E’ stato ricordato che dal 1992 con la legge 257 è stato vietata l’estrazione, importazione, l’esportazione, la produzione e la commercializzazione dell’amianto ma, paradossalmente, non il divieto di utilizzo dell’amianto.
Da questo deriva il permanere di 32 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto nei luoghi di lavoro e di vita, nel territorio del nostro paese.
E’ necessario che lavoratori e cittadini, insieme, lottino e scendano in piazza per chiedere e imporre le bonifiche. Le imprese che si sono arricchite con l’amianto producendo morti e contaminazione del territorio non possono cavarsela comprandosi l’impunità e le parti civili nei processi in cui vengono chiamati in causa.
I responsabili di tanti lutti e della contaminazione del territorio – che continua a far ammalare e morire vittime innocenti e spesso inconsapevoli di essere stati esposti all’asbesto a livello professionale, familiare (le mogli morte per aver lavato le tute) e ambientale – devono contribuire finanziariamente sia a risarcire la vittime che alla bonifica del territorio. La difesa della salute e la giustizia per i lavoratori e i cittadini morti e malati è un problema di civiltà che ci riguarda tutti.
Al corteo erano presenti l’attore Moni Ovadia, Ettore Zilli ex deportato a Dachau, il Prof Giancarlo Ugazio. Al termine del corteo si è svolta un’assemblea aperta dove i rappresentanti delle varie associazioni hanno preso la parola. Sono intervenuti anche Antonio Pizzinato e l’attore Renato Sarti, direttore del Teatro della Cooperativa di Niguarda.
28 aprile 2012
28 Aprile giornata mondiale contro l’amiantoultima modifica: 2012-05-01T08:10:00+02:00da
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