COCA COLA E PEPSI? – In India le usano come pesticidi

LA COCA COLA E LA PEPSI SI SA SONO OTTIME PER LA PULIZIA DELLA RUGGINE sul paraurti della macchina, ma per gli agricoltori in India, e’ ottima anche come pesticida.Gli agricoltori Indiani, hanno scoperto che la Coca-Cola e la Pepsi possono essere pesticidi a basso costo e che, quando viene spruzzato sulle colture, sono molto efficaci contro gli insetti.C’e’ qualcosa nelle bibite che scoraggia i parassiti.L’ Acido fosforico, per esempio, è molto acido e può funzionare come deterrente per i parassiti.O forse è l’aspartame poiché esso come noto ha effetticollaterali neurologici nell’uomo, per cui puo’ essere un pesticida spruzzato sulle colture.Oltre ad essere utile come pesticidi quando spruzzati sulle colture, la Coca-Cola e la Pepsi possono essere utilissime a pulire le macchiedi sangue , le incrostazioni del bagno e i pavimenti del garage.

VIDEO

 

>Fonte<
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio

Dieta per reflusso gastroesofageo e gastrite: cosa mangiare?

 

Introduzione

 

Prima di allungare la mano per prendere un’altra manciata di patatine fritte, fermatevi un momento a pensare: e se mi facessero venire bruciore di stomaco?

 

Anche se l’effetto dei diversi alimenti cambia da persona a persona, esistono alcune regole generali. Ci sono infatti cibi e bevande che, a causa di un alto tasso di acidità (oppure grazie alla capacità di rilassare il cardias, la valvola che impedisce all’acido di risalire nell’esofago), sono in grado di causare i sintomi della gastrite e del reflusso più di altri.

 

Diverse testimonianze confermano che limitare il consumo degli alimenti più problematici è in grado di diminuire la frequenza degli attacchi; anche se i fattori legati al bruciore di stomaco sono diversi e comprendono

 

  • consumo di alcol,
  • gravidanza,
  • ernia iatale,
  • fumo,
  • determinati medicinali,

 

chi soffre di questo problema in genere concorda sul fatto che il cibo sia la causa principale.

 

Il segreto per convivere con gastrite, reflusso gastroesofageo ed ernia iatale è inserire nella propria dieta il giusto mix di cibi e bevande.

 

In questa guida abbiamo suddiviso alcuni cibi e bevande comuni in base alla loro tendenza a creare acidità, irritare la mucosa gastrica e/o rilassare la valvola dell’esofago causando reflusso. È possibile determinare il grado di probabilità di un attacco di bruciore di stomaco basandosi sulla categoria di appartenenza.

 

Maggiore è il numero di cibi a rischio nella propria dieta, maggiore la probabilità di bruciore di stomaco e sintomi correlati.

 

Attenzione

La capacità di tollerare i cibi presenti nell’elenco seguente varia da persona a persona. Un bicchiere di limonata può essere tollerato molto bene da alcuni soggetti e causare un attacco di bruciore di stomaco devastante in altri. Occorre prestare molta attenzione alle porzioni che si consumano e ricordarsi le quantità che il nostro stomaco è in grado di tollerare. Come guida usate le vostre porzioni personalizzate. Se la quantità è eccessiva spesso il cibo consumato passa alla categoria di rischio superiore.

 

Infografica

 

Stampa la seguente infografica e condividila con chi soffre di questi problemi, si tratta di una guida pratica per valutare di volta in volta il grado di rischio di cibi ed alimenti.

 

Infografica riassuntiva

Scarica e stampa l’infografica riassuntiva, da tenere sempre con te o da appendere al frigorifero.
(Versione PDF, dimensione 426 kB)

 

 

 

Frutta

 

  • Alto rischio
    • Succo d’arancia
    • Limone
    • Limonata
    • Succo di pompelmo
    • Succo di mirtillo rosso
    • Pomodoro
  • Rischio medio
    • Succo d’arancia a basso tenore di acidità
    • Sidro di mela
    • Pesca
    • Mirtilli
    • Lamponi
    • Fragole
    • Uva
    • Mirtilli rossi secchi
  • Basso rischio
    • Mela fresca
    • Mela secca
    • Succo di mela
    • Banana

 

Verdura

 

  • Alto rischio
    • Purè di patate
    • Patatine fritte
    • Cipolla cruda
    • Insalata di patate
  • Rischio medio
    • Aglio
    • Cipolla cotta
    • Porro
    • Crauti
    • Scalogno
  • Basso rischio
    • Carote
    • Cavolo
    • Piselli
    • Broccoli
    • Fagiolini
    • Patate al forno

 

Carboidrati

 

  • Alto rischio
    • Maccheroni al formaggio
    • Spaghetti al pomodoro
  • Rischio medio
    • Muffin
    • Muesli ai cereali
  • Basso rischio
    • Pane integrale
    • Pane bianco
    • Pane con farina di mais
    • Riso integrale
    • Riso bianco
    • Cuscus
    • Gallette
    • Cracker
    • Pretzel
    • Dolce di riso
    • Cereali a base di farina d’avena
    • Corn flakes glassati
    • Cereali a base di crusca

