La nostra Italia-Martirano Lombardo I parte

Profilo storico geografico e sociale di Martirano Lombardo

veduta panoramica di Martirano LombardoQuesto centro abitato é sorto dopo che il terremoto dell’8 settembre 1905, con una violenza dell’XI° grado della scala Mercalli aveva devastato l’antica Martirano, paese dalla storia bimillenaria che taluni hanno identificato con la gloriosa Mamerto di cui parla Strabone, Livio e Plutarco. Il bilancio dell’evento sismico fu abbastanza pesante anche se non della portata spaventosa di quello subito nel marzo del 1638 quando si ebbero ben 517 vittime; si contarono 17 morti, molti feriti, numerose famiglie senzatetto, parte del paese ridotto ad un cumulo di macerie o di ruderi pericolanti. Crollarono o si resero inagibili anche alcuni edifici simbolo del paese tra cui la cattedrale costruita al tempo dei Normanni per volere di Roberto detto il Guiscardo, e l’antico palazzo vescovile. Sul luogo del disastro accorsero autoritá civili e militari di ogni parte d’Italia che organizzarono i primi soccorsi alla cittadinanza sinistrata ed in preda al panico. A distanza di pochi giorni Martirano ebbe la visita del cardinale Gennaro Portanova ( arcivescovo di Reggio Calbria ) e quella del re d’Italia Vittorio Emanuele III°, di cui si conserva ancora una storica foto. Considerato il susseguirsi di questi tragici eventi il consiglio comunale pro-tempore, presieduto da don Lorenzo de’ Medici, “deliberó la soppressione del paese stabilendo che il nuovo abitato sorgesse nella contrada Piano dell’Orvi presso le falde del monte Molinara”; cosí leggesi in una pregiata ricerca effettuata dal prof. Francesco Rocca pubblicata dalla Temese editrice nel 1989 dal titolo “Martirano Lombardo storia di una cittá nuova”.

Fu su questa premessa che il comitato milanese di Soccorso, presieduto dal senatore Ettore Ponti e costituito da autorevoli personalitá del mondo politico e tecnico della Lombardia, con grande spirito di solidarietá e di patriottismo e con una consistente donazione di fondi avvió la progettazione e la costruzione del nuovo centro urbano che poi in omaggio e per gratitudine alla generosa terra lombarda fu battezzato Martirano Lombardo.

Attingendo sempre alla predetta pubblicazione sappiamo che l’impresa Perucchetti, su progetti e piano regolatore redatti dagli ingegneri milanesi Mario Fiazza, Augusto Broggi e Cesare Nava, che curó anche l’andamento tecnico ed amministrativo dei lavori, giá ai primi di ottobre del 1907, in tempi evidentemente molto rapidi, aveva costruito n. 47 case da due famiglie, n 10 da otto famiglie e n 2 da sedici famiglie e “quindi in complesso abitazioni per 206 famiglie giusta il programma prefissato dal Comitato milanese” oltre ad un asilo infantile ed un ospedale a due corsie e servizi finanziato dal comune di Busto Arsizio.

La data d’inaugurazione del nuovo paese oggi “ridente sul pendio”, come canta il poeta martiranese Franco Berardelli, fu immortalata in una pergamena, firmata dalle Autorità presenti tra cui il ministro Lacava, opera del prof. Guido Tirozzo dell’ Istituto tecnico di Catanzaro che cosí recita: áLa vetusta Martirano, abbattuta dal terremoto dell’8 settembre 1905, riedificata qui da un Comitato milanese, inaugurata solennemente oggi 23 ottobre 1907, risorge alla fede d’Italia ed alla fratellanza dei popoliá.

La tipologia delle case del nuovo abitato si uniformó ai criteri prestabiliti in un apposito piano regolatore che prevedeva una “muratura in pietrame rinforzata da una ossatura di legno e da catene di ferro” e inoltre l’uniforme collocazione dei fabbricati lungo linee simmetriche, a congrua distanza tra loro, dotati ciascuno di un comodo giardino e per quanto riguarda la tecnica di costruzione dei medesimi il piano s’ispiró ai criteri antisismici vigenti nel tempo.

Costruito il nuovo agglomerato urbano molto rimase da fare per dotarlo di quelle strutture e di quei servizi che caratterizzano oggi l’assetto urbanistico di questa graziosa cittadina. Il trasferimento della sede municipale in Martirano Lombardo e la conseguente retrocessione di Martirano a frazione avvenne in seguito ad un atto deliberativo, superiormente approvato, del 29 maggio 1929 del commissario per la straordinaria amministrazione del Comune cav. Antonio Vecchio originario di Ioppolo.

