15 Dicembre 1995 – La Corte di Giustizia della Comunità Europea emette la Sentenza Bosman

Sentenza Bosman

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

La cosiddetta sentenza Bosman è una decisione presa nel 1995 dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee che consente ai calciatoriprofessionisti aventi cittadinanza dell’Unione Europea di trasferirsi gratuitamente a un altro club alla scadenza del contratto con l’attuale squadra.

La sentenza fu resa rispetto a tre casi legali separati, i quali coinvolgevano tutti il calciatore belga Jean-Marc Bosman:

Bosman giocava nella Jupiler League, la massima serie belga e il suo contratto era scaduto nel 1990. Il calciatore intendeva cambiare squadra e trasferirsi al Dunkerque, una squadra francese. Il Dunkerque non offrì al club del RFC Liège una contropartita in denaro sufficiente, e la squadra belga rifiutò il trasferimento.

Inoltre, nel frattempo, l’ingaggio di Bosman venne ridotto e si ritrovò fuori dalla prima squadra. Portò il caso alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee in Lussemburgo e denunciò una restrizione al commercio. Dopo una dura battaglia legale vinse il processo e il 15 dicembre1995 la corte stabilì che il sistema fino ad allora in piedi costituiva una restrizione alla libera circolazione dei lavoratori e ciò era proibito dall’articolo 39 del Trattato di Roma. A Bosman e a tutti i calciatori dell’Unione Europea fu permesso di trasferirsi gratuitamente alla fine del loro contratto, nel caso di un trasferimento da un club appartenente a una federazione calcistica dell’Unione Europea a un club appartenente ad un’altra federazione calcistica, sempre dell’Unione Europea. Inoltre, un calciatore può firmare un pre-contratto con un altro club, sempre a titolo gratuito, se il contratto attuale ha una durata residua inferiore o uguale ai sei mesi.

La sentenza Bosman ha anche proibito alle leghe calcistiche nazionali degli stati UE, e anche alla UEFA, di porre un tetto al numero di calciatori stranieri qualora ciò discriminasse cittadini dell’Unione Europea. All’epoca, molte leghe ponevano dei limiti al numero dei non-nazionali ai quali era permesso far parte delle squadre. Inoltre, la UEFA prevedeva che alle squadre non fosse permesso, nelle partite giocate nell’ambito delle sue competizioni (quindi nella Coppa dei Campioni, nella Coppa delle Coppe e nella Coppa UEFA), convocare più di tre giocatori stranieri. Questo aveva un effetto particolarmente negativo sulle squadre del Regno Unito, in quanto sia la UEFA che la FIFA considerano l’Inghilterra, l’Irlanda del Nord, la Scozia e il Galles delle nazioni separate. Dopo la sentenza, la regola poteva ancora essere imposta, ma solo con riguardo ai calciatori non aventi cittadinanza di paesi facenti parte dell’Unione Europea.

Il 21 aprile del 2005 le 52 federazioni aderenti alla UEFA hanno approvato all’unanimità una regola volta ad aumentare il numero di calciatori allenati nel proprio paese. La misura è un tentativo di combattere alcuni degli effetti della sentenza Bosman.

Voci correlate

Sentenza Webster

15 Dicembre 1995 – La Corte di Giustizia della Comunità Europea emette la Sentenza Bosmanultima modifica: 2009-12-15T09:33:00+01:00da weefvvgbggf
Reposta per primo quest’articolo