Sanità, occupato l’ex manicomio Bianchi

Protesta di trecento operatori e familiari degli utenti dei centri di salute mentale della Asl 1: denunciano la possibile soppressione dei servizi offerti dalle cooperative di welfare. I manifestanti trascorreranno la notte negli uffici, con le brandine

di ANNA LAURA DE ROSA

«Ex manicomio Bianchi: nuova gestione». Trecento operatori e familiari degli utenti dei centri di salute mentale della Asl Napoli 1 hanno occupato dalle 8.30 di giovedì l’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi. Un ritorno alle origini per le associazioni che quindici anni fa avevano contribuito a chiudere la struttura, lottando per l’applicazione della legge 180 del 1978.  L’obiettivo oggi è denunciare il rischio della riapertura dei manicomi e la possibile soppressione dei 45 servizi offerti al territorio dalle cooperative del welfare in quindici anni di attività. 

L’occupazione è a oltranza: i manifestanti resteranno al Bianchi giorno e notte, organizzando attività e facendo incursioni nel centro della città per ottenere risposte da Asl e Comune, che ritardano i pagamenti alle cooperative rispettivamente da 17 e 30 mesi. «Come in un tragico gioco dell’oca siamo ritornati al punto di partenza – protesta Sergio D’Angelo, portavoce delle 150 organizzazioni del comitato “Il welfare non è un lusso” – occupiamo l’ospedale psichiatrico per riaprire la struttura alla città ricordando da dove siamo partiti. Gli utenti della salute mentale rischiano di essere di nuovo abbandonati o affidati a cure mediche ormai superate».

Gli operatori assistono oltre novecento persone che soffrono di disturbi mentali, farmacodipendenze e tossicodipendenze. Ogni utente è costato 16 euro al giorno all’Asl, «è una cifra irrisoria – sottolinea D’Angelo – che di certo non è la causa dei problemi economici della sanità campana. Non abbiamo lobby potenti alle spalle come la sanità privata, ma siamo decisi a difendere il nostro lavoro». Stipendi arretrati da 3 a 10 mesi per i lavoratori di alcune associazioni, mentre pagano i dipendenti ma rischiano la chiusura le cooperative del consorzio Gesco: Alisei, Alser, il Calderone e l’Aquilone. 

Di fronte all’ennesima promessa non mantenuta dai debitori, gli operatori del sociale hanno deciso quindi di occupare il Bianchi, consentendo tuttavia agli uffici dell’Asl presenti nella struttura di proseguire la propria attività. I manifestanti hanno tappezzato le alte mura e il cortile dell’ex manicomio con striscioni di protesta che denunciano il mancato intervento del commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 Achille Coppola. L’8 novembre scorso Coppola si era impegnato a tutelare il lavoro delle organizzazioni e a consentire loro di accedere a prestiti bancari firmando lettere di certificazione del credito.

Sanità, occupato l’ex manicomio Bianchiultima modifica: 2010-12-10T12:43:15+01:00da weefvvgbggf
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