringectomia totale, quindi, non deve mai essere trascurato, perchè il paziente vede improvvisamente alterarsi tutta la sua vita psico-affettiva e relazionale.

Funzione di fissazione: anche se non sempre ne siamo consapevoli, la laringe ci aiuta in molti momenti, ad esempio durante il sollevamento di qualcosa di pesante, la minzione e il vomito. Anche la capacità di apnea, quindi, viene alterata dalla demolizione di queste strutture.

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