30 settembre 1948 – Esce nelle edicole italiane il primo albo di Tex, fumetto western creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini

Tex (fumetto)

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« Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole? »
(Prima frase di Tex ne Il totem misterioso)

Tex è un personaggio dei fumetti creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel 1948, tuttora pubblicato da Sergio Bonelli Editore.

Le pubblicazioni

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Albi di Tex, Albi speciali di Tex e Albi a striscia di Tex.

Le sue avventure inedite vengono pubblicate mensilmente nell’albo a fumetti Tex, edito dalla Sergio Bonelli Editore nel formato tascabile tipico delle pubblicazioni bonelliane.

In principio il personaggio fu pubblicato nel classico formato a striscia (16,5 X 8 cm) caratteristico dell’epoca e complessivamente uscirono nelle edicole, con periodicità settimanale, ben 36 serie dal 1948 al 1967. Le rese venivano poi utilizzate per confezionare le cosiddette raccoltine: in pratica le strisce venivano private della loro copertina in carta e venivano assemblate insieme (il numero degli albi accorpati variava) e dotate di una nuova copertina in cartoncino disegnata appositamente da Galep. Di queste raccolte ne uscirono tre serie: la prima vide luce tra il 1949 e il 1950 per un totale di soli sette albi; la seconda (detta serie bianca) uscì tra il 1950 e il 1966 e conta 132 albi; la terza (detta serie rossa) è composta da 194 albi usciti a partire dal 1956. Nel 1952 ci fu il primo tentativo di una ristampa cronologica della serie in un formato ad albo. Nacque così la collana quindicinale Albi d’Oro che chiuse i battenti nel 1960 dopo 8 serie e 214 numeri. Come avveniva per le strisce le poche rese degli albi d’Oro (che aveva già una tiratura piuttosto bassa) vennero scopertinate e raccolte in albi con una nuova copertina inedita. Videro così luce i 29 numeri della 1ª serie “Gigante”, la più rara tra le serie texiane e la più ricercata dai collezionisti.

La seconda serie gigante è quella tuttora pubblicata nel formato, poi utilizzato anche per le altre testate della Bonelli, che ha fatto la fortuna del fumetto diventato negli anni uno dei più venduti in Italia [1]. Fu pubblicata a partire dal 1959 e i primi 95 numeri sono la ristampa completa e cronologica della serie a strisce che era ancora in edicola all’epoca dell’inizio della serie. Inizialmente dunque anche questa collana nacque come una ristampa della serie inedita a striscia. Poi viste le mutate condizioni sociali ed economiche e visto il crescente successo della collana la casa editrice decise di puntare su questa e di pubblicarvi direttamente le storie inedite.

Negli ultimi anni si sono aggiunte anche pubblicazioni speciali, a cadenza perlopiù annuale, quali l’ Almanacco del West, Speciale Tex (più conosciuto come Texone) e il Maxi Tex. Il primo caratterizzato, oltre che dalla presenza di una storia a fumetti, da servizi e materiale informativo riguardante il mondo della frontiera, il secondo, in alcuni casi affidato a disegnatori esterni alla casa editrice, di grandezza e foliazione extra, il terzo di formato identico al Tex mensile ma con un numero di pagine maggiore (circa 300).

Esistono infine tre ristampe “ufficiali” della serie (Tex tre stelle, TuttoTex e Tex nuova ristampa); dal febbraio 2005 è stata introdotta anche la ristampa dei Texoni, con cadenza semestrale (Tex Stella d’Oro).

Gli albi, come tutti i fumetti della Bonelli, sono rigorosamente in bianco e nero, ad eccezione del numero 100 e dei suoi multipli. Questa regola pluridecennale viene infranta nel settembre del 2008 con l’uscita del numero 575 (Sul sentiero dei ricordi) per celebrare il sessantesimo “compleanno” del personaggio.

La lunghezza dei racconti è molto varia, anche se normalmente comprende più albi. La più lunga avventura finora scritta è Ritorno a Pilares di Nolitta/Letteri, che vede il ranger fronteggiare i misteriosi Uomini Giaguaro: inizia a pag. 79 del numero 387 e si dipana per tutti i cinque albi successivi, per un totale di 586 pagine.

Dal febbraio 2007 vengono riproposti con il nome di Collezione storica a colori ed allegati sia al settimanale L’espresso che al quotidiano la Repubblica (il progetto è infatti nato in collaborazione con l’omonimo gruppo editoriale), i primi episodi storici di Tex in 50 volumi, i quali sono presentati, per la prima volta, interamente a colori e con una nuova copertina realizzata per l’occasione da Claudio Villa. Il successo dell’iniziativa fa si che la stessa prosegua oltre il limite inizialmente previsto con la pubblicazione di ulteriori 34 numeri, per portare in seguito l’intera collezione a 150 numeri.

Una curiosità è legata agli albi dal n. 23 al n. 26, nei quali sono presenti due brevi racconti entrambi sceneggiati da G.L. Bonelli ma non “texiani”: il primo, intitolato Sulla pista di forte Apache, realizzato graficamente da Franco Donatelli e il secondo, Il fetticcio tragico, opera di Vittorio Coliva.

Storia

Tex nacque nel 1948, più come esperimento artigianale che come fumetto destinato a divenire un fenomeno editoriale, oggetto negli anni seguenti anche di indagini sociologiche e tesi di laurea e che dopo sessant’anni galoppa ancora in tutte le edicole. Venne ideato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini come fumetto di “sostegno” all’altro personaggio a cui stavano lavorando all’epoca, Occhio Cupo, una classica storia di cappa e spada. Nei primi numeri del fumetto l’aspetto fisico di Tex riprende molte caratteristiche dal personaggio di Occhio Cupo: i jeans così stretti da sembrare una calzamaglia, gli stivali flosci e la camicia a frange. Quando, contrariamente a tutte le previsioni, Occhio Cupo venne dimenticato e fu Tex a riscuotere successo, queste caratteristiche vennero abbandonate in favore dell’aspetto attuale del personaggio.