 

Latte e derivati

 

  • Alto rischio
    • Panna acida
    • Frullato
    • Gelato
    • Fiocchi di latte
  • Rischio medio
    • Yogurt
    • Latte parzialmente scremato
    • Latte scremato
    • Yogurt gelato
    • Fiocchi di latte magri
    • Formaggio a pasta dura
    • Mozzarella
  • Basso rischio
    • Formaggio spalmabile magro
    • Feta
    • Formaggio di capra
    • Panna acida magra
    • Formaggio di soia a basso contenuto di grassi

 

Carne ed altri secondi piatti

 

  • Alto rischio
    • Manzo tritato, spalla
    • Bistecca di controfiletto
    • Crocchette di pollo
    • Alette di pollo
  • Rischio medio
    • Manzo tritato, magro
    • Insalata di pollo
    • Uova strapazzate al burro
    • Uova al tegamino
    • Frittura di pesce
    • Insalata di tonno
    • Hot dog di manzo o di suino
    • Prosciutto
    • Burro di arachidi
    • Fagioli al forno
  • Basso rischio
    • Manzo tritato, magrissimo
    • Roast beef
    • Petto di pollo senza pelle
    • Albume d’uovo (o sostituto dell’uovo)
    • Pesce fresco cotto senza aggiunta di grassi

 

Grassi, olii e dolci

 

  • Alto rischio
    • Cioccolata
    • Patatine di mais
    • Patatine fritte
    • Biscotti al burro ad alto contenuto di grassi
    • Biscotti tipo brownies
    • Bombolone
    • Condimento cremoso per insalata
    • Condimento per insalata a base di olio e aceto
  • Rischio medio
    • Biscotti a basso contenuto di grassi
    • Ketchup
  • Basso rischio
    • Patatine cotte al forno
    • Biscotti senza grassi
    • Caramelle gelatinose
    • Rondelle di liquirizia
    • Condimento per insalata a basso contenuto di grassi

 

Bevande

 

  • Alto rischio
    • Liquori
    • Vino
    • Caffè
    • The
  • Rischio medio
    • Aperitivi analcolici
    • Birra
    • Birra analcolica
    • Bevande dolci gassate
  • Basso rischio
    • Acqua minerale

 

Diario alimentare

 

Un diario alimentare è un buon sistema per tener traccia delle proprie scelte alimentari e identificare le cause scatenanti del bruciore di stomaco. Il bruciore di stomaco può essere tenuto sotto controllo, e non è necessario subirlo passivamente: è fondamentale farsi carico delle propria dieta e bloccare il disturbo prima che si manifesti.

 

Fonte: National Heartburn Alliance, traduzione a cura di Elisa Bruno

 


Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Guido Cimurro (farmacista)


Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.

fonte

Limone: anticancro e curativo. Ecco 10 buoni motivi per sceglierlo

Contrasta l’insorgere dei tumori e disintossica l’organismo mentre riequilibria il Ph del nostro corpo e aiuta ossa e fegato

 

FOTOGALLERYI cibi anti-cancro

Fin dai tempi più antichi il limone è stato considerato come un vero e proprio farmaco e un ottimo alleato per il benessere e la salute del corpo. Iniziare la giornata bevendo una tazza di acqua tiepida e limone è un gesto semplice ma con moltissimi esiti salutari.

Vediamo quali sono tutti gli effetti positivi e i motivi per inserire il limone nella nostra alimentazione:

1) recenti studi hanno dimostrato che con i suoi 22 componenti il limone contrasterebbe l’insorgere di tumori, oltre a disintossicare e rimineralizzare l’organismo

2) riequilibra il PH corporeo: grazie alle reazioni alcalinizzanti che innesca
I limoni sono alcalinizzanti e l’acido citrico in essi contenuto invece di creare acidità nel nostro organismo ha una azione contraria – alcalina – che contribuisce a ridurre i livelli di acidità nel sangue e creare un ambiente basico, utile al nostro corpo

3) combatte raffreddori e influenze 
grazie all’alto contenuto di Vitamina C e flavonoidi, che lavorano sinergicamente, i limoni sono ottimi alleati per sconfiggere le infezioni

4) contribuisce a dissolvere i calcoli biliari e i calcoli renali
è l’acido citrico contenuto nei limoni che aiuta a sciogliere i calcoli biliari, i depositi di calcio e i calcoli renali

5) ostacola l’insorgere dell’osteoporosi
sempre l’acido citrico che favorisce l’assorbimento e l’impiego di calcio da parte del nostro organismo, evitando il pericolo per le ossa di diventare fragili

6) contrasta l’acido urico e depura il fegato
l’acqua e limone ha un effetto depurativo per il fegato e un effetto diuretico stimolando la diuresi che libera l’organismo dalle tossine. L’acido citrico contribuisce anche a migliorare la funzione degli enzimi che stimolano il fegato e aiutano il corpo a disintossicarsi

