Wi-fi sui treni: rischio di esposizione a onde elettromagnetiche oltre i limiti

Wi-fi sui treni- rischio di esposizione a onde elettromagnetiche oltre i limiti

Il wi-fi di cui sono dotati i treni italiani potrebbe essere dannoso per la salute dei passeggeri: il Codacons denuncia che l’esposizione alle onde magnetiche ed elettromagnetiche delle connessioni a Internet di cui sono dotati i vagoni dell’alta velocità “supera complessivamente ilimiti fissati dalla legge e rappresenta un potenziale pericolo”.

 

L’associazione di tutela dei consumatori ha dichiarato di essere giunta a tali conclusioni dopo una serie di rilevazioni effettuate all’interno delle carrozze di Trenitalia e Ntv.

 

Così il Codacons ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze, ai Ministeri dell’Ambiente e della Salute e all’Arpa, chiedendo di disporre la disattivazione del wi-fi su tutti i treni nelle tratte in cui vengono superati complessivamente i limiti fissati dalla legge, e qualsiasi altro intervento per il rispetto delle soglie massime all’esposizione magnetica ed elettromagnetica.

L’associazione ha inviato la perizia anche a Trenitalia e Ntv, per consentire alle due società di presentare osservazioni.

 

Proprio sulla questione del Wi-Fi sui treni Frecciarossa e Frecciargento verrà discusso, il prossimo 11 ottobre, un ricorso del Codacons al Tar del Lazio, attraverso cui l’associazione chiede misure volte a tutelare i cittadini da possibili pericoli derivanti dall’esposizione alle onde elettromagnetiche.

 

Il Codacons conclude osservando che ciò è ancora più grave se si considerano i limiti previsti dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC): ”I valori sul treno Frecciarossa farebbero registrare un superamento dei limiti del 588%, mentre per il treno Italo si arriverebbe addirittura ad un +6800%”.

 

 

 

 

 

 

(“La Legge per Tutti” è un portale che spiega e traduce, in gergo non tecnico, la legge e le ultime sentenze, affinché ogni cittadino possa comprenderle. I contenuti di queste pagine sono liberamente utilizzabili, purché venga riportato anche il link e il nome dell’autore).

Sito amministrato dallo Studio Legale Avv. Angelo Greco (www.avvangelogreco.it). Nell’ambito del diritto civile, svolge consulenza alle imprese, diritto della rete e diritto d’autore, diritto dei consumatori, privacy, procedure espropriative.

Lunedì, se il vostro Pc è infetto non potrà collegarsi a Internet

 

Pc con Windows, ma anche Mac, tablet, smartphone. Se il vostro computer è stato colpito potrete avere una brutta sorpresa: il web non esisterà più. Anche per colpa dell’Fbi. Ecco come verificare se siete stati contagiatidal nostro corrispondente ANGELO AQUARO

 

NEW YORK – L’Apocalisse non può più attendere. A partire dalle prime luci di lunedì, centinaia di migliaia di computer di tutto il mondo sono a rischio infezione. Addio Internet: chiunque cercherà di avventurarsi sui siti più famosi di tutto il mondo, da Facebook ad Apple, passando per gli indirizzi perfino dell’Fbi, sarà sbattuto fuori dal world wide web. Www non più: fuori. E la cosa incredibile è che a sbatterci fuori sarà proprio l’Fbi: e per giunta per conto del tribunale di New York.

Sembra la trama di un cyberthriller e invece è realtà. E stavolta neppure la sempre più grande tribù dei Macdotati potrà ritenersi al sicuro. I computer Apple, si sa, sono molto meno esposti dei cugini rivali che girano su Windows agli attacchi dei pirati. E invece stavolta il virus è pronto colpire non solo i pc Windows e i computer della Mela ma perfino gli iPad, gli iPhone e itablet di tutti i tipi. 

La ragione è semplice: il malware ha già preso possesso dei computer infettati e scatterà appena i pc o i tablet tenteranno di collegarsi al web, agendo sull’indirizzo Dns, quello cioè che ci consente di indirizzarci per le autostrade del web. 

Ma come si è arrivati fin qui? E perché dagli Usa all’Europa nessuno può dormire tranquillo? Il Lunedì Nero dei computer arriva da lontano. È il novembre scorso quando l’Fbi annuncia di aver sgominato una pericolossima centrale di hacker che opera dalla Russia agli Stati Uniti, passando per l’Europa. I banditi sono riusciti a impossessassarsi di oltre quattro milioni di computer in tutto il mondo, mettendo su un’associazione criminale da 14 milioni di dollari. 