Fu questo un evento certamente doloroso che suscitó sentimenti di frustrazione e di rancore tra la popolazione della vecchia Martirano che esplosero nella notte del 17 novembre 1929 quando da ignoti furono dati alle fiamme atti, registri e suppellettili di notevole valore giuridico e storico esistenti nella sede del Comune. Questi furono i precedenti che alla base di continui dissidi ed antagonismi, turbarono per quasi mezzo secolo la vita dei due paesi fino a quando Martirano, con legge 13 dicembre 1956, n 1348 del Parlamento italiano, non fu eretta a comune autonomo appagando cosí una legittima aspettativa della sua cittadinanza.

Rimase aperto il problema della divisione territoriale, di cui si occuparono succesivamente, ma in maniera sempre controversa, il Consiglio comunale, l’ufficio tecnico erariale, il genio civile, il Consiglio provinciale ed infine il Consiglio di stato su ricorso dei cittadini di Martirano Lombardo. Questo Comune ha una estensione di 1984 ettari con una popolazione di 1500 abitanti; il suo territorio, che a sud tocca il monte Mancuso e a nord il fiume Savuto é costituito, salvo pochi tratti pianeggianti, di colline e declivi che dolcemente digradano a valle a forma di anfiteatro. In gran parte il territorio é coperto da boschi che rendono particolarmente suggestivo il paesaggio. Le sue acque sono salutari, particolarmente rinomata quella della fonte del “Burrone”, l’aria balsamica anche per la presenza di numerosi giardini e di viali che ornano le strade del centro abitato.

A Martirano Lombardo vengono riconosciute delle buone prospettive turistiche grazie al notevole patrimonio recettivo, di cui dispone, ai suoi soddisfacenti servizi, ai facili collegamenti col mare, con le montagne (Mancuso, Sila, Reventino) e coi paesi vicini ed infine per quella pace bucolica che si racchiude fra la terra quasi sempre ammantata di verde ed il suo cielo trasparente che é forse il piú grande dono di un paese montano per i ritmi frenetici e stressanti della vita odierna.

Chi visita Martirano Lombardo non puó non ammirare alcuni edifici nobiliari ricchi di ricordi, la fine architettura delle sue case mentre una visita d’obbligo merita la chiesa del sacro cuore di Gesú edificata ai tempi dell’amministrazione Michele Berardelli con l’utilizzo di maestranze locali ed aperta al culto nel 1937. In essa si possono osservare con interesse la grande statua in legno che occupa la parte centrale dell’abside donata dalla nobil donna Serafina Berardelli, la statua dell’Assunta, dono di donna Eleonora Nigro moglie di Sebastiano Berardelli primo podestá di Martirano Lombardo. L’ampio soffitto é dominato dai dipinti di ottimo effetto stilistico ed espressivo eseguiti a cura e spese dell’ing. Alessandro de’ Medici. Un quadro d’autore di notevole pregio artistico trovasi esposto sulla parete della navata destra della chiesa raffigurante un Cristo trionfante mentre di pregevole fattura si presenta ai fedeli l’altare centrale, opera recente dello scultore nicastrese Maurizio Carnevali. Una passeggiata riposante e suggestiva viene offerta dal viale dei Tigli con la sua spaziosa terrazza e la sua lussureggiante vegetazione.

Anche le nostre contrade rappresentano interessanti itinerari turistici, mentre una menzione particolare merita la frazione Pietrebianche con le sue casette linde emergenti dai colli, con la sua caratteristica piazzetta circolare da cui, con una piacevole escursione, é facile raggiungere localitá Bombarda ove, a cura del corpo forestale dello stato, é stata creata un’area attrezzata di notevole interesse turistico e sportivo.

Ma al di sopra di ogni cosa a chi giunge e soggiorna a Martirano Lombardo non possono sfuggire la bontà e l’ospitalità dei suoi abitanti che hanno saputo conservare il valore delle loro migliori tradizioni ed “il calore dei piú profondi sentimenti umani forse per una innata voglia di amare e di essere amati”.

Vincenzo Scalese

http://www.martiranolombardo.info/storia.asp

continua

La nostra Italia-Martirano Lombardo I parteultima modifica: 2012-03-10T10:53:00+01:00da weefvvgbggf
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