Tex è in realtà il secondo personaggio western ideato da Gian Luigi Bonelli; il primo, risalente al 1947 fu Il Giustiziere del West, esce nelle edicole in un periodo caratterizzato dal grande successo di altre pubblicazioni dello stesso genere quali Il grande Blek e Capitan Miki, del trio EsseGesse. Anticipando il revisionismo storico statunitense, Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista verso i nativi americani dell’epopea West, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popolo dotato d’una radicata cultura, degna di rispetto.

Il nome del ranger fu ispirato dall’insegna di un negozio milanese, “Tex Moda”. Il cognome avrebbe dovuto essere “Killer”, ma fu stemperato in Willer poco prima di andare in stampa per non sfidare le ire dei censori [2].

La prima striscia, Il totem misterioso, uscì nelle edicole il 30 settembre 1948 con i disegni di Aurelio Galleppini, disegnatore cui si aggiungeranno neglia anni seguenti: Guglielmo Letteri, Erio Nicolò, Giovanni Ticci, Fernando Fusco, Claudio Villa, Vincenzo Monti, Fabio Civitelli ed altri; oltre ai citati si possono ricordare anche numerosi autori stranieri fra cui gli spagnoli Alfonso Font, José Ortiz, Jesús Blasco, Manfred Sommer, l’argentino Miguel Angel Repetto.

Ai testi, oltre a quelli del creatore, i principali apporti sono stati opera del figlio Sergio Bonelli (in realtà attribuite al suo alterego: Guido Nolitta), Claudio Nizzi e Mauro Boselli.

Tutte le copertine della serie, dagli esordi fino al numero 400 (febbraio 1994), sono state realizzate da Aurelio Galleppini; in seguito l’incarico fu assegnato a Claudio Villa.

Alla realizzazione delle tavole degli Speciali sono stati chiamati anche diversi maestri del fumetto internazionale, come lo statunitense Joe Kubert e Magnus, il celebre papà di Alan Ford. I vari disegnatori che si sono avvicendati nel tempo, poiché gli è stata concessa libertà espressiva, hanno fornito interpretazioni molto diverse tra loro di Tex, creandone di fatto molteplici versioni, che però hanno in comune fra loro l’averne conservato le caratteristiche di immediata riconoscibilità.

Aspetto grafico

A proposito del volto di Tex, Galep si ispirò inizialmente alle fattezze dell’attore Gary Cooper, per poi prendere a modello se stesso [3]. I vari disegnatori che si sono avvicendati nel corso degli anni ad illustrarne le gesta hanno fornito un’interpretazione molto personale del personaggio: è possibile ravvisare, di volta in volta, i lineamenti larghi e bonari di un John Wayne o duri e impenetrabili di un Clint Eastwood. A detta di Sergio Bonelli, con i suoi tratti marcati e le mascelle squadrate Tex ricorderebbe molto Charlton Heston.

Fisicamente Tex viene descritto in diverse occasioni come uomo ben piantato, apparentemente di età compresa tra i 40-45 anni ed alto circa 180 cm.

In tema di vestiario, il personaggio Tex si presenta quasi sempre con gli stessi capi d’abbigliamento e precisamente: un cappello tipo Stetson, una camicia di colore giallo (nelle copertine e negli albi a colori), fazzoletto nero annodato al collo, pantaloni stile jeans, un paio di stivali con annessi speroni ed, alla vita, il cinturone. Solo quando si trova presso la riserva o nelle avventure che hanno per protagonisti i nativi indossa abiti differenti, ovvero: giacca (che riporta su lato anteriore l’immagine di un’aquila), pantaloni a frange e come calzature dei mocassini e una fascia alla testa decorata con simboli indiani che lo identifica ai nativi come “Aquila della Notte”, capo di tutti i Navajo.

Il personaggio

Tex è spesso accompagnato nelle sue avventure dai suoi tre pards [4]: Kit Carson (probabilmente ispirato all’omonimo personaggio del Far West, anche se non vengono affatto citati avvenimenti reali a lui accaduti), Ranger del Texas al pari dell’amico; Kit Willer, figlio di Tex; Tiger Jack, guerriero Navajo e grande amico dell’eroe. Tex è anche agente indiano della riserva, e capo tribù dei Navajo.

Insieme viaggiano per le praterie a protezione degli onesti cittadini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, contro gli assalti dei fuorilegge: secondo la loro opinione Tex e la sua banda sono puro veleno, dei veri satanassi e dei tizzoni d’inferno con la morte che li accompagna.

Anche se non è possibile stabilire con certezza, a causa di diverse incongruenze presenti nella saga, il periodo storico dove (ipoteticamente) avvengono i fatti narrati nel fumetto, lo stesso può essere ricomprenso tra gli inizi anni quaranta (dove sono ambientati i primi albi) e la fine degli anni settanta del XIX secolo[5].

Classico esempio di eroe positivo senza macchia e senza paura, pur di far trionfare la giustizia è disposto anche a violare la legge, cosa molto frequente specie nei racconti del cosiddetto periodo d’oro (all’incirca fino al n. 200 della serie regolare). Anche i suoi rapporti con i tutori dell’ordine (es: sceriffi) e le autorità costituite sono tutt’altro che idilliaci. Tex ha dalla sua una caratteristica precipua: nervi d’acciaio che gli consentono in ogni circostanza e in ogni pericolo di valutare la situazione e trovare una via di uscita. Questa particolare capacità gli permette in diverse situazioni di mettere in inferiorità psicologica l’avversario di turno tanto da indurlo a sbagliare mira o, a volte, ad abbandonare la partita [6].

Ambientazione geografica

Classico scenario delle avventure di Tex e dei suoi pards: la celebre Monument Valley.

La maggior parte delle storie narrate si svolgono nei territori del sud-ovest degli Stati Uniti (e in particolare in Arizona dove è localizzata la riserva presso cui abitano), ma i confini dell’ambientazione geografica delle avventure sono molto più estesi essendo delimitati a nord dalla gelida Alaska e dal Canada ed a sud dal Messico.