7) rafforza i vasi sanguigni, grazie alla vitamina P
protegge dalle malattie di origine neurologica e allevia i problemi respiratori, aiuta a sbarazzarsi da infezioni polmonari

8) migliora la digestione e favorisce il transito intestinale
il sapore acidulo del limone gli dona la capacità di stimolare la peristalsi – una contrazione dell’intestino – che aiuta a liberarci dalle scorie e a migliorare laregolarità intestinale

9) contrasta i radicali liberi, e combatte l’invecchiamento cellulare dell’organismo
vitamina C e antiossidanti aiutano a contrastare i danni provocati dai radicali liberi e la formazione delle rughe. La vitamina C uccide alcune tipologie di batteri responsabili dell’acne, ringiovanisce quindi la pelle agendo dall’interno dell’organismo

10) possiede proprietà antibatteriche
i limonoidi, presenti nei limoni, oltre ad essere efficaci contro l’influenza, hanno effetti antibatterici o antivirali su altri tipi di virus.

Altre proprietà non sono provate scientificamente ma si narra che qualche goccia di succo di limone su frutti di mare crudi riduce del 90% i batteri presenti. E lavorare in un ambiente che profuma di limone permette di fare meno errori al computer. Grazie all’olio essenziale di limone che favorisce la concentrazione. Infine frizionare il cuoio capelluto con una lozione a base di olio di oliva e succo di limone contrasta la caduta dei capelli. Le infinite virtù del limone.

 

 

http://www.dilei.it

ALLERTA Allerta tra gli scaffali: solo Auchan, Simply e Carrefour pubblicano on line l’elenco dei prodotti ritirati Pubblicato da Roberto La Pira il 10 settembre 2013

stop cibo allerta

In Francia nei primi quattro giorni di settembre ogni 24 ore è stato ritirato un prodotto alimentare dagli scaffali dei supermercati

Ogni settimana in Francia c’è una catena di supermercati, un’azienda o un ministero che invita i cittadini a non consumare un prodotto alimentare che presenta problemi di qualità, sicurezza, etichettatura o altro ancora. La notizia viene diffusa via internet dalle varie imprese e  ripresa da numerosi siti e organizzazioni di consumatori per raggiungere il maggior numero di persone. Oltre a ciò i punti vendita devono esporre un cartello con la fotografia del prodotto ritirato o all’ingresso del negozio o in corrispondenza dello scaffale in un posto ben visibile.

 

In Francia nei primi quattro giorni di settembre c’è stato un ritiro ogni 24 ore (La ferme Bergerie-Fromageries des Abers ha richiamato diversi lotti di formaggi di capra contaminati da Listeria, la catena di supermercati Carrefour ha ritirato una salsiccia contaminata da Salmonella, mentre Auchan non vende più un dessert confezionato contaminato da Listeria. L’ultimo caso riguarda la società Mossieur Polette che ha ritirato dal commercio delle salsicce.

 

In Italia non succede nulla di tutto ciò. Raramente i supermercati mettono in rete la lista dei prodottialimentari richiamati dal mercato.  Solo Auchan e Simply dal 2 settembre hanno uno spazio sul sito destinato ad ospitare gli avvisi di tutti i prodotti ritirati e difettosi (con il marchio della catena e  con quello dell’impresa). Anche Carrefour propone uno spazio simile ma l’elenco riporta solo i prodotti con il marchio della catena.

In Italia si arriva al paradosso che le aziende implicate in incidenti gravi, come la recente epidemia di frutti di bosco surgelati contaminati dal virus dell’epatite A, rifiutano di pubblicare l’annuncio sul proprio sito, tanto che in un caso non è mai stata diffusa la fotografia della confezione di frutti di bosco contaminata.

 

tartufo recall

Avviso di allerta dei supermercati Auchan in Francia per un tartufo contaminato da Listeria

Il Ministero della Salute raramente diffonde questi comunicati e, quando lo fa, non propone le foto (tranne casi eccezionali come quello sul sospetto di botulino nel pesto, anche se le immagini sono arrivate con un certo ritardo).

 

Tutto ciò è inaccettabile visto che in Italia si fanno più controlli rispetto alla Francia e  vengono ritirati dal mercato diversi prodotti. Ben lo sanno i responsabili delle catene secondo cui almeno 300 referenze l’anno spariscono dai punti vendita per i motivi più svariati. Spesso il ritiro non riguarda problematiche sanitarie, ma interessa comunque i consumatori (lattine di piselli etichettate come chicchi di mais, confezioni di lasagne surgelate etichettate come specialità greca, errori nella data, refusi nelle diciture, presenza di corpi estranei, contaminazione di metalli pesanti…). Ci sono anche decine di ritiri per motivi sanitari (Salmonella, Listeria, Campylobacter…) ma nessuno dice nulla. Perché? Eppure statisticamente una volta ogni 30-45 giorni c’è un’allerta abbastanza serio e una catena di supermercati ritira per motivi sanitari un prodotto dagli scaffali.

