LA STORIA DI AILAR CON I LARINGECTOMIZZATI «Restituiamo voce e parole a chi le ha perse col cancro»

Non hanno la tonaca e neppure il crocifisso, ma fanno miracoli. Dopo il cancro che colpisce la gola e si porta via, con l’intervento chirurgico, le corde vocali, loro ridanno la voce. Sono i rieducatori dell’Associazione italiana laringetomizzati (Ailar) con sede a Milano in via Friuli e tante delegazioni in tutta Italia. Il tumore alla laringe, una volta operato, dà buone speranze per gli esiti futuri. In tanti guariscono e la brutta avventura rimane un ricordo. Ma lascia i segni: un foro alla gola (stoma) e l’impossibilità di parlare. Nel post operatorio interviene l’associazione con gli «angeli» che ridanno la parola. Sono gli stessi che hanno subito l’operazione, che da discepoli diventano maestri. Esemplare la storia di Mario Porcu, oggi 72enne, colpito dal tumore in giovane età, quando il suo lavoro era a contatto con il pubblico e con una famiglia da mantenere. «Avevo 40 anni ? racconta Mario Porcu ? vivevo a Milano, lavoravo, come controllore per l’Atm, una moglie e due bambini a cui provvedere; ma un giorno la vita mi ha dato le spalle». «È stato il tumore in gola a cambiare la mia vita ? continua Porcu ? tutto sembrava perduto». L’azienda tranviaria, dopo l’operazione chirurgica, voleva reintegrarlo in ufficio, senza rapporti diretti con il pubblico. Però a Mario il contatto con la gente piace, non è tipo da scrivania. Non si arrende: «Ho iniziato a frequentare la scuola del maestro Arletti, uno dei migliori riabilitatori, e dopo due mesi ero già in grado di parlare, con voce esofagea, a un buon livello».La storia è a lieto fine: Mario Porcu, viene reintegrato al vecchio posto di lavoro. È un successo: parla normalmente, anche al telefono. Così inizia la sua seconda vita: «Per un senso di gratitudine nei confronti dell’associazione ho iniziato il percorso di maestro rieducatore, e una volta conseguita l’abilitazione ho cominciato a trasmettere le tecniche di fonazione ai pazienti in decorso post-operatorio. Tanti successi e riconoscimenti mi hanno spinto a proseguire all’ Istituto dei tumori e al Policlinico».La tecnica per riprendere a parlare è specifica (voce erigmofonica) e nessuno meglio di chi ha subito l’intervento può trasmetterla: si tratta di insegnare a «giocare» con l’aria tra esofago e diaframma, modularla, espellerla e trasformarla in parole. Anche il presidente di Ailar Maurizio Magnani ha avuto la sua esperienza diretta: ventiduenne, iscritto a Medicina, scopre il tumore alla gola, viene operato e la sua vita si sposta verso la specializzazione che meglio può aiutare chi come lui ha subito il «male». Oggi questo medico otorinolaringoiatra, a 62 anni, è un bell’esempio di come il cancro possa essere sconfitto. Perché donare proprio a questa Associazione? Per amicizia. Stare insieme, raccontare, parlarsi. E, per farlo, ci vuole la voce.RIPRODUZIONE RISERVATA

Bonassina Maurizio

Pagina 11
(10 febbraio 2013) – Corriere della Sera

LA STORIA DI AILAR CON I LARINGECTOMIZZATI «Restituiamo voce e parole a chi le ha perse col cancro»ultima modifica: 2013-03-03T07:00:00+01:00da admin
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