Bandiera della Spagna
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FIAV | |||
Proporzioni | 2:3 | ||
Colori | CIELAB (H*, C*, L*) / CIE (x, y, Y)
██ 35.0, 70.0, 37.0 / 0.614, 0.320, 9.5 ██ 85.0, 95.0, 80.0 / 0.488, 0.469,56.7 |
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Tipologia | Bandiera nazionale | ||
Data di adozione | 19 dicembre 1981 | ||
Nazione | Spagna | ||
Soprannome: | Rojigualda | ||
Altre bandiere ufficiali | |||
Bandiera civile | |||
Bompresso | |||
Stendardo reale | |||
Foto | |||
La bandiera spagnola, così come definita dalla Costituzione spagnola del 1978, è divisa in tre bande orizzontali: rosso, giallo e rosso, con la parte gialla di dimensione doppia rispetto a quelle rosse. Le bandiere e le insegne di stato e di guerra devono essere caricate dello stemma spagnolo, mentre la bandiera civile ne è sprovvista, anche se lo stemma può essere messo a piacimento. Lo stemma deve essere collocato ad una posizione corrispondente ad 1/3 della lunghezza della bandiera partendo dall’asta, e non deve superare in altezza i due quinti dell’altezza della bandiera.
L’attuale stemma spagnolo fu adottato il 19 dicembre 1981[1], quando rimpiazzò la versione del 1977 già intervenuta a sostituire quella franchista del 1945. Lo stemma costituì l’unico cambiamento, dato che prima i colori erano definiti semplicemente amarillo (giallo) e rojo(rosso), ma erano sostanzialmente gli stessi. Tradizionalmente, la fascia centrale era definita con termini arcaici amarillo gualda (Color di Reseda luteola) ma questa definizione è stata rimossa in seguito dal disegno di Costituzione con un emendamento di Camilo José Cela, uno scrittore incaricato dal re spagnolo nella Corte Costituente.
L’origine dell’attuale bandiera spagnola risale all’insegna navale del Regno di Spagna del1785[2], il Pabellón de la Marina de Guerra issato dalle navi di Carlo III di Spagna.
Lungo il XVIII, XIX e XX secolo, questo schema di colori rimase intatto, vedendo alterati soltanto gli stemmi che venivano di volta in volta posizionati nella bandiera. Nella bandiera moderna oltretutto lo stemma è decisamente semplificato rispetto alle versioni passate. Ognuno dei quattro quadranti rappresenta uno dei quattro regni che furono riuniti per formare la prima vera Spagna nel XV secolo, ovvero nell’ordine, Castiglia, rappresentata dal castello, León, identificato nello storico leone, Aragona, rappresentata dalla celebreSenyera, ed infine Navarra, richiamata dalle catene unite. Anche l’antico regno moro diGranada è inserito nel fondo dello stemma, con un frutto di melograno. Il fleur de lys in paloposto al centro degli stemmi dei regni rappresenta la casa reale regnante dei Borboni, mentre le due colonne a lato dello scudo accompagnate dal motto “plus ultra” (dal latino, “più oltre”) richiamano le scoperte e le conquiste spagnole in America: le colonne infatti sono le mitologiche Colonne d’Ercole poste sullo Stretto di Gibilterra, passaggio obbligato per l’Oceano Atlantico), che rappresentano Gibilterra e Ceuta. Lo storico e tradizionale motto “Plus Ultra” rimpiazzò il precedente “Non Plus Ultra” (“Non oltre qui”) che campeggiava prima della scoperta dell’America, dato che la Spagna era considerata “il punto più occidentale” della Terra[3][4]
La bandiera descritta nella Costituzione Spagnola è la versione semplice di uso civile senza stemma.[5]. Il nomignolo popolare della bandiera è rojigualda (o anche sangre y pus).
Costituzione Spagnola del 1978, che definisce la bandiera nazionale civile.
- Atto 39/1981, che regola l’uso della bandiera[1].