 

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Ogni anno 300 referenze spariscono dai punti vendita di una catena di supermercati per i motivi più svariati

Nel mese di luglio abbiamo chiesto a diverse catene come vengono comunicate le allerta alimentari ai clienti. Alcune hanno risposto dicendo di utilizzare mail, altre preferiscono i cartelli (in alcuni casi fogli di carta di formato A4 poco visibili), altri telefonano… ma nessuno allora pubblicava in rete la notizia. Perché?

 

Sono passati due mesi da quando abbiamo chiesto alle catene di informare in modo adeguato i clienti sui prodotti ritirati dal mercato, come si fa all’estero. È vero che per la prima volta in occasione dell’allerta sul pesto al botulino di luglio diversi distributori hanno inserito annunci sui propri siti, ma poi una volta spenti i riflettori lo spazio è sparito. È triste constatare come i supermercati italiani  non abbiano ancora deciso nulla di preciso. Coop in luglio precisava che nel corso dei primi sei mesi del 2013 ci sono sono stati quattro ritiri (11 l’anno precedente) e che il sito è predisposto per pubblicare i richiami dei prodotti a marchio, mentre sta valutando come può essere impiegato per quelli non a marchio.

 

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Perchè i supermercati italiani non diffondono in rete le notizie dei prodotti richiamati come si fa in altri paesi europei?

Esselunga ci ha risposto dicendo che “dispone di procedure specifiche che disciplinano il ritiro e l’eventuale richiamo dei prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza, così come previsto dal Reg. CE 178/2002. La procedura specifica è inserita nei Manuali di Autocontrollo dei Centri di Produzione e dei Negozi, quindi approvata anche dalle Autorità preposte ai controlli in ambito di Reg. CE 178/02. In caso di richiamo dal mercato, tali procedure prevedono la valutazione di specifiche modalità di avviso al consumatore, scelte sulla base di un criterio di rapidità ed efficacia.

 

Rivolgiamo nuovamente l’invito a tutte le catene a dedicare uno spazio nel sito a tutti i prodotti ritirati dagli scaffali e ad informare adeguatamente i consumatori. È bene ricordare che quanto stiamo chiedendo è il semplice adempimento di un obbligo previsto dalla legge (1). Il Fatto Alimentare ribadisce la disponibilità a ricevere i comunicati e rilanciarli in rete per diffondere meglio le notizie di ritiro come si fa già nel resto d’Europa.

 

(1) Informare i consumatori è un dovere delle imprese e delle catene distributrici previsto dall’art. 19 del reg. 178/2002 che così recita: “Se un operatore del settore alimentare ritiene o ha motivo di ritenere che un alimento da lui importato, prodotto, trasformato, lavorato o distribuito non sia conforme ai requisiti di sicurezza degli alimenti, e l’alimento non si trova più sotto il controllo immediato di tale operatore del settore alimentare, esso deve avviare immediatamente procedure per ritirarlo e informarne le autorità competenti.” C’è di più, se il prodotto è già stato acquistato dai consumatori, l’operatore deve informare gli acquirenti in maniera efficace e accurata, specificando i motivi del ritiro e, se necessario, richiamare i prodotti già venduti per tutelare la salute. È quindi necessario appendere dei manifesti all’interno del punto vendita per avvisare i clienti che un prodotto è stato ritirato e non va consumato.

 

Roberto La Pira

http://www.ilfattoalimentare.it/

Esplora il significato del termine: ALIMENTAZIONE Tumore del colon, quei sospetti su bibite gasate e snack Uno studio scozzese indaga su 170 cibi, per capire quali espongono a un rischio maggiore di ammalarsi di cancro. Pericolosa una dieta ricca di gras

La dieta ricca di grassi è pericolosa per il colonLadietaricca di grassi è pericolosa per il colon

Che bevande frizzanti, torte, biscotti, patatine e dolci vari non siano un toccasana per la salute (e tantomeno per la linea) è cosa nota. Ora però uno studio britannico ha messo in evidenza il legame fra una dieta ricca di cibi zuccherini e grassi e le maggiori probabilità di sviluppare un tumore all’intestino.

 

LA RICERCA – In un’analisi pubblicata sull’European Journal of Cancer Prevention i ricercatori scozzesi dell’Università di Edimburgo hanno valutato i possibili fattori di rischio per un tumore al colon: insieme a fumo e sedentarietà, hanno calcolato gli effetti di circa 170 diversi tipi di alimenti (tra cui frutta, verdura, carne, pesce e molti snack, ad alto contenuto calorico, come cioccolatini, patatine e bibite gassate). Gli esiti delle loro osservazioni hanno confermato la pericolosità di tabacco, inattività fisica e familiarità (già noti come fattori di rischio) e hanno introdotto nuovi sospetti su vari spuntini ricchi di zuccheri e grassi, così come sulle bevande dolcificate ed effervescenti. Legandosi a studi precedenti, condotti sempre usando i dati dello Scottish Colorectal Cancer Study, gli scienziati hanno confermato l’effetto benefico di un’alimentazione sana (ricca di frutta, verdura e cibi salubri, in genere) e l’influsso negativo (perché espone a maggiori probabilità di sviluppare un carcinoma colon-rettale) di quella che definiscono «dieta occidentale», ad alto consumo di carne, grassi e zuccheri. «Servono maggiori conferme su un campione più vasto di popolazione – dice Evropi Theodoratou, School of Molecular, Genetic and Population Health Sciences dell’ Università di Edimburgo -. Il legame che abbiamo trovato non implica un nesso diretto di causa ed effetto tra i “cibi sospetti” e il cancro, ma è importante che le persone capiscano l’importanza di mangiare in modo corretto».