Nella saga non mancano comunque racconti che si dipanano in località esotiche e precisamente:

A queste si possono aggiungere anche alcune scene introduttive che hanno per scenario rispettivamente Francia e in Inghilterra, che però non vedono la partecipazione diretta del protagonista negli eventi.

Il passato di Tex

Il passato di Tex viene narrato in momenti di flashback, quando il gruppo dei pards si siede di fronte a un fuoco nella riserva Navajo per parlare. In una di queste occasioni, si viene a sapere che Tex era un semplice cowboy e che gestiva un ranch insieme al padre Ken e al fratello Sam nel sud del Texas, presso Rock Springs e le sorgenti del Nueces. La madre non compare mai di persona, anche se ci è dato sapere che il suo nome era Mae.

Inizialmente ha anche un mentore: il pistolero Gunny Bill, anziano ma ancora molto svelto a maneggiare la colt, il quale insegna a Tex molti trucchi per estrarre velocemente la colt ed a migliorare la propria mira.

Durante una razzia, il padre di Tex viene ucciso dai banditi, e Tex giura di vendicarlo, pur sapendo di andare contro la legge, sconfinando in Messico. Il fratello Sam non condivide il proposito. Dopo una lunga caccia ai banditi, uno scontro fatale con i rurales (una specie di polizia di frontiera messicana) causa la morte di Gunny. Tex uccide la maggior parte dei rurales e seppellisce il povero Gunny in Texas, vicino al suo ranch. Al ritorno, decide di lasciare il ranch in mano al fratello per cercare miglior fortuna altrove. Trova lavoro al ranch dei Corlis come cavaliere per i rodei, guadagnandosi anche il fedele cavallo Dinamite.

In seguito viene a sapere che Sam è stato ucciso da un certo Tom Rebo per il possesso del ranch. La caccia al bandito per vendicare il fratello ha termine solo con la sua morte. Da lì a breve Tex sarebbe diventato un fuorilegge; in seguito, dopo aver distrutto la banda chiamata Mano Rossa, avrebbe incontrato Jeff Weber, un agente del Servizio Segreto che lo avrebbe convinto a mettersi al servizio della legge come ranger, presentandolo al capo del West Department, il maggiore Herbert Marshall, e al futuro pard Kit Carson. Rimarrà per sempre in questo corpo armato, nonostante alcuni dissapori iniziali con il maggiore.

Tex è stato sposato con Lilyth, prematuramente scomparsa a causa di una epidemia di vaiolo provocata ad arte dai perfidi profittatori Fred Brennan e Jim Teller che, volendo eliminare senza troppi rischi il ranger, fecero distribuire nella riserva una partita di coperte infette (Tex scampò al flagello perché aveva portato il figlio Kit in una missione cattolica onde sottoporlo a cure mediche); Lilyth era la figlia di Freccia Rossa, dal quale Tex ha ereditato il comando del popolo Navajo con l’appellativo di Aquila della Notte.

Comprimari e avversari

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Personaggi minori di Tex.

I pards [modifica]

  • Kit Carson, conosciuto dagli indiani con il nome di Capelli d’Argento, appare fin dal primo numero, “La mano rossa”, nel quale è già un ranger. È molto bravo con le pistole (solo Tex riesce a superarlo). È rappresentato (a parte che nei primi dieci numeri) con i capelli, i baffi e il pizzetto bianchi, ma è comunque agile e scattante. Ha la caratteristica di essere brontolone e pessimista e tende ad arrabbiarsi quando qualcuno lo chiama “nonnetto” a causa dei suoi capelli bianchi. Ha la reputazione di essere un donnaiolo ed un inguaribile pessimista.
  • Kit Willer, dai Navajo chiamato Piccolo Falco, appare fin dai primi numeri, ma è solo a partire dal dodicesimo (Il figlio di Tex) che è abbastanza cresciuto da seguire Tex nelle sue missioni. Tex gli diede quel nome in onore del suo amico Kit Carson e lo fece studiare nella missione di Santa Anita, con la prospettiva di avviarlo attraverso gli studi superiori alla carriera militare, ma Kit non volle e preferì diventare un ranger come il padre. Kit è molto abile con le pistole, i lazos e tutti i trucchi indiani, che gli sono stati insegnati da Tex e Tiger Jack nella riserva Navajo (in cui è cresciuto). Ha un ottimo rapporto con il pard indiano e con Kit Carson che chiama amichevolmente “zio”.
  • Tiger Jack, che compare per la prima volta nell’ottavo albo (Due contro cento), è un navajo fratello di sangue di Tex. Ha iniziato a seguire il ranger nelle avventure dopo la scomparsa della donna che amava ed è diventanto nel tempo un compagno insostituibile, specialmente nelle storie che hanno come protagonisti i nativi. È in grado di usare le armi da fuoco alla pari dei pards, ma nel trovare e seguire le tracce è praticamente insuperabile.

I Navajos

Nativi Navajo

Il primo incontro tra Tex ed i Navajos è stato piuttosto turbolento, infatti per poco non veniva ucciso al palo della tortura dal quale si è salvato sposando Lilyth. Naturalmente dopo il matrimonio entra a far parte della tribù della quale diventerà in seguito capo indiscusso [7]. Solo in rare occasioni la sua autorità è stata sfidata apertamente da guerrieri appartenenti a quella nazione indiana, la più nota delle quali ha come protagonista il presunto figlio illegittimo di Freccia Rossa di nome Sagua.

La difesa dei diritti del suo popolo lo porta, in uno degli episodi più celebri della saga (Sangue Navajo), a far dissotterrare l’ascia di guerra ingaggiando addirittura un conflitto armato contro le giacche azzurre. Eviterà comunque che lo scontro causi perdite di vite tra i soldati.