Non si tratta però di un ‘semplice’ virus che si attacca ai nostri pc trasformandoli in tanti bot, strumenti di una botnet, quella rete appunto di computer infettati che viene orchestrata dai delinquenti web per dirottarli su siti particolari o succhiare informazioni (e denaro). In questo caso il malware viene chiamato DnsChanger perché cambia appunto l’indirizzo Dns: in pratica il computer colpito naviga su un Internet parallelo disegnato dagli hacker in cui i siti non sono quello che appaiono. Cerchi un prodotto Apple? Vieni rimandato su un sito pirata. Vuoi scaricare un film da Netflix? Idem.

Quando scatta l’operazione antihacker l’Fbi è costretta così a ‘ricostruire’ il mondo Internet dei computer infetti mettendo in piedi una serie di server alternativi che impediscono ai pc colpiti di navigare sul web pirata. Naturalmente si tratta di una misura temporanea: decisa appunto dal tribunale di New York perché da qui parte l’operazione anti-pirateria. La misura temporanea finisce però proprio questo lunedì: 9 luglio. Da questo momento in poi, insomma, i nostri computer non saranno più protetti: ma visto che i siti pirata sono già stati bloccati, la conseguenza sarà il blocco totale di Internet. Non riusciremo più a collegarci. Black Out. Buio completo. Che fare? 

Negli Stati Uniti le grandi compagnie come At&T hanno già preannunciato di aver predisposto server di emergenza per ridirigere il traffico dei computer colpiti. E da Facebook a Google si è pure scatenata una campagna di sensibilizzazione. Basta un semplice test su un sito predisposto per l’occasione,www.dcwg.org 1 (la cui pagina italiana è curata da Telecom ed è raggiungibile a quest’indirizzo 2), per scoprire se il pc o il Mac è infetto o meno. Se il sito si illumina di verde vuol dire che il computer è pulito. Altrimenti…

Per la verità gli esperti giurano che in rete sono disponibili una serie di tool e software che permettono di ripulire il computer infetto. Ma nessuno sa ancora calcolare con esattezza quanti pc potranno essere colpiti dal blackout. Una stima della rivista specializzata PcWorld parla di 275mila computer ancora infetti in tutto il mondo. Solo 45mila sarebbero quelli a rischio negli Usa. Il che per noi è naturalmente una brutta notizia: perché molto più pericolosa sarebbe quindi la situazione dall’Asia all’Europa. Certo, insistono gli esperti, poche centinaia di migliaia di computer sono nulla rispetto ai milioni colpiti da Zeus, SpyEye e gli altri virus in giro per il mondo. E certo: saranno anche nulla. Ma sai che sorpresa se lunedì accendi il computer e scopri che l’Apocalisse si è scatenata proprio sulla tua nullità?

VITTORIA! Il Parlamento Europeo ha cestinato l’ACTA, il bavaglio del web


VITTORIA! Il parlamento europeo con una larghissima maggioranza ha votato contro l’ACTA, il bavaglio del web in salsa europea. Una legge molto temuta, in quanto approvandola a livello sovranazionale i governi d’Europa avrebbero “finalmente” tappato la bocca al web senza “metterci la faccia”, senza cioè votare una legge simile nel parlamento nazionale, attirandosi gli strali dei cittadini. La libertà del web è un tema molto sentito in tutto il mondo. 
Per conoscere quali effetti avrebbe potuto avere sulla libertà del web ti suggeriamo la lettura del documento redatto dall’ufficio di Nigel Farage che abbiamo pubblicato alcuni mesi fa.

di Massimo Mazza per Giornalettismo

Con 39 voti a favore e 478 contro, il Parlamento Europeo ha definitivamente cestinato il trattato

 