http://www.corriere.it/

Esplora il significato del termine: LO STUDIO Un bicchiere di vino da adolescenti aumenta il rischio di cancro al seno Nel decennio che segue il menarca un eccesso di alcol può significare una propensione del 34 per cento maggiore ad ammalarsi di tumore

MILANO – L’ennesimo motivo per contenersi con gli alcolici arriva da una ricerca americana che riguarda le teenager e il loro stile di vita, talmente importante da poter condizionare nel futuro patologie gravi come il cancro al seno. Basta un bicchiere medio di vino al giorno (circa 15 grammi) infatti per aumentare di ben un terzo la possibilità di ammalarsi.

 

LO STUDIO – Uno studio guidato da Ying Liu dellaWashington University School of Medicine di St Louis e appena pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute ha dimostrato come le donne che in adolescenza hanno consumato un bicchiere al giorno correrebbero un rischio del 34 per cento maggiore di contrarre cancro al seno rispetto a chi invece non ha fatto abuso di alcol nei 10 anni seguenti l’arrivo del menarca. Mentre chi in giovinezza ha consumato un piccolo bicchiere quotidiano (circa 10 grammi) ha un rischio dell’11 per cento maggiore.

UN COLLEGAMENTO GIA’ NOTO – Il link tra alcol e neoplasia mammaria è in realtà noto da tempo, come fa notare anche Paul Pharaoh, professore di epidemiologia tumorale allaUniversity of Cambridge, e precedenti studi sostengono che le bevitrici (ovvero chi consuma circa due dosi giornaliere di alcolici) hanno in media un 24 per cento di chance in più di soffrire in futuro di questa patologia. Ora la ricerca americana non fa che rinforzare questo collegamento, evidenziando come in giovanissima età, come spesso succede, un comportamento sbagliato può nuocere ancora più alla salute.

91MILA STORIE DI DONNE – Gli studiosi hanno esaminato la storia di 91 mila donne tra i 15 e i 40 anni, riscontrando che l’alcol consumato precedentemente rispetto alla prima gravidanza ha un’incidenza molto più alta sulle possibilità di ammalarsi di cancro al seno. E stesse conclusioni sono state registrate per quanto riguarda le neoplasie benigne, studiate dagli scienziati attraverso un sottogruppo. Come fa notare Liu prima di avere un figlio il tessuto del seno è più vulnerabile e questo elemento potrebbe giocare un ruolo importante nell’eziologia della malattia.

UN PERIODO DELICATISSIMO – In particolare i ricercatori considerano cruciale il periodo che va dalla prima mestruazione alla prima gravidanza, il più delicato in assoluto, e se è vero che l’età in generale fa sì che alcuni comportamenti di vita abbiano un differente impatto, è ancor più vero che a questo riguardo esiste un periodo di particolare peso. Gli studiosi non a caso hanno diviso il campione femminile di riferimento in vari segmenti anagrafici, per poi esaminare per ogni fascia d’età i rischi dei bicchieri di troppo. Le classi di età distinte dai ricercatori americani sono state rispettivamente dai 15 ai 17, dai 18 ai 22, dai 23 ai 30 e dai 31 ai 40. Giova specificare che i fattori di rischio nel tumore al seno sono molti e riguardano chiaramente sia lo stile di vita che la storia famigliare, ma è chiaro che avere un comportamento corretto, soprattutto negli anni della giovinezza, può essere considerato un’ottima strategia di prevenzione.

Timo volgare: proprietà fitoterapiche

Il timo (Thymus L., 1753) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Il suo nome scientifico deriva dal greco forza, coraggio, che risveglierebbe in coloro che ne odorano il profumo balsamico.

DROGA UTILIZZATA
SOMMITÀ FIORITE E OLIO ESSENZIALE

ERBA ALTERNATIVA
TIMO SERPILLO

SAPORE
PICCANTINO

PRINCIPI ATTIVI
Olio essenziale con timolo e carvacrolo alcool amilico linalolo l borneolo geraniolo terpinen 4 olo; flavonoidi acidi ursolico e oleanolico vitamine b1 c tannino pentosano acido caffeico manganese acido rosmarinico composti cinarosimili

TOSSICITÀ
MEDIA

CONTROINDICAZIONI
L´UTILIZZO PROLUNGATO IN COLLUTTORI PUÒ PRODURRE TIREOTOSSICOSI.

