Bambini italiani, in bilico tra buone abitudini e sedentarietà. Ecco il decalogo per una vita salutare

Ad un anno dal lancio del progetto triennale di sensibilizzazione ‘Pronti, partenza, via!’ in 10 città sono coinvolti oggi oltre 27mila tra bambini, genitori ed operatori. Neri: “Movimento e socialità sono elementi essenziali per una crescita equilibrata

Fonte: Immagine dal web

 

Sedentari, pigri, poco interessati al gioco all’aria aperta o allo sport anche quando lo praticano, tutte attività sostituite oramai da tv e videogiochi. È la situazione della maggior parte dei bambini italiani, una fotografia che li vuole in precario equilibrio tra sane abitudini di vita da un lato, come la pratica di attività sportive e motorie, e la sedentarietà e le cattive abitudini dall’altro. Secondo un’accurata ricerca conoscitiva realizzata da Ipsos per Save the Children e Kraft Foods Italia sugli stili di vita di bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni, diffusa nei giorni scorsi insieme al Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie , emerge infatti che il 60 per cento passa il proprio tempo libero al chiuso, il 39 per cento mangia quotidianamente davanti alla tv, un quinto non fa abitualmente colazione a casa e soltanto il 25 per cento segue l’importante regola dei 5 pasti al giorno.

BAMBINI E SPORT, UN BINOMIO DIFFICILE DA CONIUGARE…
Quasi un quinto dei bambini e adolescenti italiani, dunque, non pratica alcuna attività motoria nel tempo libero, con un aumento di un punto percentuale rispetto allo scorso anno. La percentuale sale al 24 per cento al Sud e nelle Isole, con dei picchi del 37 per cento a Napoli e del 33 per cento a Sassari. Costo elevato (21 per cento) o assenza sul territorio di strutture adeguate (16 per cento), sono tra le cause segnalate dai bambini, insieme al fatto che i genitori non possono accompagnarli (20 per cento), ma soprattutto al disinteresse nella pratica di un qualsiasi sport o attività motoria (ben il 38 per cento, in aumento del 12 per cento rispetto al 2011).

DALL’AUTO A LL’ASCENSORE, A TUTTA SEDENTARIETÀ. Quando si sposta per qualunque esigenza, anche solo per andare a scuola, il 41 per cento dei bambini e ragazzi lo fa accompagnato in auto (con un incremento del 3 per cento rispetto allo scorso anno, e con percentuali che toccano il 51 per cento a Bari e 50 per cento ad Ancona), e il 68 per cento cammina meno di 30 minuti al giorno (di questi il 23 per cento lo fa per meno di 15 minuti, percentuale che diventa del 35 per cento a Palermo e del 31 per cento a Napoli). Oltre un quarto di loro prende abitualmente l’ascensore, con picchi del 45 e 39 per cento rispettivamente ad Aprilia e nella provincia di Roma e a Palermo. 

SEMPRE PIÙ SOLITARI IN SPAZI AL CHIUSO. 
Secondo il 60 per cento dei genitori italiani, i loro figli passano il tempo libero prevalentemente a casa propria o di amici, percentuale che arriva al 66 per cento al Sud e nelle Isole e al 64 per cento nel nord ovest e che riguarda in misura maggiore la fascia d’età 11-13 anni (66 per cento). Maglia nera per Catania e Bari dove i genitori che dichiarano che i propri figli passano pochissimo tempo all’aperto sono rispettivamente il 73 e il 72 per cento. Di questi, il 26 per cento dichiara che non esistono spazi all’aperto dove i bambini possono incontrarsi con gli amici (che arriva al 46 per cento a Napoli, al 40 per cento a Genova e al 36 per cento a Catania), il 32 per cento dice che nei luoghi di aggregazione non esistono condizioni di sicurezza e pulizia adeguate (con il 46 per cento di Milano, e il 39 per cento di Napoli e Palermo), e infine il 42 per cento afferma di non poterli accompagnare e supervisionare (70 per cento a Sassari, 60 per cento Aprilia e provincia di Roma e 46 per cento ad Ancona). 

