14 Aprile 1991 – La nave Amoco Milford Haven naufraga nel porto di Genova, perdendo il suo carico di petrolio e provocando un disastro ecologico

Amoco Milford Haven

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Coordinate44°22′0,3″N 08°42′0,1″E

Amoco Milford Haven
MT Haven Wreck.jpg
Il relitto della Haven
Descrizione generale
Flag of Cyprus.svg
Tipo Motonave petroliera
Costruttori Asterillos Espanoles – (Spagna)
Cantiere Cadice (Spagna)
Matricola 707632
Entrata in servizio 1973
Proprietario Loucas Ioannou – Limassol (Cipro)
Radiazione 1991
Destino finale Affondata il 14 aprile 1991
Caratteristiche generali
Dislocamento 267.500,00 t
Stazza lorda 232.166,00 t
Lunghezza 344,00 m
Larghezza 51,00 m
Altezza 26,00 m
Pescaggio 20,00 m
Propulsione Un motore Diesel due tempi otto cilindri:
  • Costruttore: Burmeister & Wain
  • Tipo: 8K98FF
  • Diametro cilindri: 980 mm
  • Corsa: 2000 mm
  • Potenza max continua: 30.400 BHP (22.353 kW) a 103 giri/min
Capacità di carico 283.626,00 m3 (cisterne idrocarburi)

La Amoco Milford Haven[1], ribattezzata Haven[2] e indicata anche come M/C Amoco Milford HavenM/C[3] Haven è il nome di una petroliera cipriota da 250.000 tonnellate varata nel 1973 di proprietà della multinazionale Amoco e ceduta nel 1988all’armatore cipriota Loucas Ioannou.


Nel 1988, fu colpita nel golfo Persico da un missile missile Exocet sparato da una naveda guerra iraniana riportando gravi danni allo scafo.
Storia

Fu riparata tra il 1988 e il 1990Singapore.

Dopo le riparazioni la nave fece un solo viaggio, giungendo a Genova, 6 miglia al largo del Porto Petroli di Multedo dove rimase alcuni giorni scaricando parte del greggio.

L’11 aprile 1991 alle 12:30, durante il travaso del carico da prua a centro nave, forse per il malfunzionamento di una pompa, si verificò un’esplosione che fece saltare centometri di coperta nella parte prodiera, in un braccio di mare di 94 metri davanti a Voltri (44°22′09,23″N 08°45′01,71″E ). L’ incendio durò 3 giorni e la nave affondò nel mattino del 14 aprile 1991.

Nell’incidente morirono quattro membri dell’equipaggio e il comandante.

Durante la notte la nave in fiamme si spostò al largo di Savona, il giorno successivo fu trainata tra CogoletoArenzano su un fondale di 80 metri; durante l’inizio dell’operazione si staccò la parte di prora interessata dall’esplosione lunga 95 metri che si adagiò a 470 metri di profondità (44°16′22,42″N 08°41′18,83″E ).

Il mattino del 13 aprile altre esplosioni scossero il relitto, esplosioni dovute probabilmente al surriscaldamento delle cisterne non ancora interessate all’incendio.

Il bigo di carico di dritta della nave,30-54 m.

Una debole brezza da settentrione limitò lo spiaggiamento del greggio nei primi giorni del disastro, e impedì al fumo di raggiungere i centri abitati sulla costa.

Alle 9:30 del 14 aprile la petroliera concluse la sua agonia con un’ennesima esplosione ad un miglio e mezzo dal porto di Arenzano, tra Arenzano e Cogoleto, su un fondale di 80 metri (44°22′25,75″N 08°41′59.58″E ).

Nei giorni seguenti l’incidente nonostante l’intervento di una eterogenea flotta di mezzi navali in missione anti-inquinamento, dai caccia della marina ai mezzi del porto di Genova, un debole scirocco travolgeva le barriere che i numerosi volontari avevano sistemato lungo i litorali più esposti, causando importanti spiaggiamenti di greggio da Arenzano a Albissola Marina.

Fu il più grave disastro ecologico nel mar Mediterraneo. Bruciarono circa 90.000 tonnellate di petroliogreggio delle 144.000 presenti al momento dell’incidente oltre alle circa 1.000 tonnellate dicarburante.

Una parte del carico, stimata in una quantità compresa tra 10000 e 50000 tonnellate, inquina tuttora gli alti fondali tra GenovaSavona.

Il relitto giace oggi a 80 metri di profondità; la coperta è a quota 54 metri e il castello di poppa si eleva fino ad una profondità di 36 metri, che corrisponde circa al livello a cui è stato tagliato il fumaiolo, che rappresentava un pericolo per la navigazione.

Dal 2001 una Commissione istituita presso l’assessorato ambiente della Regione Liguria è incaricata di realizzare interventi e sperimentazioni di bonifica anche del relitto. Le due bonifiche di rilievo sono state quella del 2003 e quella del maggio 2008, attualmente classificata come “definitiva”, comprendente il monitoraggio complessivo dello stato del relitto e il pompaggio di idrocarburi residui dai locali interni della nave.

Note

  1. ^ (ITComune di ArenzanoComune di Arenzano – La Petroliera Haven. URL consultato il 07/04/2008.
  2. ^ (ITHaven – Descrizione. URL consultato il 07/04/2008.
  3. ^ M/C acronimo di “motocisterna” utilizzato in Italia, in lingua inglese appare come M/T “Motor Tanker”

Bibliografia

  • (ITTina Leali Rizzi; Penco, Adriano, Liguria in blu – Guida alle immersioni subacquee da Ventimiglia a La spezia, Recco, Le Mani-Microart’S, 2001. ISBN 88-8012-179-0
  • Relazione Finale del Collegio dei Periti, 1995;
  • Relazione Tecnica del Collegio dei Periti, 2000.

Collegamenti esterni

14 Aprile 1991 – La nave Amoco Milford Haven naufraga nel porto di Genova, perdendo il suo carico di petrolio e provocando un disastro ecologicoultima modifica: 2010-04-14T10:16:00+02:00da weefvvgbggf
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