AVVERTENZE
IL TIMOLO POTREBBE PROVOCARE AVVELENAMENTO CON NAUSEA VOMITO E DEPRESSIONE CARDIACA. SENTIRE IL PARERE DEL MEDICO SULLE DOSI DI USO.

INTERAZIONI O INCOMPATIBILITÀ
ORMONI TIROIDEI

QUALITÀ DELL’ATTIVITÀ FITOTERAPICA
DIPENDENTE DALLE SPECIFICHE E DALLE FORME TERAPEUTICHE

ORGANI INTERESSATI DALL’AZIONE FITOTERAPICA

BOCCA
BRONCHI E BRONCHIOLI
CAVO ORO-FARINGEO
CISTIFELLEA E VIE BILIARI
DENTI
FARINGE E VIE AEREE SUPERIORI
FEGATO E VIE BILIARI
GOLA
INTESTINO
LARINGE
MUCOSA ORALE E LINGUA
MUCOSE
MUSCOLATURA LISCIA
ORGANI DIGESTIVI
ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
ORGANI EMUNTORI
ORGANI GUSTATIVI
ORGANI UDITIVI
ORGANI VOCALI
POLMONI
RENI
SENI PARANASALI
SISTEMA ENDOCRINO
SISTEMA IMMUNITARIO
STOMACO
TESSUTO CUTANEO
TONSILLE
TUBO GASTRO-ENTERICO
VAGINA
VESCICA URINARIA
VIE AEREE SUPERIORI
VIE RESPIRATORIE
VIE URINARIE
EFFICACIA TERAPEUTICA PROPRIETÀ:
ook COLLUTTORIO BATTERIOSTATICO ORO-FARINGEO
+++ ANTISETTICO
+++ DERMOPURIFICANTE DERMOPROTETTIVO (USO ESTERNO)
+++ DIURETICO ANTISETTICO ANTIPUTRIDO
+++ IDROCOLERETICO
+++ SPASMOLITICO FIBRE MUSCOLARI LISCIE
++ CARMINATIVO – ANTIFERMENTATIVO
++ DIGESTIVO EUPEPTICO STOMACHICO
++ DIURETICO
++ ESPETTORANTE FLUIDIFICANTE DEL CATARRO MUCOLITICO
++ SPASMOLITICO ANTISPASMODICO
++ SPASMOLITICO VIE RESPIRATORIE
++ TONICO GENERALE
++ TUSSIFUGO
+ AROMATIZZANTE
+ CONDIMENTO O SPEZIA

EFFICACIA TERAPEUTICA INDICAZIONI:
ook BRONCHITE O AFFEZIONI BRONCHIALI
ook FARINGITE E RINOFARINGITE
ook OTITE
ook SINUSITE E RINOSINUSITE
ook TONSILLITE
+++ DERMATOSI
+++ INFEZIONI (VIE RESPIRATORIE)
++ ACNE (DEPURATIVO)
++ AFTE
++ ALITOSI
++ ASMA BRONCHIALE E BRONCOSPASMO
++ CATARRO VIE RESPIRATORIE
++ DISPEPSIA O CATTIVA DIGESTIONE
++ DISPEPSIE ATONICHE
++ INFEZIONI (GASTROINTESTINALI)
++ INFEZIONI E INFIAMMAZIONI (+)
++ INFIAMMAZIONI (CAVO ORALE)
++ LARINGITE
++ METEORISMO FLATULENZA E FERMENTAZIONI INTESTINALI
++ SPASMI E DOLORI SPASMODICI DI VARIA NATURA
++ TOSSE
+ ASCESSO E FLEMMONE
+ CANDIDOSI O MONILIASI
+ CROHN (MORBO)
+ FORUNCOLOSI
+ LEBBRA
+ MICOSI

TISANE DI ERBEOFFICINALI

AEROFAGIA E METEORISMO
AFTE E INFIAMMAZIONI BOCCA
ASMA
BRONCHITE
FARINGITE E MAL DI GOLA
ERBE SINERGICHE

ANICE STELLATO
ANICE VERDE
BASILICO
CASTAGNO
DROSERA
EUCALIPTO
FINOCCHIO
IPECACUANA
LAVANDA
LIQUIRIZIA
NIAOULI
PIANTAGGINE LANCEOLATA
SALVIA OFFICINALE
TIMO SERPILLO
VIOLA MAMMOLA
ESTRATTI:
Timo volgare estratto fluido
1-3 g
al giorno

Timo volgare Tisana
Infuso: al 1% per uso interno [vedi preparazione e uso] al 3% per colluttori e gargarismi al 15% per bagni e pediluvi
2 cucchiaini per tazza di acqua bollente
Più tazze al giorno

Timo volgare Olio essenziale selezionato
Secondo prescrizione medica [vedi controindicazioni]

Timo volgare Tintura madre
Viene preparata dalla parte aerea fresca tit.alcol.65°
XL gtt 3 volte al giorno

http://www.pollonimauro.it/timo-volgare-proprieta-fitoterapiche/

Terapie anti-cancro: la curcuma

Francesco Pulpito
Le recenti ricerche scientifiche hanno rivelato le proprietà benefiche della curcuma nelle terapie anti-cancro

La curcuma (curcuma longa) è una spezia di origine indiana. Nota già da secoli nella cucina mediorientale e nel sud-est asiatico è utilizzata diffusamente, per le sue proprietà curative, nella medicina cinese ed ayurvedica. Ma non solo: alcuni studi recenti hanno dimostrato le sue proprietà anti-cancro.

