7 Gennaio 1797 – Italia: il tricolore italiano viene adottato per la prima volta da uno stato (la Repubblica Cispadana).

La Repubblica Cispadana, Reggio Emilia e la nascita del tricolore italiano

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Repubblica Cispadana e Reggio Emilia.

La settecentesca Sala del Tricolore, oggi sala consiliare del comune di Reggio Emilia. Qui nasce la bandiera italiana.

Il tricolore italiano è decretato il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana, proposto da Giuseppe Compagnoni.

Il 27 dicembre 1796, si riunì, a Reggio nell’Emilia, il Congresso Cispadano, riunito per decretare la nascita della Repubblica Cispadana, che comprendeva i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio. L’assemblea si componeva di 110 delegati, sotto la presidenza del ferrarese Carlo Facci. Nella riunione del 7 gennaio 1797 il sacerdote Giuseppe Compagnoni fece decretare «che lo stemma della Repubblica Cispadana sia innalzato in tutti quei luoghi ne’ quali è solito che si tenga lo stemma della sovranità» e che «l’era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno del 1797». Egli, inoltre, propose che lo stendardo o bandiera Cispadana, formato dai colori verde, bianco e rosso, fosse «reso universale». La proposta venne approvata nella seduta del 21 gennaio, tenutasi a Modena dove, nel frattempo, erano stati spostati i lavori del congresso.

I precedenti tricolori al 7 gennaio 1797

Ci sono una serie di precedenti fatti storici che indicano che la nascita del Tricolore è precedente alla data ufficiale del 7 gennaio 1797 in Reggio nell’Emilia. Qui di seguito vengono riporati i principali:

Il precedente tricolore di Felina

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Felina.

Una origine di circa ottanta giorni più remota, rispetto a Reggio nell’Emilia, è stata ipotizzata dal professor Giuseppe Giovanelli. Egli faceva riferimento alla seduta comunale del 22 ottobre 1796, tenuta presso il palazzo comunale del Fariolo, allora ancora sede del Comune di Felina, in cui si trattava l’unione dei paesi di Felina e Braglia alla Repubblica Reggiana.

L’ordine del giorno venne discusso alla presenza dell’avvocato Antonio Francesco Rondoni, rappresentante plenipotenziario reggiano, ed era composto da dodici punti ed il settimo di questi era così formulato:

« Potrà il Popolo suddetto distruggere la bandiera dell’ex feudatario e farne una tricolorata colle parole: Libertà, Egualianza. »

L’ordine del giorno di quella seduta è conservato presso gli archivi comunali di Reggio nell’Emilia, fra i fascicoli dell’anno 1796 che riguardano la richiesta dei diversi comuni per riunirsi alla città. Che esso sia stato anche approvato proprio il 22 ottobre 1796, Giuseppe Giovanelli lo desumeva dal fatto che tra i punti discussi e riportati mancano il quinto e il sesto. Ciò fa supporre che siano stati trascritti solo gli argomenti discussi ed approvati.[1] [2]

Il precedente tricolore di Novellara

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Novellara.

Bisogna da ultimo aggiungere che abbiamo altre testimonianze, precedenti il 22 ottobre 1796, che attestano come vi fosse già una diffusa sensibilità nell’identificare i colori bianco, rosso e verde come simbolo della libertà e della nazione italiana.

Infatti, il 19 ottobre 1796 venne dato a Novellara un pranzo in onore del generale Napoleone Bonaparte. Nei documenti che testimoniano quest’avvenimento si legge:[3][1][2]

« I Quattordici, con i cingoli a tre colori, si recavano festanti ad incontrare il generale. »

Più avanti, nello stesso documento si dice che alle domande del generale Napoleone Bonaparte riguardanti il motivo della carcerazione dell’avvocato Giuseppe Cuoghi, giudice di Novellara e consigliere al Ministero degli Affari Esteri degli Stati Estensi, gli fu risposto che:[4]

« … fece atterrare l’albero della libertà a Bagnolo, secondo paese degli ex conti Gonzaghi, dipinto a tre colori, coccarda italiana nazionale rosso, verde, bianca. »

Il precedente Tricolore di Bologna

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Bologna.

Un’altra attestazione di un precedente Tricolore, l’abbiamo il 18 ottobre 1796 (27 vendemmiaio anno V) a Bologna.

Nell’Archivio di Stato di Bologna è conservato un atto (faldone napoleonico I/5: Senato Provvisorio – Atti della Assunteria di magistrati, 10 maggio 1796 – 30 ottobre 1796 foglio 542) La congregazione dei magistrati e deputati aggiunti di Bologna: davanti al cittadino De Bianchi: cittadini senatori Segni, Malvezzi, Isolani, Angeletti, Bargellini, Cospi, Marescalchi, Bentivoglio, con i cittadini legali consigliere Gavazzi, il sindaco Tacconi ed l’avvocato Antonio Aldini, deliberano cinque punti, nel terzo è scritto chiaramente: Bandiera coi colori Nazionali [5]

« Richiesto quali siano i colori Nazionali per formare una Bandiera, si è risposto il Verde il Bianco ed il Rosso. »

Il precedente tricolore Cispadano

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Repubblica Cispadana.

Nei giorni precedenti, dal 16 al 18 ottobre 1796, a Modena si tenne il Congresso al quale parteciparono i delegati di quattro città, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio nell’Emilia, e che decretò la nascita della Confederazione Cispadana, con l’avvocato Antonio Aldini presidente.

Il Congresso deliberò, inoltre, la costituzione di una Legione Cispadana, per appoggiare la Francia nella guerra contro l’Austria. La Legione Cispadana era costituita da circa 3 000 volontari suddivisi in cinque Coorti da 600 volontari l’una. Il Congresso decretò che[5]:

« Si decreta la costituzione della Confederazione Cispadana, e la formazione della Legione Italiana, le cui coorti debbono avere come bandiera il vessillo bianco, rosso e verde adorna degli emblemi della libertà. »
7 Gennaio 1797 – Italia: il tricolore italiano viene adottato per la prima volta da uno stato (la Repubblica Cispadana).ultima modifica: 2010-01-07T15:49:00+01:00da weefvvgbggf
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