Sfoggiare la cintura di wampum, in seguito divenuta una fascia, che gli appartiene essendo diventato capo dei Navajos, gli permette inoltre di essere trattato con rispetto ed amicizia dalla maggior parte delle tribù pellerossa.

Naturalmente vivendo con loro riesce a comprenderne come pochi altri visi pallidi gli usi ed i costumi e ne apprezza le doti di lealtà e coraggio. Parla la loro lingua e sa comunicare attraverso i segnali di fumo.

Gli altri amici

Tra gli amici di Tex che compaiono saltuariamente nelle sue avventure sono da ricordare:

  • El Morisco, mago, scienziato e curandero egiziano trapiantato nello stato messicano del Chihuahua presso la città di Pilares (il cui vero nome è Ahmed Jamal).
  • Jim Brandon, colonnello della Mounted Police.
  • Gros-Jean, meticcio franco-canadese, un tempo associato con la Mano Rossa, che col tempo cambia mentalità.
  • Montales, un tempo guerrigliero messicano, attualmente in carica come vice-presidente sotto il governo di Juarez.
  • Pat Mac Ryan, ex-pugile di origini irlandesi.
  • Tom Devlin, capo della polizia di San Francisco.
  • Lefty Potrero, ex-lottatore, proprietario della palestra “Hercules Gymnasium” di San Francisco, che con la sua banda di culturisti e donne muscolose (Dame della Santa Lega) aiuta Tex a sgominare intere organizzazioni di cinesi.
  • Cochise, capo della tribù chiricahua e capo generale di tutte le tribù Apache, ispirato al personaggio realmente esistito.
  • Nat Mac Kennet, sceriffo di New Orleans.
  • Freccia Rossa, guida indiscussa dei Navajos prima di Tex e padre di Lilyth. Acconsente al fulmineo matrimonio ed accoglie come un figlio Aquila della Notte, vigilando sul giovane Kit in assenza del ranger. Nonostante la sua presenza sia limitata ai primissimi albi è da ricordare come esempio di integrazione inter-etnica.
  • Eusebio, l’assistente di origini azteche del Morisco.
  • Generale Phil Davis dell’esercito americano, uno dei pochi ufficiali di alto grado stimati dal ranger.
  • Mac Parland dell’agenzia Pinkerton.
  • Ely Parker, commissario agli affari indiani presso il governo di Washington, ispirato all’omonimo personaggio storico.
  • Il Capitano Drake (detto Barbanera), individuo dalla personalità controversa, che in occasione del primo incontro è un avversario del ranger e nel secondo ne diventa un prezioso alleato, restando poi suo amico.
  • Manuel Doberado, amico del Morisco e scienziato studioso della cultura Maya e Azteca.
  • Il Sasquatch, misterioso uomo selvaggio dei boschi dai poteri taumaturgici, che nella storia omonima salva Tex, Tiger e un loro amico archeologo dalla furia dello stregone dei Klamath, Kaasda, lasciandogli però fare vendetta dei veri colpevoli, due studenti dello stesso archeologo.
  • Gentry, anziano trapper con la fobia dell’acqua che affianca Tex nella lotta contro Mefisto e gli Hualpai ne “Il ponte tragico”, ma nella stessa storia muore, colpito dalla lancia del capo Thopai.

Tra le figure comprimarie una menzione particolare va anche a Dinamite, il cavallo di Tex. Mentre inizialmente era una presenza fissa nel fumetto, ad un certo punto Aquila della Notte ha smesso di chiamare la sua cavalcatura per nome, lasciando così i lettori nel dubbio circa i motivi della sua “scomparsa”. Minor fortuna ha avuto un altro compagno a quattro zampe, un cane di nome Satan, che ha fatto una breve apparizione nei primissimi numeri.

I nemici

  • Mefisto (vero nome Steve Dickart), personaggio “infernale” e nemesi del ranger. Presente fin dal terzo albo (Fuorilegge), inizialmente era solo un comune criminale che faceva spettacoli da mago illusionista come copertura della sua reale attività di spia al soldo di una potenza straniera. Successivamente acquisirà poteri paranormali, anche grazie allo studio dell’occulto, e cercherà di mettere ripetutamente in difficoltà il ranger. Nonostante in un episodio (il n. 125, intitolato Il figlio di Mefisto) ne venga narrata la tragica morte, il diabolico individuo, grazie alle sue facoltà non comuni e con l’aiuto di un medium, riuscirà a ritornare dall’oltretomba.
  • Yama (vero nome Blacky Dickart) figlio di Mefisto ed altrettanto pericoloso. Fa la sua apparizione nello stesso albo a lui dedicato, il quale eredita dal padre i poteri magici in cambio della promessa di vendicarne la morte, conseguendo però gli stessi risultati fallimentari. Si scoprirà in seguito che Yama ha dimenticato le arti magiche ed ha abbandonato il proposito di sconfiggere Tex ed i suoi pards ed è tornato mestamente a girovagare con la madre.

Altri avversari meno importanti (ma non meno temibili) sono:

  • Proteus, vero nome Perry Drayton, l’uomo dai cento volti.
  • El Muerto, all’anagrafe Paco Ordoñez.
  • la Tigre Nera, alias il principe di Sumankan della Malesia.
  • Andrew Liddell, noto come Il Maestro, un folle e avido scienziato.
  • Il Principe Tulac, impeccabile indiano custode delle Pietre della Morte, che hanno la facoltà di pietrificare chi ne entra a contatto.
  • El Carnicero, ovvero Paul Balder.
  • Rakos, (che si scoprirà essere l’anagramma di Sokar), un sacerdote dell’antico Egitto.
  • Pedro Galindez, detto “il Cobra” prima leader di un gruppo di ribelli ostili al governatore dello stato di Chihuahua in Messico, quindi capo di una banda di desperados.
  • Ruby Scott, l’unico uomo che sia mai riuscito a battere Tex in duello.
  • la setta Voodoo che infesta le paludi della Florida ed alcune bande cinesi nella zona di San Francisco.