Gli aspetti benefici di questa pianta sono stati recentemente studiati su basi scientifiche presso i laboratori della Jonsson Comprehensive Cancer Center dell’Università di California (UCLA). Gli studi, pubblicati sulla rivista scientifica Clinical Cancer Research, hanno evidenziato l’azione di contrasto di questa spezia alla crescita dei tumori soprattutto nella zona cervicofacciale (bocca, lingua, gengive naso, faringe, laringe e seni paranasali). Le ragioni di questa azione di contrasto vanno ricercate nelle notevoli proprietà anti infiammatorie della curcumina che inibisce la crescita tumorale favorendo la riduzione di citochine (molecole pro-infiammatorie) presenti nella saliva. Inoltre l’uso di questa sostanza non ha dimostrato di avere effetti collaterali sui pazienti.

Naturalmente le capacità straordinarie di questa spezia non sono in grado di sostituire le terapie tradizionali (chemioterapia e radioterapia), ma svolge sicuramente un’azione preventiva e di sussidio.

A livello di prevenzione l’uso della curcumina si è rivelata efficace in quei soggetti a rischio che per le loro abitudini di vita (fumatori, forti bevitori) o per patologie particolari (portatori dell’HPV, Human Papilloma Virus) sono maggiormente esposti al rischio di insorgere di forme tumorali. Benché non si possa considerare una vera e propria terapia anti-cancro, le sue caratteristiche di contrasto e prevenzione possono risultare utili anche nella nostra alimentazione occidentale per insaporire, con effetti benefici, i nostri piatti. Visto che viviamo in un mondo globalizzato cerchiamo di afferrarne gli aspetti positivi che il confronto con altre culture ci offre.

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24 lug L’albicocca: un toccasana per la salute

24 lug
L’albicocca: un toccasana per la salute
Come si fa a capire se un frutto è naturale e biologico? Certificazione a parte, è attraverso i nostri sensi che possiamo intuirlo. Provate per esempio ad annusare un’albicocca appena staccata da una pianta e coltivata con trattamento biologico o biodinamico; dopo averne percepito il profumo intenso, assaggiatela: sentirete un sapore persistente.
Se però fate la stessa cosa con un’albicocca coltivata con metodo intensivo e con uso di fitofarmaci, il sapore sarà insipido e il profumo quasi impercettibile. E, ovviamente, anche il contenuto di vitamine, nutrienti e sostanze dimagranti sarà molto diverso. Questi dolci frutti di luglio sono i più ricchi di sostanze tonificanti, in particolare le vitamine A e del gruppo B. E grazie ai sali di potassio e magnesio neutralizzano cuscinetti e flaccidità. Grazie al basso consumo di calorie e al suo notevole potere saziante, l’albicocca costituisce la risposta migliore alla fame estiva di metà mattina e metà pomeriggio. Le albicocche sono povere di calorie, ma ricche di vitamine e minerali. Possiamo abbondare nel loro consumo, quindi, ma senza esagerare.
A luglio non farti mai mancare le albicocche.

Vediamo le loro proprietà

Le albicocche, grazie alle loro proprietà nutritive, rafforzano il sistema immunitario e contribuiscono alla salute degli occhi, della pelle, dei capelli, delle gengive. Ma aiutano anche il bilanciamento della pressione sanguigna, la funzionalità cardiaca e contrastano la formazione di placche sulla parete interna delle arterie.

L’albicocca è un’ottima fonte di potassio e di ferro, per questo è ottima per combattere l’anemia. Non solo. E’ un ottimo alimento per la prevenzione dei tumori. Secondo uno studio pubblicato dall’American Cancer Society, le albicocche e altri alimenti ricchi di beta-carotene riducono il rischio di cancro alla laringe, all’esofago e ai polmoni. Le albicocche, ricche di antiossidanti, tengono lontani i radicali liberi, mantenendo giovane la nostra pelle. Il suo bellissimo colore è dato dalla presenza di una buona quantità di carotenoidi. L’albicocca è uno dei frutti che contengono le dosi più elevate di carotenoidi e di potassio, ed è ricca anche di vitamine (B, C, PP), minerali (magnesio, fosforo, ferro, calcio, rame) e fibre solubili. Ha effetti lassativi grazie ad uno zucchero che si chiama sorbitolo, può essere un valido aiuto in caso di anemia, stanchezza cronica, depressione e per aumentare le difese immunitarie. Consigliata a bambini, ragazzi, anziani, sportivi, donne in gravidanza e negli stati di convalescenza.