SCONFITTA TOTALE – Il discusso trattato internazionale sul commercio, un vero cavallo di Troia con il quale s’intendevano far passare norme ad esclusivo vantaggio di alcune corporation detentrici di copyright e altri diritti intellettuali è stato ridotto a brandelli. Umiliati i proponenti, su tutti la Commissione che lo aveva portato fino al voto, dopo anni di negoziati segreti con le controparti americane. 39 a 478 è un risultato che parla da solo e decisamenteall-partisan.
A CHE SERVE – L’ACTA nasce dalla fervida mente dei legislatori statunitensi pungolati da alcune corporation facilmente identificabili e, con la scusa della lotta alla contraffazione, avrebbe posto limiti assurdi alla circolazione delle informazioni e delle idee, oltre a  minacciare conseguenze penali per milioni di persone che nel mondo si scambiano file o pubblicano ogni genere di materiale, dai kitten stupida alla ricerca scientifica. Avrebbe addirittura creato la figura del poliziotto-provider che agisce su impulso del detentore di diritti offeso, una bestialità giuridica oltre al fatto che nessuno ha capito bene perché i provider si dovrebbero mettere a fare i poliziotti, e ad accollarsene i costi, a beneficio di altre industrie.

 

ACTA, SOPA E PIPA – Identiche bestialità ripetute in progetti di legge squisitamente americani e già bocciati dal Congresso, SOPA E PIPA non sono altro che la versione locale di ACTA, che a lungo Washington ha sognato d’imporre come un accordo globale. Con la bocciatura europea e la denuncia del trattato da parte dei parlamenti di Australia, Svizzera e Messico, ACTA resta invece un trattato poco “internazionale”, riducendosi nei fatti a un accordo bilaterale tra Stati Uniti e Marocco, unico paese che l’abbia siglato e completato l’iter legislativo per perfezionarlo.
CI RIPROVERANNO – Inutile sperare che chi ha già speso milioni di dollari e anni di fatica possa restare demotivato dall’insuccesso, la capacità di persuasione degli avvocati che hanno suggerito di percorrere ottusamente una via del genere è sicuramente elevatissima, ancora di più se impatta su soggetti per i quali ogni virgola di articolo di legge potrebbe significare guadagni miliardari. ACTA e suoi facsimili torneranno sicuramente a minacciare i diritti collettivi, ma per ora e per una volta ci si può godere questo trionfo dell’interesse generale contro l’arroganza d’interessi particolari tanto potenti.

LA CASSAZIONE SALVA I BLOG: “non sono stampa clandestina”

 

La Corte Suprema di Cassazione ha salvato i blog, stabilendo che “I blog non sono soggetti alla legge sull’editoria, quindi non hanno obbligo di registrazione e ancora meno possono essere considerati stampa clandestina.” Se fosse stata confermata la condanna a carico del blogger-giornalista Carlo Ruta – condannato per stampa clandestina perché titolare di un blog non registrato come previsto per le testate giornalistiche – QUANTO STABILITO AVREBBE INFATTI “CREATO UN PRECEDENTE” RIGUARDANDO COSI’ TUTTI I BLOG! 

La Cassazione ha quindi tutelato il DIRITTO DI ESISTERE dei BLOG e con essi la LIBERTA’ DI PENSIERO e di ESPRESSIONE DEI CITTADINI…

Il 29 Aprile, commentando la sentenza della Cassazione che ha sancito che la retta delle R.S.A. per i malati di Alzheimer dovesse essere a carico dei Comuni e non delle famiglie, avevamo elogiato questa Istituzione, rilevando come spesso essa si esprima A FAVORE DEI CITTADINI: anche questa volta non ci ha deluso! 

I blog sono salvi (per ora…) ma la vera minaccia è rappresentata dai partiti e dal governo, tecnici compresi (vedi “La Ministra Severino contro i blog con motivazioni degne di un bambino”)

 

Lo staff del BLOG nocensura.com

– – – – – –

di seguito l’articolo di tomshw.it

La Cassazione ha confermato nuovamente la differenza tra blog e testate giornalistiche. Il caso del sito “Accade in Sicilia” è chiave: il gestore era stato condannato per reato di stampa clandestina solo perché faceva informazione, occupandosi di casi di Mafia.

I blog non sono soggetti alla legge sull’editoria, quindi non hanno obbligo di registrazione e ancora meno possono essere considerati stampa clandestina. Ieri la terza sezione della Cassazione ha messo fine a una querelle legale iniziata quattro anni fa con la condanna per il reato di stampa clandestina a carico del blogger giornalista Carlo Ruta. 

Nel 2008 il tribunale di Modica e nel 2011 la Corte di appello di Catania avevano ritenuto che il blog “Accade in Sicilia”, specializzato nell’occuparsi di notizie di Mafia, avesse superato i confini della legalità. La querela di un Magistrato, tirato in ballo da qualche articolo un po’ troppo pungente, forse aveva contribuito a far peggiorare la situazione.

