In Parlamento il provvedimento che prevede incentivi a scalare: 5000 euro nel 2013, 4000 nel 2014 e 3000 nel 2015. Reazioni tiepide dal mercato.
Il mercato dell’auto è in sofferenza, ma potrebbero arrivare i tanto attesi incentivi volti a promuovere lamobilità a basso impatto a rianimarlo un po’. Starebbe infatti andando avanti in Parlamento un provvedimento articolato e preciso volto a incentivare la rottamazione di auto inquinanti per favorire l’acquisto di autoveicoli a bassissimeemissioni.
Attualmente a essere favorite sarebbero le auto elettriche (con bonus decisamente molto alti) e quelle ibride (con bonus inferiori); mentre il livello di emissioni indicato per ottenere gli incentivi sembrerebbe per adesso escludere sia Gpl cheMetano dalla politica di aiuti.
Si prevede, in sostanza, un bonus fino a 5 mila euro per chi compra un’auto elettrica e il tutto viene corroborato con un piano infrastrutturaleper la loro ricarica.
Sono questi gli ingredienti chiave del testo unificato sull’auto elettrica adottato dalle commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera e previsto in Aula a giugno. Il testo è di 15 articoli e prevede uno stanziamento di 420 milioniin tre anni a partire dal 2013. E’ stato messo a punto dai relatori Deborah Bergamini (Pdl) e Marco Maggioni (Lega) a partire da tre proposte di legge di Andrea Lulli (Pd), Agostino Ghiglia (Pdl) e Giuseppe Scalera (Pdl).
La norma, si legge nel testo, «è finalizzata allo sviluppo della mobilità sostenibile» con la creazione di una rete infrastrutturale per la ricarica dei veicoli e sostanziosi incentivi per il loroacquisto. Chi compra in Italia, anche in leasing, un’auto elettrica, a fronte di una rottamazione, nel 2013 avrà un contributo fino a 5 mila euro per i veicoli che producono emissioni inquinanti non superiori a 50 grammi a chilometro di anidride carbonica e fino a 1.200 per un’emissione tra i 50 e i 95 grammi di CO2. Un bonus che scende a 4 mila e mille euro nel 2014 e fino a 3 mila e 800 euro nel2015. Viene poi previsto un piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica per garantire su tutto il territorio livelli minimi di accessibilità al servizio di ricarica. Ci sono inoltre azioni di sostegno alla ricerca tecnologica su questo fronte.
Tra le novità, infine, la previsione di tariffe “promozionali” di energia elettrica e gas per incentivare il mercato. E’ scritto infatti che entro un mese dall’approvazione del piano infrastrutturale, ilpresidente del Consiglio, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico, formuli indicazioni all’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con riguardo, tra l’altro, alla «determinazione da parte dell’Autorità di tariffe per il consumo dell’energia elettrica di ricarica dei veicoli che incentivino l’uso di veicoli alimentati ad energia elettrica ricaricabili nella fase di start up del mercato e almeno per il primo quinquennio».
Andrea Lulli, tra i firmatari delle proposte si dichiara fiducioso: «Ora si passa alla faseemendativa e spero si proceda speditamente. Il testo – conclude il parlamentare – è in programma in Aula per giugno e dovremmo farcela».
Lecito aspettarsi però degli emendamenti per unprovvedimento che per adesso non “tutela” certo il produttore nazionale Fiat, che non ha fin qui in carniere modelli teoricamente incentivati. Che ilmercato si aspetti di più in materia emerge anche dalle primissime reazioni. Contrastanti.
L’Unrae, l’associazione dei costruttori esteri operanti in Italia dichiara tiepidamente di apprezzare un provvedimento «in linea con il principio di neutralità tecnologica che tanto abbiamo sostenuto». Secondo questa sponda del settore, però «è prematuro valutare qualunque impatto sul mercato del prossimo anno». Va infatti considerato che nel nostro Paese lo scorso anno sono state immatricolate soltanto 302 auto elettriche e 5.127 auto ibride (fonte Unrae) e che le immatricolazioni di questo tipo di autovetture risulta in calo nei primi mesi del 2012.
Così non sorprende che sia fredda e contraria la reazione di Federauto, l’associazione che riunisce i concessionari, secondo cui «incentivare una singola tecnologia, cioè l’elettrico, è quanto di piùsbagliato si potrebbe fare». Per l’elettrico secondo le concessionarie «sarebbe auspicabile un periodo di sperimentazione, per capire l’impatto delle infrastrutture che si devono realizzare».
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