TELEVISIONE, UN’AMICA CON CUI PASSARE IL TEMPO. 
La televisione continua ad essere un’amica con cui spendere del tempo: i genitori dichiarano che più di 3 ore di TV al giorno sono la regola per quasi 1 bambino su 5 durante la settimana (la percentuale sale al 28, 26 e 24 per cento rispettivamente a Palermo, Torino e Milano), ma nel weekend lo diventano per più di 1 su 4 (con punte del 43 e 41 per cento a Milano e Palermo). Ore che spesso si sommano a quelle passate su internet (secondo i bambini e ragazzi italiani più di 3 ore al giorno per il 15 per cento di loro, con percentuali del 30 per cento a Milano e del 23 per cento a Palermo) o a giocare ai videogames (più di tre ore al girono per l’8 per cento, con vette del 18 per cento a Bari e del 16 per cento a Palermo). 

GENITORI, TRA IL CONTROLLO DELLA TV…
Un ragazzo su quattro afferma che i propri genitori non controllano per quanto resti incollato agli schermi, percentuali che salgono al 27 per cento per quanto riguarda la navigazione su internet (a Napoli e Aprilia, i genitori che non controllano quanto tempo i bambini passano davanti alla tv sono rispettivamente il 33 per cento e 30 per cento, mentre quelli che non controllano quanto tempo navigano in internet sono il 32 per cento ad Aprilia e il 29 per cento a Milano). Bari è anche la città che ha il record della mancanza di conoscenza delle abitudini dei figli da parte dei genitori: il 15 per cento di essi non sa quantificare il tempo passato dai figli davanti alla tv durante il weekend, mentre l’11 per cento ignora quello passato utilizzando i videogiochi.

…E L’ANSIA DEL GIOCO ALL’APERTA. 
 Per contro, il 57 per cento dei genitori si preoccupa se i figli stanno all’aperto (in leggera flessione rispetto al 59 per cento del 2011), prevalentemente per la paura degli sconosciuti (45 per cento, che sale fino al 68 per cento a Milano, 59 per cento a Sassari e 54 per cento Torino), seguita dal timore del traffico (25 per cento, con picchi del 38 per cento a Bari e del 35 per cento a Catania), che i figli si facciano male (25 per cento), o che frequentino amici pericolosi (3 per cento, che raggiunge però il 12 per cento a Palermo). 

IL DECALOGO PER UNO STILE DI VITA SALUTARE DI SAVE THE CHILDREN. “Benché sembra che la pratica di attività sportive e motorie sia abbastanza diffusa tra i ragazzi italiani, ad un esame più attento – ha spiegato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia -, emergono forti criticità legate al disinteresse in forte aumento rispetto alla pratica di sport e un lieve incremento dei comportamento sedentari, come il più frequente utilizzo dell’auto negli spostamenti ed una maggiore permanenza dei ragazzi a casa nel tempo libero”. “Indicatori preoccupanti, perché il movimento e la socialità sono elementi essenziali per la crescita equilibrata. Come abbiamo cercato di sintetizzare nel Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie, esistono dei comportamenti virtuosi che bisogna cercare di innescare: stimolare a camminare per più di 30 minuti al giorno, ad esempio, è fondamentale, se consideriamo che il 68 per cento dei bambini e dei ragazzi italiani non lo fa”.