Tra i nativi si segnalano gli Hualpai, tribù allo stato primordiale, che appare prima alle dipendenze di Mefisto, poi in altre occasioni. Tra queste si può ricordare la storia narrata nel numero 200, dove Tex e i pards (in questa vicenda mostrati oltremodo violenti) allo scopo di recuperare un importante feticcio Navajo fanno strage di guerrieri di ben due tribù, armati solo con archi e lance. Gli Hualpai si alleeranno poi con gli indiani Utes di Cane Giallo nel numero 233, ma nonostante l’impiego di fucili verranno comunque decimati nel corso dell’invasione della riserva Navajo perdendo il loro capo Kaiba. Questa tribù è stata anche oggetto di alcune incongruenze nell’arco della serie. Nella storia che è presente sul numero 47 della serie gigante (Le Terre dell’Abisso) compare una tribù indiana, in rapporti amichevoli con Tex, chiamata Walapai che altro non è che il nome Hualpai pronunciato alla maniera dei nativi. E nella storia L’idolo di smeraldo che va dal numero 168 al 169, i guerrieri di una tribù Hualpai vengono presentati con vestiti indiani tradizionali e fucili, in contrasto con gli eventi del numero 200.

Tra i nemici più insoliti si possono annoverare anche alcuni personaggi soprannaturali o extraterrestri, tra i primi si possono citare gli zombi che appaiono in varie storie, mentre tra i secondi “Il Figlio di Manito”, ovvero un alieno dalle sembianze umane e dalla pelle squamosa munito di una terribile arma a raggi, apparso in una breve storia sui numeri 55-56.

Possono in un certo senso rientrare in questo gruppo gli indiani Ghundar, abitanti delle nevi del Monte Rainier, mutati dal contatto con delle astronavi precipitate lì in epoca remotissima, e trasformati in uomini-rettile come i piloti delle astronavi stesse.

In ogni caso i più “singolari” sono sicuramente i Ricci della Morte (la cui storia è narrata nell’albo Il fiore della morte); si tratta di strane forme di vita che iniziano a comparire sul sito dove precedentemente era caduta una meteorite (la stessa che nella fantasia dell’autore darà vita al celebre Meteor Crater) e che seminano morte tra le tribù locali dell’Arizona. Morisco scoprirà che quegli organismi, in un primo tempo erronemente ritenuti di origine vegetale a causa del fiore rosso scarlatto che da essi germoglia, sono in realtà una specie animale di origine ignota in grado di uccidere con dei microscopici dardi. Alle loro vittime queste creature asportano il sangue, di cui si nutrono, riducendole pelle ed ossa. I ricci verranno debellati irrorando con l’alcool, una sostanza che risulterà loro letale, il cratere da cui sorgevano.

Una menzione meritano anche i dinosauri, che si manifestano in ben due episodi distinti.

Le protagoniste femminili

Nel fumetto la presenza femminile è alquanto discreta, tanto che in passato vi è stata qualche velata accusa di misoginia. In effetti solo nei primissimi albi ne ritroviamo qualcuna, in particolare Tesah e Lupe. La stessa Lilyth compare solo in pochi episodi iniziali ed in alcuni rarissimi flashback.

Soltanto di recente anche agli altri pards sono state attribuite relazioni sentimentali. È il caso di Kit Carson e di Lena. Questa è la compagna dello sceriffo di Bannock, amico di Carson che l’allora giovane ranger scopre essere a capo di una banda di razziatori che verrà quasi completamente eliminata da lui stesso. Nell’occasione Lena si innamora di Kit e dalla relazione viene lasciato intendere nascerà Donna. La paternità di Carson resta comunque non confermata “ufficialmente”, ma una frase pronunciata da Lena nella quale parla del padre della ragazza fa pensare che questo sia proprio il vecchio pard di Tex.

Un’altra relazione importante è invece vissuta da Kit Willer con Fiore di Luna, la figlia del capo Ute Naso Piatto. Luna salva Kit Willer raccogliendolo dal Little Colorado dove era precipitato, scontrandosi con dei banditi. L’amore nato tra i due giovani ha vita breve perché Luna dà la sua vita per salvare quella del suo Kit. Non va poi dimenticata Manuela Montoya, figlia del ricco allevatore Carlos, e promessa a un tal Pedro Cortez, pari classe sociale, fisico atletico e baffetto da Hidalgo, che addirittura la fa rapire per gelosia di Kit Willer nel numero 214 “I due rivali” (agosto 1978). Nonostante il “lieto fine” della vicenda, le strade dei due giovani si separano inesorabilmente. Nel numero 463 “I sette assassini” (maggio 1999) si vedrà (sia pure in modo fugace) Kit Willer intrecciare una romantica storia d’amore con Donna, la figlia di Carson.

Un cenno meritano le Dame della Santa Lega, corpulente e forzute donne con a capo un vero e proprio armadio vivente: la gigantesca e muscolosa moglie del lottatore Bingo (socio di Lefty Potrero), anch’essa lottatrice. Le robuste dame distruggono saloon e stendono a pugni e bastonate i frequentatori e i delinquenti per far rispettare l’ordine e la morale in “Una campana per Lucero” (albo n. 154).

Anche nel ruolo di nemiche il gentil sesso fa capolino nel fumetto solo saltuariamente. Tra le figure meglio riuscite di avversarie si possono ricordare almeno: Satania, le streghe Mitla, Mah-Shai, Zhenda e Loa, la bella e potente signora del crimine di San Francisco Ah-Toy – personaggio realmente esistito – e, non ultima, Lily Dickart sorella di Mefisto.

