Più che raddoppiati i decessi per mielomi e
linfomi, aumentate significativamente le
morti per tumori al colon e al polmone: è
allarmante il quadro che emerge da una
ricerca dell’Istituto Pascale di Napoli,
che sarà pubblicata a ottobre, sull’incremento
della mortalità per tumori nelle province di
Napoli e Caserta negli ultimi 20 anni.
Un incremento, secondo gli esperti, che
potrebbe essere collegato all’emergenza
rifiuti. “Napoli e Caserta – si legge
nell’abstract dello studio, confermano la
loro diversità nel panorama della mortalità
per tumori in Italia. Il trend degli ultimi
anni evidenzia aumenti anche per neoplasie tradizionalmente a bassa mortalità nel sud Italia.
Tale andamento anomalo non può non sollevare interrogativi sulle cause che lo hanno
determinato”.
I dati parlano chiaro: gli incrementi più
elevati nei maschi si osservano per il
carcinoma del colon-retto e del polmone
sia a Napoli che a Caserta (52,8% e 66,8%, rispettivamente); forti incrementi si
registrano per i tumori del sistema
emolinfopoietico: linfoma Non-Hodgkin e mieloma multiplo a Napoli (44,4%; 123,8%, rispettivamente)
e leucemie a Caserta (48,4%).
Nelle donne si riconferma il cancro del
colon-retto per entrambe la province
(20,4%; 57,5%, rispettivamente) e anche i tumori
del sistema emolinfopoietico (linfoma Non-Hodgkin
79,4% e 127,8%; mieloma multiplo 100%). Complessivamente il trend di mortalità mostra
valori significativamente in aumento nei maschi
per il tumore del colon-retto, pancreas, prostata, linfoma Non-Hodgkin e mieloma multiplo; viceversa significativamente in diminuzione è il tumore
della laringe.
Nelle donne l’intensità della variazione espressa dall’APC (annual percent change) è anche più forte rispetto a quella osservata nei maschi e si riconfermano gli stessi aumenti ma una
significativa diminuzione per il tumore
dell’utero (corpo e cervice). Lo studio,
coordinato dall’epidemiologo Maurizio Montella dell’Istituto Pascale, ha utilizzato per il
calcolo dei tassi standardizzati le schede
di morte (1988-2008) individuali, codificate dall’Istat, per età (in quinquenni), sesso,
residenza e causa di morte. Per la
standardizzazione si è utilizzata la popolazione italiana al censimento 2001.
AGI Salute