L’IMPORTANZA DELLA PRIMA COLAZIONE…Nonostante i genitori dichiarino di conoscere in genere le regole per un regime salutare (89 per cento) apprese soprattutto in ambito familiare (42 per cento), o da letture (39 per cento), il 37 per cento di loro non le applica con i propri figli. A partire dalla colazione mai fatta, o solo qualche volta a casa per il 12 per cento dei bambini. In flessione comunque la percentuale dei ragazzi che fa abitualmente colazione al bar, passata dal 5 all’1 per cento, probabile specchio della crisi economica, mentre se si indaga su cosa mangiano i ragazzi, sono latte (65 per cento), biscotti (47 per cento) e cereali (39 per cento) a farla da padroni. Per la maggior parte di essi, pari al 57 per cento, comunque la colazione varia.

…LA DANNAZIONE DELLA MERENDINA FUORI PASTO… La merenda fuori dai pasti principali (intesi come colazione, pranzo e cena) è un’abitudine consolidata solo per il 25 per cento dei bambini italiani, a cui si aggiunge un 43 per cento che lo fa qualche volta alla settimana, e la maggior parte di loro lo fa a metà pomeriggio (65 per cento): la raccomandazione dei pediatri di effettuare 5 pasti nell’arco della giornata è ben lontana dall’essere praticata.

...E L’INCUBO OBESITÀ. Il sovrappeso appare per i genitori un problema consueto che colpisce un cospicuo numero di bambini e ragazzi italiani e che preoccupa quando sfocia in obesità vera e propria: un genitore su quattro, infatti, afferma che riguardi oltre il 30 per cento dei bambini del nostro paese, ed in particolare la fascia d’età dai 6 ai 10 anni (per il 64 per cento di questi). Il sovrappeso è maggiormente presente in famiglie che denunciano qualche problematica o difficoltà relazionale o famiglie mono-reddito, in cui le madri sono casalinghe.

LUCI ED OMBRE DEL PIANETA NUTRIZIONE. “Anche per quanto riguarda il pianeta nutrizione emergono luci ed ombre – ha precisato Valerio Neri -. Se è vero che la maggior parte dei bambini e ragazzi italiani mangiano più o meno abitualmente frutta e verdura, è anche vero che solo un bambino su quattro fa propria la raccomandazione di pediatri e nutrizionisti di fare 5 pasti al giorno, un bambino su 10 decide autonomamente cosa mangiare e aumenta il numero dei genitori che non contesta ai figli il fatto di mangiare di fronte alla tv”. “Tali comportamenti a rischio si registrano soprattutto in contesti socio-economici disagiati e potrebbero estendersi a causa della crisi economica, che secondo la ricerca Ipsos sta mettendo in difficoltà il 29 per cento delle famiglie italiane, con un aumento del 10 per cento rispetto allo scorso anno”. 

ECCO PERCHÉ IL PROGETTO ‘PRONTI, PARTENZA, VIA!’. È questa la sfida che Save the Children ha raccolto più di un anno fa insieme a Kraft Foods Foundation e in partnership con il Centro Sportivo Italiano (CSI) e l’Unione Italiana Sport Per tutti (UISP), lanciando ‘Pronti, partenza, via!’, un progetto triennale per sostenere, con interventi mirati, la pratica motoria e sportiva e l’educazione alimentare dei bambini. L’intervento si propone, infatti, di sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita più salutari in aree particolarmente disagiate di 10 città italiane distribuite su tutto il territorio nazionale: Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari, Napoli, Bari, Palermo e Catania. “Oggi possiamo dire di essere sulla buona strada – ha commentato Neri -, con oltre 27mila beneficiari raggiunti, tra ragazzi, genitori e operatori, incidendo sui vari aspetti che compongono lo stile di vita di un bambino come il movimento, la fruizione del tempo libero, l’alimentazione, favorendo un’azione di integrazione sociale a contrasto dei fenomeni di emarginazione diffusi in ampie fasce della popolazione, soprattutto tra i più giovani”. 

MATERIALI
– Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie

LINK
– Progetto ‘Pronti, partenza, via!’

Bambini italiani, in bilico tra buone abitudini e sedentarietà. Ecco il decalogo per una vita salutareultima modifica: 2012-08-12T12:41:57+02:00da admin
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