Le armi di Tex

Pur non avendo superpoteri al pari di altri celebri eroi dei fumetti, le armi convenzionali che impiega sono altrettanto letali ed in particolare:

  • due Colt calibro ’45, maneggiate con ugual destrezza essendo ambidestro, che utilizza nei duelli e negli scontri a fuoco ravvicinati[8]. Pur essendo praticamente invincibile, anche Tex è stato battuto una volta in un duello, da Ruby Scott [9]. Va ricordato però che in quella storia l’avversario ricorreva ad un trucco. Infatti aveva la fondina in grado di ruotare (lo “swivel”) e perciò poteva sparare senza dovere estrarre la pistola. Il primato di Tex e la sua aura mitica pertanto non ne vengono sminuiti;

Colt peacemaker in uso nel periodo in cui è ambientato il fumetto

  • il fucile Winchester, che adopera per colpire nemici e bersagli a grande distanza e che all’occorrenza può trasformarsi in una specie di clava;
  • il coltello, sempre presente nei combattimenti corpo a corpo e che scaglia con notevole precisione. Per le evenienze, quali recidere le corde che legano i polsi, custodisce una lama nel tacco degli stivali;
  • la dinamite, usata a piene mani quando l’eroe si trova ad affrontare una moltitudine di avversari e, ad esempio, per costruire sbarramenti improvvisati e distruggere ponti. Viene innescata anche in maniera non ortodossa ovvero la miccia viene accesa con una sigaretta o sparando direttamente sui candelotti da lontano;
  • l’arco, nel cui uso, seppur sporadico [10], dimostra abilità ben prima del suo trasferimento presso i Navajos.
  • Il fuoco, pur non essendo propriamente un’arma, in talune circostanze diventa tale, venendo appiccato, con indubbia maestria e sicuro effetto, per risolvere situazioni critiche come nel caso in cui Tex sia inseguito da forze preponderanti. La tecnica è sempre la stessa: dar fuoco all’erba della prateria (ovviamente sempre secca) trovandosi sopravvento rispetto agli inseguitori, attendendo poi che il vento, sempre forte e sempre favorevole, alimenti le fiamme dirigendole come una muraglia verso gli avversari. Il ranger e i suoi pards in diverse occasioni si sono serviti del fuoco anche per distruggere i beni (es: ranch, saloon, ecc.) del cattivo di turno.

Altre abilità

Tex ha una tempra eccezionale che gli permette fra l’altro di sopportare stoicamente la tortura senza il benché minimo lamento. Nonostante sia stato colpito innumerevoli volte, principalmente ferite di striscio alla testa ed agli arti superiori, non ha riportato conseguenze da tali lesioni. È inconsueto anche il fatto che riesca a ristabilirsi dalle stesse in brevissimo tempo.

Il ranger è naturalmente un cavaliere eccellente; può cavalcare e sparare contemporaneamente (anche in posizioni degne di un circo equestre) con estrema facilità ed è in grado di domare qualsiasi cavallo. Uno di questi, Dinamite, diverrà la sua fedele cavalcatura per parecchi anni.

Tex ha anche delle mani d’acciaio ed è un ottimo boxeur. Affronta spesso avversari molto più dotati fisicamente e spesso pugili professionisti, che inesorabilmente mette al tappeto. Si serve di questa abilità nelle furibonde risse che scoppiano, spesso volutamente, nei saloon e per estorcere testimonianze ai complici del cattivo di turno. Anche nel corpo a corpo non ha praticamente rivali; tra questi scontri si devono ricordare i cosiddetti “duelli apache”, combattimenti all’ultimo sangue caratterizzati dal fatto che Tex e lo sfidante (un nativo), si affrontano con una mano legata per il polso a quella dell’avversario e nell’altra solitamente un coltello.

Oltre alla bravura nell’uso delle armi, Tex è anche un asso nel gioco del poker. Infatti in tutte le occasioni in cui il ranger si cimenta con le carte dimostra di essere praticamente imbattibile, riuscendo immancabilmente a ripulire gli sfortunati giocatori d’azzardo che osano sfidarlo. Lo stesso Carson spesso si domanda se l’amico qualche volta non aiuti la dea bendata manipolando il mazzo di carte, ma il dubbio non è mai stato fugato.

Tex è inoltre un abile stratega militare. Pur non avendo frequentato accademie stile West Point, da cui provengono molti ufficiali con cui viene in contatto, in diverse situazioni mostra una notevole competenza nel predisporre piani strategici che si dimostrano molto efficaci. In realtà, più che alle scuole di guerra dell’esercito, sembra più spesso affidarsi alle tecniche di guerriglia che ha assimilato dai suoi amici pellerossa, di cui loda più volte le capacità e l’astuzia combattiva.

Tex, il western cinematografico e la storia

Per ammissione degli autori stessi, le fonti di ispirazione del fumetto sono costituite soprattutto dai film western dell’epoca d’oro di questo genere cinematografico, più che dalla effettiva storia del West.

A volte questo sfocia in una citazione diretta. Ad esempio, in un episodio di Tex del 1989, “Piccolo Lupo”, è particolarmente evidente un omaggio a Ombre rosse, capolavoro del regista John Ford, di cui il fumetto ricalca notevolmente la trama. I personaggi all’interno della carrozza sono chiaramente ispirati a quelli del film, con alcune differenze (il dottore ubriaco diventa un anziano capitano accusato di codardia, il giocatore d’azzardo un cacciatore di taglie, la prostituta diventa una innocente maestrina, il Dottor Peacock diventa il sarto Adam Peabody, il ladro della compagnia mineraria un affarista uxoricida) e anche alcune scene sono riciclate nel racconto (la freccia che si conficca a pochi centimetri dalla ragazza). Tra l’altro, nel corso della storia, uno dei sottotitoli che dividono il racconto è proprio “Ombre Rosse”.

Malgrado questo, in alcuni casi nelle storie di Tex vengono inseriti collegamenti a personaggi storici dell’epoca ed ad eventi realmente accaduti. Si tratta in genere di piccole forzature che sembrano avere più che altro lo scopo di rendere più credibile la trama narrata, rendendo nel contempo un omaggio alle figure dell’epopea western.

Tra i personaggi storici realmente vissuti che fanno la loro comparsa nel fumetto, oltre al già menzionato Cochise, si possono ricordare: un altro valoroso capo Apache, il celeberrimo Geronimo, il generale Custer, il famoso cacciatore di bisonti Buffalo Bill. Inoltre anche alcuni celebri bande criminali come il mucchio selvaggio di Butch Cassidy e la banda Dalton.