- Decreto Reale 441/1981, che fissa i dettagli precisi e tecnici relativi ai colori:
La bandera de España está formada por tres franjas horizontales, roja, amarilla y roja, siendo la amarilla de doble anchura que cada una de las rojas. Artículo 4 1 de la constitución española de 1978 |
Traduzione: La bandiera di Spagna consiste in tre linee orizzontali: rosso, giallo e rosso, con la linea gialla larga il doppio di ogni striscia rossa. Articolo 4.1 della Costituzione Spagnola del 1978 |
I colori della bandiera come descritti ufficialmente dal Decreto Reale 441/1981 del 27 febbraio[6], sono:
Schema | Rosso | Giallo |
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CIELAB (H* in degrees, C*, L*) | 35.0, 70.0, 37.0 | 85.0, 95.0, 80.0 |
CIE (x, y, Y) (Illuminant C) | 0.614, 0.320, 9.5 | 0.488, 0.469, 56.7 |
Protocollo d’uso
La bandiera può essere issata verticalmente od orizzontalmente da edifici pubblici, case private, sedi commerciali, navi, piazze di città e durante cerimonie ufficiali. Mentre la bandiera dovrebbe essere solitamente esposta soltanto dall’alba al tramonto, gli uffici governativi in Spagna ed all’estero dovrebbero esibirla senza sosta tutte le 24 ore, possibilmente illuminandola la notte. La bandiere devono essere necessariamente conformi agli standard legali, e non possono essere modificate o danneggiate in alcun modo.[1]
In casi di lutto la bandiera può essere mostrata nei seguenti modi. Il primo metodo è quello della mezz’asta, quando la bandiera è issata ad un’asta e viene fatta calare ad un terzo della posizione precedente. L’altro modo consiste nell’applicare un fiocco nero alla bandiera qualora questa sia fissata permanentemente e non possa essere fatta calare: il fiocco è largo dieci centimetri ed attaccato al palo dove è issata la bandiera in modo che raggiunga il fondo di questa. Durante i funerali, la bandiera può essere utilizzata per coprire le bare di ufficiali governativi, militari e persone designate da un Atto del Presidente; queste bandiere vengono poi vengono rivestite e presentate ai congiunti prossimi prima del seppellimento della salma.[1].
Quando viene esposta con altre bandiere, si deve osservare un preciso ordine di collocamento: prima la bandiera nazionale, seguita nell’ordina da quella di stati stranieri, dallabandiera europea, da quella di organizzazioni internazionali, militari, da stendardi governativi, dalle bandiere delle Comunità autonome, dalle bandiere cittadine ed infine da ogni altra. Un tale numero di bandiere è inimmaginabile ed ipotetico, e sarà più facile trovare la bandiera spagnola accanto a quella Europea a precedere le bandiere dei comuni sui municipi o le bandiere delle comunità.
Quando la bandiera spagnola è accompagnata da altre straniere, queste ultime vengono mostrate in ordine alfabetico in base al nome in lingua spagnola. L’unica eccezione si rileva nel caso il congresso o l’incontro sia in lingua differente da quella spagnola. La bandiera europea è stata da sempre mostrata sin da quando la Spagna è membro dell’Unione Europea. Sebbene mai menzionata nelle norme dell’ordinamento, la Bandiera della NATO può essere usata in Spagna dato che ne è membro da anni.[1].
Quando sventola in presenza di altre bandiere, la bandiera nazionale dovrebbe avere dimensioni maggiori delle altre o comunque non minori, ed essere posizionato in maniera prominente ed onorevole, in accordo da quanto stabilito dal protocollo[1].
Altre bandiere ufficiali
Le organizzazioni militare spagnole usano indistintamente la bandiera di stato e non hanno insegne proprie.
Bandiera civile
La bandiera civile è la bandiera spagnola privata dello stemma nazionale. Può essere usata dalla popolazione e da associazioni non amministrative. I privati sono comunque autorizzati a sventolare a loro piacimento questa o la versione di stato, che non è ristretta.
Bandiere storiche
Prima Repubblica Spagnola |
Seconda Repubblica Spagnola |
Spagna franchista |
|
Spagna franchista |
Transizione democratica |
Voci correlate
Note
- ^ a b c d e f Spanish Uso de la bandera de España y el de otras banderas e insignias. Include la Ley 39/1981, de 28 de octubre (BOE nº 271, de 12 de noviembre). Uso de la bandera de España y de otras banderas y enseñas. in banderas e insignias.. Ministerio de Asuntos Exteriores. URL consultato il 2007-05-15.
- ^ Insegna di guerra spagnola, 1785-1931
- ^ “SÍMBOLOS DE ESPAÑA”. Centro de Estudios Políticos y Constitucionales
- ^ In realtà Portogallo, Irlanda e Islanda sono più occidentali della Spagna
- ^ http://www.constitucion.es/constitucion/lenguas/ingles.html#p2 Spanish Constitution (English)
- ^ Real Decreto 441/1981, de 27 de febrero, por el que se especifican técnicamente los colores de la Bandera de España, testo del Decreto Reale Spagnolo 441/1981 del 27 febbraio (pubblicato il 16 marzo 1981 a cura del Boletín Oficial del Estado) riprodotto online sul sito ufficiale (www.la-moncloa.es) della Presidenza del Governo Spagnolo.