I benefici

I maggiori benefici offerti da questo frutto si ricavano proprio durante la stagione della raccolta che va da maggio a luglio. Dobbiamo stare attenti a scegliere i frutti con colore vivo e profumati, evitando quelli troppo acerbi che non svilupperanno mai il sapore del frutto maturo. L’albicocca è molto deperibile, per questo è consigliato conservarla in frigo e consumarla entro una settimana. A causa della loro facile deperibilità vengono conservate e trattate in diversi modi: essiccate, sciroppate, usate per produrre succhi, sciroppi, marmellate, mostarde, gelatine. In cucina sono usate per lo più nella preparazione di dolci, creme e gelati. Come spuntino o alla fine di un pasto sono da preferire quelle fresche ma quando non si trovano più sono un’ottima scelta anche quelle essiccate. Queste, comunemente, vengono trattate con diossido di zolfo per mantenerne il colore vivace, ma si trovano anche albicocche disidratate senza coloranti che rimangono di un colore più marrone. Ricordiamo sempre che è importante variare ed i colori, in questo, ci aiutano molto.

Usa anche olio e “noccioli”

Dal nocciolo di albicocca si ricava un olio ottimo per le pelli secche e sensibili. Aiuta a prevenire le macchie cutanee e le smagliature: va applicato sulla pelle umida dopo il bagno o la doccia. Nei negozi di cibi naturali oggi si trovano anche i noccioli di albicocca, ricchi di proprietà antiossidanti. Assomigliano alle mandorle e ne bastano 1-2 al giorno da gustare insieme a un frutto secco per fare scorta di magnesio, drenante e anti fame; i noccioli amari, in particolare, contengono vitamina B17, che ha virtù anticancro.

Silvia Trevaini

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Ridurre l’insufficienza cardiaca mangiando uva

Ridurre l’insufficienza cardiaca mangiando uva

Le sostanze antiossidanti contenute nell’uva sono in grado di ridurre l’insufficienza cardiaca correlata all’ipertensione, o pressione alta, grazie all’aumento dell’attività di alcuni geni responsabili della difesa del tessuto cardiacoIl segreto per agire in modo efficace e naturale contro l’insufficienza cardiaca, associata alla pressione arteriosa alta, pare sia racchiuso in un acino d’uva.L’ipertensione e le sue implicazioni si ritiene interessino circa 1 miliardo di persone al mondo.Questa patologia, come risaputo, è tra l’altro l’anticamera di ictus, infarto e altri problemi cardiaci. Quello che tuttavia forse non tutti sanno è che l’ipertensione è anche responsabile dell’insufficienza cardiaca cronica: una condizione che mette a serio rischio la vita di chi ne è affetto.L’insufficienza cardiaca è caratterizzata da un ispessimento e irrigidimento (o fibrosi) del cuore. La conseguenza è che il muscolo cardiaco non è più in grado di riempirsi e pompare sangue in modo efficace: ecco perché si chiama “insufficienza”.Ora, i ricercatori dell’Università del Michigan Health System hanno dimostrato con uno studio sovvenzionato dal National Institutes of Health (NIH), che l’uva è una naturale fonte di antiossidanti – come i polifenoli – che sono i responsabili dei benefici apportati al cuore e al sistema cardiaco. Queste sostanze, secondo lo studio, influenzano l’attività di geni e i percorsi metabolici che migliorano i livelli di glutatione (o GSH), il più abbondante tripeptide o antiossidante cellulare presente nel cuore.Gli scienziati ritengono che lo stress ossidativo sia fortemente correlato con l’insufficienza cardiaca. Non a caso, è stato osservato sia in modelli animali che nell’uomo come vi sia una deficienza di glutatione in concomitanza con un’insufficienza cardiaca. Allo stesso modo, una dieta ricca di sostanze antiossidanti – derivate da frutta e verdura – è stata collegata a una riduzione dell’ipertensione.Lo studio in questione, pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, è stato condotto su modello animale: un gruppo di topi con ipertensione e insufficienza cardiaca.I soggetti sono stati alimentati per 18 settimane con una dieta arricchita di acini d’uva, dopo di che sono stati osservati gli effetti sul cuore.I risultati hanno mostrato che il consumo d’uva ha promosso la riduzione del volume, o ispessimento del cuore, la riduzione della fibrosi e migliorato la funzione diastolica del cuore (ossia la fase di espansione del muscolo). Il meccanismo d’azione dell’uva è stato individuato proprio nella promozione dell’attività di difesa antiossidante da parte dei geni che aumentano la produzione di glutatione.«Le conoscenze acquisite con il nostro studio, tra cui la possibilità dell’uva di influenzare diversi percorsi genetici relativi alla difesa antiossidante – ha spiegato il dottor E. Mitchell Seymour, autore principale dello studio – forniscono ulteriori prove del fatto che l’uva, per fornire i suoi effetti benefici, lavora su più livelli».Fonte: lastampa.it – tratto da ecplanet.com