Tra i fatti storici si deve ricordare almeno la guerra di secessione americana [11], a cui Tex partecipa pur senza portare una divisa. Nella fantasia dell’autore il conflitto sorprende Tex ancora in veste di cowboy mentre è in viaggio con due compagni di ventura, “Damned” Dick Dayton e Rod Virgil, per vendere una piccola mandria. Rod entra nelle file dei confederati; Tex e “Damned” Dick, invece, favorevoli all’abolizione dello schiavismo, pur essendo texani si arruolano come esploratori civili nel 3° Cacciatori dell’esercito unionista. Il loro contributo al conflitto consiste in una serie di azioni di guerriglia e sabotaggio a danno dei sudisti. Mentre infuria la battaglia di Shiloh ritrovano sul fronte opposto l’amico Rod, colpito a morte. Di fronte a questo tragico evento, Tex giura di non impugnare più un’arma in quella che ormai considera un’assurda guerra fratricida, se non per ragioni di autodifesa.

C’è da segnalare però un’incongruenza tra questa storia e le vicende narrate nei primi albi (ad esempio in Un piano ardito), nei quali si parla della guerra di secessione come di un conflitto in atto, senza però menzionare alcun tipo di coinvolgimento diretto da parte di Tex.

Esiste almeno un altro celebre errore storico, peraltro ammesso dallo stesso Sergio Bonelli [12], che è rinvenibile nell’episodio n. 34 (Sinistri Incontri) nel quale appare stranamente un’automobile, uno dei primi modelli della Ford (precisamente una Ford T), naturalmente si tratta di un mezzo di trasporto che ai tempi in cui è ambientato il fumetto non era stato ancora ideato.

Elenco degli autori

Claudio Villa, l’attuale copertinista, mentre autografa

Ideatori

Sceneggiatori

Sceneggiatori ospiti

(col termine “ospite” si vuole intendere un autore che non ha realizzato albi sulla serie regolare)

Copertinisti [

Disegnatori

Disegnatori ospiti

(col termine “ospite” si vuole intendere un autore che non ha realizzato albi sulla serie regolare)

Tex portoghesi

Tex all’estero

Il successo del fumetto è testimoniato anche dalle numerose pubblicazioni di altri paesi[13]. Tra queste alcune edite in Europa e precisamente in: Francia, Grecia, Spagna, Germania, Finlandia, Norvegia, Croazia e Serbia.

Esistono inoltre le versioni turca, brasiliana, in lingua tamil e in ebraico.

Citazioni di Tex all’interno di altri fumetti

Nel numero 256 di Dylan Dog [14] c’è un esplicito omaggio al fumetto della medesima casa editrice, e precisamente in una vignetta si vede la figura del ranger ed il classico logo che contraddistingue la testata. L’ambientazione della tavola è all’interno di un negozio per collezionisti.

Esiste anche un altro riferimento, in Ken Parker [15], in cui il protagonista nota in un saloon Tex e i sui pards intenti a parlare «per ore» e ovviamente a scatenare una rissa.

In un numero di Topolino della Mondadori, in una storia ambientata nel west, si intravedono nella strada principale del paese le figure di Tex e Kit Carson a cavallo che, benché di spalle, sono riconoscibili per la camicia gialla di Tex e la casacca a frange del suo pard.

Derivazioni e influenza nei media

Nel 1956 Tex sarà il protagonista di un romanzo dal titolo Il massacro di Goldena scritto da Gian Luigi Bonelli, che anni dopo sarà utilizzato come sceneggiatura di due episodi della serie regolare (Inferno a Robber City e Massacro). Nel settembre del 2008 in occasione del sessantesimo “compleanno” del fumetto, il romanzo verrà allegato in omaggio insieme all’albo 575.

Negli anni settanta alcune avventure di Tex furono trasmesse da Supergulp! I fumetti in TV, storica trasmissione per ragazzi della RAI che presentava cartoni a immagine fissa tratti da fumetti italiani e stranieri. Nel 1985 uscì nelle sale cinematografiche italiane il film Tex e il signore degli abissi, trasposizione della storia narrata negli albi dal 101 al 103, per la regia di Duccio Tessari, con Giuliano Gemma nelle vesti del ranger, tentativo certamente non riuscito di bissare il successo ottenuto dal fumetto anche sul grande schermo. Nelle intenzioni dei produttori al film, se avesse riscosso il consenso del pubblico, sarebbe seguito un serial televisivo.

Per la regia e sceneggiatura di Armando Traverso, Radio2 ha mandato in onda delle storie di Tex riadattate in forma di sceneggiato radiofonico: Le avventure di Tex Willer, in 20 episodi, la cui prima trasmissione risale al 2001, e Ombre nella notte, in 10 episodi, trasmesso per la prima volta dal 21 giugno al 2 luglio del 2004 (in contemporanea, dunque, con l’uscita in edicola dell’omonimo Texone). La voce del ranger è di Marco Mete nel primo sceneggiato e di Francesco Pannofino nel secondo.

Tex è stato anche protagonista di alcuni videogiochi sviluppati dalla software house italiana Simulmondo all’inizio degli anni novanta.

Nel 1996 a Tex (ma anche a Corto Maltese) è stato dedicato un francobollo del valore di 750 lire emesso da Poste Italiane, in occasione del centenario dalla nascita del fumetto.

La canzone Tex contenuta nell’album Litfiba 3 del gruppo rock italiano dei Litfiba, pur scritta in riferimento ad altri temi, è comunque un indiretto omaggio al fumetto, così come l’album Bertex, ingresso libero di Loredana Bertè, sulla cui copertina la cantante è ritratta nei panni del ranger.

