È morto a Roma , a 97 anni, Arnoldo Foà. Grande protagonista della cultura del ‘900, attore di teatro, di cinema, tv, regista, ma anche scultore, pittore e poeta. Una figura poliedrica che ha voluto ricordare anche il Presidente della Repubblica:«Foà era un grande interprete della poesia e del teatro, animato da straordinaria passione civile e capace di trasmettere emozioni e ideali al pubblico più vasto» ha ricordato Napolitano. E ha aggiunto:«Desidero rendere omaggio alla sua lunga fatica , al suo forte senso di attaccamento ai valori democratici e ricordare commosso le molteplici occasioni di incontro e di profonda sintonia che mi hanno legato a lui».
LA VERGOGNA DELLE LEGGI RAZZIALI – Foà era nato a Ferrara il 24 gennaio 1916. Di origine ebraica, riuscì a superare, usando un falso nome, gli scogli della vergogna delle leggi razziali del 1938. Fuggito da Roma raggiunse Napoli e diventò capo annunciatore e autore per la Radio alleata PWB, curando anche i notiziari. Per diventare poi, nell’immediato dopoguerra, apprezzatissimo attore: prima di teatro, dove lavorò con tutti i più grandi, da Strehler a Visconti. E quindi di cinema e tv, con oltre cento film interpretati.