In ogni caso “il tribunale di Modica aveva ritenuto in primo grado che il blog del saggista fosse una vera e proprio testata giornalistica, e che, pertanto, da un lato dovesse considerarsi prodotto editoriale secondo quanto previsto dalla legge nl. 62/2001 dall’altro, proprio in quanto stampa periodica, dovesse essere registrato presso il Tribunale competente”, come spiega l’avvocato IT Fulvio Sarzana.  

 

La Cassazione è ritornata all’interpretazione della normativa vigente e allo spirito della stessa. Non a caso lo stesso difensore di Ruta ha svelato durante l’arringa “di aver ricevuto una comunicazione dall’On. Giuseppe Giulietti, relatore della norma sull’editoria del 2001, che gli avrebbe confermato che i blog non rientrano, né intendevano essere inclusi, nella nozione di prodotto editoriale”.

L’evidenza era nella stessa relazione preparatoria alla legge sull’editoria, che chiaramente fa differenza tra prodotti editoriali, con tutte le conseguenze giuridiche del caso, e altre forme di espressione. Immaginare che i blog siano equiparabili a testate giornalistiche, insomma, era parsa una cosa illogica fin dai primi passi della vicenda.

“In casi precedenti la Cassazione ha sempre respinto l’equiparazione tra sito internet (sia pure a carattere informativo) e stampa tradizionale, rilevando l’assoluta eterogeneità della telematica rispetto agli altri media”, ha commentato l’avv. Marco Scialdone, responsabile del Team Legale di Agorà Digitale. “C’è poi, secondo la Cassazione, un dato letterale insormontabile: la legge fa riferimento al concetto di stampa, concetto nel quale non può essere ricompresa l’informazione on-line”.

“Purtroppo anche i tribunali sono stati spesso incapaci di applicare ad Internet delle normative che risultano oggettivamente antiquate. Non solo siamo sollevati che la Cassazione abbia respinto l’ennesimo miope tentativo di assoggettare la rete alle regole della carta stampata, ma crediamo che processi come quello di Carlo Ruta dimostrino l’urgenza che la politica italiana realizzi in modo inequivocabile riforme a favore di nuove modalità di creazione, pubblicazione e circolazione di contenuti”, ha aggiunto Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale.

“Non è solo il ritardo della politica a condannare il paese ma anche i tribunali che continuano ad applicare vecchie normative ad Internet hanno una enorme responsabilità in questo senso”.

Blog del giorno 14 agosto 2011

Che aggiungere grazie per aver scelto il mio blog per la decima volta come il miglior blog del giorno, scelta caduta a ridosso del terzo anno di vita il 12 agosto 2011

Blog del giorno
Giovanni Lanzo
Sfoghi, riflessioni e pensieri in Rete

weefvvgbggf Salute e benessere
Consigli e dritte per essere sempre al top

chicca626 Occhio digitale
Maggiore attenzione a quello che ci circonda

efem
Zoom
Come avere una cucina sempre perfetta: quattro regole impeccabili dai blog
I blogger casalinghi consigliano
Crea un Blog

ringraziamenti per Blog del giorno su Myblog.it

Blog del giorno su Myblog.it

Blog of the Day

Ogni giorno la redazione della Community di Alice sceglierà a suo gusto uno o più blog particolarmente interessanti. Il blog scelto come Blog del Giorno sarà presente sulla home page di Myblog.it e inserito nella sezione Blog del giorno. In più sarà insignito della coccarda Blog del giorno che magicamente apparirà sul suo blog.

Per diventare Blog del giorno devi in primo luogo rispettare le regole della Community di Alice, pubblicare cose interessanti, essere simpatico e tenere il tuo blog aggiornato. Non sarà titolo prefernziale l’argomento che tratti nel blog, l’importante è che tu lo faccia bene. Buona fortuna!

http://redazione.myblog.it/archive/2007/05/06/blog-del-giorno-su-myblog-it.html

 

Ringrazio chi guradando e lasciando i commenti in questo mio blog lo ha fatto diventare blog del giorno 5 luglio 2011,quesa coccarda MI SERVIRA DA STIMOLO  per fare diventare questa nostra pagina sempre meglio.

Saluti Giovanni