Note

  1. ^ Pagina web contenente diverse informazioni sul fumetto e sulle varie pubblicazioni. URL consultato il 12-11-2008.
  2. ^ Graziano Origa, A tu per tu con Aurelio Galleppini, L’Avventuroso, gennaio 1974.
  3. ^ La dichiarazione rilasciata in forma di intervista dallo stesso Galeppini è reperibile in Tutto Tex n. 3, febbraio 1986, Sergio Bonelli Editore.
  4. ^ Tex parla di pards (con il plurale all’inglese) in diverse occasioni e tra queste si può ricordare l’ultima vignetta di pag. 8 dell’albo n. 152 Odio senza fine, giugno 1973, Sergio Bonelli Editore.
  5. ^ Per una puntuale ricostruzione dell’ambientazione storica e delle incongruenze in cui sono incorsi gli autori si veda: Claudio Paglieri, Non son degno di Tex. Vita morti e miracoli del mitico ranger, 2a ed. Venezia, Marsilio, 2008. 76-78 ISBN 8-831-79204-0
  6. ^ Memorabile nel n. 36 Il villaggio fantasma la roulette russa da lui ingaggiata in un saloon con il cattivo di turno Oswald Brenton.
  7. ^ . L’investitura a sakem dei Navajos è descritta nell’albo n. 16 Il fuoco.
  8. ^ Secondo una curiosa statistica considerando gli albi della serie regolare fino al n. 566, 1 primi 21 “Texoni,, 14 Almanacchi del West e 11 Maxi Tex, il ranger avrebbe ucciso ben 2.783 nemici! si veda Claudio Paglieri. op. citata, pag. 137
  9. ^ L’episodio è narrato nelle pagine de La sconfitta.
  10. ^ per una esibizione delle qualità dI arciere di Aquila della Notte si veda Arizona.
  11. ^ La vicenda è riportata nell’albo Tra due bandiere e nei seguenti.
  12. ^ L’affermazione dell’editore è reperibile nella Posta di TuttoTex presente nell’albo n. 39 La gola della morte pubblicato nel mese di ottobre del 1988.
  13. ^ Sergio Bonelli Editore – Licensing
  14. ^ Il feroce Takurr, dicembre 2007.
  15. ^ Uomini, bestie ed eroi, n. 15, settembre 1978.

Bibliografia

  • Denny Cecchini, Tex: dalla a alla zeta, Salerno, Alessandro Tesauro Editore, 1993.
  • Gianni Brunoro; Alberto Gedda; Giovan Battista Verger, Tex e il sogno continua, Torino, Edizioni d’Arte Lo Scarabeo, 1994. ISBN 8-886-13111-9
  • Ermanno Detti; Daniela Parolai, Storia e storie di Tex, Edizioni Anicia, 1994. ISBN 8-873-46098-4
  • Andrea Plazzi; Edoardo Rosati, Al servizio dell’Eroe. Il Tex di Magus, Bologna, Editrice Punto Zero, 1996. ISBN 8-886-94500-0
  • Raffaele Mantegazza; Brunetto Salvarani, Io sparo positivo. Istruzioni per l’uso di Tex Willer, Milano, Unicopli, 1998. ISBN 8-840-00473-4
  • Carlo Scaringi, Tex Superstar, Napoli, Gremese Editore, 1998. ISBN 8-877-42258-0
  • Aurelio Sangiorgio, In viaggio con Tex. La geografia del Far West in cinquant’anni di avventure del più famoso personaggio del fumetto italiano, Il Minotauro, 1998. ISBN 8-880-73041-X
  • Gianni Bono; Leonardo Gori, Tex – Un eroe per amico, Milano, Federico Motta Editore, 1998. ISBN 8-871-79166-5
  • Giuseppe Pollicelli, Cinquantex, Torino, Edizioni Lo Scarabeo, 1998. ISBN 8-886-13153-4
  • Domenico Mercuri, Tex, i miei primi 50 anni, San Giovanni in Persiceto, Editoriale Mercury, 1998-2006. (9 volumi).
  • Aurelio Sangiorgio, Atlante di Tex, Roma, Il Minotauro, 2001. ISBN 8-880-73063-0
  • Antonio Tentori, Silenzio! Parla Tex. Massime, pensieri e filosofia del più amato ranger del West, Roma, Castelvecchi, 2003. ISBN 8-882-10103-7
  • Claudio Paglieri, Non son degno di Tex. Vita morti e miracoli del mitico ranger, 2a ed. Venezia, Marsilio, 2008. ISBN 8-831-79204-0
  • Sergio Bonelli; Fausto Busatta, Come Tex non c’è nessuno, Milano, Arnoldo Mondadori, 2008. ISBN 8-804-58378-9
  • Adolfo Fattori, Carmine Treanni (a cura di) Per il West, oltre il tramonto. Tex Willer e il suo immaginario, Cassino, Cagliostro ePress, 2008. ISBN 8-895-11410-8

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni [modifica]

Tex Willer

Alter ego Aquila della Notte (nome indiano)
Creato da Gian Luigi Bonelli
Disegni Aurelio Galleppini
Editore Sergio Bonelli Editore
Apparizione 30 settembre 1948
1ª app. in Collana tutto Tex (Il totem misterioso)
Stato attuale attivo
Abilità
  • Tiratore infallibile
  • Intuito infallibile
  • Ottimismo incrollabile
  • Esperto cavallerizzo
  • Imbattibile nel combattimento corpo a corpo
  • Abile parlatore
Alleati
Nemici
Parenti
Base accampamento Navajo
Tex
fumetto
Logo della serie
Logo della serie
Autori
Testi
Disegni
Editore Sergio Bonelli Editore
1ª edizione 1948
Periodicità mensile
Albi 586 (in corso)
Formato 16 cm × 21 cm
Rilegatura brossurato
Pagine 116
Collana 1ª ed. it. Tex
Genere western
Sergio Bonelli Editore
Fumetto e animazione (uso del template)
30 settembre 1948 – Esce nelle edicole italiane il primo albo di Tex, fumetto western creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppiniultima modifica: 2009-09-30T07:11:00+02:00da weefvvgbggf
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