“Sono troppi i casi di tumore fra i ricercatori di Chimica”

Una lettera aperta, inviata anche al rettore dell’Università, dopo l’ultimo decesso per cancro: “Problemi di salubrità e igiene”

Dopo che la loro collega è spirata pochi giorni fa all’ospedale di Bentivoglio, la decisione di scrivere al rettore dell’Università per denunciare una serie preoccupante di casi di tumore nei ricercatori del dipartimento di Chimica. 

Lo hanno fatto due dipendenti dell’ateneo, Virginio Pilò e Marina Izzi, in una lettera aperta spedita al rettore Ivano Dionigi, agli organi accademici, al direttore del Dicam, ai sindacati e al personale tecnico-amministrativo dell’Università. Nella lettera chiedono più prevenzione e più controlli, visto che negli ultimi anni si è riscontrata a Chimica “un’alta incidenza di tumori per un dipartimento piccolo come il nostro”. 

E’ solo l’ultimo caso dopo quello di una ricercatrice, che due anni fa fu “stroncata dallo stesso brutto male”. Negli anni precedenti, poi, “non erano mancati i decessi sempre per la stessa causa, il tumore”, e anche “due docenti associati avevano già avuto la stessa disgraziata sorte”. 

I casi non finirebbero qui. Troppi, statisticamente, per un piccolo laboratorio chimico, dove lavorano in trenta fra docenti e personale tecnico-amministrativo, più vari assegnisti e dottorandi. 

Rischi di salubrità, dunque. E non solo: “Le norme di sicurezza e gli adeguamenti strutturali, tra tante difficoltà e tempi lunghi di applicazione, sono rimasti sempre e solo deboli palliativi a fronte di un’alta pericolosità connaturata col rischio chimico”. Pilò e Izzi concludono: “Il rapporto di causa-effetto è ben lungi dall’essere appurato”, ma la malattia e il decesso dell’ultima ricercatrice sono “gia’ stati certificati come causa di servizio. E’ gia’ un buon primo passo ed un precedente molto importante”.

“Sono troppi i casi di tumore fra i ricercatori di Chimica”ultima modifica: 2010-03-26T15:09:00+01:00da weefvvgbggf
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